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Autore: Alex_Andria    02/04/2013    4 recensioni
Slices of life di Gareth Eldrige e Alexandria Mayfield. Io le chiamo Garalex, racconti di come uno dei più farfalloni di Black Friars si sia fatto incastrare dalla giovane Alexandria e di come la loro storia d'amore si sviluppi, intrecciandosi alle vicende degli altri personaggi di BF.
Le storie traggono spunto dalle vicende che Alex e Gar vivono nel GdR di Black Friars.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexandria Mayfield, Altri, Gareth Eldrige
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sempre a te, amore mio...
Omnia vincit amor et nos cedamus amori
Publio Virgilio Marone  (Bucoliche, X, 69)

-Gareth Phebus Eldrige-
Quella voce sembrava simile a una miriade di campanellini tintinnanti che risuonarono all’unisono nella sua testa.
- Che io conosca il Duca della Chiave non è strano, che voi conosciate me è, invece, un bel mistero.-
Alexandria sorrise a Gareth che nel frattempo si era raddrizzato, anche se aveva ancora il fiatone, dopo la corsa tra le viuzze del Borgo di Altieres all’inseguimento di quella ragazza che ormai, ne era convinto, l’aveva davvero stregato.
Quando lei lo aveva chiamato per nome gli era venuto naturale risponderle, chiamandola a sua volta e capì di essere in svantaggio con lei, cosa questa davvero insolita per lui.

-E perché mai, Lady Mayfield? Avete parenti illustri e questo fa di voi una fanciulla in vista.-
Gareth la fissò col suo solito sguardo da conquistatore e le si avvicinò con le peggiori intenzioni del mondo.
Era intenzionato a scoprire se quello che sentiva per lei era solo attrazione fisica o se il suo strano modo di comportarsi da quando l’aveva vista era dettato da un sentimento più profondo, qualcosa che era sopito dentro di lui da molto tempo e che pensava non si sarebbe più risvegliato.
Alexandria si strinse nelle spalle, decisamente in imbarazzo, forse per via della sua vicinanza, pensò Gareth con un piccolo moto di esultanza.
Non gli era indifferente e questo lo spinse ad avvicinarsi ancora di più a lei.

-Vi riferite alla protetta del vostro caro amico Bryce Vandemberg o al mio amato cuginetto Gabriel?-
Si sistemò una ciocca di capelli e lo guardò dritto negli occhi, cercando di non sembrare intimorita da quegli occhi verdi puntati su di lei.
-Mi riferisco a entrambi, Milady.- Gareth le si fece ancora più vicino.
Poteva sentire il calore del suo corpo e il rumore del suo respiro accelerato. Il profumo di muschio e ambra che l’avvolgeva gli fece girare la testa per un attimo.
Alexandria fece rapidamente un passo indietro e gli voltò bruscamente le spalle, dirigendosi verso la fontana.
Quando si voltò per guardarlo sembrava tranquilla, come se quella piccola distanza che lei aveva messo tra loro due l’avesse rimessa a suo agio.

- Stavate cercando un po’ d’aria, Milord? Le stradine di Altieres si somigliano tutte. Se volete tornare alla festa prima che si faccia troppo tardi dovreste muovervi, altrimenti rischiate di non trovare più nessuno ad attendervi.-
- Le feste in piazza non mi sono mai piaciute, Alexandria.-
Gareth fece finta di nulla e le si affiancò con molta cautela porgendole il braccio, quasi temendo di vederla scappare via da lui.
-Tuttavia temo che il labirinto delle vie del tuo Borgo mi farebbe passare qui tutta la notte e direi che mi piacerebbe trascorrerla in modo più proficuo.- 
Le sorrise ammiccando e aspettò con ansia che lei gli prendesse il braccio.

Le guance di Alexandria si imporporarono per il repentino passaggio al tu e lui sorrise ancora di più, vedendo quale effetto le provocasse solo con una semplice parola.
-Non lo metto in dubbio, Gareth. La tua fidanzata starà impazzendo: una notte senza di te potrebbe segnarla per sempre.-
Gareth si irrigidì, non perché lei gli avesse risposto a tono,dandogli a sua volta del tu, ma per l’accenno alla presenza di quella che Alexandria credeva fosse la sua fidanzata ma che in realtà altro non era che la sua amante di un tempo passato e dimenticato.
Fino a quella sera, per lo meno.

-Non ho nessuna fidanzata, Alexandria.-
Lei lo guardò sgranando gli occhi, stupita.
-Oh…Avrei giurato di averti visto ballare con una bella donna dai capelli corvini che ti teneva avvinghiato e ti baciava.-
Gareth capì che lei non avrebbe voluto parlargli così, perché Alexandria istintivamente si portò una mano alla bocca come se le parole le fossero uscite senza controllo.
-Non era la mia fidanzata.-Disse Gareth, gelido. Abbassò il braccio che le porgeva rimanendo immobile, ritto al suo fianco.

-Oh, è vero… effettivamente è normale baciare una donna in quel modo se non è la tua fidanzata.-
Alexandria parlò con un accento di ironia nella voce, nell’evidente tentativo di provocarlo.
-Non lo è. Vorresti che lo fosse?-
I suoi occhi saettarono su di lei e ne colsero ancora il rossore nelle guance, ma dubitava che stavolta si trattasse di imbarazzo, piuttosto era rabbia e ciò era evidente anche da come stesse stringendo i pugni.
La sua espressione era simile a quando l’aveva guardato per l’ultima volta prima di perdersi tra la folla della piazza, subito dopo che Hule l’aveva baciato.

Decise di approfittare della sua reazione prendendola per un braccio, tirandola a sé.
- O magari vorresti essere tu al suo posto?-
Quella ragazzina riusciva a suscitare in lui le emozioni più contrastanti. Lo attirava come una calamita, sentiva di volerla ma ne era allo stesso tempo spaventato. E lo irritava, fastidiosamente.
-Al suo posto oppure facendo a turno con lei?-
Alexandria finì tra le sue braccia e non fece nulla per respingerlo.
Lo fissò stringendo gli occhi come se volesse leggergli dentro, fargli dire quello che non aveva mai rivelato a nessun’altra.
Invece lui sorrise e la strinse a sè.

-Sono libero come l’aria, Milady! Un fringuello che vola libero senza nessun legame.-
- I fringuelli mi piacciono ma per i cervi e le loro corna nutro una vera e propria antipatia.-
Gareth si irrigidì ma non lasciò la presa su di lei.
-Quella donna per me è morta, morta!-
Le parole gli uscirono con prepotenza, la mascella serrata nell’atto di trattenere la rabbia mista a disperazione che gli aveva investito il petto, asserragliandogli il respiro, gli occhi, che solitamente gli brillavano come due smeraldi, cupi come fondi di bottiglie di vetro vuote.
Il tono in cui pronunciò quelle parole non ammetteva repliche.

E Alexandria non replicò.
Non capì mai come le sue labbra finirono su quelle di lei, né come le sue mani si intrecciarono ai suoi capelli, né come lei lo abbracciò cingendogli i fianchi.
Si baciarono a lungo, assaggiandosi e assaporandosi, come se volessero placare la fame che li divorava,come se solo il contatto tra di loro, delle loro bocche,
delle loro mani sui loro corpi, potesse salvarli da un destino di infelicità e disperazione.
Quel bacio fu l’inizio della fine della gloriosa carriera di donnaiolo del pluridecorato amante Gareth Phoebus Eldrige.

   
 
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