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Autore: Sa_hp    02/04/2013    5 recensioni
La Guerra era finita e tutto procedeva tranquillo...o quasi!
Dal primo capitolo:
- Non pensarci nemmeno Ronald o giuro che ti schianto!- rivolgendosi al suo ragazzo che aveva le stesse intenzioni di Harry.
- Miseriaccia Hermione! Sei la solita guastafeste!
- Cosa!? Pensi che non mi sappia divertire? – disse la ragazza, con uno strano luccichio negli occhi: c’era aria di bufera!
Non vi resta che leggere! Sa :)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Agosto trascorreva ad una velocità impressionante. I giorni passavano come se fossero ore e, purtroppo per i nostri protagonisti, mancava poco alla partenza di Ginny ed Hermione.
Una mattina le due ragazze, accompagnate da Harry, si trovavano a Diagon Alley per comprare il materiale scolastico, mentre Ron era stato costretto da George ad andare al negozio di scherzi per “ famigliarizzare con i clienti e gli articoli in vendita”. Così avevano deciso di incontrarsi per pranzo.
La strada era gremita di gente. Maghi e streghe di ogni età entravano ed uscivano dai negozi, probabilmente anche loro intenti ad acquistare le ultime cose prima di partire per Hogwarts.
Quando Harry, Ginny ed Hermione si trovarono per l’ennesima volta al Ghirigoro su insistenza della riccia una voce conosciuta attirò la loro attenzione.
- Ragazzi! – un ragazzo alto e moro li guardava sorridendo.
- Neville! – risposero, correndo incontro all’amico e salutandolo.
- Ne è passato di tempo! Come state?
- Tutto bene e a te? – disse Hermione.
- Non mi posso lamentare. – rispose il ragazzo – Anche voi qui per comprare il materiale per Hogwarts? – aggiunse, accennando alla borsa piena di libri sulla spalla di Hermione.
- Esatto! Tornerai anche tu? – fece Ginny – Vedi? Dovresti prendere esempio! – continuò  rivolgendosi ad Harry quando Neville annuì. Nonostante avesse accettato più facilmente, rispetto all’amica, la decisione di non tornare a scuola da parte del suo ragazzo e del fratello, doveva ammettere che le avrebbe fatto immensamente più piacere se fossero stati tutti insieme, ancora una volta.
Continuarono a chiacchierare per un po’, raccontandosi ciò che era accaduto in quei mesi dopo la guerra.
Inavvertitamente però Neville, distratto dalla conversazione, si scontrò con qualcuno, cadendo rovinosamente.
Di fronte a lui un mucchio di libri, piume e strani oggetti coprivano una figura, anch’essa a terra.
Mentre Neville continuava a scusarsi con il malcapitato, questo si alzò rivelando dei grandi occhi grigi e dei lunghi capelli biondi.
- Neville? Sei tu?
- Luna? Luna! – disse Neville, smettendo finalmente di chiedere scusa.
- Harry, Hermione, Ginny! Ci siete anche voi! – continuò la ragazza, per poi essere abbracciata a turno dai ragazzi, in particolare dalle due Grifondoro.
Luna raccontò di come aveva trascorso quei mesi, aiutando suo padre con la sua rivista e cercando prove dell’esistenza di Nargilli, Gorgosprizzi e altri esserini di cui non avevano mai sentito parlare.
Durante una dettagliata spiegazione delle proprietà curative di una particolare specie di scarabeo asiatico, Luna fu interrotta dall’arrivo di un altro gruppetto di studenti.
Tre ragazze e due ragazzi si stavano avvicinando, cercando di capire se quello che vedevano poco distante da loro era davvero Harry Potter accompagnato dai suoi amici.
Quando furono abbastanza vicini da poterlo riconoscere uno dei ragazzi chiamò il bambino-che-è-sopravvissuto, facendolo voltare nella sua direzione. Harry sorrise all’indirizzo di Seamus Finnigan in compagnia di Dean Thomas, le gemelle Calì e Padma Patil e Lavanda Brown.
Anche Ginny, Hermione, Neville e Luna si accorsero del loro arrivo e salutarono allegramente i compagni.
Si persero, ancora una volta, nel racconto dettagliato delle loro estati. Chi aveva viaggiato, chi era rimasto a casa, chi non vedeva l’ora di andare ad Hogwarts.
Harry sorrise guardando i suoi amici che parlavano tra loro, pensando che solo pochi mesi prima nessuno di loro era sicuro di poter avere un futuro, di poter tornare a scuola, di poter anche solo parlare come stavano facendo in quel momento.
La conversazione si interruppe quando Neville chiese dove si trovasse Ron.
- Già, dov’è Ron? – lo appoggiò Dean.
- È ai Tiri Vispi Weasley con George. Dovrebbe raggiungerci per pranzo. – rispose Hermione.
- Volete unirvi a noi? – propose Ginny.
Accettarono tutti e così si avviarono verso la gelateria di Florian Fortebraccio, accomodandosi ad uno dei tavolini rotondi all’esterno del locale.
- Dimmi Hermione, Ron si è dichiarato alla fine? – chiese Luna guardando attentamente la ragazza.
Sette paia di occhi si puntarono addosso ad Hermione attendendo con impazienza una risposta alla domanda, mentre Harry e Ginny facevano di tutto per non ridere.
Una voce interruppe quell’imbarazzante silenzio, portando l’attenzione su Ron, che alquanto accaldato e in ritardo correva verso di loro.
- Hermione! Hermione, scusami, non volevo fare tardi. È colpa di George, mi ha costretto a portare in magazzino un centinaio di scatoloni e poi…
- Non ti preoccupare Ron, vieni a sederti. – disse la ragazza, interrompendo il rosso che cercava di riprendere fiato.
Il ragazzo si sedette tra Harry ed Hermione accorgendosi solo in quel momento della presenza degli altri.
- Ma ci siete anche voi! – disse sorridendo a tutti.
- Sai Ron, arrivi proprio al momento giusto. – iniziò Seamus, non perdendo occasione di stuzzicare il compagno  di dormitorio.
- Già. – continuò Calì, desiderosa di avere tra le mani  un nuovo pettegolezzo.
- Davvero?  E a che proposito? – chiese Ron curioso, mentre la ragazza accanto a lui cercava di farsi il più piccola possibile con l’intenzione di sparire. 
- Si, Luna aveva appena chiesto ad Hermione se tu ti fossi finalmente dichiarato. – concluse Lavanda, che aveva sempre saputo che Ron era perdutamente innamorato della sua migliore amica.
Ron arrossì come Hermione, che aveva rinunciato al suo intento, Harry e Ginny riuscivano a stento a trattenersi e tutti gli altri attendevano una risposta.
Dopo parecchi minuti di silenzio carico di tensione e abbastanza imbarazzante per i due ragazzi interessati, Ron sospirò, attirò a sé Hermione e la baciò teneramente. La ragazza sorrise sulle sue labbra e rispose al bacio con trasporto, scatenando applausi di approvazione da parte di tutti.
- Vi basta come risposta? No perché potremmo darvi altre dimostrazioni se non ci credete… - disse Ron, suscitando le risate di tutti.
- Idiota! – lo rimproverò Hermione, pizzicandogli il braccio, per poi iniziare a ridere anche lei.
 
Quel pomeriggio Ginny Weasley si trovava sola nella camera che divideva con Hermione occupata nei preparativi dei bagagli.
- Posso?
Una zazzera mora fece capolino dalla porta.
- Vieni, entra. – rispose la ragazza sorridendo. - Come mai qui?
- Ron ed Hermione hanno monopolizzato la stanza e non volevo trovarmi in mezzo a situazioni alquanto imbarazzanti. – disse Harry, mentre passeggiava lungo il perimetro della camera non smettendo di osservare Ginny.
- Si, credo proprio che tu abbia fatto bene ad andare via. – concordò la ragazza.
Trascorsero alcuni minuti ognuno perso nei propri pensieri, finché Harry interruppe il silenzio:
- Sei davvero bella quando ti concentri, sai?
- Come scusa? – disse Ginny, spiazzata da quello che aveva tutta l’aria di essere un complimento.
- Sei bella quando ti concentri. Corrughi la fronte e ti mordi il labbro inferiore in un modo… beh wow! – ripeté Harry, non potendo fare a meno di arrossire leggermente.
- Avevo capito, solo che sembra strano ricevere un complimento da te…
- Beh, se vuoi ti insulto. Allora, sei la ragazza più cocciuta che abbia mai incontrato, vuoi avere sempre ragione e quando ti arrabbi sei terrificante o come direbbe Ron assomigli molto a tua madre… ma sei bellissima anche così. – concluse abbracciandola.
- Oh, Harry! – disse, sciogliendosi nel suo abbraccio. Quando alzò la testa per incontrare i suoi occhi verdi una lacrima solitaria le solcava la guancia destra.
- Ehi, che ti prende?
- Niente. È una cosa sciocca…
- Non deve essere tanto sciocca se ti fa piangere. Avanti Gin a me puoi dirlo.
- È che sembra tutto troppo bello per essere vero… tutto questo, noi due… ho paura  di svegliarmi un giorno e scoprire che era tutto un sogno. Un bellissimo sogno. E che la guerra non è finita, che io sono ad Hogwarts in punizione con i Carrow, e tu sei lontano chilometri e chilometri chissà dove e io non so se stai bene, se sei vivo, se ti hanno catturato, se ti hanno ucciso…
Harry era a dir poco sorpreso. Sapeva che Ginny non era forte come dava a vedere, ma mai si sarebbe immaginato di vederla così fragile tra le sue braccia.
- Ginny, non è tutto un sogno. È reale. Tutto è reale. Io e te siamo reali, e quello che provo per te è così forte da non poter essere che vero.
La ragazza parve rincuorata da quelle parole, infatti sorrise di nuovo come se niente fosse successo.
- Grazie. – mormorò, prima di avvicinarsi ad Harry e baciarlo dolcemente.
 
Cavolo, lo ammetto scrivere questo capitolo è stata un’impresa colossale! Mi dispiace tanto, tanto, tanto per il ritardo! Scusatemi vi prego!
Bene, ho avuto la bellissima idea di organizzare una rimpatriata tra vecchi amici, così giusto perché mi andava. E poi mi sono concentrata nella seconda parte su Harry e Ginny… non ero molto sicura su cosa scrivere riguardo a questa coppia ma devo dire che il risultato mi piace!
Fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando so che ci siete e che leggete i capitoli perciò che vi costa lasciare un commentino piccolo piccolo??
A presto (spero prima della fine del mese XD), Sa :)
 
  
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