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Autore: Kiki May    02/04/2013    1 recensioni
Post NFA, collocabile in una Ottava Stagione continuata e alternativa, che vede Buffy a capo del suo esercito di slayers. Essenzialmente si tratterà di seguire le vicende della Chosen One, fatte di apocalissi del cuore e del pianeta. La nostra eroina dovrà fronteggiare nemici sempre più temibili e cercare un difficile equilibrio tra missione e vita privata. [Prima e Seconda parte concluse, Terza parte in corso]
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Buffy Anne Summers, Nuovo personaggio, William Spike, Willow Rosenberg
Note: Lemon | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Che fatica scrivere e postare 'sto capitolo. Non voleva saperne di uscire e forse dovrei prendermi una pausa, prima del finalone col botto.
In ogni caso, mi sono impegnata e questo è il risultato.
Non sapevo neanche che titolo mettere!








19. In Dreams







Un vento gelido lambiva il cuore caldo della California, la città degli angeli e della Cacciatrice. Col giaccone nero sospeso nell’aria come un mantello ed un pugnale stretto alla cintura, Angel si aggirava per i vicoli di Los Angeles con la stessa grazia ombrosa dei fantasmi protettori. La sua espressione determinata tradiva le preoccupazioni sorte a seguito dell’ultimo consiglio con Buffy.
“Dietro di te.” Mormorò una voce femminile.
Angel si voltò e scorse una sagoma tra i cassonetti appiattiti ai margini della strada.
Roxane.
“Avevamo stabilito che ci saremmo incontrati due strade avanti,” precisò il vampiro, continuando a studiare lo spazio attorno a lui. Era vitale che nessuno assistesse all’incontro.
“Due strade avanti è territorio di Simone e dei vampiri a caccia,” replicò Roxane, col solito tono indifferente. “Non era il caso di farsi scoprire come pivelli.”
Angel esitò, incerto. La vampira roteò gli occhi.
“Le cacciatrici si occuperanno di loro, campione. Il tuo compito è restare qui e parlare con me.”
Il vampiro carezzò il manico del pugnale che portava con sé e soppresse il desiderio di correre via. Si mosse in avanti, umettando le labbra sottili.
“Allora parlami dei piani di Mercurius,” ordinò senza gentilezza.
Roxane soppesò la sua espressione determinata con interesse e rivolse uno sguardo attento al pugnale quasi nascosto dal giaccone.
“Oggi aveva due foto.” Disse poi, quasi fosse un’affermazione casuale.
“Mercurius? Dove aveva queste foto?”
“Nell’altare che usa per i suoi cerimoniali,” spiegò Roxane, avanzando di qualche passo. Anche lei era armata, portava con sé la fedele spada da lato italiana, che carezzava con l’indice e il pollice. “Aveva deposto due foto accanto alle candele accese: Klaus, il fratello, e la figlia della Cacciatrice, la piccola Summers.”
Angel deglutì, incapace di dissimulare la sorpresa.
“La figlia della Cacciatrice,” ripeté pianissimo. “Perché lei è importante?” chiese.
“Perché è la figlia del nemico? Perché può colpirla più facilmente? Non è chiaro e non so come scoprire la verità. Del resto, il Mercuriale è sempre stato geloso dei suoi segreti. È un muro che non può essere espugnato.”
“Se si facessero le domande giuste, forse …” rifletté Angel. “Se incontrasse qualcuno capace di fargli dire ciò che pensa …”
“E quel qualcuno saresti tu?” domandò Roxane, inarcando le sopracciglia perfette. “La tua variante senz’anima, il manipolatore …”
“Angelus non ha parte in questa conversazione.”
“Uhm. Credevo di parlargli già.” Borbottò lei, piegando le labbra in un broncio annoiato.
Angel prese un inutile respiro.
“Parlami dei riti del Mercuriale.” Disse, senza tradire la rabbia che provava.
“È un alchimista molto potente. Può creare gli omuncoli da un cumulo di sabbia e conosce tutto ciò che avviene su questa Terra. Credo sia importante, per uno come lui, tenersi in esercizio. Suppongo che la pratica magica gli serva a prolungare e mantenere il potere. Del resto … gli capita anche un fenomeno curioso. Col passare dei giorni invecchia sino ad assumere l’aspetto di una mummia decrepita – effettivamente non assume quest’aspetto gradatamente, ma si trasforma in un ammasso di carne putrescente all’improvviso, in un battito di ciglia o col calare della Luna. Si chiude nelle sue stanze, tanto malconcio da puzzare e perdere pezzi, e quando esce ritorna un giovane uomo. È curioso.”
“Molto.” Annuì Angel. “E questo processo avviene ad intervalli regolari?”
“Direi di sì.”
“Interessante …”
La vampira inclinò il capo, rivolgendo ad Angel l’ennesimo sguardo attento.
“Potreste colpirlo mentre rigenera il suo aspetto,” suggerì. “Oppure potreste colpire le sue debolezze umane. E il Mercuriale ne ha pochissime, soprattutto adesso che la carta Klaus non è più utilizzabile.”
“Klaus era la sua debolezza umana …” sussurrò Angel. “Non ne ha altre?” chiese, scegliendo di omettere quanto sapeva sulla vera identità di Annie Summers.
“Non so,” rispose Roxane. “Non credo. Del resto è molto difficile individuare le debolezze umane di un essere che non lo è più.”
“Oh, non così difficile.”
“Tu credi?”
Ed Angel si ritrovò di nuovo catturato nello sguardo di lei, così profondo e scuro e distaccato. Roxane – un tempo Oksana la scaltra, venuta dal Nord – pareva non soffrire di alcuna debolezza sentimentale.



Bianco, rosso, morte.

Stella contò quattro salti ancora e si voltò a guardare l’amica che le sorrideva a pochi passi da lei.
Erano di nuovo immerse nella fantasia magica del parco giochi per bambini. Sagome indistinte si muovevano accanto a loro, volteggiando sulle altalene colorate, correndo tra gli scivoli. Annie e Stella si godevano la pace del rifugio segreto.
“Potremmo tornare nelle memorie del vampiro, a Klaus,” propose Stella, insoddisfatta dalla prevedibilità del gioco. “Insomma, lui deve saperne di più su tuo padre. Hai detto che è il fratello, no?”
“Sì, è il fratello. Solo che …”
“Solo che?”
“Non saprei.” Esalò Annie, incerta. “Non so proprio se possiamo continuare a vedere i suoi ricordi. Del resto adesso è diventato cenere, non esiste più.”
“Ah.”
Stella si grattò il capo e corse di nuovo verso Annie.
“Potremmo frugare nelle memorie di tua madre, la Cacciatrice! Scommetto che ha un sacco di ricordi interessanti, pieni di battaglie avventurose!”
“Non credo che sarebbe una buona idea …”
“Perché no?” domandò Stella, impegnata a torturare i suoi ricci biondi. “Anche lei deve avere una storia interessante quanto quella di tuo padre.”
“Oh non è per quello!” sbottò Annie, infuriata. “Non sto mica cercando di connettermi con lui perché mi interessano i suoi ricordi! Sto cercando di farlo perché è mio padre e perché soltanto lui può sapere la verità su di me, sul perché sono nata. Mi pare ovvio, no?”
Stella s’imbronciò, allontanandosi.
“Non volevo farti arrabbiare. Scusa …”
Annie roteò gli occhi.
“Non sono arrabbiata … solo un pochino, okay! Mi è già passata. È solo che tu dovresti sapere ormai. E poi Mercurius dovrebbe già averci sentite!”
“Hai anche detto che è un mago potente!” esclamò Stella, prima di tornare ai suoi salti.
Annie incrociò le braccia ed esalò un sospiro sconfortato. Fece per voltarsi, quando vide un’ombra scura invadere lo spazio del sogno, proiettandosi oltre il capo di Stella. Spalancò gli occhi e sentì l’amica urlare.








Noticine sparse ~

[*] Ta- dah! Di chi sarà mai quest'ombra scura! Volete provare ad indovinare? *w* *rotola via sogghignando*
  
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