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Autore: AutumnLeaves98    02/04/2013    1 recensioni
È una fanfiction principalmente incentrata su quattro ragazzi, Rose Weasley, Albus Potter, Scorpius Malfoy e Katherine Page, e il loro sesto anno ad Hogwarts.
Rose è sicura di se e conserva da parte dei geni Granger solo l'intelligenza e la lieve isteria cronica. Odia Scorpius Malfoy, ma poi si ritroverà ad essere sua amica senza neanche accorgersene. Sta con Stuart ma qualcosa con lui è destinata a rompersi.
Albus è leggermente melodrammatico ed è capace di incantare e manipolare con i suoi modi di fare e i suoi occhi verdi. Non ha mai notato Kate prima ma quando finalmente lo fa ne rimane colpito.
Scorpius è un Serpeverde, orgoglioso e con una capacità di sputare veleno che ha dell'incredibile.
Kate è una Tassorosso permalosa, che ha una propensione naturale a usare il sarcasmo, è cotta del secondogenito dei Potter, e con la sua perenne indecisione fa guai di ogni sorta senza neanche rendersene conto.
All'inizio dell'anno vengono a sapere che Hogwarts participerà al Grande Torneo di Quidditch, disputato tra otto scuole. Dovranno trasferirsi in una scuola nuova, conosceranno persone nuove, ma di mezzo c'è qualcosa di molto più grosso: un complotto.
E allora? Allora si vola in Egitto, a Saharmisr!
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius, Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Cap. 13 'TGT' È passato più di un mese *schiva i pomodori* quindi è inevitabile:
Riassunto delle puntate precedenti (che figo, ho sempre sognato di scrivere una cosa del gen- *un pomodoro si spiaccica sulla sua faccia, accompagnato da un limone e un'insalata russa*):
Rose e Scorpius sono amici, tra Stuart e Rose c'è stato un periodo di crisi dovuto soprattutto alla squadra di Hogwarts per il Gran Torneo di Quidditch. Sebastian è diventato Capitano della suddetta squadra *applausi* e ha deciso di lasciar perdere Kate. Al e Kate si sono baciati *scrosci di applausi gioiosi*. Dominic, l'undicenne dai capelli arancioni (Rossi! NdDominicCheNonSiRendeContoDell'EvidenzaDeiFatti) di cui voi tutti vi ricordete, è diventato amico dei nostri quattro Serpeverde preferiti. James sta organizzando una festa di Halloween, anche conosciuto come il diciassettesimo compleanno del suo migliore amico Jason.
Il 14 ottobre c'è stato un attentato al nostro caro Ministro Kingsley (sì, era importante, non per niente tra le caratteristiche di questa storia c'è scritto Avventura u.u) in cui sono morti quattro agenti che si occupavano della sua protezione.
Adesso vi lascio al capitolo, decisamente più divertente di alcuni (che ho scritto quando ero una depressa cronica) e più incentrato su quelle quattro canaglie verde-argento.



Capitolo XIII - C'è chi fuma sigarette (e chi fuma di rabbia)




24 ottobre 2022, 10:32
Hogwarts, orto delle zucche


Marcus sapeva bene che in quelle circostanze sarebbe stato meglio a qualche chilometro di distanza e spesso rifletteva sulla possibilità di comprare una maschera antigas, ma non sapeva quali sarebbero state le sue capacità di esternare il suo disappunto con la degna fiumana di parole che la situazione bisognava con quel coso sulla faccia, perciò l'idea era bocciata. Magari avrebbe potuto provare l'Incantesimo Testabolla, ma la durata era un'incognita. In quella mezz'ora aveva già tossito tre volte e nell'aria ristagnava un gran brutto odore, che se gli si infilava su per le narici gli faceva storcere il naso e aumentare la distanza dai suoi due amici. Marcus doveva farli smettere, era per quello che non si dileguava non appena vedeva una sigaretta. Odiava quei cilindretti riempiti di infingarde foglie di tabacco, e il loro odore gli ricordava perennemente casa sua, però mancava quella punta di whiskey che invece in quel arrabattato appartamento era perenne. Ma quello non era il momento per pensare a un odore lontano miglia e miglia, ma piuttosto alle due sottili colonnine di fumo a pochi metri da lui.
  « Certo che voi due siete proprio di compagnia! » osservò il ragazzo rivolto agli altri due, grattandosi il naso con un cipiglio sfatto. Non era nelle sue corde fare l'offeso troppo a lungo e l'espressione truce che era sul suo volto da quando Scorpius lo aveva portato lì stava svanendo fin troppo velocemente. La cosa peggiore di quella circostanza non era esattamente l'odore sgradevole o l'attentato alla sua salute, ma il silenzio profondo che si creava quando quei due rimanevano lì a bearsi di quella schifezza come gli emeriti idioti che erano. Se ne avesse parlato con la signora Potter avrebbe avuto dalla sua una valida alleata. C'era anche la possibilità che Ginny Potter non si limitasse a fare una ramanzina a suo figlio o a togliergli la paghetta, ma che avrebbe dato sfogo al peggio di se stessa. Possibilità che magari non era del tutto da scartare, riflettendoci meglio.
  « Sapete che il fumo invecchia precocemente la pelle? E fa male alle vostre vie respiratorie, e anche a quelle circolatorie. Siete degli incoscienti » proruppe ancora dopo un paio di minuti in cui Al e Scorp lo avevano ignorato e neanche questa volta ci furono esiti positivi. Solo piatto e noioso silenzio e Marcus si sentiva sempre atterrito di fronte all'assenza di rumori.
   Perché diamine non sono rimasto con Zac? Lui almeno qualche cosa anche se acida la dice. pensò con profondo scorno il Serpeverde, tornando a grattarsi il naso.
   « Ehi, la festa di Halloween sarà una gran cosa, non trovate? » chiese annoiato con voce leggermente strascicata, cercando di cavare qualche cosa di più consistente di un grugnito o di una sguardo di sufficienza da quei due. Non ebbe esattamente l'effetto desiderato, perché Scorpius grugnì e Al gli rivolse il suo miglior sguardo di sufficienza velato da un po' di divertimento. Certe volte Marcus sospettava che lo facessero apposta e stavolta ne ebbe la forte certezza, ma conservò il suo famoso e dignitoso ritegno. Si sedette su una zucca particolarmente grossa e fece finta di guardare il cielo, mentre in realtà osservava i suoi amici di sottecchi. Albus e Scorpius si lanciarono uno sguardo consapevole e straordinariamente colpevole, ma non dissero nulla, continuando a fumare. Quando Hagrid non c'era, l'orto delle zucche era il posto perfetto per fumare nella più completa tranquillità, e tutti e tre sapevano che il mezzo-gigante avrebbe consacrato la giornata ai boccali di idromele di Madama Hannah al Tre Manici. Quale occasione migliore? Perciò erano lì, e Al e Scorpius fumavano ancora, mentre Marcus se ne usciva con parate antifumo lunghe e decisamente soporifere, che non sortivano per niente l'effetto voluto. Conscio che continuare sarebbe stato inutile, Marcus arrestò la sua attuale filippica per passarsi una mano tra i capelli e cercare di colmare un silenzio decisamente troppo presente.
   « Ehi, Al, alla festa ci vai con la Tassorosso, per caso? » gli chiese all'improvviso, colto da un lampo di genio: Scorpius non si sarebbe lasciato sfuggire l'occasione di sfottere Al e da lì sarebbe finalmente nata una conversazione. Albus lo guardò stranito e si chiese che cosa avesse in mente e se non fosse meglio che Marcus continuasse a blaterare su quanto le sigarette facessero male alla salute, però decise di rispondere con indifferenza e un semplice 'sì'.
   « È la sua ragazza, con chi altri dovrebbe andarci? » sogghignò Scorpius, meritandosi un'occhiataccia da Al, più per il tono usato che per altro.
    « Lo dici come se avere una ragazza fosse un crimine, e non lo è neanche un po' » rimbeccò Albus, schiacciando la sigaretta sotto il tallone e infilando le mani nelle tasche con nonchalance. Da quando si erano baciati la prima volta quasi non si scollavano più e quella era la prima volta in tre giorni che Al passava un po' del suo prezioso tempo con loro. Scorpius gli fece la linguaccia e si rigirò tra le dita la sigaretta accesa, d'un tratto sovrappensiero.
   « Sarà una festa in costume, come diavolo ci dovremmo vestire? » chiese poi storcendo il naso e infilando la sigaretta tra le labbra prima di prenderne una generosa boccata. La storia dei costumi, appresa il giorno prima a colazione da Albus che portava notizie fresche, non gli era ancora andata giù e non pensava che sarebbe successo presto. Marcus alzò le spalle e poi disse: « Credo che debba essere qualcosa di spaventoso, visto che sarà una festa di Halloween. La tua risposta è nella tua domanda, Scorp. 'Diavolo' » spiegò poi quando il biondo aggrottò la fronte in un'espressione interrogativa. Scorpius si illuminò e si allungò per dargli una pacca sulla spalla.
   « Bella idea, amico! E... Come si veste il diavolo? » chiese, interessato. Marcus boccheggiò, poi si diede in un'alzata di spalle e ribatté: « Problema tuo, non mio ».
   « Mettiti qualcosa di rosso e le corna! » suggerì Albus accendendosi un'altra sigaretta.
   « Corna? » proruppe l'amico, scettico, « E che me ne faccio delle corna? ».
   « Zitto e esegui, sembra una cosa intelligente » contrattaccò Marcus, aggiungendo poi: « Ti ci vorranno anche una coda e un tridente. Rossi, ovviamente ».
    « Ho ancora qualche dubbio sulle corna, però » disse il biondino storcendo la bocca in modo comico. Marcus sospirò e si strinse nelle spalle, in una posa alla 'e a me dovrebbe fregarmene qualcosa?'.
   « Tu con chi ci vai, comunque? » chiese distrattamente Albus, dando un'occhiata al cielo cupo di ottobre.
   Scorpius osservò il suo amico per un attimo, poi disse: « Non lo so ancora, ma penso che inviterò una qualsiasi e poi mi dedicherò alla caccia. Magari invito Emmeline, lei non ha mai troppe pretese, le basterà avermi a braccetto per una mezz'oretta. Se tu fossi stato libero, Al, noi due insieme a Zac ci saremmo beccati tutta la banda di Emmeline, solo che poi Zac avrebbe dato di matto perché gli avremmo affibbiato quella svampita di Eleanor ». Al ridacchiò, ma non aggiunse niente, fumando la sua sigaretta in silenzio.
   « E nessuno si interessa di me? » chiese Marcus con fare offeso, « Anch'io vengo alla festa, eppure nessuno mi ha ancora chiesto con chi vado o che costume indosserò. Forza, fate un po' gli stalker, le attenzioni mi piacciono! ».
   Scorpius disse, ridendo: « Oh, ma noi già sappiamo che alla festa ci andrai da solo, vestito come al solito! ». Marcus scosse la testa, esasperato.
   « E chi ha mai detto che non indosserò costumi? » sbuffò sibillino. Al strabuzzò gli occhi e in attimo era scoppiato a ridere, prendendosi la pancia e asciugandosi gli occhi. L'amico si offese e gli chiese: « Che cazzo ti prende, idiota? ».
   « Tu... T-tu ti travestirai? Tu? Marcus SonoTroppoMiticoPerFareQuelloCheFannoIComuniMortali Lake? » rispose, ancora ridendo come un pazzo e facendo cadere per sbaglio la sigaretta. Marcus gli intrappolò testa con un braccio, sfregandogli la testa con le nocche della mano sinistra.
  « Fatti gli affari tuoi, Potter » urlò strofinando forte e ridendo, « E poi mi hai dato un nome troppo lungo, bastava solo Marcus SonoMitico Lake » aggiunse liberandolo e bacchettandolo con la punta del piede. Albus aveva la faccia rossa e accaldata e un espressione parzialmente omicida, mentre con le mani cercava goffamente di rimettersi a posto i capelli disastrati.
  « E comunque, sì, indosserò un cavolo di costume, perché ho sentito dire che se sei senza costume non ti fanno entrare. Intelligente, tuo fratello, eh? Probabilmente vuole solo fare una foto a una manica di dementi in costume e la festa è una montatura » continuò Marcus cominciando a delirare come suo solito. Amava vedere diabolici complotti dietro ogni cosa e soprattutto amava esternarli ai suoi amici. Ma le sue teorie complottistiche quel giorno non avevano particolare importanza ed erano deliberatamente campate per aria, visto che tutti conoscevano l'attitudine di James Potter a far feste scatenate. Scorpius si accese un'altra sigaretta e il silenzio calò di nuovo sui tre, anche se un paio di volte Marcus cercò di redarguirli ancora sul fumo e 'tutte quelle menate lì' -come disse brevemente al suo terzo tentativo di dissuaderli da quell'insano vizio. Quando il cielo iniziò a inscurirsi e gli argomenti di conversazioni più interessanti erano già stati spremuti (anzi, dissanguati), i tre Serpeverde tornarono al castello, abbastanza soddisfatti dal loro pomeriggio.




27 ottobre 2022, 01:02
Egitto, deserto


Un'alta figura incappucciata si Materializzò a circa un chilometro dalla sua reale meta, nel pieno del deserto che circondava l'isolata Scuola di Magia e Stregoneria di Saharmisr. Imprecando, maledisse mentalmente quell'imbecille che a quanto pare gli aveva dato le coordinate sbagliate.
   Non si può ardire un complotto in pace. Ci deve sempre essere qualche intoppo! pensò alacremente, sfilando la bacchetta dal fodero per accenderla con un flebile 'Lumos' e pensando a quale maledizione infliggergli appena tornato a casa del Capo per fare rapporto. Iniziò a camminare con irritazione, sfregandosi le mani sulle braccia per infondersi calore. A quell'ora nei deserti si gelava, e questo non era da meno. L'aria fredda gli penetrava le ossa, facendogli sbattere i denti. Imprecando ancor più volgarmente, strinse la bacchetta e continuò a farsi luce. L'uomo col cappuccio intravedeva appena lo strabiliante edificio nel buio della notte e, con tutta l'acidità di cui disponeva, sputò qualche insulto pesante a quel coglione che se ne stava al calduccio e al sicuro. Almeno finché l'uomo col cappuccio, in quel momento incazzato nero, non sarebbe tornato. Lì ci sarebbero stati dolori. Quando finalmente raggiunse l'enorme porta a due ante delle alte mure di cinta, emise uno sbuffo di sollievo, poi strofinò la mano sul mantello per riscaldarla un po'. Doveva fare in fretta, non poteva perdere altro tempo. Scommetteva qualsiasi cosa che il Capo in quel momento già scalpitava. Come promesso, il portone era aperto. Entrò di gran carriera, per nulla stupito dall'erba che stava calpestando o degli alberi da frutto che spuntavano qua e là nonostante fosse nel bel mezzo del Sahara. La porta dell'edificio era anch'essa aperta ed egli entrò con cautela. Avendo ben memorizzato la planimetria della scuola, si mosse con sicurezza e in silenzio verso una rampa laterale. Di corsa, salì a due a due i gradini. Svoltò a destra, percorse ancora un paio di corridoi sempre cercando di essere il meno rumoroso possibile e poi si fermò di fronte a una grandiosa porta istoriata e di colore scuro, con un bel pomello d'oro. Con un ghigno, la spalancò.
   Quel maledetto preside doveva essere messo sotto Imperius, era quella la sua missione, e se non l'avesse messa a termine per lui ci sarebbero stati solo guai, come quelli che aveva avuto quel deficiente di Morgan dopo aver fallito l'attentato al Ministro della Magia Inglese. Guai niente affatto piacevoli.




27 ottobre 2022, 19:07
Hogwarts
Sala Comune Serpeverde


« Non ci posso credere! È... è... disgustoso, accidenti! ».
« Meraviglioso! ».
« Spettacolare, mai visto niente del genere. Dovresti metterlo, ti starebbe bene! ».
« Non sapevo ti piacesse violento, Scorp! ».
« Oh, dannazione! » esclamò solamente Scorpius dopo aver scartato il pacco che gli era arrivato proprio quella mattina, « Quei coglioni della Stratchy&Sons mi hanno mandato l'abito sbagliato » aggiunse osservando, completamente allibito, un body da donna rosso fuoco adorno di pizzi neri. Guardando nel pacco, notò altri oggetti piuttosto... imbarazzanti. Al si sporse con un ghigno larghissimo e prese un piccolo frustino.
   « Questo ti servirà, decisamente » sogghignò agitandolo appena. Scorpius lo afferrò e lo nascose subito, rosso in viso, e controllò che nessuno avesse visto.
   « Non sapevo che da Stratchy&Sons si vendessero certi articoli» commentò Zac divertito, prendendo un lembo del rosso e decisamente poco coprente body. Dominic si era dileguato subito, borbottando: « Certe cose uno di undici anni non dovrebbe né vederle né sentirle e nemmeno conoscerle ». Marcus si era piegato in due in una risata silenziosa, indicando prima Scorpius poi l'abitino succinto e poi scuotendo la mano come se si fosse fatto male. Scorpius, inorridito, afferrò un foglio di pergamena e cominciò a scriverci furiosamente sopra, mentre Al sogghignava spudoratamente e Marcus continuava a ridere in silenzio.
   « Sarebbe più efficace una Strillettera... » commentò suo cugino sporgendosi per leggere ciò che suo cugino stava scrivendo, « Non se la dimenticherebbero di certo ».
   Scorpius sbuffò e disse irritato: « Sì, così mi prendono per un ragazzino facile da scandalizzare ».
   « E te ne dovrebbe interessare? Quello che pensano non ha poi tanto peso » ribatté Zac agitando una mano per aria come per scacciare una mosca e scoccando a Marcus un'occhiataccia per la velocità in cui si era spalmato sul pavimento dal ridere. Probabilmente stava immaginando Scorpius con quel coso addosso... Gli scappò una risatina e diede una spallata al cugino, facendogli versare un po' d'inchiostro sul foglio. Poi mimò la tipica voce da Strillettera, più profonda di un'ottava e inevitabilmente comica: « Ma per chi mi avete preso? Per un pervertito? A proposito, ce l'avete un frustino più grande e con più frange, che questo non mi soddisfa? E magari un paio di manette pelose, e rosa, anche. E una mazza ferrata, magari! ». Scorpius gli lanciò un'occhiata di fuoco e sparì nei dormitori portando via baracca e burattini.
   « Si può sapere cos'ha? » indagò Dominic, ricomparso appena l'imbarazzante capo di vestiario era svanito, riferendosi al ragazzo moro disteso sul pavimento a ridere come un matto.
   « Scorpius... vestito... oddio » biascicò a fatica quest'ultimo prima di ricominciare a sganasciarsi, stavolta in modo più rumoroso. Allora Dominic capì e fece un versetto disgustato. Non per niente era un ragazzino intelligente.
   « Io non trovo divertente l'immagine di Scorpius vestito- anzi, no, svestito, visto che quella cosa tutto fa meno che coprire la gente... » borbottò, cominciando poi a divagare per lo shock a cui avevano sottoposto la sua povera anima pura, « E non penso che gli starebbe bene, da quel che ho visto è anche piuttosto piccolo e- Santo cielo, perché sto parlando di certe cose? ». Con un sogghigno, Zac aiutava Marcus a rialzarsi. Quest'ultimo aveva ancora degli attacchi di rideralla che erano più spasmi incontrollati che altro.
   « E non hai visto il frustino, amico » ghignò Al, sprofondando nella poltrona e staccando a morsi la testa alla sua Cioccorana.
   « F-frustino? » esalò, spalancando la bocca in una perfetta 'o', « Ok, me ne vado ». Si alzò, ancora scosso, e uscì dalla Sala Comune con passo pesante e un espressione da martire dipinta sul viso. Alla parola frustino, Marcus aveva immaginato uno Scorpius con il body e una parrucca bionda, in una posa ridicola, mentre agitava un paio di manette rosa in una mano e il frustino nell'altra con espressione provocante, e ricominciò a ridere, stavolta pestando i piedi per terra e scuotendo la testa. Zacharias, intanto, stava iniziando a compatire quel povero ragazzino che aveva avuto la sfortuna di incappare in dei pazzi come loro. Si chiese, poi, perché non stesse con i ragazzini della sua età invece che con quattro adolescenti fatti e finiti, e la risposta gli arrivò quasi subito. Un gruppetto di primini che si stava scambiando le figurine delle Cioccorane iniziò a litigare sul valore della figurina di Severus Piton, e addirittura uno di loro tirò la treccina a una bambina bionda e minuscola, che cominciò a piangere. A parte chiedersi cosa ci facesse una dalla lacrima facile in Serpeverde, si rese subito conto che quelli erano comportamenti troppo infantili, che Dominic non apprezzava affatto. Come se lui non avesse mai sperimentato un litigio per una figurina o non avesse mai giocato a nascondino o robe così. Come se non avesse avuto un'infanzia, a dirla tutta, come se fosse cresciuto troppo in fretta. O come se fosse stato costretto a crescere troppo in fretta. A distoglierlo da questi pensieri infelici fu Marcus, che lo afferrò per il polso e lo tirò a terra con sé, dove iniziò a ululare dal ridere, ancora con la testa su body e parrucche bionde. Albus intanto aveva preso libri e fogli e aveva iniziato a scrivere il finale del tema di Storia della Magia per il giorno dopo, ignorandoli bellamente, anche quando uno Zac furioso aveva cominciato a tirare calci giocosi al suo migliore amico, attirando una piccola folla di primini curiosi e senza minimo buon senso.
   Di certo quei ragazzini sono stati messi qui per sbaglio... Io non mi sarei mai avvicinato tanto a dei sedicenni che si tirano calci. pensò Al guardandoli di sfuggita e poi aprendo il libro e scorrendo il dito sull'indice alla ricerca della Battaglia di Stonehenge del 1870. Picchiettò sulle cifre della pagina e iniziò a sfogliare le pagine.
   172... 185...394... Ecco, pagina 402. Mmmmm... Chissà se Kate ha già fatto questo tema. Magari potrei chiederle come l'ha finito. pensò Albus svogliatamente, lasciandosi poi distrarre dal pensiero della ragazza. In quel periodo si distraeva facilmente, era sempre euforico e in vena di scherzare e non vedeva l'ora di trovarsi con Kate nella Sala d'Ingresso la mattina e andare a correre, fare colazione con lei, accompagnarla alle lezioni e...
   Sì, si è capito: sono cotto marcio.
   Il ragazzo sospirò, poi sorrise beato al ricordo di quell'ora felice all'ombra di un faggio con la Tassorosso. Era talmente preso che non notò neppure il suo migliore amico percorrere la Sala Comune come un fulmine, scavalcando Zac e Marcus aggrovigliati sul pavimento, e sparire dietro la parete.

(5 minuti prima)

Scorpius si era sbattuto la porta del dormitorio vuoto alle spalle e si era buttato sul primo letto a baldacchino sulla destra, riposandosi un po' e buttando le sue cose a terra per non avere impicci. Sbadigliò e intrecciò le dita dietro la nuca, lasciando distendere i muscoli e sonnecchiando un po'. Poi si grattò la testa e si tirò su a sedere, stracciò la lettera macchiata al proprietario del negozio di vestiti e decise semplicemente di rimandar loro la scatola con un bigliettino. Nulla di appariscente e che gli sarebbe costato molto meno tempo.
   Quando ebbe assicurato il biglietto alla scatola con il Magiscotch, uscì nel corridoio con un sacchetto di biscotti gufici e andò velocemente via dalla Sala Comune, scavalcando due ragazzi che assomigliavano terribilmente a suo cugino e il suo amico. Ma non chiese e non controllò, giusto per salvaguardare la sua già precaria salute mentale.
   Camminò per lungo tempo, visto che la sua meta era la torre ovest del castello, lì dov'era la Guferia, e quasi maledisse Hogwarts e tutte le sue scale. Prese un paio di scorciatoie e finalmente ci arrivò. Ispezionò con lo sguardo la stanza circolare fino ad individuare il suo gufo scuro appollaiato su un trespolo vicino alla finestra senza alcun vetro, da cui entrava una brezza gelata. Fischiò ed Horus L'Infame Pennuto planò gentilmente verso di lui, posandosi sulla sua spalla e piantandogli gli artigli nella carne con luccichio sadico negli occhi. Scorpius lo guardò male, poi gli indicò il pacco e disse: « Devi portarlo a quelli della Stratchy&Sons. E non fare storie » aggiunse quando il gufo emise uno stridio contrariato « Vedi di dimostrarti utile, una volta ogni tanto. È colpa loro, non mia, quindi ti do il permesso di morderli e punzecchiarli quanto vuoi ». Horus gli rivolse uno sguardo d'apprezzamento che significava che aveva accettato, e volò via con il pacco. Scorpius sospirò e si massaggiò la spalla dolorante, prima di avvicinarsi alla finestra e guardare il gufo allontanarsi goffamente. Poggiò i gomiti alla base di pietra della finestra e prese una boccata d'aria. Il cielo era cupo anche quella sera e le nuvole promettevano pioggia a catinelle. Rimpianse come non mai di aver rifiutato di andare a vivere in Italia dai nonni, dove di sicuro non avrebbe patito il freddo e non sarebbe stato costretto a guardare come pioveva da una finestra chiusa e appannata. Chiuse gli occhi e inspirò dal naso l'aria umida e gli arrivò una goccia sulla fronte, poi una sul naso e una sulla guancia. Si ritrasse sospirando esasperato.
   Odiava la Scozia. Forse.


Salve. :-)
Mi odiate, lo so, lo so. Ce l'ho fatta, però, alla fine l'importante è questo. Ah, d'ora in poi nelle note chiamerò l'uomo dal cappuccio nel secondo paragrafo Cappuccio-Man, ve l'ho detto così nelle prossime volte non avrete il rischio di confondervi. Le cose iniziano a farsi interessanti, eh? Complotti, di quelli che piacciono a Marcus. :-D Sì, Cappuccio-Man è legato all'attentato a Kingsley, ma abbiate pazienza, tra una ventina di capitoli vi sarà svelato tutto. *me sadica*
Ecco un approfondimento sulle guerre dei Giganti, da cui ho preso quel particolare non importante della Battaglia di Stonehenge. Se vi va, leggetelo, è davvero interessante. :3
Avete notato, tra i pensieri di Al, quel 394 mentre cerca la pagina sulla Battaglia? Bene, è un palese omaggio a Piton. u.u

Notizia ininfluente: cambio nick, i trattini bassi mi stavano sulle palle. Sarò AutumnLeaves98. ^-^
Cià cià.
  
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