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Autore: Akami92    22/10/2007    5 recensioni
[SPOILER ANCHE NELL'INTRODUZIONE!]
Attraversarono la via principale di Konoha, scavalcarono i corpi inermi di Ishimaru e Hiroki, che alla fine erano stati raggiunti da Ayumi e violentemente picchiati, sorpassarono senza farsi notare alcuni vicoli del Villaggio, incontrando più volte Hoshi e Fuyuki intenti in effusioni varie, e per finire scoppiarono in una grassa risata, vedendo che Hideki stava recitando ad Okami una poesia di sua invenzione.
«Ode ad Okami, di Hideki Uzumaki.
Oh, dolce principessa degli animali abbaianti,
i tuoi occhi sono come il brasato,
tanto belli quanto cani ululanti,
nemmeno superano quelli di mio nonno Minato.
»
[ShikamaruxIno][ItachixIno] [TentenxNeji][TentenxDeidara]
[Accenni ShikakuxYoshino] [Accenni SakuraxNaruto] [Accenni KibaxHinata] [Accenni ShinoxTemari]
[EPILOGO!]
Genere: Romantico, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Sorpresa
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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AVVERTENZA:

In questo capitolo, Itachi è tremendamente – ma che dico, spaventosamente! – OOC.

Mi dispiace per gli amanti del personaggio, mi passino l’uscita deplorevole del povero Uchiha, da me maltrattato!

Detto questo… buona lettura, ci si vede a fine pagina!

 

 

 

Farewell Konoha

_____________________________________________________________________

 

 

7.

 

I will fight with you.

 

Il suo meraviglioso corpo nudo, a contatto con la luce filtrante dalla bassa fessura della porta e dalla serratura era di una bellezza indescrivibile, candido, liscio e muscoloso, un puro piacere al tatto. La sua bocca, come bocciolo di rosa, era profumata e riusciva a regalargli emozioni indescrivibili ad ogni contatto con le proprie, o con il proprio corpo, mentre le mani, quelle ultime ore, erano sembrate esperte, nonostante lui fosse il primo con cui manifestava la sua maturità sessuale.

Ora, il suo corpo si stava scaldando contro quello del ragazzo, avvinghiati in un passionale abbraccio che nessuno dei due sembrava voler mollare quasi temesse che tutto ciò fosse soltanto un sogno meraviglioso.

«Hai freddo?» domandò Itachi, premuroso, stringendosi di più contro il corpicino della ragazza e baciandole la nuca dove i capelli, ormai non più lunghi e sinuosi, erano spettinati.

«No, no, Itachi-kun… sto bene…» mormorò quasi come un sbuffo la giovane donna, stringendosi alle coperte e tastando qua e là sul materasso alla ricerca dei suoi indumenti, buttati alla rinfusa quando, poche ore prima, erano rimasti annebbiati dalla passione, perdendo completamente il contatto con la realtà.

«Pensi che qualcuno ci abbia sentiti?» proferì nuovamente il moro, cominciando a baciare il collo disarmato della bionda.

«No, non credo… almeno, Deidara e Tenten non li ho ancora visti, Tobi a quest’ora dorme…» l’Uchiha accennò ad una risatina.

«… Zetsu non lo vedo da ieri, il Leader sembra sempre impegnato con quel membro di cui non mi volete mai parlare… quindi… sembra che ci siamo solo noi…»

Il ragazzo annuì, evidentemente malizioso, facendo scorrere le mani sulle cosce nude della ragazza, le gambe di lei si mossero immediatamente, tentando di levarsi quegli arti estranei.

«Non esagerare! Credo di essermi già data abbastanza per oggi!» sbottò la bionda, irritata dal modo volgare che aveva avuto il moro.

«Non essere così acida, piccola…» con il dito indice, l’Uchiha risalì tutto il suo corpo, dalle cosce muscolose ai glutei sodi e ben formati, alla schiena magra e liscia, fino alle spalle e al viso impeccabile come scolpito nel marmo, dai lineamenti fermi ma gentili, di un’impagabile perfezione.

Gli occhi della ragazza lo colpirono, freddi e glaciali, sembrava gli ordinassero di smetterla, di finirla con quelle dolcezze sin troppo maliziose che lui le regalava da un anno; e fu in quell’istante che Itachi si accorse ben presto di un fattore che non aveva premeditato nemmeno nei suoi più reconditi pensieri: l’azzurro degli occhi di Ino, ormai considerato dall’Akatsuki una delle tante meraviglie del mondo, era opaco. Era velato. Era sbiadito.

La ragazza non era felice.

E questo gli faceva terribilmente male.

Uno spillo nel suo cuore, continuava a punzecchiarlo, a tormentarlo, a seviziarlo con il suo dolore forte e interminabile, inguaribile nella sua misteriosa e repentina fermezza.

Capì che Ino non era felice all’Akatsuki, non era felice immedesimandosi nella parte della malvagia, non era felice con lui.

Uno spillo.

Ino Yamanaka non lo amava e non lo avrebbe mai veramente amato.

Due spilli.

Ino Yamanaka si reggeva in piedi in un corpo di menzogne, dette per compiacerlo.

Tre spilli.

Ino Yamanaka era triste, sconfortata e disarmata davanti agli avvenimenti.

Mille

Spilli

Conficcati

Nel

Cuore.

E Itachi comprese per la prima volta, cosa fosse il dolore. Dolore per la perdita di un amore, che non era mai nato.

 

Sferrò un potente calcio contro la ragazza, tentando invano di non crollare a causa dei pesi che stava tenendo in mano per potenziarsi.

«Attento!» l’urlo di lei lo distrasse per un millesimo di secondo, ma bastò per trovarsi in poco tempo col sedere in terra e il viso ricoperto d’erba.

La risata cristallina della ragazza contro cui stava combattendo scosse la sua mente, era così contagiosa, prese a ridere anche lui per la sua goffaggine e per la sua determinazione.

Una candida mano si offrì per aiutarlo a rialzarsi.

«Shika… la mamma ha detto che non devi sforzarti in questo modo! I tuoi muscoli non sono ancora del tutto guariti!»

«Lo so, Nita-chan, però…»

«Lo so… vuoi continuare ad allenarti perché vuoi salvare la ragazza che ami, ed è un anno che tenti di farlo, rischiando di riaprire ferite di cui è stata proprio lei la causa… uhm… è un po’, come dire, bizzarro!»

In un anno che si trovava lì, Shikamaru aveva saputo conoscere la giocosità del carattere della giovane Nita, una sedicenne peperina e senza peli sulla lingua, gli occhi brillanti come due smeraldi e i capelli neri dai riflessi blu lunghi fino alle spalle, sempre raccolti in una lunga coda bassa.

Afferrò la sua mano e si tirò in piedi, lasciando cadere sull’erba con un tonfo, i due pesi con i quali si stava allenando strenuamente.

Una fitta al braccio da poco guarito lo fece gemere di dolore.

«Uhm… direi che basta così, Shikamaru-kun… sei già pallido… ah, cosa devo fare con te!» sospirò la ragazza, conducendolo dentro casa e facendolo sedere sul piccolo divanetto.

Rimasero in silenzio per qualche istante, ma poi la voce squillante di Nita lo fece sobbalzare, con una domanda che mai si sarebbe aspettato da quella ragazzina.

«Parlami… di lei.»

Nara sapeva a chi si stesse riferendo: Ino. La donna che amava.

«Beh… Ino… Ino è, era, la mia compagna di Team. Era lei che teneva su di morale me e Choji, il mio migliore amico. Lei era la… come dire… era l’acqua frizzante in quella naturale, l’unica nuvola nell’uniformità del cielo azzurro. È unica, bellissima, simpatica e ha una strana passione per i fiori: le piacciono, li ama. Adora prendersi cura dei boccioli perché fioriscano in splendidi esemplari, le sue preferite sono le cosmee.»

Nita lo guardò adorante.

«Ti si illuminano gli occhi quando la citi.»

Il ragazzo sorrise tristemente, cercando di sentirsi sollevato, ma non gli riusciva. Si sentiva troppo vuoto a parlare di lei.

«Però qualcosa non mi torna… lei doveva essere un tipo amato da ogni singola persona le fosse vicina, dai suoi genitori e dai suoi compagni di squadra… perché mai cominciare a sentirsi inutile?»

«La colpa è solo mia. Mia, di Choji, di Asuma-sensei, di Sakura… la colpa è della maggior parte di coloro che la circondavano e tutt’ora la amano.»

«Non ti seguo…»

«La colpa è nostra perché, nonostante le volessimo tutto il bene che una persona può desiderare, non ci siamo mai accorti di come lei si sentisse in dovere di essere una kunoichi, di quanto lei amasse più i fiori della lotta e del sangue. Di quanto lei amasse più la vita della morte.»

Nita abbassò lo sguardo.

«La capisco. Tu sai che, essendo primogenita, sono destinata a seguire le orme di mia madre: diventare Guaritrice. Ma… io non voglio! Io voglio lottare, voglio vedere la gente felice per averla salvata, voglio provare l’ebbrezza del trovarmi in una battaglia e dare il meglio di me… io voglio essere un ninja!» rivelò la mora, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime amare, ferme però ai bordi degli occhi, bloccate lì dall’orgoglio della ragazza, che le impediva di bagnarsi di un liquido che lei odiava.

«Non ti piace piangere, vero?» le domandò Shikamaru, comprendendo il suo stato d’animo combattuto.

«No. Preferisco urlare che piangere. Piangere significa palesare la mia debolezza. Io non ho mai pianto in vita mia! Non ho intenzione di farlo!»

«Sbagli a tenerti tutto dentro. Fa male. A volte il pianto non è solo debolezza, ma anche liberazione.»

«Ma non è una regola dei ninja: non mostrare mai le proprie emozioni?»

«Nita… è solo una stupidissima regola.» mormorò Nara, slegandosi il coprifronte dal braccio dove solito lo teneva legato.

Lo porse a Nita.

«Te lo regalo, con la promessa di potermi scontrare con te quando sarai una kunoichi!» disse, prima di alzarsi e uscire dalla stanza, rintanandosi in quella che per un anno era stata la sua camera, condivisa con Neji, che in quel momento sembrava essere fuori, probabilmente con Masami.

Mentre le dava le spalle, non poté notare che una piccola ed innocente lacrima aveva solcato il viso della giovane, prontamente asciugata da un gesto seccato della stessa.

 

Deidara spalancò gli occhi, percependo una dolce sensazione di piacere alla mano destra, sembrava stesse toccando qualcosa di decisamente morbido.

Sentì che la donna che aveva tra le braccia si stava rigirando, probabilmente pronta a dargli il bacio di rito mattiniero come era solita fare da ormai un anno che dormivano insieme, consumando la loro passione durante la notte.

Sporse le labbra, aspettandosi un bacio profondo, ma ciò che ricevette fu un forte schiaffo in pieno viso.

«Se entro tre secondi la tua mano è ancora sul mio seno, ti giuro che non rivedrai più la luce del sole.» la profonda e fredda voce di Tenten lo fece sobbalzare, si accorse che stava proprio stringendo un seno della ragazza e levò la mano come fosse scottata, cominciando a ridere nervosamente e grattandosi la nuca imbarazzato.

La brunetta scostò le coperte, seccata, raccogliendo i propri indumenti, finiti per terra come ogni volta, e prendendo a rivestirsi a cominciare dalle mutandine.

In men che non si dica, la sua figura sfoggiava il solito vestitino corto nero a nuvolette rosse che metteva in risalto la generosa scollatura.

«Ah, piccola, stanotte sei stata fantastica… veramente! Passionale al punto giusto, e anche decisamente maliziosa devo dire… proprio come piace a me!» cominciò il biondo che giaceva ora sul letto, parzialmente coperto dove Tenten non osava guardare, mentre il resto del suo corpo, nudo, carezzava il materasso, bramoso che fosse già notte per poter ripetere l’esperienza di poche ore prima.

Si alzò, ora completamente scoperto, e andò ad abbracciare la ragazza, ormai donna, da dietro, attirandola a sé con un movimento improvviso delle braccia e prendendo a baciarle il collo, facendola gemere.

Fu scostato senza molti complimenti.

«Deidara! Non ti basta quello che abbiamo fatto stanotte?»

«No bellezza, dovresti saperlo che io voglio sempre di più.»

«Beh, accontentati una buona volta!»

 Il tono seccato della bruna lo fece sobbalzare.

«Ehi, Ten-chan… qualcosa non va?» domandò preoccupato, mettendo da parte la sua malizia.

Lei si sentì disarmata davanti ad un Deidara così in pensiero per lei, e si lasciò andare.

«Il fatto è… che il nostro rapporto è solo un rapporto di sesso… io voglio qualcuno con cui poter stare ogni ora del giorno! Non solo la notte.»

«E che problema c’è? Lo sai che se Leader scoprisse che siamo amanti… beh, ci ucciderebbe! Insomma… anche il rapporto tra Itachi ed Ino è così, e allora?»

«Proprio non capisci!» esplose allora Tenten, infervorata.

«Se è così… il nostro rapporto non può continuare! Io non voglio un uomo con cui fare solo sesso… io voglio un uomo che mi ami veramente! Voglio qualcuno su cui poter contare sempre! Voglio… voglio…»

«… Neji Hyuuga…» mormorò il biondo, abbassando lo sguardo.

Gli occhi della ragazza s’illuminarono.

«Ch-che hai detto?» sussurrò adorante, come volesse assicurarsi che l’avesse detto veramente.

«Tu non vuoi me… tu vuoi Neji Hyuuga, e hai scelto me semplicemente per una banale cotta…».

Non aveva mai visto Deidara sconsolato in quel modo, inerme davanti allo svolgersi degli avvenimenti.

 

«Neji-kun! Ehi, Neji-kun!» strillò Masami, correndo verso il suo “nuovo amico”, tenendo stretto tra le dita paffute qualche fogliolina, raccolta chissà dove negli angoli remoti del boschetto nel quale vivevano a ridosso.

Il moro, vedendola arrivare così sorridente, non poté che sorridere a sua volta, accovacciandosi in modo da poter parlare alla stessa altezza della bambina.

«Dimmi, Masami-chan…»

«Ho trovato le foglie che mi aveva chiesto… adesso lo fai quel giochetto divertente?» domandò la piccola, saltellando impaziente.

Neji annuì con la testa, prima di prepararsi per il “giochetto”.

«Hakke Rokujuyon Sho!» urlò, mentre Masami lanciava in aria le foglie, per poi scoppiare a ridere, vedendo l’amico muoversi in modo buffo per distruggere tutte le foglioline che aveva lanciato.

«Sei bravissimo Neji nii-san!» esclamò, continuando a ridere, divertita.

«Non dovresti muoverti così bruscamente… ti ho visto… è già la decima volta di seguito che lo fai… potresti perdere le forze…» lo avvertì una voce proveniente dalla finestra della casa più vicina al cortile.

«Nita-san!» sbottò lo Hyuuga, volgendo repentinamente lo sguardo verso la ragazza, che stava fissandolo con cipiglio.

«Vieni qui… mia madre ha detto che devo metterti questo unguento sui muscoli, perché è ormai da una settimana che torni dai tuoi allenamenti coi muscoli strappati…»

Il ragazzo si avvicinò e si tolse la maglia, mostrando così i pettorali scolpiti da tutti quegli esercizi e i muscoli delle braccia, decisamente formati e apprezzabili all’occhio.

La pomata scivolò gelida sulla pelle eburnea di Neji, portandolo a rabbrividire impercettibilmente, ciò era dovuto anche dal tocco duro della ragazza, si sentiva che quelle mani non erano portate per guarire le persone.

«Il tuo tocco fa schifo…» commentò il ragazzo, rivolgendole uno di quei suoi sorrisetti provocatori.

«Non sono una guaritrice!» rispose Nita, per nulla arrabbiata o decisa a sottostare alle sue provocazioni.

«No… tu vorresti essere una kunoichi… una stroncatrice di vite.»

«Non devo spiegare a nessuno ciò che voglio diventare, né sentire gli altri che trovano una strada per me!»

«Nita-san… sii ragionevole… butteresti al vento – indicò la casa e il giardino – tutto ciò… solo per diventare una ninja?»

Una forte pacca sulla schiena lo destò.

«Sì!» rispose Nita, prima di chiudere le persiane della finestra e rintanarsi nella sua stanza, lontano da tutto e da tutti.

Neji sorrise… quella ragazza era incredibile… e soprattutto impossibile da interpretare… troppo solitaria, troppo strana… non era come la sorellina.

«Neji nii-san?» si sentì strattonare i pantaloni.

«Dimmi Masami!»

«Da grande posso sposarti?»

Hyuuga sorrise divertito.

«Perché vuoi sposarmi?»

«Perché sei come un vero principe azzurro! Sei bello, forte e tanto tanto coraggioso! Perché sei corso a salvare la tua bella principessa!»

Il sorriso si trasformò in una smorfia.

«E non pensi che da grande io potrei sposare la mia bella principessa?»

«Ma la mamma mi ha detto che la tua bella principessa è diventata una strega cattiva!»

Le scompigliò i capelli come un fratello maggiore farebbe ad una sorellina.

«Sì… ma solo perché è circondata da tanti mostri cattivi e ha dovuto adattarsi a loro! Ma sono sicuro che quando rivedrà il suo principe azzurro tornerà ad essere la principessa più bella di tutte!»

«Bella come la principessa di Shikamaru nii-san?» domandò innocentemente la piccola.

«Sì! Ma anche di più!»

 

«Io vado a cercarlo!»

«No, non puoi fare pazzie del genere!»

«Ma… ma… Tsunade-sama! La prego!»

«Sakura… non possiamo fare nulla, non ce l’hanno fatta gli ANBU…»

Sakura strattonò il braccio rinchiuso nella stretta morsa della mano di Tsunade, che l’aveva bloccata prima che saltasse fuori dalla finestra, pronta per andare a cercare Shikamaru, ovunque egli si trovasse.

Nara e Hyuuga erano scomparsi da un anno. Dati per morti dalla squadra ANBU, tornata dopo mesi di ricerche con nessun indizio né risposta e tante domande.

«Ma…» cercò di replicare la rosa, ma era evidente di come l’Hokage non volesse lasciarla andare, temendo di perdere anche la sua pupilla.

«Se è stata l’Akatsuki a ucciderli… come puoi pensare di fare qualcosa contro di loro? Ci hai già provato contro Sasori, Sakura. Hai avuto bisogno di aiuto! E Shikamaru e Neji sì, sono forti, ma contro tutta l’Akatsuki… non avrebbero mai avuto vita facile!» concluse la donna, freddamente.

«Anche lei li crede morti?»

«Io spero non lo siano… ma per ora, tutti gli indizi danno l’idea di morte!»

La Godaime terminò la frase e sentì un forte bussare al suo portone, non ci volle molto a capire chi fosse.

La porta venne malamente buttata giù e le apparvero davanti Choji, Rock Lee e Naruto, tutti pronti per partire a cercare i loro amici e compagni.

Naruto fece solennemente un passo avanti.

«Tsunade no baa-chan! Non posso permetterti di lasciare ben quattro compagni di squadra a loro stessi! Io sento che né Shikamaru e Neji, né Ino e Tenten sono morti! Ne sono sicuro!»

«Naruto! Io non posso permettere ad altri ninja di morire!!! Ti vieto di partire per qualsiasi missione, o ne pagherai le amare conseguenze, e ti verrà tolto il coprifronte. – guardò per qualche secondo lo sguardo determinato di Choji, Rock Lee e Sakura – A te e a chiunque tenterà di disobbedire ai miei ordini! Sono stata chiara?!» aggiunse, urlando, facendo raggelare il sangue a tutti e quattro i ninja.

Choji e Rock Lee uscirono a testa bassa dalla stanza, mentre Naruto e Sakura rimasero per qualche secondo fermi immobili, incapaci di dire o di fare qualsiasi cosa.

Uzumaki circondò con le braccia le spalle di Haruno, accompagnandola fuori.

Quando furono lontani da sguardi indiscreti, le lasciò un tenero bacio sulla guancia, al quale la rosa sembrava paralizzata dalla sorpresa.

«Fatti coraggio, Sakura-chan… vedrai, sono vivi, tutti e quattro!» le sfiorò la guancia con la mano, asciugandole una lacrima che scorreva sul viso della ragazza. Le diede un altro bacio.

«Non te l’ho dato lì perché era davanti a tutti e temevo ti vergognassi…»

E a Sakura, in quel momento, crollò il mondo addosso.

Naruto pensava che lei si vergognasse a girare con lui, era ovvio, dopo tutto ciò che lei gli aveva fatto, si stupiva persino che il biondo le rivolgesse ancora la parola…

«N-Naruto…» balbettò la ragazza, incapace di frenare le lacrime.

«Cosa c’è, Sakura-chan! – accorse preoccupato – Vuoi stare da sola? Se vuoi me ne vado!» si premurò il giovane, rendendo la rosa ancora più triste e affranta.

Ora che lo vedeva lì, davanti a lei, i suoi occhioni blu scossi dall’apprensione, la sua espressione amorevole, l’istinto era quello di abbracciarlo, di sfogarsi con lui, di piangere tutte le lacrime che aveva represso. E lo fece.

Gettò le braccia al collo di Naruto e singhiozzò.

Il biondo la strinse a sé, la presa forte, lasciandole dolci baci nell’incavo della spalla e sul collo, carezzandole la testa per tranquillizzarla.

«Sakura-chan… tu non sei sola… perché devi combattere tutto il tuo dolore da sola?»

«Perché nessuno… nessuno è disposto a combatterlo con me!»

«Ci sono io! Io ti aiuterò! Io sono sempre pronto ad aiutarti, Sakura-chan… ma probabilmente… io… io non… - s’interruppe, cercando di non sembrare troppo triste – io non sono il tipo di persona adatto…»

La rosa alzò il viso verso il biondo e lo carezzò con la dolcezza di una madre.

Naruto era sempre stato lì.

Naruto era sempre pronto ad aiutarla.

Naruto.

Non Sasuke, non Neji, non Shikamaru.

Naruto.

Gli afferrò una mano e intrecciò le sue dita con le proprie, stringendola con amore.

Gli regalò un fugace bacio sulle labbra.

«Da oggi in poi, combatterò con te!»

 

 

 

A/N

 

Here I am!!!

Bene, prima di tutto vorrei chiedere umile perdono per il comportamento di Itachi… terrificante! Ho appena riletto il suddetto obbrobrio e ci sono rimasta. Non è a livello di gentleman, ma a quello di fidanzatino premuroso… brrr… *rabbrividisce come Rock Lee davanti a qualcosa di vecchio*

Bene, passiamo ad una cosa che mi piace moltissimo fare: risponderò alle recensioni!!!

 

celiane4ever Prima di tutto, grazie per la recensione! *_* E poi… beh… lo so, Tenten che ama Deidara può sembrare impossibile (e infatti lo è! XD) però mi piacciono troppo insieme! *_*

Comunque, è naturale che Tenten stia con Deidara per dimenticare Neji (che è, Beautiful? XD), ma la giovane pulzella (nd Rock Lee) lo capirà… uhm… l’ha capito proprio in questo capitolo! Muahaha! Ma come sono perfida! Comunque… questo è un capitolo di passaggio, il prossimo (che è l’ultimo) sarà DECISAMENTE più avvincente! Non vedo l’ora di postarlo! *_*

P.S. Per l’happy ending… diciamo che… per alcuni ci sarà, per altri no (su, mandami a quel paese! XD).

 

Giuli@ Grazie mille per la recensione! *_* Come puoi vedere… poveri i nostri Shikamaru e Neji (su piccini, venite dalla mammina che vi coccola… *ç*). Ma non preoccuparti, la fortuna girerà anche per loro! È una promessa! Nel prossimo capitolo lo capirai! E comunque non sono stati tanto sfortunati, no? Hanno trovato vitto e alloggio gratis, una seconda mamma, una sorellina più piccola, una sorella – quasi – coetanea che gli fa da personal trainer… insomma… cosa potrebbero volere di più dalla vita?

Secondo me, quelle messe peggio sono Ino e Tenten. Si sono donate a degli uomini che non amano per dimenticare quelli che amano, mi sembra una ingiustizia! E non hanno perso solo la verginità con ‘sti qui, ma anche il loro orgoglio come donne.

Io mi sentirei usata se fossi al loro posto! (ma quanto sono bastarda?! XD)

Vabbè… ti attendo al prossimo e avvincentissimo capitolo! Grazie mille per seguire sempre la mia storia!

 

CelsteKiss XD Anche a me capita di leggere le storie oltre la mezzanotte e di non commentare (a parte che io non commento praticamente mai… eh eh…), ma ti ringrazio che tu l’abbia fatto! Apprezzo molto queste piccole cose che – ingigantiscono il mio ego – mi aiutano a migliorare la scrittura! Le recensioni fatte con cognizione di causa! Quelle che parlano della fic e la descrivono. *_*

Comunque, ti ringrazio per i meravigliosi complimenti! Sono imbarazzata! ^\\\^ Comunque, per l’happy ending (come ho detto a celiane4ever) ci sarà per qualcuno, mentre per altri non ci sarà (ma quanto sono bastarda!).

Non svelo altro perché ti rovinerei la sorpresa del prossimo capitolo, a mio umile parere, il migliore tra tutti! ^^

Per il commento sulle coppie… beh… de gustibus non disputandum est! A me piacciono le HinaNeji, sono una delle mie coppie preferite, e anche in questa fic ho voluto che quei due si volessero qualcosina in più del bene che comunemente si vogliono cugino e cugina! *_*

Per le ShikaTema… sono assolutissimamente d’accordo con te! Odio allo stato puro! Sono insofferente! Non riesco a leggere di loro! E dire che Temari non mi sta poi tanto sulle balle… ma è una coppia che non digerisco per NIENTE! ^^ Comunque… grazie ancora moltissimo per seguirmi! *_*

 

Semmy92 Ossignur! Ti ho fatta piangere? Mi dispiace! Comunque, sono contenta che apprezzi la mia fanfiction e che sia talmente commuovente da farti piangere! Grazie infinite! Dimmi se anche questo capitolo ti ha fatto piangere che rimedierò col prossimo che va più sul comico! ^^

 

Maobh Ti cito un secondo: Le ragazze sono in preda a un conflitto interiore. Hanno raggiunto ciò che volevano in termini di potenza, ma si trovano a fare i conti coi loro sentimenti repressi.

È la miglior interpretazione di questi capitoli! Non ho parole! Sei stata così meravigliosamente dettagliata! Sono lusingata che una così attenta analizzatrice legga la mia fic! *_* Grazie! (_ _) *inchino*

Il dubbio è che si buttino tra le braccia di altri uomini pensando però ancora ai loro vecchi amori.

Naturalmente, questa è una fanfiction terribilmente OOC, per cui alcuni comportamenti possono sembrare strani, però a me è capitato di trovarmi (non direttamente, era una mia amica) in una situazione del genere, trovandosi con le spalle al muro, se continuare una relazione così schifosamente perfetta da sembrare una fregatura, o se dimenticarla e buttarsi tra le braccia della – passami il termine – seconda opzione. Comunque apprezzo che tu me l’abbia fatto notare! In futuro devo stare più attenta a non vagare con la fantasia o a lanciarmi in storie alla Beautiful senza pensare al comportamento reale…

Ripeto: grazie infinite per la meravigliosa recensione! L’ho apprezzata tantissimo!

 

Voilà! Missione compiuta! *_* Grazie mille a tutte!

 

Detto questo, vi annuncio che il prossimo sarà l’ultimo capitolo! Ma ci sarà anche un epilogo e, penso, una spin-off!

 

Bene, vado a mangiare! Gnam gnam! *_*

 

AtegeV/Akami

   
 
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