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Autore: Allie__    03/04/2013    2 recensioni
La situazione, la tensione, vederlo così.. gli aveva fatto salire il sangue al cervello e quella che lei, aveva interpretato come gelosia, aveva fatto venire a galla la sua, che aveva represso per anni.
«Io..» non riuscì a dire altro, che il resto delle parole le morirono in gola.
«Tu come al solito non finisci le frasi. Ma sai una cosa, non abbiamo più 3 anni..» la guardò per un attimo «..direi che tu non hai più bisogno di me e io penso di aver più nessun bisogno di te» e così dicendo uscì sbattendo la porta.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Chapter 7. 










 
 
Tutti i giovani - compreso qualche adulto- di Atlanta, si trovavano in quella discoteca per l'innaugurazione. Troppe persone una schiacciata all'altra, troppe voci mischiate alla musica a tutto volume, troppa confusione anche solo per riuscire ad orintarsi e distinguere dove si trovava il bagno dal bancone del bar, che era impensabile l'dea di riuscire a scorgere un volto noto in quella calca di gente, Evie era cosciente del fatto, che ci avrebbe messo anni, infatti, per ritrovare gli altri.
Ora era sconvolta per due semplici ragioni. 
La prima, forse la più logica, era che non riusciva a capacitarsi quanto qualcuno la sopra, ce l'avesse con lei, per fargli incontrare proprio quella persona dentro un locale colmo di gente. 
La seconda, motivo per cui si era data della stupida, appena aveva incrociato quelle due pozze d'ambra liquida, identiche ad altre due molto note a lei, era per quale assurdo motivo non aveva pensato che anche loro ci sarebbero stati.
Pensandoci un momento lucidamente, era scontato ci fossero. La parola festa sul dizionaria aveva come secondo sinonimo il loro cognome, ma forse la sua mente aveva ben pensato di lasciarla navigare nella sua quiete e tranquillità finchè avrebbe potuto farlo. 
E ora poteva di certo rendere ufficiale che di tranquillità dentro di lei, non c'era proprio traccia. 

Ma come poteva essere tranquilla?
Tutto il mondo era a conoscenza, che dove trovavi un Kaulitz, automaticamente nei paraggi si aggiava l'altro.
 
Nel fare di pochi secondi, tutta la tensione e le emozioni che aveva cercato di accantonare, la investirono all'improvviaso.
Aveva il terrore di voltarsi e incontrare due paia di occhi, identici a quelli che lo stavano ancora fissando, come se stessero vedendo un fanstama.
La tensione era palpabile ed Evie non potè che ringraziare mentalmente il barista che aveva richiamato la sua attenzione, porgendogli il suo drink. 
Afferò subito il suo bicchiere e senza sapere esattamente che dire, guardò per un altro secondo, il viso del ragazzo, voltandosi subito dopo, pronta ad andarsene e raggiungere nuovamente gli altri, sperando in un miracolo divino nel ritrovarli tra tutta quella gente ammassata.
Purtroppo non servì a nulla pregare come un mantra, che non la fermasse e che la lasciasse andare, perchè non face in tempo a fare mezzo passo che la mano del ragazzo scattò nella sua direzione, afferrandola per il polso, costringendola a girarsi di nuovo e impedendogli così la sua fuga. 

«Vieni con me»  le disse il ragazzo, avvicinandosi quel tanto che bastava a lei, per permetterle di recepire le sue parole e la condusse in seguito, senza aspettare un consenso nel parcheggio sul retro del locale. 

L'aria calda che l'aveva accolta al suo arrivo savanti alla discoteca, ora si era trasformata in un venticello più fresco, che la fece rabbrividire appena, ma non solo per quello si sentì raggelare appena uscita dal locale. 
Sapeva con esattezza cosa sarebbe accaduto da li a poco e la situazione che si stava andando a creare con successive domande e obbligate risposte in seguito, non le piaceva per niente.
Il ragazzo si fermò appena scesa la piccola scaletta in ferro e le lasciò andare il polso, frugando successivamente nella tasca dei suoi pantaloni, estraendone un pachetto di sigarette e l'accendino. Accese la sigaretta e porse il pacchetto a lei che rifiutò con un leggero cenno del capo,il tutto nel più teso silenzio. 

Aspirò la prima boccata di nicotina e si voltò del tutto verso di lei, scrutandola per qualche secondo, facendola sentire non esattamente a suo agio. 
«Sei cambiata molto dall'ultima volta che ci siamo visti, Tom.. » a quel nome Evie tremò appena e interuppe subito il ragazzo. 
«C'è anche lui, qui?» chiese con il tono più deciso che riusciva ad addottare in quel momento. Lo sapeva che se l'avrebbe rivisto, non era certa di riuscire a ripetegli di lascirla in pace, gli mancava.. eccome se gli mancava. 
«Si, ma dubito che ti abbia vista» 
Bill aspettò una risposta o una qualsiasi reazione, che però non arrivò, così si decise a continuare a parlare. 
«Mi ha raccontato tutto quello che è successo in questi giorni e davvero non capisco..» fece una breve pausa per aspirare dell'altra nicotina. «non risco a capire, perchè siete così idioti entrambi, eppure la cosa non dovrebbe stupirmi poi molto, conoscendovi» distese le labbra in un sorriso divertito, guardando la ragazza che aveva incrociato le braccia al petto e lo guardava con un sopracciglio inarcato. 
«Qui l'unico idiota di nascita è tuo fratello, non io!» disse decisa. 
«Bhe, che abbia avuto quel gene molto sviluppato fin da piccolo, non è una novità, ma anche tu cara mia non gli stai tanto indietro, dato come si stanno svolgendo le cose..» disse pacatamente lui, ridendo vedendo l'espressione della ragazza e portandosi la sigaretta alla bocca. 
«Come? che avrei dovuto fare, sentiamo! Avrei dovuto..» 
«Avresti dovuto digli quello che pensi e lo stesso avrebbe dovuto fare lui, ma come ho detto non so ancora perchè mi stupisco, siete entrambi delle teste dure  pure orgogliose» 
Evie non seppe che rispondere, perchè sapeva che Bill aveva ragione a riguardo. Lei e Tom erano molto simili come caratteri e in fatto di orgoglio e cocciutaggine non li batteva proprio nessuno. 
Bill vedendo che era riuscita a farla tacere, buttò la sigaretta a terra e le si avvicinò, appoggiandole le mano sulle spalle e la guardò negli occhi. 

«Per la cronaca, si è sentita molto la tua mancanza» disse sorridendole appena. 

Anche lei non riuscì a trattenere un sorriso e lo abbracciò, stringendosi forte a lui; doveva ammettere che anche quel logoroico di Bill gli era mancato. 
«Pure a me siete mancati molto» mormorò quasi timorosa di ammetterlo. 
Lui sorrise e la tenne stretta a se per qualche istante, ma quello fu a sufficieza per mostrare ad entrambi quanto avevano sentito la mancanza dell'altro. 
«Ammettilo però che non ti è mancato solo vedermi..» disse ridendo 
«Ma smettila» rise, tirandogli una pacca sul petto. 
 
 
 
 









 
 
 
***
 
 
 
 
 





 
 
Si avvicinò ai divanetti, doveva aveva lasciato gli altri e si sedette accanto a suo fratello, facendo finta di niente.
Evie gli aveva detto splicitamente di non rivelare a suo fratello, che lei era li e lui se pur aveva promesso di tener la bocca chiusa, non riusciva a essere del tutto indifferente e non pensare che la cosa migliore che poteva succedere era che quei due si parlassero. 
Decise però, che ormai aveva promesso a Evie di non dire una parola, anche se la tentazione era forte. 
Immerso nei suoi pensieri se parlare con il fratello o meno, proprio quest'ultimo richiamò la sua attenzione.
«Ma non eri andato a prendere da bere?» chiese notando il fratello, ma non vedendo le ordinazioni. 
«Mh? ah già me ne sono dimenticato, c'è talmente tanta gente che mi sono perso a guardarmi in torno» 
Tom inarcò un sopracciglio. Bill che dimenticava qualcosa? lui che era quello pignolo e perfettino dei due? 
Lo guardò attentamente per quelche secondo. 
«Cosa c'è?» chiese a quel punto l'altro. 
«Non me la racconti giusta»
 
Beccato! pensò immediatamente. 
 
«Oh Tom, vado adesso a prenderti quello stupido cocktail, se proprio è di vitale importanza.» disse sviando il discorso e fece per alzarsi, ma il fratello lo bloccò. 
Lo fece avvicinare a lui e gli disse all'orecchio.
«Vi ho visti uscire dal locale» disse sorridendo furbo. 
Bill però non si sentì molto rinquorato, ma tutt'altro. 
Gli aveva visti, ragion per cui voleva dire che sapeva che lei era li e per cui lui avrebbe corso seri guai. Si perchè tra lui e Evie c'era sempre stato uno strano rapporto.. una specie di amore-odio che li portava anche a litigate non del tutto da persone civili e sapeva bene, che non si sarebbe salvato le palle stavolta. 
«Tom, ti prego non..» 
«Tranquillo non ho nessuna intenzione di andare a cercarla»
«Lasciala stare per stasera» disse contento di sapere che il fratello aveva capito. Ma alla fine si ritrovò a seguire li suo sguardo, che erano puntati proprio sull'ultima persona su cui doveva. 
«Questo non è cercarla, questo è trovarla e parlarci» disse assumendo quella sua solita espressione da schiaffi e alzandosi si diresse verso la ragazza che era a due tavolini dal loro. 

Bill si schiaffò una mano sulla faccia. 
Suo fratello non era solo idiota ma era anche sordo.
 
 
 

 
 
Si avvicinò a lei deciso a parlarci. 
Il tempo per pensarci gliel'aveva dato, forse era stato anche troppo per i suoi standard e non sopportava di sapere che lei era li, che finalmente dopo tanto tempo era riuscito a ritrovarla e non riuscire a farsi perdonare, non se lo sarebbe mai perdonato. Perderla per la sua stupidaggine e orgoglio una volta gli era bastato e non voleva ricompiere lo stesso sbaglio, neanche se era una decisione presa da Evie, questa volta non si sarebbe arreso. 
Lei era di spalle e quasi sicuramente non l'aveva visto avvicinarsi a lei, anche perchè era certo che in quel caso, l'avrebbe vista scappare il più lontano possibile da lui. 
Aveva solo bisogno di parlagli, riuscire a convincerla che le era mancata, che aveva bisogno di nuovo della sua presenza nella sua vita, che non gli bastava Bill per sfogarsi, che aveva bisogno anche della sua spalla. 
Allungò una mano toccandole una spalla, per attirare la sua attenzione. 
La ragazza, che era in piedi, si voltò verso di lui e per una frazione di secondo tutto ciò che fu in grado di fare fu guardarlo e restare in silenzio. 
 
Me lo dovevo immaginare. pensò mesta fra se e se Evie.
 
Si voltò di nuovo verso i ragazzi e li fece segno di aspettare, appoggiando il suo bicchiere e voltandosi verso il ragazzo. 
Non disse nulla, semplicemente si limitò a muoversi tra la folla, raggiungendo un angolo più appartato e calmo, per quanto poteva essere calmo trovando all'interno di una discoteca piena di gente. 
Lui senza esitare un attimo la segui, mentre Seline li seguiva con lo sguardo, sperando che l'amica non facesse qualche sciocchezza. 

 
«Immagino che Bill abbia ancora il problema, di non saper tener la bocca chiusa con te» disse ad un certo punto Evie, appogiandosi con le spalle al muro, vicino alla porta che dava, su un piccolo atrio, dove si trovava tutti per fumare una sigaretta. 
«Evie, ti avevo visto uscire con lui, non ha avuto bisogno di dire niente» 
«Ah, bene» 
Era fredda, distaccata, forse scocciata del fatto che non gli desse ascolto, quando gli diceva di lasciarla in pace.
Si avvicinò di qualche passo, appoggiando una mano sulla sua spalla, guardandola dritta negli occhi. 
«Senti, lo so cosa mi hai detto e so che hai la tua vita, in cui non sono più compreso, ma..» 
«Ma?» lo spronò lei. 
«Evie, io tra due giorni parto e torno a Los Angeles, forse non ci rivedremo più e non ce la farei a far finta di non averti rivisto e sapere che stiamo ancora allo stesso punto di prima. Ho bisogno di te, ne ho sempre avuto bisogno in questi anni, sei una sorella per me, paragonabile benissimo a Bill. Mi sei mancata davvero..» prese una breve pausa. Per lui aprirsi in quel modo era davvero difficile, ma doveva farlo se voleva avere qualche possibilità. «Evie..ti prego perdonami» 
 
Non ce la fece, non quella volta.
Era la prima volta che si apriva in quel modo, era sempre stato restio nel dire apertamente cosa provava. 
Lo guardò con le lacrime agli occhi e alla fine lo abbracciò. 
Lo strinse così forte, per paura che potesse sparire da un momento all'altro e che lui non fosse stato mai li, che tutto quello fosse stato solo un sogno.
 
Inizialmente Tom, rimase interdetto e stupito, piacevolmente stupito. 
Non se lo aspettava, aveva comunque continuato a ripetersi che qualsiasi cosa avrebbe detto o fatto non sarebbe mai stata abbastanza e invece adesso se la ritrovava piccola tra le sue braccia, che lo stringeva con tutta la forza che possedeva. 
Non ci pensò su due volte a ricambiare quell'abbraccio.
Non servivano parole in quel momento, bastava quello. 
 
«Ehm scusate»
Una voce si intromise in quel momento e Tom si innervosì parecchio. 
 
Jason.

Quel ragazzo non gli piaceva per niente, anzi se avesse potuto lo avrebbe, ucciso in quello stesso istante. 
«Che c'è?» chiese Evie, si staccò da Tom, portandosi davanti al ragazzo. 
«Gli altri stanno già andando alla macchina, andiamo?»
«Aspetta un momento e arrivo»
«Ti aspettiamo fuori» disse lanciando un'occhiata a Tom e accarezzando lievemente il braccio della ragazza, per poi allontanarsi. 
«E quello chi è?» chiese immediatamente Tom. 
«Jason, un amico» disse semplicemente Evie. 
«Un amico?»
«Si perchè? ti sembra così strano?» 
«Un'amico non ti dovrebbe guardare così e poi non mi piace»
«Neanche lo conosci!»
«Eh, a me non piace lo stesso!» incrociò le braccia il ragazzo, guardandola di traverso. Lo voleva vedere a un chilometro da lei e qualcosa saliva dentro di lui sempre di più al solo pensiero che quello la toccasse. 
«Sei peggio di un fidanzato, altro che fratello» rise lei. 
 
Fratello, Tom sei un fratello e tu le hai detto, che è una sorella per te, solo una sorella!  pensò immediatamente.













Note: 
Rieccomi! Vi prego non uccidetemi per il tremendo ritardo, ma in questo periodo tra le feste e tutto ho avuto poco tempo per scrivere! Ora dovrei riuscire a postare regolarmente, almeno spero :) 
comunque perdonatemi, ma ancora non mi hanno restituito il pc e quindi il programma che uso su questo pc non mi segnala eventuali errori, quindi pardon se ne trovate alcuni o qualche parola scritta male (perchè qualche svista l'avrò sicuramente avuta)
Spero vi sia piaciuto, anche perchè finalmente Evie ha ceduto e sembrerebbe aver perdonato Tom, ma chissà..
Recensite mi raccomando, che sono sempre curiosa di sapere cosa ne pensate!
Baci Aliie. ♥ 
  
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