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Autore: emotjon    03/04/2013    11 recensioni
Lei, Veronica Adams. 18 anni. Liceo appena finito. Lunghi capelli neri, liscissimi, fino alla vita, e degli occhi verdi in cui perdersi. Bellissima. Non secondo lei. Lei, che si vede brutta, grassa, piena di problemi. Lei che risparmia da una vita per una vacanza a New York con la sua migliore amica.
Loro, i One Direction. In particolare lui, Zayn Malik. C'è da dire altro??
Buona lettura. F.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*niente banner ragazze, Tinypic mi odia*


Capitolo 20


29 agosto 2012

 

Ero a Londra da un paio di giorni. Con Alice e mia cugina Claudia, che aveva insistito talmente tanto e tanto a lungo da aver fatto incazzare la mia migliore amica. Ma le sarebbe passata, prima o poi.
Dicevo, ero a Londra da un paio di giorni.
E lo sapevano tutti. Zayn, ovviamente. Harry, Niall, Louis, Eleonor, Amy.
Tutti, tranne Liam.
“Quindi, ricapitolando… ti allontani con la scusa della sigaretta e vieni in giardino, per poi farmi entrare dalla porta sul retro”. Il mio ragazzo annuii, trattenendosi dal ridere, e posandomi un bacio sulla fronte, come per tranquillizzarmi.
“Vuoi stare tranquilla? Funzionerà”.
“Giuro che se non funziona ti stupro”, borbottai, facendo ridere Alice e Claudia, dai sedili posteriori. Zayn alzò gli occhi al cielo, un attimo prima di scendere dall’auto. “Fa’ che funzioni…”.
“Beh, vista la tua minaccia spererei che non funzioni”.
Risi, scuotendo la testa, mentre Zayn apriva la portiera a Alice e Claudia, aiutandole a scendere. “Vuoi essere stuprato, Malik?”, gli chiesi mentre si avvicinava al finestrino per darmi un bacio. Sorrisi, non potendo far altro se non ricambiare il bacio. Cazzo, dovrei minacciarlo più spesso.
“Da te? Quando vuoi”. Rabbrividii, in senso buono ovviamente.
Lo guardai camminare fino al campanello, poi rimisi in moto l’auto e guidai fino all’isolato successivo, come da programma. E, sempre come da programma, camminai a ritroso, fino a trovarmi sul retro di casa Payne.
Dove mi aspettavano Eleonor e Niall. “Ti rendi conto che rischi di non riuscire a fare l’esame d’ingresso per il compleanno di Payne?”, mi fece notare El abbracciandomi. “Però ti sei vestita bene”, aggiunse dandomi un bacio sulla guancia.
Risi a bassa voce passando ad abbracciare Niall.
“Ehi, principessa”.
“Sì, mi sei mancato anche tu, Horan”, borbottai salendo i gradini del portico, dove nel frattempo era comparso Zayn. “Allora?”, chiesi al mio ragazzo dandogli un bacio a stampo.
“Liam Payne, la depressione che cammina”. Alzai gli occhi al cielo. “Davvero, quando ha visto me, Alice e tua cugina si è buttato sul divano, con tanto di cuscino sulla faccia…”.
“Ci penso io”, mormorai aprendo la porta finestra e entrando, togliendomi i tacchi e passandoli a Louis, facendogli poi segno di stare zitto. Lui mi sorrise e annuì, senza dire una parola. Poi salutai Amy, che parlava con Alice, sul divano di fronte a dov’era sdraiato Liam.
Lei mi sorrise appena, passandosi una mano tra i capelli.
Ma Harry quasi non rovinò tutto. “Dai Liam, un po’ di vita! E’ il tuo compleanno, non un funerale…”. Per fortuna riuscii a nascondermi dietro il divano, mentre Liam si tirava a sedere.
Sbuffai appena. Dannato Styles. “Ti serve una mano?”, mi chiese Lou dopo un attimo, sedendosi al mio fianco sul pavimento e porgendomi le mie scarpe. Annuii, indicando la cucina. “Lo porto in cucina?”. Annuii di nuovo mandandogli un bacio in punta di dita. “Dai Payne, andiamo in cucina…”.
“Vi sembra una bella giornata? Andiamo, lo sapete…”.
“Sì, lo sappiamo che ti manca la ragazza del tuo migliore amico, ma vieni in cucina lo stesso”, aggiunse Louis. Un attimo e lo vidi trascinare Liam verso la cucina, allora mi azzardai ad alzarmi, facendo ridere Amy e mia cugina.
Lanciai a quest’ultima le scarpe, mentre Zayn mi superava, diretto in cucina.
“Amore?”, lo chiamai in un soffio. Lui si voltò. “Mettete Liam di schiena alla porta”. Zayn annuì, ma poi tornò sui suoi passi e mi prese per i fianchi, tirandomi a sé per un bacio, facendomi sorridere.
Lasciai che mi trascinasse in cucina e mi fermasse dietro il suo migliore amico, mentre Louis e Harry facevano finta di niente, continuando a tirarsi i biscotti. Allora mi misi in punta di piedi, e posai le mani sugli occhi di Liam, facendolo sussultare. Sorrisi, ma Liam sembrava senza parole.
Oppure non mi aveva riconosciuta.
Lanciai un’occhiata a Zayn, continuando a tenere le mani sugli occhi di Liam, e quando vidi il mio ragazzo annuire con un sorriso posai le labbra sotto l’orecchio del mio ex, dandogli un bacio leggero, con lo schiocco.
“Non può essere…”, lo sentii mormorare, e sentii due lacrime sulle mie mani.
“No, non sono venuta qui per vederti piangere, okay?”, mormorai di rimando, un attimo prima che si girasse e mi sollevasse da terra. “Buon compleanno, piccolo”, aggiunsi, vedendo che gli altri si dileguavano verso il salotto. Gli lasciai un bacio sulla punta del naso, sorridendo.
Piccolo, perché fino a prova contraria io ero più grande di tutti loro, tranne che di Louis. E, a volerla dire tutta, adoravo chiamare Liam in quel modo. Perché anche se si comportava come fosse il più grande, era… piccolo.
“Mi sei mancata… ci credi se ti dico che sono stati i venti giorni più brutti della mia vita?”. Annuii, asciugandogli le guance con le dita. “Sono contento che tu sia qui, ma…”.
“Niente ma”, protestai abbracciandolo. “Non potevo perdermi il compleanno del mio migliore amico, no?”. Liam fece una smorfia, ma dopo un attimo tirò fuori un sorriso meraviglioso. “Ah, piaci a mia cugina”, buttai lì mentre ci univamo agli altri in salotto.
“Dimmi che non l’hai portata per costringermi…”.
“Non voglio costringerti a fare niente. Soprattutto, non voglio costringerti ad andare avanti con mia cugina… ha insistito lei per venire”, aggiunsi facendolo sorridere. “Hai rubato il cuore dell’ennesima directioner”, scherzai dandogli un bacio su una guancia.
“Ti somiglia”, mormorò Liam sedendosi sul divano. Annuii, posando la testa sulla spalla di Zayn, dall’altra parte. Tanti tipi diversi d’amore, in armonia, anche se magari solo per un istante. “Davvero… in fondo speravo che avessi una sosia”.
Risi, dandogli un pugno scherzoso sulla spalla.
“Sai, ho riso molto meno in Italia, sarà stato il clima”, buttai lì, stringendogli una mano. E per fortuna riuscii a farlo sorridere. “Mi sei mancato”, aggiunsi dandogli un bacio su una guancia, ma senza malizia, solo un bacio da migliore amico. Un bacio che lo fece sorridere appena.
Un sorriso amaro. Uno di quei sorrisi che non avrei mai voluto vedere, tanto meno sulle sue labbra. Uno di quei sorrisi che rischiava di rovinarmi la giornata. Ma che per fortuna sparì com’era arrivato.
 
Stavo trattenendo il respiro per entrare in quel meraviglioso abito verde smeraldo, che secondo Eleonor era esattamente dello stesso colore dei miei occhi, quando sentii Liam urlare dal corridoio.
“Non posso uscire… anche se lei è qui, Lou! Non lo capisci?”.
Sbuffai, facendo cenno a Zayn di chiudermi la cerniera del vestito, senza riuscire a dire una parola. Ma, insomma… in fondo era stato Liam a lasciarmi. Che fosse ancora innamorato di me era evidente, certo… “Non sarei dovuta venire”, mormorai, lasciando che Zayn mi abbracciasse.
“Ti accompagno all’aeroporto, se vuoi”.
Sorrisi, mio malgrado, e lasciai che mi sollevasse da terra. “Dico solo che magari ho sbagliato, come sempre del resto… quando mai ho fatto una cosa giusta nella mia vita di…”.
Zayn mi mise due dita sulle labbra, sorridendo. “E io dico solo che sei bellissima… e che sai anche tu che stavolta non è stata colpa tua. È Liam quello che è sparito senza salutare, se ti ricordi”. Annui, il naso nell’incavo del suo collo. “Quindi adesso andiamo a divertirci… e se a Liam non va a genio che tu sia tornata con me…”.
“Lo prendo a pugni”.
“Fine come sempre, Adams…”, mi disse ridendo stringendomi a sé.
“E’ anche per questo che mi ami, no?”, scherzai prendendogli una mano e lasciando che mi trascinasse al piano di sotto, senza riuscire a smettere di sorridere. Gli altri erano tutti sui divani e chiacchieravano…
Tutti tranne Claudia e Liam. Il che in qualche modo mi fece sorridere.
Mia cugina e il mio migliore amico. Di nuovo.
 
E, okay uscire per il compleanno di Liam, ma… magari il festeggiato non avrebbe dovuto bere così tanto. Lanciai un’occhiata a Zayn, davanti a me sull’altro divanetto, e lui sembrò chiedermi con lo sguardo se volessi uscire. Stavo per rispondergli, quando Liam quasi non mi saltò addosso…
Baciandomi il collo.
“Liam, smettila… sei ubriaco”, gli urlai in un orecchio, per sovrastare la musica altissima. Lui però sembrò non sentirmi, e infilò una mano nel mio vestito, sfiorandomi una coscia. Rabbrividii, di paura. “Lasciami…”, aggiunsi quando lo sentii prendermi per i fianchi e farmi mettere a sedere su di lui.
Gli stavo per tirare un pugno, quando mi sentii tirar via dalle braccia familiari di Zayn, e mi voltai appena in tempo per vederlo dare un pugno in piena faccia al mio migliore amico.
“Malik, che cazzo fai?”, sentii dire da Claudia.
“Oh, Clà… lascia perdere”, le disse Zayn porgendomi una mano, che presi e strinsi tanto forte da pensare che avrei potuto fargli male. “Noi andiamo”, disse poi a Louis, che si alzò in piedi per abbracciarmi.
“Quando torni a trovarci?”, mi chiese in un orecchio. Scossi la testa, come a dire che non lo sapevo. E che di certo non sarei tornata per Liam. “Non ti dimenticare di noi, okay?”. Annuii, dandogli un bacio su una guancia.
“Salutami El”, gli dissi sorridendo e riprendendo la mano di Zayn.
Eleonor, che si era addormentata sul divanetto, appoggiata a Alice, che a sua volta era praticamente sdraiata su Harry. Scossi la testa con un mezzo sorriso, mandando un bacio anche a Harry e Niall, per poi uscire di lì.
“Che facciamo adesso?”, mormorai abbracciando Zayn.
“Io un’idea ce l’avrei… prima di accompagnarti in aeroporto”, aggiunse con un sorriso malizioso sfiorandomi la schiena. Rabbrividii, ma poi risi, non potei farne a meno. “Andiamo a casa di Liam?”.
“Viva il romanticismo, Malik”.
“Allora andiamo a casa mia”, ribattè lui facendo fermare un taxi e aiutandomi a salire. Ma, un attimo, casa sua? “Sei sorpresa? Ognuno di noi ha una casa a Londra”, aggiunse mentre posavo la testa sulla sua spalla, impedendomi di scoppiare a ridere.
E mezz’ora dopo il taxi stava parcheggiando davanti a una villa enorme. Forse più grande di quella di Liam a dirla tutta. Rimasi a bocca aperta, mentre il mio ragazzo rideva di gusto alla mia espressione. “Hai la piscina?”, gli chiesi inarcando un sopracciglio.
Non era un gran segreto che non sapesse nuotare.
“Finché rimango seduto a bordo piscina coi piedi nell’acqua non è mai stato un gran problema”, mi fece notare dandomi un bacio su una tempia. “Hai l’aereo tra quattro ore”, mi fece notare poi, baciandomi una spalla nuda.
Sorrisi, voltandomi e lasciando che mi prendesse in braccio, per poi portarmi per tutto il vialetto e aprire la porta, continuando a tenermi in braccio. “Se ti peso…”. Non mi fece finire e mi chiuse la bocca con un bacio, facendomi ridere. “Sei la persona più pignola che conosca”, gli feci notare mentre mi spingeva contro la porta d’ingresso, chiudendola.
“E tu parli troppo”, mormorò contro le mie labbra, slacciandomi la cerniera del vestito e sfilandomelo senza troppi complimenti. Alzai gli occhi al cielo, per poi strappargli letteralmente la camicia di dosso, facendo cadere i bottoni a terra. “Andiamo di sopra?”.
“A meno che tu non voglia prendermi contro la porta…”.
Zayn rise, facendomi scendere, ma senza staccare gli occhi dai miei. “Ti amo, lo sai vero?”. Annuii, dandogli un bacio a stampo. “Non smetterò mai e poi mai, okay?”. Annuii di nuovo, non sapendo che dire.
Insomma, lo conoscevo da due mesi e mezzo, e non potevo più fare a meno di lui. Non era concepibile una vita senza Zayn Malik. Non più. Come quando mangi pane e Nutella per la prima volta… non puoi più smettere.
“Ti amo anch’io, sempre”, mormorai baciandolo.



Nota autrice:
Buongiorno fanciulle :)
Allora, eccomi qui col 20° capitolo. Ci pensate? Siamo già a venti... boh.
Comunque, è il compleanno di Payne, e Veronica gli fa una sorpresa.
A parte il fatto che è abbastanza ovvio che lei ci voglia essere per il compleanno del migliore amico, no?
Bene, la pianto.
Fatemi sapere che ne pensate con una recensione.
Più di dieci parole, ormai lo sapete.
Continuo a sette/dieci recensioni.
Un bacio enorme. Alla prossima.
Fede.
   
 
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