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Autore: Take_Me_ Home    03/04/2013    4 recensioni
Amanda è stata trasformata in un vampiro all'età di 16 anni da un vampiro di nome Michael, per motivi a lei sconosciuti. Dopo la sua trasformazione ha pochi ricordi della sua vita da umana, ma un giorno incontrerà una persona che rappresenta il legame tra lei e la sua vita passata: Liam.
Se vi ho incuriosito entrate.
Genere: Dark, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Cap 11 “I Want You To Stay With Me”

Amanda’s POV

Quando mi accorsi di quello che stavo facendo riuscii a fermarmi. Mi alzai e corsi lontana da lui. Avevo bisogno di calmarmi, così da potermi prendere cura di Liam. Era stato davvero così stupido? Gliel’avevo detto! Ero pericolosa! Ma lui aveva voluto aiutarmi comunque. Da una parte gli ero davvero grata di non avermi abbandonata e di avermi aiutata, ma dall’altra avrei voluto prenderlo a schiaffi per il rischio che aveva corso. Quando fui sicura di essermi calmata tornai da lui. Era svenuto. Mi chinai su di lui, cercando di non pensare al taglio ancora sanguinante sul suo braccio. Dopo un attento esame constatai che non era messo troppo male, e che con poche ora di riposo sarebbe tornato a stare bene. Ma io non potevo rimanere lì! Sicuramente Michael mi stava cercando e dovevo andarmene il prima possibile da quella città. Ma non potevo neanche lasciarlo da solo! Era colpa mia se Liam si trovava in questa situazione ed era compito mio prendermi cura di lui. Dove avrei dovuto portarlo? In quel momento mi ricordai di quando, insieme a Michael, eravamo arrivati in città. Pochi chilometri prima della città avevo visto una montagna non troppo alta dove, grazie alla mia vista da vampiro, ero riuscita a scorgere una grotta. Avrei potuto portarlo lì e, una volta rimesso in forze, lo avrei riportato a casa, per poi sparire di nuovo, questa volta per davvero. Decisi che era la cosa migliore da fare e me lo caricai sulla spalla. Cominciai a correre più veloce possibile. Se prima il pensiero che Michael mi trovasse mi spaventava, ora mi terrorizzava! Se ci avesse trovati insieme avrebbe ucciso anche Liam, e questo non potevo permetterlo. In poco tempo arrivai alla montagna e, in un’altra manciata di minuti, alla grotta. Non era per niente male, anzi! Era abbastanza spaziosa e dei buchi sul soffitto permettevano alla luce lunare di filtrare. In più il terreno era erboso, il che lo rendeva morbido. Facendo attenzione a non muoverlo troppo feci sdraiare Liam nella parte più nascosta della grotta. Mi strappai un pezzo di maglietta con il quale gli bendai il taglio. Faceva freddo, quella notte, ma non avevo la più pallida idea di come fare a riscaldarlo. Un fuoco? A parte il fatto che non sapevo proprio da dove iniziare per accenderlo, ma poi dovevamo evitare ogni fonte di luce che avrebbe potuto rivelare la nostra posizione. Tutto ciò che fui in grado di fare fu abbracciarlo, nel vano tentativo di
riscaldarlo un po’. E così la notte passò.
 

Liam’s POV
 

Una luce fortissima puntata proprio sulla mia faccia mi svegliò. Quando aprii gli occhi mi resi conto che la luce era semplicemente sole e che mi trovavo in una specie di grotta. Mi accorsi anche di non essere solo quando, alzando un po’ lo sguardo, incontrai quello di una Amanda sollevata, ma anche arrabbiata.
“COME DIAMINE TI E’ VENUTO IN MENTE DI FARE UNA COSA DEL GENERE? POTEVI MORIRE!”, mi urlò facendomi sobbalzare.
“Cosa dovevo fare? Stavi malissimo!”, risposi io.
“Me la sarei cavata, come al solito! Non c’era bisogno che tu mettessi in pericolo la tua vita! Mi hai fatta preoccupare tantissimo!”, disse venendo verso di me. Pensai che volesse continuare ad urlarmi contro, invece il suo sguardo si addolcì e mi abbracciò.
“Non farlo mai più, capito? So badare a me stessa”.
“Neanche tu però devi fare mai più una cosa del genere!”, le dissi ricordando perché si era creata quella situazione. Lei mi strinse ancora più forte, stando sempre attenta però a non farmi male.
“Mi dispiace. Pensavo che fosse l’unico modo per allontanarti da me, e lo penso ancora. Se non fosse stato per me tu adesso saresti a casa tua, con i tuoi amici e staresti bene! Ti sto allontanando dalla tua vita! Io non voglio questo! Io...”, la interruppi.
“Se non fosse stato per te ora sarei morto. Non mi stai allontanando da un bel niente! Ora la mia vita sei tu e mi faresti del male solo se te ne andassi. Sapevo i rischi che correvo continuando a frequentarti, ma l’ho fatto lo stesso. E’ stata una mia decisione rischiare tutto per aiutarti, questa notte, e lo rifarei altre mille volte, se ce ne fosse bisogno. Anche se poi sarei sicuro di morire. Sono abbastanza maturo da poter prendere le mie decisioni ed è per questo che ti chiedo di non andartene. Per favore, voglio che tu rimanga con me”, dissi. Lei rimase a bocca aperta, sicuramente sorpresa per quello che le avevo detto.
“Quindi? Rimarrai con me?”, lei abbassò lo sguardo, come se stesse pensando.
“Sì, rimarrò con te”, disse alla fine, sorridendomi. Non persi tempo, la presi e la baciai. Questo era un bacio vero, non come quelli che ci eravamo scambiati per caso. Lei rispose immediatamente al bacio, mettendo le braccia intorno al mio collo e avvicinandosi di più a me. Sentivo però che, per quanto stesse ricambiando, era comunque attenta a non lasciarsi andare completamente per paura di farmi male. Per cercare di farla rilassare la strinsi più vicina a me, ma ottenni solo uno sbuffo e velocemente si staccò da me.
“Liam... lo sai che potrebbe essere troppo pericoloso! Devi andarci piano!”, disse seria.
“Okay...”. Venimmo interrotti dal mio stomaco che fece un rumore stranissimo.
“Giusto! Non ho pensato al cibo!”, disse Amanda dandosi una piccola botta sulla fronte.
“Tranquilla, non fa niente...”.
“Sì che fa! Ti caccerei qualcosa ma non potremmo comunque accendere il fuoco per cucinare niente! Però mi pare di aver visto qualcosa ai piedi della montagna. Un bar! Potrei andarci io e prenderti qualcosa!”.
“Tu non ti muovi da qui!”, dissi io. Avevo paura che mi scappasse di nuovo. Lei sorrise intuendo il perché della mia risposta e mi si avvicinò.
“Ho promesso di non andarmene, e non lo farò”, e dai suoi occhi potevo vedere che era la verità. Sorrisi e annuii.
“Va bene, vai pure. Ma con quali soldi?”.
“E a cosa mi servono i soldi? Ti dimentichi che sono un vampiro!”, disse lei come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
“Non avrai intenzione di rubare, vero?”, le chiesi.
“Andiamo Liam! Siamo soli su una stupida montagna, a nasconderci da un vampiro che ci vuole morti e tu pensi a queste cose! Non abbiamo un centesimo! Come pensi di fare per mangiare? Beh, io so come arrangiarmi, ma tu?”, non aveva tutti i torti. Sospirai e annuii, come a dire di aver capito. Poi però ripensai a quello che aveva detto.
“In che senso “a nasconderci da un vampiro che ci vuole morti”? Cos’è successo?”.
“Beh... dopo che te sei andato sono tornata a casa e c’era anche Michael. Ho scoperto un paio di cosette che mi hanno fatta arrabbiare e allora abbiamo lottato. Mi sono salvata per un pelo e sono scappata. Poi ho incontrato te nel bosco e... beh, il resto lo sai”, raccontò.
“Cosa hai scoperto?”, le chiesi, ma il mio stomaco brontolò di nuovo.
“Te lo dico dopo. Ora vado a prenderti da mangiare. Tu resta qui”, disse scomparendo. E dove sarei dovuto andare? Sperai solo che ci mettesse poco, primo perché stavo morendo di fame, secondo perché mi annoiavo a stare da solo. Feci come facevo di solito quando non sapevo che fare, cioè prendere il cellulare ma... non c’era! Dovevo averlo lasciato nel parco quella notte. Imprecando mi alzai e cominciai ad ammirare la grotta. Era carina per essere solo un ammasso di rocce. Per fortuna in quel momento tornò Amanda con una busta gigante in braccio.
“Ti ho preso un bel po’ di cose, così non devo tornare giù. Ho soggiogato tutti perché non si ricordassero di me, ma meno ci facciamo vedere e meglio è”, disse porgendomi la busta. C’erano parecchi tramezzini di tutti i tipi, parecchie bottigliette d’acqua e qualche panino.
“Grazie”, dissi scartando un tramezzino e addentandolo. Era anche buono! Poi mi venne in mente che lei non poteva mangiare queste cose.
“E tu come farai?”.
“Tranquillo, so come fare. Ogni tanto passa qualche scalatore da queste parti. In più, avendo il bar proprio ai piedi della montagna, posso farci un salto e sperare che ci sia qualcuno”, rabbrividii al pensiero di ciò che intendeva.
“Hai mangiato oggi?”, volevo essere sicuro che stesse bene. Dopotutto non ero l’unico ad essere ridotto male.
“Sì, tranquillo”, mi rispose sedendosi vicino a me. Per un po’ mi limitai a mangiare in silenzio, ma poi mi ricordai della nostra conversazione lasciata in sospeso.
“Allora, che cosa hai scoperto ieri?”, le chiesi.
“Beh, intanto mi aveva detto di trasformarti sapendo che pur di non farlo ti avrei lasciato. Poi mi ha detto perché mi ha tenuta prigioniera in questi 4 anni. Ha detto che ho un potere speciale, ma non mi ha voluto dire quale”. Potere speciale? La mia Amanda?
“Che tipo di potere potrebbe essere?”, chiesi incuriosito. Volevo sapere tutto di lei.
“Non so. Potrebbe essere qualsiasi cosa! Però dovrebbe essere qualcosa di grande se mi ha rinchiusa pur di non farmi trovare da altri vampiri. Qualcosa che potrebbe tornare utile ad un vampiro. Ti vieni niente in mente?”. Cosa ne potevo sapere io? Non conoscevo nessun’altro vampiro con cui fare dei paragoni per vedere se in lei c’era qualcosa di diverso. Sapevo solo quello che mi aveva detto lei. Però ripensandoci c’era qualcosa che mi aveva detto che la differenziava dagli altri...
“Non hai detto che non riuscivi a farmi... quella cosa della mente?”. Lei sembrò illuminarsi.
“Certo! E’ vero! Non riesco a soggiogarti! Ma questo sarebbe un potere? Casomai è uno svantaggio!”, disse alzandosi e prendendo a camminare avanti e indietro nella grotta.
“E se fosse comunque qualcosa legato al soggiogamento?”.
“Potrebbe essere, ma non mi sembra di aver mai fatto niente di anormale...”.Rimanemmo in silenzio per un po’, ognuno immerso nei propri pensieri. Ad un certo punto però Amanda ruppe il silenzio.
“Grrrr che fastidio! Perché non me l’ha detto? Ora come ora lo andrei a cercare solo per sapere che diamine di potere ho!”, disse tornando a sedersi vicino a me. Io ridacchiai. Era davvero buffa così: aveva il broncio e quel labbretto sporgente non faceva altro che renderla più carina.
“E’ così tanto importante?”, chiesi io. Lei ci pensò un po’ su e poi mi rispose.
“In realtà... no. Beh, vorrei tanto sapere cos’è che mi differenzia dagli altri vampiri e qual è il potere che mi ha fatto diventare la prigioniera di Michael, ma posso sopravvivere anche senza saperlo. Ora faremmo meglio a pensare ad altro. Io ho bisogno di sparire per un po’, e forse anche tu. Se non troverà me si vendicherà su di te e questo non deve accadere. Come facciamo però? Di certo la gente noterà la scomparsa di Liam Payne!”.
“Per quello non c’è problema, posso telefonare ai...”, poi mi resi conto di non avere il cellulare.
“Cosa c’è?”, chiese Amanda.
“Non ho il cellulare e quindi non posso avvisare nessuno”, disse sconsolato. Non era mia intensione far preoccupare tutti per la mia scomparsa.
“Potremmo cercare una cabina telefonica. Sai il numero a memoria?”, mi chiese. Come potevo scordare il numero di quel cretino di Horan che mi chiamava anche se eravamo a due camere di distanza? Annuii per rispondere alla sua domanda e quando si alzò da terra la imitai.
“Forza. Prima avvisi tutti che stai bene e meglio è”, disse esortandomi a seguirla.
“E dove la troviamo una cabina telefonica su una montagna?”.
“Beh, naturalmente dobbiamo scendere. Mi pare di averne vista una, vicino al bar. Dai, salta su” disse tendendomi la mano.
“In che senso?”, chiesi confuso.
“Vuoi farti tutta questa strada a piedi? Forza, salimi sulla schiena così arriviamo in un attimo”. Riluttante mi avvicinai e provai ad arrampicarmi su di lei. La scena era terribilmente comica e avrei anche riso se non fossi stato io a fare la figura dell’imbecille.
“Ma non ti peso?”, chiesi mentre imitavo un bradipo ubriaco cercando di salirle sulla schiena.
“Ma certo che no! Sei un moscerino in confronto a me!”, disse lei ridendo.
“Ma grazie!”, dissi quando finalmente ero riuscito a salire.
“Pronto? Si parte!”, urlò e senza aspettare la mia risposta partì. Se avessi mangiato qualcosa di più di un tramezzino sicuramente le avrei vomitato in testa. Non pensavo che si potesse andare così veloci! Vedevo tutte le cose intorno a me sfrecciare via velocemente e quasi non riuscivo a riconoscere cosa stavo guardando. Pensai a cosa sarebbe successo se fossimo andati a sbattere contro qualcosa. Scacciai via il pensiero immediatamente per non cominciare a tremare come un bambino. Finalmente, dopo soli pochi minuti, Amanda si fermò. Appena ne ebbi l’occasione mi lasciai scivolare giù fino ad atterrare con il sedere per terra.
“Oh mamma! NON-FARLO-MAI-PIU’!”, le urlai. Lei cominciò a ridere. Ma cosa si rideva?
“Sei tutto verde! Puoi fare concorrenza a Hulk, o ad un alieno! Ahahahahahahaha”, e lo trovava divertente? All’improvviso l’idea di vomitarle in testa non mi sembrava più tanto brutta.
“Dai Omino Verde, alzati. Dobbiamo chiamare i tuoi amici”. Disse aiutandomi ad alzarmi. Quando fui sicuro di poter camminare le feci un cenno e lei cominciò ad andare. Visto che non sapevo in che direzione era la cabina mi limitai a seguirla. Dopo pochi passi arrivammo davanti ad un bar malconcio e sporco.
“La cabina è proprio dietro il bar”, mi disse per poi fermarsi.
“Non vieni?”.
“Penso che tu abbia bisogno di un po’ di privacy per parlare con i tuoi amici. Non scordare che non li vedrai per un bel po’ di tempo”. Giusto. Non ci avevo pensato.
“Allora io vado”, dissi incamminandomi nella direzione che mi aveva indicato.
 

Amanda’s POV


Era giusto che parlasse con i suoi amici da solo. Avevo visto che tipo di rapporto c’era tra di loro e potevo ricordare benissimo le sere in cui, vedendo i loro video, mi chiedevo se in futuro avrei mai avuto l’occasione di avere un’amicizia forte come la loro. Non sapevo per quanto saremmo stati via, ma sicuramente per tanto tempo. I miei pensieri vennero interrotti da un tonfo, proveniente proprio dalla direzione della cabina. Preoccupata mi avvicinai a dove sapevo si trovava Liam e... rimasi di sasso. Del bel ragazzo moro non c’era più nessuna traccia.
“Liam?”, lo chiamai ad alta voce. Dove poteva essere andato? E se non era andato da nessuna parte?
“Liam?”, lo richiamai.
“Liam ti prego rispondi!”. Ero in preda al panico. La mia attenzione fu catturata da un biglietto, a terra, vicino alla cabina. Lo raccolsi e lessi cosa c’èra scritto:

Pensavi davvero di riuscire a sfuggirmi? Beh, non è stato per niente difficile trovarvi. Avrei potuto ucciderti subito ma dove sarebbe stato lo sfizio? Come avrai notato ho preso il tuo amichetto. Chissà come sarà bello giocare un po’ con lui! Ciao ciao Amanda.

Michael.


Hola chicas! (?)
Come va? A me abbastanza bene, ma tanto non ve ne frega niente, lol.
Scusate per il ritardo ma anche se ho avuto tutte le vacanze di Pasqua non ho trovato un attimo per aggiornare.
Allora, questo è un capitolo con parecchi colpi di scena! Cosa succederà a Liam??
Vorrei ringraziare chiunque abbia recensito o messo tra le preferite/ricordate/deguite questa storia.
E' una delle prime che scrivo e ci sono affezionata.
Va beeeeeeeeeeeeene.
Mi accontentate se vi chiedo di lasciarmi una recensione?
Per favoooooooreeeeeeeee!
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo.
Tanti bacini (?)
Giorgia.

  
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