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Autore: Naephilim    04/04/2013    6 recensioni
“scusa moro, questo posto è mio” dissi tranquillamente senza risultare antipatica. “Oh, guarda la vita, ora è mio” sorrise, in modo vendicativo. Erano le otto del lunedì mattina, non avevo voglia di litigare, soprattutto con un tizio di cui non sapeva neanche l’esistenza.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uscii frettolosamente dalla Range Rover di Liam, non mi curai molto di lui, anche se effettivamente avrei dovuto ringraziarlo per il ‘passaggio’.
Chiusi sbattendo leggermente la porta con  molta non-chalance. Questa doveva essere la mia serata, avevo bisogno di sentirmi libera. Almeno per una sera. Entrai in casa, sentendo un forte odore.
Osservandomi attentamente intorno notai che, essendo ancora molto presto, c’era già parecchia gente. Alcuni ragazzi con una birra in mano, qualche troia che ballava in pista mettendo il culo in faccia ad altri fradici ed ubriachi ragazzi.
Ora avevo solo un problema: dov’era lo stereo? Beh, bastava seguire da dove provenisse la musica molto probabilmente.
Attraversai con attenzione la pista, facendo attenzione a non pestare qualche poveraccio caduco a peso morto per la stanchezza, ma soprattutto per la sbornia. Vidi lo stereo che, era situato vicino a dei tavoli banditi con qualche alcolico e qualche schifezza (di sicuro non lo si poteva definire ‘cibo’). Aspettai qualche minuto lì vicino, finché non vidi da lontano i capelli di Lizzie avvicinarsi a me. Appena mi vide, sorrise abbracciandomi in modo caloroso.
“Ehi Rose, trasgressiva stasera?” si leggeva il sarcasmo nei suoi occhi, che luccicavano. “Uhm, direi proprio di sì” dissi fermamente convinta.
“Sei venuta a piedi?” mi chiese abbastanza dubbiosa. Dovevo raccontarle di Liam? Massì, non mi avrebbe ucciso. Credo. “no, mi accompagnata Liam” dissi spostando lo sguardo sulla pista, per poi riporlo nuovamente su Lizzie.
“Che? Liam? Sei pazza?” aveva uno sguardo abbastanza scioccato. “No, ma..” cercai di cambiare argomento. “.. siamo venute qui per divertirci o per parlare di Liam?” dopo questa avevo vinto.
“D’accordo” disse lei, girandosi verso il tavolo per prendere un a lattina di birra. “Vuoi?” mi sorrise.
Annuii. Non mi avrebbe fatto male. Sebbene io non abbia mai toccato nessun tipo di alcolico finora, accettai. So che sembra strano ma, non sono mai stata invogliata a bere alcolici, solo l’odore mi metteva una sensazione di disgusto.
Quando Lizzie mi passò la bibita, presi dubbiosa la lattina.
“Devi berla tutta d’un sorso.” Esclamò Lizzie divertita probabilmente dalla mia espressione perplessa.
“Va bene” dissi prima di buttare giù quel liquido giallastro per la mia gola, che bruciava. “Wow” esclamò Lizzie, ed io sorrisi soddisfatta.
Improvvisamente, Lizzie sbiancò ‘leggermente’ il che mi fece preoccupare. “Lizzie, tutto bene?” lei mi guardò e poi mi disse “devo andare in bagno” sparendo improvvisamente su per le scale.
Ne approfittai decidendo di spostarmi da quel posto. Stavo completamente diventando sorda per colpa dello stereo, in più l’odore nauseabondo mi stava portando al vomito.
Non conoscevo quel posto, ma non doveva esser così difficile trovare un balcone, un giardino, un qualsiasi cosa all’aperto. Così aprii una porta con un vetro scuro trovandomi nel giardino posteriore di quell’enorme villa.
La prima cosa che notai fu che non ero sola, ovviamente. ‘Rose che stupida che sei’ pensai. La mia coscienza aveva ragione.
C’erano tre gruppetti di persone. Il primo era formato da ragazze con minigonne che, erano talmente corte che arrivavano all’ombelico. Le solite troie di turno.
Il secondo era formato da persone ‘normali’ molto probabilmente costrette e obbligate ad unirsi a questa festa.
Nel terzo invece erano solo ragazzi, che fumavano.
Osservando più attentamente constatai che quella che tenevano in mano non era una normale sigaretta. No, quella era una canna, droga, ecstasy, come la volete chiamare.
Che fare a questo punto? Tornare indietro? No, assolutamente.
Digitai velocemente un messaggio a Lizzie.
 
A: Lizzie
Sono fuori, nel giardino sul retro se mi cerchi :) xx
 
Non ricevetti risposta. Mi guardai intorno notando che l’unica sedia libera era quella vicina al terzo gruppo di persone. Quello dei drogati.
Mi avvicinai molto piano cercando di non attirare l’attenzione di qualcuno all’interno del gruppo. Ce l’avevo fatta, non mi avevano notata. Ballai la conga all’interno del mio cervello.
La voglia era tanta, ma cercai non guardare in direzione dei ‘drogati’, improvvisamente qualcosa mi distrasse. Il cellulare vibrò due volte.
Aprì i messaggi.
 
Da: Lizzie
Ok, ho trovato un tipo niente male ;) xx
 
Wow, che velocità.
 
Da: Liam Payne
Dove sei finita? xx
 
Mi mancava Liam che mi controllasse. Non risposi a nessuno dei due.
Forse era meglio tornare da Lizzie. Mi alzai quando sentii un fischio provenire da dietro le mie spalle. Mi fermaii un secondo, ce l’aveva con me? No perché non sono un cane.
“Ehi mora” udii un secondo dopo. Aspetta, io sono mora. Mi girai lentamente, solo per constatare se stesse chiamando me, o qualche puttanella del gruppo uno.
Mi stava guardando, quindi molto probabilmente parlava con me. La paura si impadronì velocemente di me, non permettendomi di correre via.
“Dai, vieni qui” Disse il tipo, che mi aveva chiamata. Non mi mossi, ma quando lo vidi camminare verso di me, allora sì che avevo tanta, ma tanta paura.
Lo guardai proseguire, verso di me. Non mi mossi nemmeno per togliere, il capello che si era posizionato davanti ai miei occhi. Ero immobilizzata.
“Sei muta, per caso?” ora era veramente troppo vicino. La sua altezza copriva il mio corpo e potevo sentire il suo orribile alito sul mio viso. Senza dire nient’altro mi prese per il braccio iniziando a trascinarmi verso il suo gruppetto.
“Lasciami andare” cercai di divincolarmi dalla sua stretta, senza nessun risultato.
“Per favore lasciami” fece finta di non sentirmi aumentando la stretta al mio polso. Ero finita. Mi portò più vicina al suo corpo per poi spingermi in mezzo al gruppo. Mi stavano fissando tutti, alcuni seri altri con un sorrisetto perverso che mi metteva il vomito. Se prima avevo tanta paura, adesso non esiste parola, per classificare il mio stato d’animo.
“Josh” –- un ragazzo con i capelli scuri iniziòp a parlare. La sua voce era sicura. – “ bel bocconcino.”
Si avvicinò a me prendendomi per il polso che già da prima mi doleva.  Mi sollevò il mento come se volesse osservarmi meglio.
“Vuoi una foto per caso?” dissi abbastanza cupa. Dove avevo trovato tutto quel coraggio? Mi stupivo di me stessa. Il ragazzo dai capelli scuri continuò a fissarmi come se non avesse sentito nulla di quello che gli avessi detto.
Mi mollò ed iniziò a strattonarmi, mollandomi ogni tanto nelle mani di qualcuno.
“Chi vuole divertirsi con lei?” urlò sempre il ragazzo.
Tutti iniziarono ad urlare, ero come un giocattolo, mi sentivo una merda.
“Lasciatemi stare, per favore” iniziai quasi a piagnucolare, mi sentivo male, ero sporca e il fumo sparso tutto attorno a noi mi stava facendo girare la testa.
Vidi un ragazzo farsi leva sugli altri. Li spinse via, afferrandomi per la gamba e caricandomi come un sacco di patate sulla sua spalla.
“Ci penso io” disse questo agli altri.
Alzai lo sguardo notando che ci allontanavamo sempre di più dal gruppo, poi dal giardino, dalla sala e infine dalla casa.
Iniziai a calciare, urlare. Questa sarebbe dovuta essere la mia serata libera, un serata divertente, non il mio incubo.
“ti prego lasciami andare” urlai. Non disse niente.
Sentii una porta aprirsi. Chiusi gli occhi. Quando gli riaprii mi accorsi che ero all’interno della sua vettura.
Perché tutto a me doveva succedere? Qualcuno lassù ce l’aveva con me.
Me ne erano capitate di tutti  colori, ed essere rapita era una cosa che ora avrei dovuto aggiungere alla lista.
Un secondo dopo notai che il mio rapitore, si era appena seduto in macchina. Non riuscivo a scorgere il suo viso, era coperto con il cappuccio. Si sentiva l’odore del fumo provenire dal suo corpo.
“Non ti farò del male.” Mi disse non volgendomi lo sguardo.
Non riuscii a far nient’altro se non annuire in segno d’approvazione. Questo voleva probabilmente dire che mi aveva salvata da quei drogati.
“G-grazie” balbettai. Non avevo mai balbettato in vita mia. Forse quello non era neanche la balbuzia, ma la paura che mi stringeva la gola, non permettendomi di parlare.
Senza parlare si girò verso di me, togliendosi il cappuccio.
Rimasi scioccata.
 
“Zayn?”

 
EHI HEREEEEEEE
I’m back. Ho postato prima del previsto dato che mi avete stupito con le recensioni, vi amo tanto perciò ho postato subito.
Anyway, questo capitolo è mooolto importante e forse l’avete intuito anche voi.
Grazie mille a tutte quelle che hanno inserito la storia nei preferiti/ricordate/seguite. c:
Sciauu
Anonima Emotiva.

questa è rose. 

http://www.google.it/imgres?hl=it&biw=1024&bih=513&tbm=isch&tbnid=qF_rzG8xX75yHM:&imgrefurl=http://www.resimlerii.com/barbara-palvin/barbara-palvin-3&docid=li6h5uCYDBjaSM&imgurl=http://www.resimlerii.com/wp-content/resimleri/Barbara-Palvin-3.jpg&w=500&h=511&ei=FoldUZaaEpDo7AaOqoGABQ&zoom=1&ved=1t:3588,r:21,s:0,i:154&iact=rc&dur=4989&page=2&tbnh=196&tbnw=222&start=11&ndsp=15&tx=29&ty=81
  
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