SCELTE….
Ottobre. Una giovane donna di 28 anni
camminava tranquilla mentre tornava a casa dopo aver fatto la spesa. Le
giornate ormai incominciavano ad accorciarsi, la temperatura era sensibilmente
scesa rispetto a poche settimane prima e gli alberi ormai cominciavano a
perdere le loro foglie. Era ufficialmente incominciato l’autunno.
Mentre passeggiava in riva al fiume,
godendosi lo spettacolo del sole che tramontava colorando il cielo di varie
tonalità di arancione, la sua mente vagava per i
ricordi, di quello che era stata la sua vita un tempo e di quella che sarebbe
stata un domani. Di una sola cosa era certa: mai avrebbe immaginato tutto
quello che era accaduto.
Un tempo era una ragazza come tante, che si
era trasferita a Tokyo per costruire una nuova vita con il suo ragazzo, poi,
nell’arco di pochissimi mesi tutto era cambiato. Il motivo per il quale si era
trasferita nella capitale non esisteva più. Shoji
l’aveva tradita e abbandonata e lei si sentiva di morire. Ma
mai avrebbe immaginato che avrebbe dimenticato il suo viso così in fretta e che
quello che le sembrava una vera catastrofe non sarebbe stato niente in
confronto a quello che si sarebbe trovata ad affrontare pochissimi mesi dopo.
Come è strana la vita. Un attimo prima tutto ti
sembra perfetto e un secondo dopo tutto è cambiato,
senza che tu possa fare nulla per farlo tornare com’era. E’ davvero molto
triste.
Si trovò a pensare a tutti i suoi amici,
che certo, erano rimasti tali anche ora, ma non si
vedevano più come un tempo. Ognuno aveva la sua vita, e diventava sempre più
difficile ritagliare un po’ di tempo da trascorrere tutti
insieme. Certo, appena potevano si ritrovavano tutti nell’appartamento
707, per bere una birra tutti insieme e perdersi nei
ricordi, ma nello sguardo di tutti ormai risiedeva un velo di malinconia, che
non sarebbe stato possibile cancellare.
“Chissà dove sei in questo momento….Nana”
si ritrovò a pensare la giovane donna cercando di reprimere una lacrima che si
affacciava sul suo viso.
Il suo pensiero andò alla sua vecchia coinquilina,
Nana Osaki, della quale non aveva più notizie da ormai diversi anni.
“Scomparsa la famosa
vocali dei Blast, Nana Osaki” fu il titolo di quasi tutti i giornali
nazionali.
Da un giorno all’altro la sua migliore
amica, colei a cui dava la stessa importanza che a un
fidanzato, era scomparsa. Nessuno aveva avuto più notizie di
lei, aveva fatto perdere completamente le sue tracce. Dopo mesi di
ricerche ininterrotte, alcuni giornalisti erano anche arrivati a scrivere che
la cantante era morta annegata nel fiume. Non c’erano prove di questo ma ormai,
tutti davano per certo che Nana O. fosse morta. Ma lei no, sapeva che la sua amica non sarebbe mai arrivata
a compiere un gesto simile. Lei sapeva, ne era certa
che stava bene, nascosta da qualche parte nel mondo. E
sapeva anche che la colpa di tutto quello che era successo era da attribuire
solo ed esclusivamente a quel mondo dello spettacolo al quale Nana apparteneva,
ma che non faceva assolutamente per lei. Anche se sembrava un
eroina di altri tempi, in realtà Nana era una persona gracile e molto
sensibile, profondamente segnata dal suo passato, dall’abbandono della mamma
quando era una bambina e da quello di Ren, anche se poi aveva ritrovato e
sposato.
Quello che Nana desiderava era solo cantare
e far ascoltare la sua musica. Di tutto il resto poi, non gliene importava
assolutamente niente, ne delle interviste, ne degli
sponsor, ne degli alberghi di super lusso nel quale aveva trascorso tutto il
suo tempo da quando divenne famosa con i Blast. Lei voleva solo cantare. E se Ren avesse lasciato i Trapnest per tornare a suonare
nei Blast, a Nana non sarebbe mancato nient’altro. E
forse è stato anche questo il motivo per il quale non ha mai perdonato Ren
totalmente. Ren scriveva musica e suonava per un'altra donna, e questo non
riusciva a sopportarlo. Se non avesse potuto
condividere i suoi sogni con l’uomo che amava, che senso aveva stare insieme? Ma Nana Komatsu tutto questo lo
avrebbe capito solo molto tempo dopo. In quel periodo era troppo presa dalla
sua vita, e non aveva capito quello che la sua amica stava passando in realtà. E questo non se lo sarebbe mai perdonato. Mai e poi mai.
Immersa in questi pensieri non si era accorta di essere arrivata d’avanti all’ingresso di un
palazzo molto signorile. Quella era la sua casa, nella quale viveva ormai da
diversi anni.
Si inoltrò verso l’ingresso salutando il
portiere con un sorriso. L’uomo, che sembrava più una guardia del corpo che un usciere,
la salutò con un freddo e distaccato “Buonasera”. In quel
momento Nana si rese conto che in tutti quegli anni non lo aveva mai
visto sorridere. Si diresse verso uno degli ascensori con questo pensiero in
mente.
Nel giro di pochi secondi si ritrovò
d’avanti alla porta del suo appartamento. Prese le chiavi dalla tasca
dell’impermeabile e le infilò nella toppa, aprendo la porta.
Sentì dei passi provenire dal corridoio e
pochi secondi dopo una bambina dai lunghi capelli neri le correva incontro.
- “Bentornata mammina!”
le disse la piccola con un grande sorriso stampato sul
viso. La giovane donna rimase a guardare sua figlia, sorridendole. Era la cosa
più bella della sua vita.
- “Grazie tesoro!” le rispose la donna
abbassandosi sulle ginocchia per poter abbracciare la piccola
- “Ah mamma, ho una notizia super mega sensazionale!!!”
Nel frattempo Nana sciolse la piccola dall’abbraccio e andò a
guardare il vestito della piccola, non ricordando di avere mai comprato
qualcosa di simile
- “ Satsuki…da dove viene
questo vestito?” le chiese con aria perplessa.
Poi una voce maschile le sopraggiunse alle
orecchie, una voce profonda e sensuale, una voce che avrebbe potuto riconoscere
tra mille.
- “Bentornata!”
Nana sollevò lo sguardo andando ad
incontrare quello di suo marito che la guardava sorridendo.
- “Uffa! Non è giusto papà! Dovevo dirglielo
io! Doveva essere una sorpresa!” disse Satsuki
imbronciata dirigendosi verso suo padre.
- “Ops, scusami
Satsuki…” le disse l’uomo piegandosi sulle ginocchia prendendo la piccola in
braccio e dirigendosi in cucina.
Nana restò ferma a guardare la scena sorridendo
dolcemente. Non c’era cosa più bella che vedere il viso di Satsuki sorridere
felice quando suo padre rientrava a casa. Già, perché non
accadeva molto spesso. Il lavoro lo teneva la maggior parte del tempo
occupato ed erano veramente pochi i momenti in cui potevano stare insieme come
una vera famiglia. Ma Nana non si pentiva della sua
scelta. Aveva scelto di restare accanto ad un uomo che, anche non essendo un
esempio di virtù e perfezione, lei amava profondamente. Amava un uomo che
diceva sempre le cose così come stavano, senza inutili giri di parole ne false cerimonie, un uomo dall’apparenza fredda e
indisponente, ma che sapeva farla sciogliere con uno sguardo. Un uomo che aveva
fatto di tutto per riuscire a realizzare i suoi sogni di adolescente,
un uomo che aveva portato la sua band ad un successo senza eguali, un uomo che
poteva avere ai suoi piedi qualunque donna desiderasse, un uomo che si chiamava
Takumi Ichinose.
Takumi era stato l’unico ad esserle vicino
quando aveva scoperto di aspettare un bambino e, anche se lei lo aveva lasciato
per mettersi con Nobu, non si era tirato indietro ad offrirle un
appoggio in quel momento così delicato, decidendo di prendersi le
responsabilità di un figlio che sarebbe anche potuto non essere suo. E prima di essere sicuro della paternità del bambino, l’aveva
sposata, regalando a lei e alla piccola una vita serena. Che
poi Satsuki era davvero sua figlia, si sarebbe scoperto solo dopo la sua
nascita.
Nana si tolse l’impermeabile riponendolo
nell’armadio e raggiunse i due in cucina, i quali, chiacchieravano tra loro. Si
avvicinò ai due…
- “Bentornato” disse Nana rivolgendosi a
Takumi e dandogli un bacio sulle labbra “non credevo che saresti tornato prima
di 15 giorni!”
- “Già….ma eravamo
tutti talmente stanchi che abbiamo deciso di prenderci un paio di giorni di
riposo. E poi il disco è a buon punto, riusciremo a
finire in tempo!”
- “Sono contenta di averti a casa!” gli
disse dolcemente
Lui non rispose, ma le regalò un sorriso
che avrebbe fatto sciogliere anche una pietra.
Nel frattempo Satsuki cominciò a strepitare
per colpa della fame, così Nana andò a dedicarsi ai fornelli, lasciando padre e
figlia immersi in un importante discussione sugli
animali che abitavano nella fattoria.
Mentre cucinava non poteva fare altro che
ascoltare i due e sorridere al pensiero di Takumi che, quando rientrava a casa,
abbandonava le vesti di chitarrista e si calava interamente nel suo ruolo di
padre. Takumi adorava sua figlia.
Pronta la cena, la famigliola si accomodò a
tavola, e mentre cenavano chiacchieravano animatamente tra loro. Satsuki era
davvero felice, e Nana riusciva a leggerglielo negli occhi.
Finita la cena, Satsuki era letteralmente
crollata e Takumi la portò nella sua stanza.
Nana nel frattempo era occupata con i
piatti.
- “Non immagini di come sono contento di
riuscire ad essere tornato a casa. Non ce la facevo più di
cene con i colleghi di lavoro!” disse l’uomo comparendo sull’uscio della
porta.
- “Satsuki era davvero felice di averti
qui…” gli disse mentre riponeva nello scaffale le ultime stoviglie.
- “Solo lei era felice?” le disse l’uomo in
modo malizioso e avvicinandosi alle sue spalle.
Nana arrossì. Anche
era se era suo marito, le faceva sempre un certo effetto quando le parlava in
quel modo.
- “ No, non solo lei…”
Takumi le cinse la vita, girandola e
tirandola verso di se. Tra i loro corpi non c’era più neanche un centimetro di
spazio, le loro labbra unite in un bacio che non lasciava spazio alle parole.
In breve, le loro mani si ritrovarono a
vagare sul corpo dell’altro. Nana portò le braccia intorno al collo del marito,
intrecciandole tra i suoi capelli, che non erano più lunghi come un tempo ma
gli coprivano leggermente il collo.
Takumi nel frattempo l’aveva sollevata e
adagiata sul marmo della cucina, infilando una mano sotto la sua gonna e
cercando di sfilargli le mutandine. Era eccitato e Nana poteva sentirlo
chiaramente…
- “T-takumi….n-non
qui….potrebbe entrare Satsuki…” disse Nana con la voce
leggermente roca…
Senza staccarsi da lei, Takumi la sollevò e
la portò in camera da letto, chiudendo a chiave la porta. Aveva imparato che avendo
una bambina per casa, anche se dormiva, bisognava stare molto attenti al luogo
che sceglievi per fare l’amore con tua moglie…la piccola sarebbe
potuta saltar fuori da un momento all’altro, il che non sarebbe stato
piacevole per nessuno…!!!
Era da parecchio che non facevano
l’amore ed entrambi erano scossi da un desiderio fortissimo. I loro corpi
continuavano a desiderarsi come se quella fosse ancora la loro prima volta.
Nana tremava impercettibilmente ogni volta che le sue mani, così passionali, la
sfioravano. Quando poi lo sentì dentro di lei,
muoversi ritmicamente, come una delle sue ballate
romantiche, la sua mente era già ricolma di piacere. In quel momento niente
parve avere più importanza….
La mattina seguente, il sole fece capolino
nella camera da letto. Nana cercò di coprirsi con il lenzuolo, aveva dormito
pochissimo quella notte, ma il sole illuminava troppo la stanza. La sera prima
aveva dimenticato di chiudere le tende.
Sorrise, poi allungò il braccio cercando
suo marito…ma la mano andava a poggiarsi sulle lenzuola ormai fredde.
Sollevò il busto cercando di abituare gli
occhi alla luce, ma nella stanza non vide nessuno. Si alzò e raccolse la
vestaglia dalla sedia vicino, poi notò sulla console
che era dall’altra parte della camere un bigliettino.
Mi
dispiace tanto essere andato via
senza neanche salutarti, ma
mi hanno chiamato dallo studio
e sono dovuto correre li.
spero di riuscire a tornare per sera
dai un bacio a Satsuki,
Takumi
Nana lesse il biglietto più volte, non era
il primo che gli aveva lasciato in quegli anni, e non sarebbe stato neanche l’ultimo,
ma faceva parte del prezzo da pagare per aver sposato una persona così
impegnata. Così sorridendo, si diresse verso la camera della sua bambina……
FINE
Bene bene….cosa
ne pensate della mia fanfiction? Mi raccomando,
aspetto con ansia le vostre recensioni. Volevo solo precisare una cosa.
La scena dell’incontro con Satsuki e Takumi, quando Nana rientra
a casa, è realmente presente nel manga, nel volume n°30.Anche il dialogo è originale. Tutto il resto è frutto
della mia testolina malata.
Un bacione a tutti e alla prossima.