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Autore: kashia    24/10/2007    8 recensioni
Questa fanfiction riguarda la coppia Nana K./Takumi, quindi, per tutti coloro che non amano questa coppia, consiglio di non leggere. Un AVVISO IMPORTANTE: questa storia contiene SPOILER di avvenimenti non ancora mostrati nell’anime, ma resi noti solo nel manga originale, quindi, per chi non volesse avere anticipazioni di nessun genere, sconsiglio vivamente la lettura.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Nana Komatsui
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ottobre

SCELTE….

 

 

Ottobre. Una giovane donna di 28 anni camminava tranquilla mentre tornava a casa dopo aver fatto la spesa. Le giornate ormai incominciavano ad accorciarsi, la temperatura era sensibilmente scesa rispetto a poche settimane prima e gli alberi ormai cominciavano a perdere le loro foglie. Era ufficialmente incominciato l’autunno.

Mentre passeggiava in riva al fiume, godendosi lo spettacolo del sole che tramontava colorando il cielo di varie tonalità di arancione, la sua mente vagava per i ricordi, di quello che era stata la sua vita un tempo e di quella che sarebbe stata un domani. Di una sola cosa era certa: mai avrebbe immaginato tutto quello che era accaduto.

Un tempo era una ragazza come tante, che si era trasferita a Tokyo per costruire una nuova vita con il suo ragazzo, poi, nell’arco di pochissimi mesi tutto era cambiato. Il motivo per il quale si era trasferita nella capitale non esisteva più. Shoji l’aveva tradita e abbandonata e lei si sentiva di morire. Ma mai avrebbe immaginato che avrebbe dimenticato il suo viso così in fretta e che quello che le sembrava una vera catastrofe non sarebbe stato niente in confronto a quello che si sarebbe trovata ad affrontare pochissimi mesi dopo.

Come è strana la vita. Un attimo prima tutto ti sembra perfetto e un secondo dopo tutto è cambiato, senza che tu possa fare nulla per farlo tornare com’era. E’ davvero molto triste.

Si trovò a pensare a tutti i suoi amici, che certo, erano rimasti tali anche ora, ma non si vedevano più come un tempo. Ognuno aveva la sua vita, e diventava sempre più difficile ritagliare un po’ di tempo da trascorrere tutti insieme. Certo, appena potevano si ritrovavano tutti nell’appartamento 707, per bere una birra tutti insieme e perdersi nei ricordi, ma nello sguardo di tutti ormai risiedeva un velo di malinconia, che non sarebbe stato possibile cancellare.

“Chissà dove sei in questo momento….Nana” si ritrovò a pensare la giovane donna cercando di reprimere una lacrima che si affacciava sul suo viso.

Il suo pensiero andò alla sua vecchia coinquilina, Nana Osaki, della quale non aveva più notizie da ormai diversi anni.

“Scomparsa la famosa vocali dei Blast, Nana Osaki” fu il titolo di quasi tutti i giornali nazionali.

Da un giorno all’altro la sua migliore amica, colei a cui dava la stessa importanza che a un fidanzato, era scomparsa. Nessuno aveva avuto più notizie di lei, aveva fatto perdere completamente le sue tracce. Dopo mesi di ricerche ininterrotte, alcuni giornalisti erano anche arrivati a scrivere che la cantante era morta annegata nel fiume. Non c’erano prove di questo ma ormai, tutti davano per certo che Nana O. fosse morta. Ma lei no, sapeva che la sua amica non sarebbe mai arrivata a compiere un gesto simile. Lei sapeva, ne era certa che stava bene, nascosta da qualche parte nel mondo. E sapeva anche che la colpa di tutto quello che era successo era da attribuire solo ed esclusivamente a quel mondo dello spettacolo al quale Nana apparteneva, ma che non faceva assolutamente per lei. Anche se sembrava un eroina di altri tempi, in realtà Nana era una persona gracile e molto sensibile, profondamente segnata dal suo passato, dall’abbandono della mamma quando era una bambina e da quello di Ren, anche se poi aveva ritrovato e sposato.

Quello che Nana desiderava era solo cantare e far ascoltare la sua musica. Di tutto il resto poi, non gliene importava assolutamente niente, ne delle interviste, ne degli sponsor, ne degli alberghi di super lusso nel quale aveva trascorso tutto il suo tempo da quando divenne famosa con i Blast. Lei voleva solo cantare. E se Ren avesse lasciato i Trapnest per tornare a suonare nei Blast, a Nana non sarebbe mancato nient’altro. E forse è stato anche questo il motivo per il quale non ha mai perdonato Ren totalmente. Ren scriveva musica e suonava per un'altra donna, e questo non riusciva a sopportarlo. Se non avesse potuto condividere i suoi sogni con l’uomo che amava, che senso aveva stare insieme? Ma Nana Komatsu tutto questo lo avrebbe capito solo molto tempo dopo. In quel periodo era troppo presa dalla sua vita, e non aveva capito quello che la sua amica stava passando in realtà. E questo non se lo sarebbe mai perdonato. Mai e poi mai.

Immersa in questi pensieri non si era accorta di essere arrivata d’avanti all’ingresso di un palazzo molto signorile. Quella era la sua casa, nella quale viveva ormai da diversi anni.

Si inoltrò verso l’ingresso salutando il portiere con un sorriso. L’uomo, che sembrava più una guardia del corpo che un usciere, la salutò con un freddo e distaccato “Buonasera”. In quel momento Nana si rese conto che in tutti quegli anni non lo aveva mai visto sorridere. Si diresse verso uno degli ascensori con questo pensiero in mente.

Nel giro di pochi secondi si ritrovò d’avanti alla porta del suo appartamento. Prese le chiavi dalla tasca dell’impermeabile e le infilò nella toppa, aprendo la porta.

Sentì dei passi provenire dal corridoio e pochi secondi dopo una bambina dai lunghi capelli neri le correva incontro.

- “Bentornata mammina!” le disse la piccola con un grande sorriso stampato sul viso. La giovane donna rimase a guardare sua figlia, sorridendole. Era la cosa più bella della sua vita.

- “Grazie tesoro!” le rispose la donna abbassandosi sulle ginocchia per poter abbracciare la piccola

- “Ah mamma, ho una notizia super mega sensazionale!!!

Nel frattempo Nana sciolse la piccola dall’abbraccio e andò a guardare il vestito della piccola, non ricordando di avere mai comprato qualcosa di simile

- “ Satsuki…da dove viene questo vestito?” le chiese con aria perplessa.

Poi una voce maschile le sopraggiunse alle orecchie, una voce profonda e sensuale, una voce che avrebbe potuto riconoscere tra mille.

- “Bentornata!”

Nana sollevò lo sguardo andando ad incontrare quello di suo marito che la guardava sorridendo.

- “Uffa! Non è giusto papà! Dovevo dirglielo io! Doveva essere una sorpresa!” disse Satsuki imbronciata dirigendosi verso suo padre.

- “Ops, scusami Satsuki…” le disse l’uomo piegandosi sulle ginocchia prendendo la piccola in braccio e dirigendosi in cucina.

Nana restò ferma a guardare la scena sorridendo dolcemente. Non c’era cosa più bella che vedere il viso di Satsuki sorridere felice quando suo padre rientrava a casa. Già, perché non accadeva molto spesso. Il lavoro lo teneva la maggior parte del tempo occupato ed erano veramente pochi i momenti in cui potevano stare insieme come una vera famiglia. Ma Nana non si pentiva della sua scelta. Aveva scelto di restare accanto ad un uomo che, anche non essendo un esempio di virtù e perfezione, lei amava profondamente. Amava un uomo che diceva sempre le cose così come stavano, senza inutili giri di parole ne false cerimonie, un uomo dall’apparenza fredda e indisponente, ma che sapeva farla sciogliere con uno sguardo. Un uomo che aveva fatto di tutto per riuscire a realizzare i suoi sogni di adolescente, un uomo che aveva portato la sua band ad un successo senza eguali, un uomo che poteva avere ai suoi piedi qualunque donna desiderasse, un uomo che si chiamava Takumi Ichinose.

Takumi era stato l’unico ad esserle vicino quando aveva scoperto di aspettare un bambino e, anche se lei lo aveva lasciato per mettersi con Nobu,  non si era tirato indietro ad offrirle un appoggio in quel momento così delicato, decidendo di prendersi le responsabilità di un figlio che sarebbe anche potuto non essere suo. E prima di essere sicuro della paternità del bambino, l’aveva sposata, regalando a lei e alla piccola una vita serena. Che poi Satsuki era davvero sua figlia, si sarebbe scoperto solo dopo la sua nascita.

Nana si tolse l’impermeabile riponendolo nell’armadio e raggiunse i due in cucina, i quali, chiacchieravano tra loro. Si avvicinò ai due…

- “Bentornato” disse Nana rivolgendosi a Takumi e dandogli un bacio sulle labbra “non credevo che saresti tornato prima di 15 giorni!”

- “Già….ma eravamo tutti talmente stanchi che abbiamo deciso di prenderci un paio di giorni di riposo. E poi il disco è a buon punto, riusciremo a finire in tempo!”

- “Sono contenta di averti a casa!” gli disse dolcemente

Lui non rispose, ma le regalò un sorriso che avrebbe fatto sciogliere anche una pietra.

Nel frattempo Satsuki cominciò a strepitare per colpa della fame, così Nana andò a dedicarsi ai fornelli, lasciando padre e figlia immersi in un importante discussione sugli animali che abitavano nella fattoria.

Mentre cucinava non poteva fare altro che ascoltare i due e sorridere al pensiero di Takumi che, quando rientrava a casa, abbandonava le vesti di chitarrista e si calava interamente nel suo ruolo di padre. Takumi adorava sua figlia.

Pronta la cena, la famigliola si accomodò a tavola, e mentre cenavano chiacchieravano animatamente tra loro. Satsuki era davvero felice, e Nana riusciva a leggerglielo negli occhi.

Finita la cena, Satsuki era letteralmente crollata e Takumi la portò nella sua stanza.

Nana nel frattempo era occupata con i piatti.

- “Non immagini di come sono contento di riuscire ad essere tornato a casa. Non ce la facevo più di cene con i colleghi di lavoro!” disse l’uomo comparendo sull’uscio della porta.

- “Satsuki era davvero felice di averti qui…” gli disse mentre riponeva nello scaffale le ultime stoviglie.

- “Solo lei era felice?” le disse l’uomo in modo malizioso e avvicinandosi alle sue spalle.

Nana arrossì. Anche era se era suo marito, le faceva sempre un certo effetto quando le parlava in quel modo.

- “ No, non solo lei…”

Takumi le cinse la vita, girandola e tirandola verso di se. Tra i loro corpi non c’era più neanche un centimetro di spazio, le loro labbra unite in un bacio che non lasciava spazio alle parole.

In breve, le loro mani si ritrovarono a vagare sul corpo dell’altro. Nana portò le braccia intorno al collo del marito, intrecciandole tra i suoi capelli, che non erano più lunghi come un tempo ma gli coprivano leggermente il collo.

Takumi nel frattempo l’aveva sollevata e adagiata sul marmo della cucina, infilando una mano sotto la sua gonna e cercando di sfilargli le mutandine. Era eccitato e Nana poteva sentirlo chiaramente…

- “T-takumi….n-non qui….potrebbe entrare Satsuki…” disse Nana con la voce leggermente roca…

Senza staccarsi da lei, Takumi la sollevò e la portò in camera da letto, chiudendo a chiave la porta. Aveva imparato che avendo una bambina per casa, anche se dormiva, bisognava stare molto attenti al luogo che sceglievi per fare l’amore con tua moglie…la piccola sarebbe potuta saltar fuori da un momento all’altro, il che non sarebbe stato piacevole per nessuno…!!!

Era da parecchio che non facevano l’amore ed entrambi erano scossi da un desiderio fortissimo. I loro corpi continuavano a desiderarsi come se quella fosse ancora la loro prima volta. Nana tremava impercettibilmente ogni volta che le sue mani, così passionali, la sfioravano. Quando poi lo sentì dentro di lei, muoversi ritmicamente, come una delle sue ballate romantiche, la sua mente era già ricolma di piacere. In quel momento niente parve avere più importanza….

 

La mattina seguente, il sole fece capolino nella camera da letto. Nana cercò di coprirsi con il lenzuolo, aveva dormito pochissimo quella notte, ma il sole illuminava troppo la stanza. La sera prima aveva dimenticato di chiudere le tende.

Sorrise, poi allungò il braccio cercando suo marito…ma la mano andava a poggiarsi sulle lenzuola ormai fredde.

Sollevò il busto cercando di abituare gli occhi alla luce, ma nella stanza non vide nessuno. Si alzò e raccolse la vestaglia dalla sedia vicino, poi notò sulla console che era dall’altra parte della camere un bigliettino.

 

 

Mi dispiace tanto essere andato via

senza neanche salutarti, ma

mi hanno chiamato dallo studio

e sono dovuto correre li.

spero di riuscire a tornare per sera

dai un bacio a Satsuki,

Takumi

 

 

Nana lesse il biglietto più volte, non era il primo che gli aveva lasciato in quegli anni, e non sarebbe stato neanche l’ultimo, ma faceva parte del prezzo da pagare per aver sposato una persona così impegnata. Così sorridendo, si diresse verso la camera della sua bambina……

 

 

 

FINE

 

 

Bene bene….cosa ne pensate della mia fanfiction? Mi raccomando, aspetto con ansia le vostre recensioni. Volevo solo precisare una cosa.

La scena dell’incontro con Satsuki e Takumi, quando Nana rientra a casa, è realmente presente nel manga, nel volume n°30.Anche il dialogo è originale. Tutto il resto è frutto della mia testolina malata.

Un bacione a tutti e alla prossima.

 

  
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