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Autore: zo_Juliette_so    04/04/2013    5 recensioni
anni '70,quando la musica faceva sognare e si proclamava l'indipendenza e l'amore libero..
una ragazza con una vita non semplice si avventura in un viaggio a fianco di un uomo speciale..
un musicista di fama crescente,con i capelli corvini e gli occhi come smeraldi..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prima il lampo,poi il tuono.

Lo sanno tutti.

E’ un fatto.

Inizio’ a piovere.
Riders on the storm - canticchio’ Beatrice imburrandosi un altro toast.

Era seduta su un bancone della cucina.

Intorno regnava il silenzio;

tutte le cameriere erano andate fuori con Dolly quella mattina presto,per cambiare,di nuovo,le uniformi.
-Non possiamo rimanere indietro rispetto alla moda! Abbiamo un’immagine da difendere Cristo Santo! - aveva strillato per convincere il marito.

“Meglio” si disse “Un po” di calma”.

E diceva bene: il suo stomaco sembrava essere stato riempito di farfalle alcolizzate,che svolazzavano qua e la’.

Era agitata.

Si guardo’ le gambe: 

erano piene di graffi,ma non le importava.

Poi senti’ suonare al campanello;

era quello che aspettava.

Corse all’entrata e apri’ il portone.-
- Aiuto! Sono fradicia! - 

Cherry irruppe’ nell’atrio tutta inzuppata d’acqua.

Beatrice rise e fece entrare anche Juliette,che non era piu’ asciutta dell’amica.
Potevamo annegare - disse ironicamente - Viene giu’ tanta di quella roba! -

Si diressero in cucina.

Caroline si avvento’ sui toast.
- Morta di fame - rise Juliette.

Sedettero intorno al tavolo di granito e per un po’ nessuna disse nulla;

tutto quello che si sentiva era Cherry masticare.
- Allora..- inizio’ incerta Beatrice.
- Eh...- disse Juliette.

Dal canto suo Caroline cotinuo’ a mangiare fissando le amiche.

Non erano frequenti i momenti di imbarazzo tra di loro,e questo era una novita’.
- Gim Peg - disse a un tratto Cherry,sputando alcune briciole di toast sul tavolo.

Beatrice capi’ al volo,e senti’ un brivido correrle lungo la schiena.

Juliette si fece piu’ avanti con la sedia.
- Merda! - disse.

A tutte e tre brillavano gli occhi.

Jimmy Page era il chitarrista dei Led Zeppelin,un gruppo celebre in tutto il mondo per la potenza del batterista,la bravura del bassista,la bellezza del cantante e per il fascino del chitarrista, in piu’ erano veramente un assortimento di geni della musica.

Era adorato dalle ragazzine di Londra e adulato dai produttori musicali.

Non capitava spesso di vederlo in giro.

Aveva un gran talento,e i suoi assoli e i suoi rif erano fra i piu’ in voga tra i ragazzi.

Era un soggetto misterioso,e questo faceva uscire di testa le sue fan;

quando dalla sua Les Paul tirava fuori quelle melodie incredibili,quando scuoteva la chioma corvina che gli incorniciava il viso,be’,in momenti come quelli il cuore di molte giovani iniziava a battere piu’ forte.

Le tre ragazze continuarono a tacere,finche’ improvvisamente Beatrice non si alzo’ in piedi e inizio’ a camminare per la stanza,torcendosi le mani.
- Oddio! Gli saro’ sembrata un idiota! - piagnucolo’ - Sono rimasta a fissarlo come un ebete! Oooh! -
- Be’ io gli sarei saltata addosso,quindi forse hai fatto la cosa migliore - disse J.
- Anche io - ammise anche l’altra - Senza ombra di dubbio! -
- Ecco vedete? Sono io l’unica imbambita! -

Beatrice si sedette di nuovo.
- Ma stai zitta! - Cherry la guardo’ esasperata - Non hai fatto la figura della fan che lo vuole stuprare! Hai fatto bene! -

A Beatrice scappo’ un risolino.
- Ecco cosi’ mi piaci! Smettila di tormentarti! - Juliette abbraccio’ l’amica.
- Si e poi quante probabilita’ ci sono che tu lo riveda? Tanto partiranno per qualche tour la prossima settimana! - fece Cherry addentando l’ennesima fetta di pane.

Beatrice guardo’ storto l’amica,poi rise.
- In realta’ faranno un concerto lunedi’ e si fermeranno a Londra per vari mesi -

Se si voleva un’informazione sui Led Zeppelin bastava chiederla a Beatrice,lei sapeva tutto su di loro; era innamorata della musica che facevano, e il fatto di avere il padre nell’Atlantic Records l’aveva senza dubbio favorita.

Eppure non li aveva mai incontrati; il padre le aveva proposto piu’ volte di andare con lui al lavoro,visto che la musica degli Zeppelin era pubblicata dall’Atlantic  li si vedeva spesso nella sede.

Ma lei aveva sempre rifiutato.

Non avrebbe sopportato di apparire come la figlia viziata di qualcuno di importante,che aveva il privilegio di essere presentata ai suoi musicisti preferiti,e in piu’ odiava passare per una fan sfegatata...no non faceva proprio per lei. 

Ed essere salvata da morte sicura dal chitarrista di cui era innamorata da sempre di certo l’aveva scossa.
- Ha rischiato la sua vita per te bellezza,sii felice! - disse Cherry,con una punta di invidia nella voce.
- Gia’ - disse lei.

All’esterno si sentirono le ruote di un’automobile scricchiolare sulla ghiaia del vialetto.
- Oh no - dissero le tre all’unisolo.

La tranquillita’ ando’ a farsi fottere: Dolly era tornata.

Juliette e Caroline si alzarono di scatto,afferrarono alcuni sacchetti di patatine dal bancone e sparirono nel corridoio,dirette in camera dell’amica.

Meglio non far notare a Dolly la loro presenza,non le sopportava;

per lei erano troppo esuberanti e senza stile,le chiamava ‘le hippies del cazzo”;

nemmeno le due ragazze provavano proprio simpatia per la matrigna dell’amica,anzi la detestavano; anche loro le avevano assegnato un soprannome: “la stronza”.
- Beatrice! - sbraito’ entrando nella villa.

La sua voce rimbombo’ tra le colonne di marmo.
- Sono qui - rispose la ragazza di malavoglia.

Il suono di tacchi si fece sempre piu’ vicino,finche’ la bionda non fece il suo ingresso in cucina.
- Ah eccoti - disse con tono infastidito.

Sfoggiava uno splendido abito di cotone rosa,stretto in vita,che le metteva in risalto le forme;un cappello color crema a falda larga che le copriva i capelli sciolti,lasciati cadere morbidi sulle spalle;delle decolte’ eleganti;occhiali da sole;vari gioielli di perle e una borsetta chiara di Louis Vuitton.

La squadro’ per bene,poi sogghigno’:
- Come diavolo ti sei conciata? Sembri una poveretta! -

Non mancava mai di criticare Beatrice,nemmeno una volta,era un gran divertimento per lei.
- Grazie - disse l’altra con indifferenza - Dove sono le cameriere? -
- Torneranno da un momento all’altro - rispose Dolly.
- Avete preso due macchine? -

La matrigna la fisso’.
- Secondo te io permetterei ai miei inservienti di prendere in prestito una delle nostre macchine? Che diavolo ti salta in mente!? -
- E come fanno a tornare a casa?- disse Beatrice preoccupata.
- Si arrangiano.Prenderanno un autobus,problemi loro! - Dolly non era minimamente in pensiero.

“Tipico” penso’ la ragazza.

Regno’ il silenzio per qualche secondo,poi la donna inizio’ a trafficare con la sua borsetta.
- Solo ora mi e’ venuto in mente! - 
- Cosa? - chiese Beatrice.
- Se stai buona per due secondi forse te lo diro’ - disse in tono stizzito Dolly.

Poi tiro’ fuori alcuni giornali e li sbatte’ sul tavolo.
- Guarda’ un po’! - 

Beatrice si allungo’ e ne prese uno.

Sulla prima pagina,a caratteri cubitali,troneggiava la scritta:

“FAMOSO CHITARRISTA SALVA LA FIGLIA DI UN FAMOSO PRODUTTORE DA MORTE CERTA!”

Le si blocco’ il respiro.

“Oh no! Merda! Merda! Merda!”

Ne prese un altro, e un altro ancora:

tutti presentavano gli stessi articoli.

“JIMMY PAGE SALVA BEATRICE CAPITANI DA UN INCIDENTE DISASTROSO”

“IL CHITARRISTA DEI LED ZEPPELIN COLPISCE ANCORA SALVANDO LA FIGLIA DI CAPITANI”

“SALVATAGGIO A SORPRESA NEL CENTRO DI LONDRA: JIMMY PAGE SALVA BEATRICE CAPITANI! SARA’ L’INIZIO DI UNA STORIA?”
- Allora tesoro - sogghigno’ Dolly - Sappi che fuori dai cancelli e’ pieno di giornalisti,quindi che cazzo hai combinato ieri? -

Beatrice non rispose.

Non era possibile! Non a lei! Lei che non si era mai fatta notare dalla stampa,che voleva vivere lontano dal mondo giriffato di suo padre,che detestava sinceramente i media invadenti!

Indietreggio’ mentre la matrigna le mostrava un gran sorriso,colmo di sarcasmo e derisione.
- Se per metterti in mostra ti metti in mezzo alla strada per essere investita non sei a posto con la testa - rise Dolly - E finalmente hai incontrato il tuo idolo eh? Che in un atto di pieta’ ti ha “salvato” la vita - si verso’ un goccio del vino e si levo’ il cappello.
- Mi immagino gia’ i prossimi titoli:

“ FIGLIA RINCOGLIONITA DI CAPITANI CERCA DI SUICIDARSI PERCHE’ NON HA UNA VITA!” Hahahah ! Mi fai morire tesoro! - e detto questo svuoto’ il bicchiere.
- Taci - gli occhi di Beatrice diventarono lucidi,senti’ tutto il suo orgoglio venire schiacciato dalla parole malvagie della matrigna.
- Non ti permettere ragazzina! Sei una sfigata lo sai! Lo sanno tutti,mi dispiace non puoi farci nulla. Se hai in mente di impiccarti la prossima volta hai la mia approvazione,magari tua padre potrebbe chiamare quegli Zeppelin ad assistere,ti va? - scoppio’ di nuovo a ridere,troppo compiaciuta del suo sarcasmo.

Beatrice senti’ calde lacrime rigarle le guance,per poi caderle sui lunghi capelli.

Le mancava l’aria,voleva urlare,prendere a pugni quella vacca.
- Sei una troia! - disse tra i singhiozzi.
- E tu sei una merda,e io ti odio! - rispose Dolly piegata in due dalle risate.

Beatrice prese un giornale e lo lancio’ addosso a quella donna che le aveva rovinato la vita.

La colpi’ sul viso,e anche se era consapevole di non averle fatto male,ne fu compiaciuta.

Poi corse via,inseguita dai pesanti insulti della matrigna.

Si precipito’ nel cortile posteriore,e si fermo’ solamente quando ebbe raggiunto le sponde del lago.

Si sedette sull’erba bagnate e si porto’ le mani sul viso.

Pianse come un bambina,sfogo’ il suo dolore picchiando i pugni sul terriccio.

Dopo alcuni minuti si asciugo’ gli occhi,e si guardo’ intorno:

e solo in quel momento,all’ombra di un pino,scorse un uomo.

Stava fumando una sigaretta,e anche se il suo viso era al riparo dalla luce, si poteva notare che la stava fissando.

Beatrice sussulto’.

Chi diavolo era? Cosa ci faceva nel suo giardino?

Si alzo’ sulle gambe malferme e con passo barcollando’ inizio’ ad avvicinarsi alla figura misteriosa.

Ma prima che lo potesse raggiungere lui getto la sigaretta a terre, si giro’ e spari’ nel folto della pineta,lasciando la ragazza sola al margine del bosco.

 

 

Ecco il secondo capitolo,sempre molto lungo ma spero vi piaccia :)

Chi sara’ mai l’uomo misterioso?

Recensite recensite e fatemi sapere i vostri pareri,vi aspetto al prossimo capitolo,che sara’ moooolto interessante! 

Un bacio <3

 

  
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