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Autore: ketyblack    25/10/2007    5 recensioni
Tutta la banda di Konoha è in vacanza, e come tutti gli anni stanno trascorrendo una settimana bianca, sembrano tutti divertirsi un mondo, ma qualcuno non si sente a proprio agio e odia con tutto sé stesso quella settimana... a voi scoprire il resto!^^ [PAIRING:altamente ShikaIno, anche con NejiTen, NaruHina, KibaSaku e accenni a AsumaKurenai]
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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                           Shikamaru, il mostro delle nevi?

 

Capitolo 1: Attenzione alla Yamanaka!

“Che palle, che cosa c’è di più noioso di una gita in piena montagna, quando tu non sai sciare e ti prendi delle cadute che fanno morire dal ridere tutti gli altri, che ti sfotteranno di conseguenza per tutta la giornata? Io non ci trovo niente di divertente…ma LEI si, oh sì, quella strega di Ino certo che lo trova divertente, ecco, mi sembra già di sentirla: << Shika, razza di imbranato, smettila di incrociare le punte, così cadrai>> e così io, dopo averla mandata a quel paese, faccio di testa mia e cado, come un cretino, davanti a tutti. Insomma, possibile che io, Shikamaru Nara, il grande genio di Konoha, quoziente intellettivo superiore a 200, non abbia ancora imparato a sciare, nonostante tutti gli anni partecipi alla gita di una settimana sulla neve?

La cosa che mi affligge di più è che Naruto, quell’imbecille, e persino Choji hanno imparato subito, e ovviamente anche Kiba, Shino, Rock Lee e Neji, l’unico sfigato incapace sono rimasto io, e non bastano già Ino e i ragazzi che mi sfottono tutto il giorno, ci si mettono anche Hinata, Sakura e perfino Tenten! Voglio morire.

Questo pomeriggio infatti, per evitare di fare il pagliaccio mi sono inventato un malanno, Asuma c’è cascato, penso che questo malanno durerà per il resto della gita. Almeno mi risparmio la lezione con i bambini di 5 anni, sono un caso disperato, io non riuscirò mai a sciare, punto a basta.

Il fastidioso rumore di qualcuno che bussa alla porta mi desta dai miei pensieri, peccato, stavo così bene qui da solo nella penombra della stanza, che non è mai così silenziosa; la divido da ieri mattina, quando siamo arrivati, con Naruto, Kiba e Choji, quindi penso di aver reso bene l’idea. Con passo strascicato vado ad aprire.

Come pensavo, la peggiore piattola della terra, Ino Yamanaka

-        Buon giorno Shika, sono passata per vedere come stavi…- mi dice

-         Non sto per niente bene, per oggi eleggete un altro pagliaccio provvisorio…ciao…- sto quasi per sbatterle la porta in faccia, ma lei la trattiene infilando un piede in mezzo alla porta

-        Loquace come sempre eh?- sentenzia, se continua così tra poco la mando a fare in c…cucina…si in cucina

-        Ino non mi rompere, sono malato, tu vai a sciare…un momento, perché non sei già sulle piste con gli altri?- le chiedo allarmato

-        Perché non ho bisogno di allenarmi per la gara, sono già brava così…- mi risponde muovendo i lunghi capelli biondi

-        E quindi ti devo sopportare io? Neanche se mi paghi, non ci sono gli altri e ti ci metti tu?-

-        Scusa, volevo solo passare un po’ di tempo con “il mio caro amico Shika”-

-        Bene, quanto ti serve?- qui c’è sotto qualcosa, quando non mi chiama “Shika razza di idiota” c’è sicuramente qualcosa che non va, credetemi…

-        Ma dai! Possibile che quando voglio essere carina con te mi tratti così?-

-        Tu non sei mai carina con me…da quando siamo nati non ricordo quando mi hai mai trattato bene senza prendermi per il culo!- stavolta tocca a lei ridere, senza che neanche la inviti ad entrare lei mi spinge dentro la stanza, mi ha preso alla sprovvista, ecco perché è riuscita ad entrare, eccola, fa subito come se fosse in camera sua, è sempre stato così, sin da quando eravamo piccoli, non la imbarazza niente, neanche entrare in una stanza di quattro ragazzi. Sembra che si diverta a provocarmi, eccola, seduta con le gambe incrociate sul mio letto, mi chiedo come faccia a sapere che era il mio, sarà stato un caso, ne sono sicuro. Adesso mi sta fissando con quegli occhi color del cielo…oh kami, io che parlo così di Ino?! Mi sa che il malanno mi sta venendo sul serio.

-        Che hai da fissarmi? Non mi hai mai vista eh Nara, razza di zuccone?

-        Figurati se fissavo te! Tra tutte le cose che ci sono in questa stanza tu sei la peggiore, quindi…mi spaventerei…- vedo che i suoi occhi emettono una scintilla, non promettono nulla si buono…infatti si alza dal letto e si precipita verso di me, questa è la volta buona che mi fa fuori, invece no, si limita a trascinarmi in corridoio, poi prende a correre come una pazza per le scale, odio fare tutto di corsa, è una delle cose che odio di più, ma con Ino in giro è impossibile non essere di corsa…donne, chi le capisce…inutili seccature…

 

Siamo nel garage della piccola baita che ogni anno si affitta per fare la settimana bianca, di solito ci mettiamo gli sci…oh cazzo, è vero, ci mettiamo gli sci…che questa strega abbia capito che…oh no sono un cretino!

La vedo prendere i suoi sci, di quel viola inquietante, viola sfiga, come lo chiamo io, ma a quanto pare non le porta poi così tanta sfiga, dato che ogni anno, la domenica, quindi l’ultimo giorno della vacanza sulla neve, straccia tutti quanti durante la gara; devo ammettere che in quei momenti mi sento più cretino del solito (anche perché di solito arrivo ultimo…persino dopo Choji…che umiliazione!)

-        Ino, ma che fai? Io non posso uscire, sono malato…- tossisco un paio di volte, ma lei capisce benissimo che sto fingendo, mi conosce troppo bene…dannazione a quella strega!

-        Non mi prendi in giro…so che stai fingendo…adesso quindi andiamo a farci una pista insieme, che ne dici? Così ti do un paio di dritte…- mi fa l’occhiolino, ma so che mi sta prendendo per il culo

-        No, senti, io sto male…Asuma mi ha dato il permesso di starmene in casa…quindi mi dispiace ma…- Maledetta non mi ha neanche fatto finire, mi ha rifilato gli scarponi in mano e il berretto da neve; mentre lei semplicemente si è messa i guanti e il casco nero, impugnando saldamente le racchette. Usciamo insieme, aggancio gli scarponi agli sci, non faccio in tempo da uscire dal garage che lei è gia partita con gli sci in direzione della seggiovia che si trova a pochi metri dalla baita, le impreco contro, ma c’è un po’ di tormenta, quindi non mi sente. Dopo innumerevoli tentativi di agganciare gli sci ce la faccio anche io, e così, come se avessi un palo infilato nel culo scendo pianissimo a spazzaneve, per la paura si stamparmi su qualche pino lì vicino (non che non sia mai successo). Dopo un quarto d’ora raggiungo Ino, che se ne sta con le mani sui fianchi con un’espressione corrucciata stampata in viso, sicuramente si vendicherà sulle piste…per adesso mi godo la salita in seggiovia, magari Ino sbollirà un po’…”

  
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