Videogiochi > Dragon Age
Segui la storia  |       
Autore: Nidham    05/04/2013    2 recensioni
Breve elucubrazione della mia ladra nel momento piu' triste del videogioco, quando una scelta porta a tragiche conseguenze. Fatemi conoscere il vostro parere, visto che è anche il mio primo tentativo^^
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Voi scherzate!” il re sembrava aver perso ogni briciolo di speranza e guardava la maga con occhi sbarrati e gonfi di terrore. “Nessuno può accedere a quel mondo. Nessuno dovrebbe accedervi mai!”

“Io non sono un mago” lo interruppe Zevran, eccitato all'idea di non essere, forse, impazzito del tutto, ma angosciato dal timore di aver perso, a causa della sua stupidità, giorni preziosi per salvare colei che diceva di amare. “Non ho mai avuto alcun tipo di abilità, in questo senso. Come potrei esser riuscito ad arrivare in un luogo di cui solo voi avete il controllo?”

“Noi non ne abbiamo il controllo, purtroppo. Ne siamo tormentati e pericolosamente attratti; passiamo ogni istante della vita a lottare per non essere ghermiti da quegli immondi demoni, ci addestriamo duramente per resistere alle tentazioni e mantenere la nostra integrità. Tutti abbiamo ben visto cosa possa succedere nel finire preda di una di quelle sporche creature! Quel povero bambino si è macchiato di colpe che non avrebbe mai dovuto sopportare e che troppi hanno dovuto subire.”

“Ma Connor aveva il dono!” Alistair si ritrovò quasi a gridare, per la frustrazione.

“Infatti, per questo il vostro racconto mi lascia perplessa. Eppure ciò che Zevran ha visto corrisponde in modo inquietante a ciò che vidi io, durante il mio Tormento.”

“Il richiamo oscuro del regno dei sogni è molto forte” Leliana sussurrò appena, lo sguardo fisso sulle fiamme, quasi parlasse a sé stessa. “Tanto più forte per coloro che vogliono fuggire dalla realtà.”

“Io non...”

“Non ti sto dando del codardo, Zevran. Ma davvero puoi negare di non aver mai desiderato la pace?”

“Potrei anche essermi immaginato tutto. In fondo ne ho viste di cose strane, negli ultimi tempi” usò il tono scanzonato con cui, da sempre, si faceva scudo contro pensieri troppo funesti. “E ho avuto il mio assaggio di quell'ameno posticino, quando abbiamo rimesso in ordine la torre dei maghi. Probabilmente il mio subconscio ha rielaborato immagini che avevo visto in quell'occasione.”

“E' possibile” Wynne, però, continuava ad accarezzarsi il mento, con aria meditabonda, rifiutandosi di liquidare con troppa facilità quello che, potenzialmente, avrebbe potuto diventare un serio pericolo. “E tenderei a crederlo, se anche Alistair non avesse praticamente avuto la tua stessa esperienza.”

“Io ho soltanto sentito una voce.”

“La sua voce che pronunciava la stessa invocazione. Non è un dettaglio insignificante.”

“Entrambi avremmo dato la nostra vita, per lei. Cosa c'è di tanto strano nel fatto che sogniamo di sentirla chiederci aiuto?” c'era una disperazione tale, nelle sue parole, che, per un attimo, la maga non fu in grado di rispondergli.

La natura pragmatica dell'elfo lo spingeva con prepotenza a concordare col Custode. Aveva passato gli ultimi mesi ad elaborare teorie simili, impedendosi di credere a una verità che, se comprovata, avrebbe significato ammettere di non aver protetto colei che amava non soltanto in vita, ma anche in morte. E questo era più quanto pensasse di riuscire a sopportare.

Sicuramente di trattava solo di terribili sogni, nati dal rimpianto e dal senso di colpa. Eppure, se davvero fosse stato così, perché continuava a tentare di fuggire, perdendosi in un'inscoscienza artefatta, che, pure, non poteva proteggerlo da essi?

“In ogni caso, cosa mai ci farebbe il nostro capo nell'Oblio?” Oghren si strinse nelle spalle, alzando il volto sui compagni. “Ammettiamo pure che questi due carciofi siano riusciti a capitare, per sbaglio, in codesto luogo che chiunque, sano di mente, vorrebbe evitare. Ma Eilin? E' morta, dannazione! Il suo spirito dovrebbe essere in pace. A meno che, davvero, questo mondo schifoso non sia anche più ingiusto di quanto non pensi, per la barba di Andraste!”

“Questo è vero, Wynne” si intromise Leliana, prima che il nano si lanciasse in qualche altra espressione troppo colorita. “Sicuramente la giovane Custode, adesso, si sta godendo l'abbraccio della nostra signora...”

“Perché solo un Custode può uccidere davvero un Arcidemone?” si udì chiedere Zevran, pur conoscendo già la risposta. “Che ne è della sua anima, dopo che ha sacrificato il suo corpo nella lotta contro un dio?”

“Noi abbiamo sangue di prole oscura, nelle vene. Per questo possiamo affrontare quel mostro e impedire che il suo spirito si reincarni.”

“E questo cosa significa?”

“Cosa vorresti farmi dire, Zevran?”

“Io ero con Eilin, in quell'ultima battaglia, e sono certo che non avesse ferite mortali, quando ha trapassato la gola di quel bastardo.”

“Il Custode deve dare la sua vita, è un sacrificio inevitabile...”

Le mani dell'elfo si strinsero istintivamente a pugno, mentre il suo cuore perdeva un battito, ricordando quella stessa spiegazione sussurrata da labbra diverse, in un mondo diverso, quando ancora tutto pareva avere un senso.

Deglutì sonoramente, ricacciando in gola il grido di rabbia e frustrazione che, da quel lontano attimo d'inferno, aveva attanagliato il suo cuore.

Credeva di averlo soffocato, nel vuoto abisso che si era spalancato dentro di lui, quando aveva stretto quel corpo esanime tra le braccia, raccogliendone l'ultimo respiro e morendo con esso.

Invece era ancora nel suo petto, prepotente e raschiante, come una lama non affilata e, ormai, non avrebbe più neanche saputo dire se avesse davvero provato, o meno, a scacciarlo dalla sua anima.

“Ragazzo” il tono di Oghren era stranamente tenero, quasi si stesse rivolgendo ad un animale ferito e pericoloso. “Cerca di essere più chiaro, per una volta.”

“Sono anche troppo chiaro, vecchio ubriacone!” la sua rabbia verso l'amico era totalmente ingiustificata, ma non riuscì a trattenersi. “Forse non siamo solo rimasti fermi a guardare la nostra amica morire. Forse la sua vita non è stato il maggior sacrifico richiestole da quel folle destino che lo stramaledetto rituale dei Custodi vi ha imposto! Pensateci bene? Come facciamo, veramente, a sapere che adesso Eilin è in pace? Puoi assicurarcelo tu, Leliana? O magari puoi chiederlo alla tua Andraste! No, non puoi. La verità è che forse l'abbiamo abbandonata a un'eternità da cui mai potrà rinascere... E quello che mi ha fatto dire, nano, è più di quanto riesca anche solo a sospettare!”

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Dragon Age / Vai alla pagina dell'autore: Nidham