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Autore: xlovethem    05/04/2013    1 recensioni
«Se ti dicessi che sei meravigliosa?»
«Ti risponderei che hai sbagliato persona.»
«Se ti dicessi che sei una rompiscatole?»
«Ti risponderei che hai ragione.»
«Se ti dicessi che il sole è giallo?»
«Ti risponderei che non sei daltonico.»
«E se ti dicessi che ti amo?»
«Ti risponderei "Anch'io".»
//SOSPESA//
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I


 

 

A chi rende le mie giornate migliori.
When the whole world seems to splits down,
just take my hand and I'll keep you safe.

 

«Ti ho preso!» nell'aria risuonavano le risate di quei due bambini, che ogni giorno, mettevano allegria, gioia di vivere al vicinato, con le loro sottili voci.
«No, ho perso! Toccherà a me contare, uffa!» disse come risposta, poco prima di scoppiare a ridere, la bambina bionda.

 

Nella sua testa, affioravano quei ricordi, pungenti come spine, ma da un altro punto di vista anche felici. Erano quelli i momenti in cui rimpiangeva di non essere stata al suo posto, di non averlo mai conosciuto, di aver goduto ancora più a fondo, se possibile, quei momenti pieni di gioia e di speranza. Già, perchè lei oramai aveva perso la speranza. La sua distinzione dalla massa. Oramai l'aveva persa. Lei, sempre speranzosa, da ogni lato, colei che irradiava speranza da ogni poro, colei che la trasemetteva agli altri, colei che adesso recitava quello che prima era.

 

Tutto ciò da quando l'aveva perso.

 

Aveva perso quello che ogni giorno le dava la forza di alzarsi dal letto, di pensare che quel giorno sarebbe stato migliore di quelli venuti prima. O almeno uno dei due che le davano questa forza. Aveva perso uno dei suoi migliori amici. Tutta colpa di quella notte. Quel giorno si ri-presentava ogni anno, quello che si era ri-presentato anche quell'anno. A volte avrebbe desiderato poter fermare il tempo, fare in modo che il fatidico giorno non fosse mai esistito, fare finta che non fosse mai successo. Ma semplicemente non riusciva. O non provava. Lei non voleva dimenticare. Non voleva dimenticarlo.

 

Cercava di sollevarsi pensando che aveva ancora Louis, ma la paura di perdere anche lui era costante. Ogni cosa che lui facesse la allarmava. Ma lei voleva solo proteggerlo, o almeno non perderlo.

 

Si stava dirigendo verso casa del suo migliore amico per cercare di sollevarsi. Da quando Justin se ne era andato, Louis aveva acquistato la parte dolce del suo carattere per cercare di rimpiazzarlo, senza però cancellare il suo innato umorismo che lo caratterizzava. Ma, si sa, non si può rimpiazzare qualcosa senza perdere un pezzo della tua anima, del tuo carattere.

 

Era estate, si poteva sentire la brezza proveniente dal mare lì vicino soffiare attraverso i capelli, spostarli, quasi come se il venticello volesse giocarci. Il sole illuminava la giornata rendendola calda, quasi rovente e splendente. Lei camminava sul marciapiede bollente, ormai davanti alla sua destinazione. Indossava una canotta rosa salmone, dei pantaloncini dello stesso colore e scarpe bianche con i dettagli viola scuro della Nike. Suonò il campanello e Louis le venne ad aprire sorridente come sempre a cui lei rispondeva ogni volta con sorrisi forzati, Il ragazzo castano faceva ogni volta finta di niente, ma se ne accorgeva, eccome, cercava sempre di farla ridere, e ci riusciva anche, solo per breve tempo.

 

«Ehi, ciao Mitchie, cosa ci fai qui?»
«Non sapevo cosa fare.»
«Vieni dentro.»

 

Mitchie entrò, la casa era sempre la stessa, molto ordinata, al contrario della camera del castano dove regnava il disordine.
«Ciao Mitchie!» la notò subito la madre di Louis raggiante.
«Salve Johanna!» rispose lei fingendo un sorriso. Come al solito.
«Noi andiamo di sopra.» si introdusse Louis trascinando Mitchie al piano superiore.

 

Chiusi dentro la sua camera Louis iniziò a parlare mentre la ragazza si sedeva sul suo letto con cautela.
«Senti, dobbiamo parlare.»
La ragazza annuì per farlo continuare.
«Non possiamo più andare avanti così.» iniziò mentre camminava avanti e indietro per la stanza osservandola. «Lui è morto, devi fartene una ragione, non vorrebbe che tu stessi così, ma semplicemente che tu viva la tua vita. Ti posso dare tutto l'aiuto che vuoi, ma tu devi superare questa cosa, voglio indietro la mia Mitchie.»
Lei era rimasta pietrificata, tutto così di colpo, aveva paura.
«Usciremo da questa cosa insieme, però tu devi renderti disponibile a farti salvare.»
Mitchie era confusa, ma capiva perfettamente il ragazzo, era stufa anche lei di andare avanti così. Il castano, d'altra parte voleva solo il suo bene, voleva che smettesse di pensargli, che godesse la sua vita a pieno, in quel momento sperava solo che lei si lasciasse proteggere da lui.

 

 

Hei amigos!
Ecco la mia prima FF che pubblico. Spero vi piaccia!
Seguitemi su Twitter, plis! Recensite, e se volete datemi il vostro nick di twitter così, quando aggiorno vi invio un messacino.
Nel prossimo capitolo inizia la salvazione (?) di Mitchie.
Non chiedetemi come mai ho scelto proprio Mitchie come nome, ma mi è rimasto impresso dopo Camp Rock... lol.

- xlovethem

  
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