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Autore: Osage_No_Onna    05/04/2013    1 recensioni
[STORIA SOSPESA A TEMPO INDETERMINATO, POSSIBILE TOTALE RISCRITTURA]
Crystal Petranova è una ragazza bellissima, va bene a scuola, è un' atleta eccezionale, ha delle vere amiche e un sacco di spasimanti. "Cos' è che le manca?" vi chiederete voi. Le radici: lei vive sola con il fratello maggiore Zaffiro e sui suoi genitori sa poco e niente. Per questo decide di intraprendere un viaggio per scoprire cosa è successo alla famiglia Petranova e soprattutto al padre, la persona a cui sente di assomigliare di più. Cosa le succederà durante quest' avventura? Scopritelo leggendo!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3

Quello è mio padre!

 
Un’ ora e mezza dopo la sua uscita, Crystal rientrò con i capelli più corti. “Ok,” pensò, “non che sia un grande cambiamento, in fondo adesso mi arrivano alla fine della schiena, ma non sono per niente contenta.”
Non trovò Zaffiro, ma un messaggio sul tavolo che diceva che suo fratello era andato a farsi una partita di calcio con i suoi amici. Così si mise al pianoforte e cominciò a suonare. Era una delle poche cose che la gente non sapeva di Crystal: lei era un’ ottima musicista e sapeva suonare ben tre strumenti diversi, il pianoforte, il violino e la chitarra classica.
Quando suonava suo fratello cercava di accompagnarla con il suo flauto dolce, ma dato che non sapeva tenere il tempo preferiva cantare. Zaffiro aveva una bella voce ed era uno dei lati che aveva in comune con sua sorella, ma se lui canticchiava distrattamente quasi tutto il giorno (certe volte Crystal lo aveva sorpreso a cantare anche nel sonno, Zaffiro soffriva un po’ di sonnambulismo) e amava essere ammirato da quante più persone possibile, Crystal preferiva cantare i brani tutti interi e si vergognava di cantare davanti a tante persone. Di solito mostrava le sue abilità sonore e canore solo al suo trio di migliori amiche, Sakura, Akane e Mayumi.
Era a metà di uno dei suoi brani preferiti quando, girando distrattamente la testa, si accorse del foglio caduto a terra.
Si alzò e lo prese da terra. Su quel foglio era raffigurato un guerriero con spada e scudo. La sua armatura era grigia e lucente, ma sul petto spiccavano due stelle gialle, con ogni probabilità fatte di gemme. Il guerriero era stato raffigurato molto giovane, forse non aveva neanche trent’ anni. Aveva i capelli che gli arrivavano alle spalle, lisci, marroni con le punte blu e gli occhi del medesimo colore, molto espressivi. La sua espressione era dura, ma nei suoi occhi si leggevano anche una grande intelligenza e molta umanità.
Crystal arrossì violentemente, ma non sapeva spiegarsene il motivo. Forse perché quel cavaliere era la sua copia. Poi lesse sotto: “Il mio Topazio”. E questo le fu fatale.
Infatti si mise a gridare così forte che suo fratello Zaffiro, che stava appena rientrando dalla partita, si precipitò nella sua stanza e disse: “Crystal, accidenti, che è successo che stai strillando così?”
“GUARDA!”fu capace di dirgli Crystal, dandogli il foglio.
“Sì, vedo, è nostro padre.” Zaffiro stava per dire “E allora?” quando intuì la ragione dello shock di sua sorella. Dalla nascita di Giada, la sua quarta figlia, Topazio divenne improvvisamente molto più chiuso e scontroso. Non voleva vedere più nessuno, tranne Marina e il suo primogenito. Giada, Rubino e Crystal non lo avevano mai conosciuto veramente, sapevano solo che Topazio era loro padre e che era molto malato. Quella malattia era solo una scusa per nascondere qualcos’ altro, un qualcosa che non si conosceva ma che aveva l’ aria di essere ancora più terribile di una malattia. E sempre in quelle circostanze misteriose era morto, cinque anni fa, quando Zaffiro era “appena” tredicenne.
“Su, su” cantilenò il ragazzo “ora sai com’ è tuo padre. Che ne dici di cantare un po’?” propose alla sorella minore, ancora scioccata.
Crystal gli fu molto grata, perché sapeva bene che suo fratello non amava molto cantare dei brani interi, così annui. Insieme cantarono “Love Falls”, “Cascate d’ amore”, la canzone preferita di Marina, e duettarono così bene che i vicini, sia che stessero dentro casa sia che fossero per strada, si sentirono rinfrancati dal loro canto.
Crystal quella sera non cenò nemmeno. Andò a letto a stomaco digiuno, stringendo il foglio con il ritratto di suo padre. Entrò nella sua stanza e indossò una camicia da notte in cotone bianca a fiorellini indaco, con un nastrino azzurro in vita che si doveva stringere dietro con un fiocco. Poi si sdraiò sul letto, guardando il ritratto di suo padre. Sorrise: nonostante non lo avesse mai conosciuto, sentiva di volergli bene. Inoltre, pensava che lui e la maggior parte della famiglia non fossero morti, ma semplicemente fossero stati nascosti, probabilmente per mettere loro due alla prova. Alla prova di cosa, poi? Né lei né Zaffiro venivano giudicati viziati, anzi, erano persone che non avevano grandi pretese. Probabilmente avevano il cuore un po’ troppo dolce, ma alcune piccole sofferenze erano bastate a temprarli un po’.    
Poi mise il foglio sul comò e cominciò a leggere (per l’ ennesima volta) il romanzo che le aveva regalato, molto tempo fa, la sua insegnante di grammatica delle elementari, la signorina Martin: La figlia del soldato.
A lei piaceva molto, perché le ricordava la sua storia. “Più che ricordare: è la COPIA ESATTA della mia storia!”pensò ridendo Crystal.
Ma dopo poche pagine crollò addormentata. Dormì un sonno tranquillo, pieno di sogni che raccontavano della sua famiglia prima del disfacimento.   
Il giorno dopo non ne voleva proprio sapere di alzarsi: le rimaneva nella mente il ricordo dei bei sogni fatti durante la notte. Si trascinò dal letto mezza addormentata e controvoglia solo perché doveva andare con le sue migliori amiche in spiaggia. Si mise un costume due pezzi viola, un abito a giromanica azzurro di cotone leggero e delle infradito, poi si sciolse i capelli. L’ effetto allo specchio era bello, ma quando arrivò a tavola (dove suo fratello stava provvedendo a sbafarsi la colazione con foga) aveva un muso lungo una spanna.
“Buo..n…gior…no” la salutò Zaffiro, intento a divorare un mega fetta di pane e burro.
“Buongiorno”rispose lei imbronciata prendendo il succo d’ arancia.
“Come mai quel broncio?”gli chiese suo fratello tagliandosi un’ altra fetta di pane integrale.
“Non avevo molto voglia di alzarmi ed ho ancora sonno.”gli spiegò Crystal versando il succo nel bicchiere di vetro.
“Dovresti essere contenta, te ne vai al mare con le tue amiche, al contrario del sottoscritto che deve DI NUOVO pulire la casa!”esclamò Zaffiro spalmandosi la marmellata di fragole sul pane.
“Hmm.”replicò Crystal ancora mezza assonnata. Si pulì le labbra con un tovagliolo di stoffa e poi si alzò. Si diresse in camera e preparò la sacca per la spiaggia: ci mise dentro i racchettoni di legno con la pallina, un frisbee, delle biglie (Sakura proponeva sempre qualche partita e le proprie se le dimenticava nella maggior parte dei casi), la sua maschera (rigorosamente blu),“La figlia del soldato” e qualche fumetto. Si mise la sacca sulle spalle. Non era molto pesante. Sorrise. Per la mezza giornata al mare lei e Sakura avrebbero dovuto provvedere alla roba da portare per divertirsi, mentre al vettovagliamento avrebbero dovuto pensarci Akane e Mayumi.
“Crystal, sei in casa?”chiese Mayumi dall’ ingresso, dove Zaffiro stava spazzando energicamente.
“È ovvio che ci sono, tra poco arrivo.” Crystal infatti sentiva che nella borsa mancava qualcosa, ma cosa? Poi spostò lo sguardo sul comodino, dov’ era poggiato il foglio con il ritratto di suo padre e capì tutto. Era quello che mancava, così riaprì la sacca , aprì una tasca nascosta da una zip, piegò per bene il foglio, lo mise dentro e chiuse tutto. Poi si mise la borsa sulle spalle e uscì fuori. Mayumi, come sempre dal portamento impeccabile, la stava aspettando vicino ad una pianticella di rose rosse. Aveva i capelli mossi legati in una coda all’ altezza della nuca, portava un caftano verde acqua e il costume, intero, era verde muschio. Ai piedi aveva delle ciabatte color turchese chiaro, che sembravano bianche.
Le due ragazze si diressero silenziosamente verso la casa di Sakura, ma a neanche venti metri dal cancello sentirono delle urla. Entrate dentro la camera di Sakura, scoprirono che lei e Akane stavano litigando.
“Salve ragazze!”salutò Crystal. “Che succede qui?”
“Akane mi ha preso per un figurino delle riviste di moda!” strillò Sakura furiosa.
“No, è Sakura che fa scempio dell’ eleganza!”rimbeccò Akane, che aveva gli occhi scintillanti e le guance infiammate.
Crystal guardò Sakura: non stava affatto così male come diceva Akane. Indossava una maglia a bretelle arancio con la sagoma di un fiore, gialla, cucita sulla parte sinistra del petto, un pantaloncino rosso e delle ciabatte, rosse e nere, dello stesso modello di quelle di Mayumi. Aveva, come suo solito, i capelli neri legati in due codini bassi.
Semmai, quella che era vestita in modo “esagerato” era Akane. Mayumi la stava guardando con una faccia strana. 
Akane portava un due pezzi blu, coperto da un’ abito turchese con una coda lunga venti centimetri e vari volant. Le infradito erano coperte di paillettes e perline, inoltre aveva mortificato i suoi capelli in un’ acconciatura complessionistica tutta boccoli e treccine. L’ unica nota positiva era il bel fiore bianco tra i capelli.
“Beh, Akane, la tua più che eleganza è esagerazione.” Disse pacatamente Crystal guardandola.
“Trovi?”le rispose la diretta interessata mortificata. Si era intristita perché, malgrado la giovane età, Crystal era considerata un modello di saggezza nel loro gruppo.
“Sì, sono abiti troppo vistosi per una semplice mattina in spiaggia. Trovati qualcosa di più semplice.”
Akane, con il broncio, si cambiò: si mise un vestitino bianco, si sciolse i capelli e mise delle infradito meno ornate.
Crystal le sorrise: quello sì che andava bene. Le quattro amiche, sorridenti, si avviarono verso la spiaggia.
Erano le nove.
Tre ore dopo, mentre Akane chiacchierava senza posa con una ragazza, Rose, sulle tendenze dell’ estate e Sakura e Mayumi erano impegnate in una partita di pallavolo che vedeva in svantaggio la seconda, Crystal si asciugava al sole. Si annoiava a morte, così chiuse gli occhi e il volto di Ambra, la maggiore delle sue sorelle, le tornò in mente. Si alzò e prese la sua sacca. Aveva un’ obiettivo: prendere il ritratto di suo padre. Ma lo fece nel momento sbagliato. Rose se ne stava andando e Sakura, con un espressione trionfale, portava Mayumi (che nonostante la sconfitta sorrideva) sotto l’ ombrellone.
Mayumi vide il bel giovane disegnato sul foglio e decise di fare un interrogatorio a Crystal: lo diceva l’ espressione super curiosa che aveva in volto.
“Chi è quell’ uomo, Crystal?”chiese infatti la volpetta rossa alla sua compagna dalla faccia abbastanza rassegnata.
“Mio padre…”rispose Crystal con l’ espressione assente.
“Fa’ vedere!” si intromise Sakura, che fino ad un attimo prima era tutta concentrata nell’ arte della degustazione di un’ enorme gelato cioccolato e nocciola.
“Oh, che bell’ uomo!” commentò Akane guardando il ritratto di Topazio.
“A me una cosa del genere non l’ hai mai detta.”osservò Crystal con una punta di freddezza.
“E questo che c’ entra?”domandò Akane, sorpresa da quella osservazione.
“Guarda bene Topazio: è la copia sputata di Crystal!”chiarì Sakura.
“Già, è vero!” confermò Mayumi.
“Oh, certo, anche tu sei molto bella, Crystal, ma quest’ uomo ha un certo non so che che lo rende più cool.”disse Akane. “Probabilmente l’ espressione dura.”continuò accigliandosi.
“A me non è mai piaciuta.”commentò Sakura.
“E questa è la prova che non capisci niente di moda.”rispose Akane, con un’ aria da saputella.
“Chissenefrega!”esclamò Sakura unendo quattro parole.
“Chiudiamo quest’ inutile dibattito prima che degeneri.”intervenì Mayumi, che sapeva molto bene che le opinioni contrastanti di Sakura e Akane finivano con lo sfociare in un’ acceso litigio. “Ma… Crystal, che hai?”
Crystal, sdraiata sul suo telo azzurro e viola, non la stava ascoltando: aveva lo sguardo perso. Questo voleva dire che era in un’ altro mondo, dove lei, ancora bambina, giocava e litigava con i suoi fratelli e le sue sorelle, ma suo padre era presente e, con sua madre, stabiliva un buon rapporto con i suoi figli.
 

Angolo dell' Autrice
Buonsalve gente! Rieccomi con questa storia ancora incompleta! Cosa ve ne pare di questo terzo chapter? So che è probabilmente è ripetitivo e banale, ma dal prossimo in poi comincerà la vera avventura della nostra giovane protagonista e ne vedrete davvero delle belle! 
Spero comunque che vi sia piaciuto e... lasciate un parere, d' accordo?
Io mi fido di voi!
*Entra in modalità cucciolosa e fa gli occhi dolci*
See you later!
-Puff

 
   
 
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