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Autore: Darcy Tomlinson    05/04/2013    8 recensioni
Anabel era troppo timida per avere qualche conversazione con un ragazzo. Era "troppo" per i ragazzi: troppo timida, goffa, noiosa e spesso la definivano "passabile", ciò significa, quando definiscono una ragazza tale, per loro è come un "Me la farei solamente se mi pagassero 291439048329 pounds" nel nostro vocabolario femminile.
E Zayn? Beh... Lui è MARMELLATA
Hope you like it ♡♡♡
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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 1.Capitolo



SHE  LOOKS LIKE A PANDA






 Era completamente fradicia, dalla testa ai piedi. Non aveva nè l'ombrello nè un cappellino per riparasi da una pioggia primaverile. La sfortuna doveva perseguitarla.
Anabel si strofinò gli occhi con la manica della felpa, che ormai non aveva più le sembianze di una semplice felpa, talmente era bagnata. Imprecò malamente, rendendosi conto che la manica di essa, si era colorata di un nero pece; Si scordò di aver messo il mascara quel giorno. Prese il cellulare e lo usò come specchio con lo scopo di cancellare le sbavature con i polpastrelli. Tentativo fallito, tutto era contro di lei, persino il suo mascara - rubato dalla madre - non voleva collaborare.
Passarono pochi minuti ed aveva ancora il mascara colato su entrambi gli occhi, sembrava un panda o chessò una ragazza dopo un pianto isterico a causa di un litigio con il proprio fidanzato.
Già, fidanzato. Anabel non aveva mai avuto un fidanzato serio, più che altro nell'età adolescenziale, tutti le voltavano le spalle appena lei si affezionava a qualcuno. Era come uno spaventa -passeri, ma in questo caso, Anabel era una spaventa ragazzi.
Era troppo timida per avere qualche conversazione con un ragazzo o addirittura salutare un ragazzo incontrato il giorno prima al parco. Era "troppo" per i ragazzi: troppo timida, goffa, noiosa e spesso la definivano "passabile", ciò significa, quando definiscono una ragazza tale, per loro è come un "Me la farei solamente se mi pagassero 291439048329 pounds" nel nostro vocabolario femminile.
A lei le opinioni della gente, specialmente quella dei ragazzi, non ne dava tanto peso, anzi spesso le entrava da un orecchio e le usciva dall'altro, come se niente fosse.
Lei si faceva bella per se stessa: Anabel Austen.
Una ragazza maledettamente orogliosa, ma naturale o meglio dire, semplice. Infatti, dopo il primo tentativo di togliere il mascara colato, aveva già gettato la spugna, domandandosi poi: << Ma chi me l'ha fatto fare? >>.

Sbuffò per molte volte, contemplando la città di Bradford che quel giorno era completamente grigia, con l'incessante pioggia che faceva da sottofondo. Respirò a pieni polmoni, inalando quell'odore di asflato bagnato, che solo in quei giorni piovosi potevi sentire.
Un getto umido le arrivò dalle ginocchia fino ai piedi, interropendo ciò che amava fare. Aprì di scatto gli occhi, che non sapeva, nè come nè quando gli aveva chiusi.
Vide il bus davanti al suo minuto fisico, osservando quel colore rosso fuoco che faceva contrasto con il grigio del cielo. Era davvero gigante rispetto a lei. D'altronde non ci volveva tanto a superarla di statura, era una ragazza minuta Anabel, con grandi occhi azzurri che facevano contrasto ai suoi capelli marroni scuro che ricordavano tanto l'ebano.
Si fiondò all'entrata del bus, facendo attenzione a noi inciampare da qualche parte. Chiese permesso qua e là, ricevendo qualche gomitata nel braccio e persino nello stomaco.
 Odiava il bus quando pioveva, era sempre maledettamente pieno e nessuno osava muoversi dall'entrata, tutti concentrati in un solo punto del bus - come se ci fosse un incontro di biglie in questa, tutti ammassati.
Si mise al centro del bus, trovandovi un buco. Adesso poteva respirare ed ascoltare la musica. Si mise le cuffie nelle orecchie e schiacciò play. Le note di "Ours" di Taylor Swift le rimbombavano nella testa. Guardava nel finestrino, tenendosi.
Il conducende fece una frenata brusca, costringendo Anabel ad appoggiarsi in avanti per non cadere. Il ragazzo d'avanti a lei si girò di scatto, fulmindandola con gli occhi. La ragazza mimò un "Scusami" con le labbra, giustificandosi del suo gesto. Il ragazzo si limitò a ferle un cenno col capo, guardandola negli occhi intensamente.
Occhiataccia come una freccia, calda e feloce che ti perfora gli occhi, contro i suoi freddi, gelidi, di ghiaccio.
Gli occhi azzurri della ragazza si incastrarono con quelli marroni nocciola -con qualche sfumatura verde che via via andava a sfumarsi - del ragazzo. Egli si rigirò di nuovo, rimettendosi nella posizione iniziale con lo sguardo fisso al finestrino e rimise le cuffie nelle orecchie, che le coprivano con un cappuccio nero.
Anabel, continuava a guardargli il profilo del viso, ammaliata dai suoi occhi così intensi, caldi, ma che poi cambiavano diventando freddi, come lui, la sua espressione da mene freghista di prima classe, ma che potevi trovarci il mondo nei suoi occhi.
Il ragazzo si rigirò una seconda volta, notando che Anabel lo stava particolarmente fissando. Si sentiva quasi, soffocato e se non fosse stata una ragazza, gli avrebbe detto uno scorbutico "Ma che sei frocio?" o dato qualche sberla per fargli cambiare la visuale.
<< Allora? >>. Incitò il ragazzo osservando Anabel. Quest'ultima, scossa da uno stato di trans corrugò la fronte, togliendo la cuffia sinistra, come aveva fatto il ragazzo.
 << Scusami, non ho capito >>. Rispose con estrema calma, anzi con troppa.
Lui si mise a ridere, facendo rimbombare la sua risata nel bus, attirando l'attenzione dei passeggeri. E mentre lo faceva, mostrava i suoi denti perfetti, trentadue bianchissimi denti, dritti in fila.
Non aveva mai visto dei denti così belli in vita sua.
<< No, non dicevo a te. A quello dietro >>. Chiarì il ragazzo, alzandosi dal posto che aveva occupato per quasi tutto i tragitto. << Siediti, ti pesa molto la cartella bambina >>.  Sorrise una seconda volta, rivolgendosi al ragazzo dietro di lei.
In quel momento Anabel, poteva sentire nella frase del ragazzo, un lato ironico, giocoso che a lei dava letteralmente sui nervi. Non solo aveva fatto una figuraccia, ma si era fatta persino chiamare "bambina" da un ragazzo che avrò avuto... Quanti anni(?) Due in più di lei, se non 5, sicuro. Voleva sprofondare, prendere una pala ed incominciare a scavare, cercando di fare una buca tanto grande da potersi seppellire, in pace. Diventò volta in viso e non smise di guardare il finestrino per tutto il tempo, non voleva più voltarsi e vedere quel ragazzo stronzo che si prendeva gioco di lei. Rimise l'altra cuffia sinistra nell'orecchio ed ascoltò "Fearless" sempre di Taylor, in quel momento, quella canzone era proprio appropriata.


Arrivò il momento di scendere da quel mezzo e spense l'iPod e lo mise in tasca del cappotto, scollegando le cuffie e mettendole nell'altra tasca.
Si avviò piano piano all'uscita del bus, e quando passò vicino ai due ragazzi, il ragazzo "ho.gli.occhi.belli.ma.sono.stronzo" le sorrise, ma non un sorriso felice che spesso ci si scambia con qualche amico, ma bensì un sorriso di sfida, quasi altezzoso, insomma.
Lo ignorò completamente, vedendo che il ragazzo la stava guardando con più attenzione e poi scese finalmente "libera" dai suoi occhi o meglio dire, da lui.
Si condusse in un piccolo viale che portava a casa sua, e quando fu arrivata aprì la porta per poi urlare un << Sono a casa! >> facendo rimbombare quelle parole in tutta la sala Austen.
Abigail, la sorella minore della ragazza, scesa in fretta e furia sulle scale per poi vedere la sorella appoggiare il borsone, per poi ridere a crepapelle, piegandosi in due.
<< Che cosa ridi marmocchia? >>. Chiese Anabel, quasi infastidita.
<< Hai tutto il mascata colato, sorellona! Ahahaha >>.
"Oddio il mascara, che figuara di merda. Ecco perché ridevano. Oddio." Si portò una mano sulla bocca che si era aperta, formando con le labbra una forma circolare, causando il suo stato di shock.
Si catapultò in bagno, guardandosi allo specchio.
Quasi si spaventò, non aveva mai visto il suo viso in quello stato.
Rimase per più di dieci minuti d'avanti ad esso.
Perché continuava a guardarsi? A lei infondo non le importava nulla del suo aspetto fisico, ma perché allora? Era stato quel ragazzo a metterle ansia? "No, impossibile" pensò.
D'altronde era stata solamente con lui soltanto mezz'ora se non di meno, ma perché era così preoccupata.
<< Hai un aspetto orribile Bels >>. Disse Abbie quasi trattenendosi dalle risate.
Lo era, aveva il mascara tutto colato, capelli bagnati, vestiti fracidi e viso pallido.
<< Lo so >>. Disse varcando la soglia del bagno, senza degnare lo sguardo alla sorella più piccola.
Quest'ultima la guardò confusa, non aveva mai visto sua sorella così affranta.
<< Tutto bene? >>. Chiese la sorella minore con gentilezza, mentre guardava la sorella cercare qualcosa disperatamente nel suo borsone. Era disperata, le si leggeva in faccia.
<< Hai visto il mio iPod? >>. Chiese quasi come una supplica, aspettandosi un "Sì" come risposta, che per sua sfortuna non ebbe.
Girò per casa imprecando mentalmente, dove diamine era quel coso? Proprio quando si sentiva affranta, doveva avere due cuffie nelle orecchie e buona musica, ma casualmente non c'erano.
Stava per andare in una crisi isterica. Doveva trovarlo, doveva riaverlo, doveva ascoltare musica.



<< Zayn, ma che aveva quella in faccia? >>. Chiese Adam, seduto vicino a lui.
Quest'ultimo sorrise << Assomigliava ad un panda, meno male che è scesa, se no avrei riso per tutto il tempo! >>. Chiarì il moro con trattenendosi dalle risate.
<< Ti ha fulminato con gli occhi quella ragazza! E' tosta! >>.
<< Tosta? Nessuno è tosto con me, perfino mio padre non lo è! Pfff. >> Spiegò Zayn gesticolando in aria.
<< Boh,  a me sembrava che ti avesse ammutolito dopo che questa era scesa >>. Si giustificò Adam.
<< Nessuno mi farà abbassare la cresta Scotter, io sono Zayn, amico! Cos'è quello? >>. Chiese Zayn indicando il posto libero dove vi era seduta la ragazza- panda. Si alzò dal sedile per prendere un aggeggio, che sembrava essere un... iPod?
















Ciao bela/o principesa/principeso, grazie per aver letto il mio primisssssimisssimo capitolo.
Spero che ti piaccia e soprattutto, se hai qualcosa da chiedermi,
persino segnarlarmi, fallo pure... Mandandomi
una piccola recensione, anche di
2 righe, che sono sempre accettate.

Grazie mille ancoraaaaaa! ihirfvbirvbd
Un ringraziamento speciale a
Tala
Un bacio a te calabrone leopardato che stai leggendo questo messaggio.

xxxxx
  
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