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Autore: Eleven    26/10/2007    20 recensioni
"Sei pazzo? Ci guardano tutti!"
"Che guardino. - sibilò. Poi mise su un'espressione furba che piacque poco alla riccia - Ne ho bisogno ora." ripetè ricordando le parole di lei della sera prima.
La Granger arrossì istantaneamente e con una piccola spinta lo allontanò da sé.
"Vedi di prendere meno in giro, che di certo non ti sei sottratto. - borbottò - Dobbiamo andare a lezione."
Draco si accigliò appena, guardandola riprendere il passo dietro agli altri Grifondoro.
"E immagino che a te la voglia di seguirla non passi mai, eh?" le chiese all'orecchio raggiungendola.
"Esatto." rispose piccata.
"Non c'è nessuna speranza di indurti a saltarla?" sussurrò mellifluo.

(Dal capitolo 28) - Introduzione modificata.
______30° ed ULTIMO CAPITOLO POSTATO_______
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Eccovi il 17° capitolo, siete adorabili!! Mi fate venire voglia di scrivere!!

All’inizio di questo capitolo descriverò scene piuttosto corte, per darvi un’idea (non completa, come mio solito ghgh ^___^) di quello che succede in vari posti contemporaneamente. Mi dispiace da matti, sapete che adoro rispondervi uno per uno, ma il tempo è tiranno e io proprio non ne ho :( se avessi dovuto rispondervi singolarmente non sarei riuscita a finire per tempo ed aggiornare oggi e saremmo finiti a lunedì; quindi, spero mi perdonerete ^__^ ci vediamo comunque in fondo come sempre, per un paio di cosette.. buona lettura!

Al lago nero

Hermione guardava continuamente l’orologio del suo dormitorio; si annoiava, e così decise di uscire in anticipo rispetto all’appuntamento e precedere Draco al lago.

Indossò un maglione rosso, prese la bacchetta che era sul comodino e scese la scala a chiocciola che portava in Sala Comune. Si stupì di non trovare Harry e Ron intenti nella solita partita a scacchi serale, ed uscì dal buco del ritratto.

“Pansy non penso sia una buona idea..”

“Perché mai? Draco mi nasconde qualcosa, e io voglio scoprire di che si tratta. E’ il mio promesso, Blaise, non può permettersi di avere segreti con me.”

“Harry che stai facendo? Sono le nove e un quarto passate, non ti sembra un po’ tardi per uscire..?”

“Appunto, Ron. Per questo esco.” Rispose il moro aprendo il baule e estraendone il Mantello dell’Invisibilità.

Si girò verso il rosso e soffocò una risata nel vedere l’espressione perplessa dell’amico.

“Hermione deve uscire stasera, per incontrare Malfoy. Non voglio che finisca in punizione. Le chiederò che ha intenzione di fare, e se vuole tornare tardi le lascio il mantello e torno, capito?”

Ron annuì, ed Harry, salutandolo con un sorriso e un cenno della mano, uscì dalla stanza.

Draco uscì dal portone di Hogwarts e si diresse verso il lago. Infilò le mani in tasca e si strinse nelle spalle. Il freddo non lo sentiva nemmeno, abituato al gelo e l’umidità dei sotterranei, ma quella sera spirava una brezza che si infilava sotto agli abiti dei pochi studenti che si avventuravano fuori del castello a quell’ora.

Scorse due ragazzi Tassorosso correre verso il portone, per tornare in Sala Comune, e vide un Grifondoro e un Corvonero raccogliere i loro mantelli da sotto un albero dov’erano seduti ed imitare i Tassorosso appena entrati.

Dunque, lui ed Hermione erano soli. O almeno così pensava.

Raggiunse la ragazza, seduta tra le radici del solito albero, e senza una parola si sedette accanto a lei. Aveva smesso di piangere, ma aveva ugualmente un’espressione triste dipinta sul volto, e guardava avanti a se, con gli occhi appena socchiusi, come a scrutare ogni piccolo particolare della riva opposta del lago.

Draco sapeva che in realtà stava pensando.

Hermione non si scompose minimamente al suo arrivo, e rimasero così per qualche minuto, infine il ragazzo ruppe il silenzio.

“Hai voglia di parlarne?”

Hermione sospirò, e poggiò la testa sulla spalla di lui, chiudendo gli occhi per un momento.

Alzò la testa quel tanto che bastava per guardarlo negli occhi, e rispose:

“Non ora..” in un sussurro.

Draco annuì appena e riprese a guardare davanti a sé.

Qualche minuto dopo, la scostò appena e si alzò, tendendole la mano.

“Vieni, facciamo due passi..” Hermione prese la sua mano e si trovò a pochi centimetri dal suo viso. Sorrise impercettibilmente.

Draco le portò un ricciolo che le ricadeva sul viso dietro all’orecchio, poi la baciò dolcemente.

Ancora con gli occhi chiusi, sentirono un fruscio e qualcosa di simile ad un’imprecazione, si voltarono verso la fonte del rumore e ciò che videro li lasciò entrambi stupefatti.

Davanti a loro c’era Pansy Parkinson, rigida come un palo, con i pugni stretti e la faccia viola.

“TU!” cominciò, puntando il dito verso Draco.

Il ragazzo mascherò subito la sua sorpresa alzando un sopracciglio, pronto alla scenata, mentre Hermione aveva gli occhi sbarrati e si chiedeva cosa sarebbe successo.

“Scusatemi, non sono riuscito a fermarla” ammise Blaise, che era appena uscito da dal cespuglio dietro a Pansy, con aria abbattuta.

Hermione scosse il capo, ancora più confusa, mentre Pansy si girava scocciata verso di lui per un secondo, per poi tornare a guardare Draco, gli occhi che mandavano lampi.

“Mai, MAI avrei immaginato una cosa del genere!! Tu... TU! E.. la Mezzosangue” concluse storcendo il naso in direzione di Hermione.

“Qualche problema, Pansy?” chiese tranquillo Draco senza scomporsi.

“Beh se permetti SI, ce l’avrei! Noi due stiamo insieme Draco, nel caso non te lo ricordassi!”

“Veramente tu, hai sempre pensato che stessimo insieme, ma bisogna essere in due, fino a prova contraria..”

“Ma tu avevi detto..”

“Io non ho mai detto proprio niente, Pansy” la interruppe lui.

“Ma tuo padre..”

“Appunto, mio padre. E’ stato lui a decidere per me.”

“Ma tu non puoi..! Mio padre era d’accordo con Lucius..”

“Ho smesso di fare quello che dice mio padre da tempo, Pansy. Lucius è ad Azkaban.”

“Noi stavamo insieme, Draco” disse Pansy con gli occhi lucidi.

“Smettiamola di mentirci, Pansy. Se siamo stati insieme è stato solo per le nostre famiglie.”

La ragazza cadde in ginocchio a testa bassa, mentre una lacrima sfuggiva al suo controllo. Hermione guardò Draco e gli sussurrò all’orecchio:

“Che delicatezza..!”

Lui si voltò verso di lei portandosi una mano fra i capelli, scaricando la tensione accumulata in quei pochi minuti.

Blaise raggiunse i due ragazzi passando accanto a Pansy che si copriva il volto con le mani.

“Molto delicato, Dray, davvero molto delicato” bisbigliò, quasi divertito.

Draco si girò di scatto.

“Ma è mai possibile?! L’hai sentita, non è vero? Hai sentito quello che ha appena detto!”

Hermione ridacchiava mentre Blaise lo guardava stranito senza capire.

“Vedi, è la stessa cosa che gli ho appena detto io..” spiegò la ragazza.

Blaise parve accorgersi solo in quel momento della sua presenza, e si rivolse a lei porgendole cerimoniosamente la mano con un gran sorriso.

“Oh, signorina Granger..! Suppongo tu mi conosca dai racconti di questo troglodita che ha appena dato prova della sua educazione, come me del resto. Blaise Zabini” si presentò.

Hermione sorrise di rimando

“Ti conoscevo già Blaise, non c’era bisogno della presentazione” rispose stringendo la sua mano.

“Che vuoi farci, sono un tipo all’antica” ghignò lui.

Hermione sentì un altro fruscio dietro di loro, e si girò attenta.

“Harry..?!”

“Ciao Herm!” disse il moro cercando di liberare i piedi dal Mantello che si stava togliendo.

“Cosa ci fai qui..?”

“Già, Potter, cosa ci fai qui?!” la sostenne Draco

“Rilassati, Malfoy - replicò Harry - ero venuto a vedere che facevi, e se avevi bisogno di questo” concluse rivolto ad Hermione sventolando il Mantello dell’Invisibilità con la mano destra.

La ragazza rivolse un caldo sorriso al suo migliore amico.

“Mm.. credo ci sia un problema più impellente, al momento” disse indicando con un cenno del capo Pansy.

“Che si fa? - chiese Blaise - io come prefetto dovrei fare la ronda..!”

“Non c’è problema, posso occuparmene io!” si offrì Harry.

“Devi sempre fare l’eroe buonista della situazione, vero Potter?” si intromise Draco

“Draco..! - lo riprese Hermione - non vedo che male ci sia se Harry la accompagna al dormitorio!”

“Difatti! - la appoggiò il moro Serpeverde - l’ingresso della Sala Comune è..”
“So dove si trova la vostra Sala Comune” lo interruppe Harry.

“E come..” cominciarono quasi in coro Draco e Blaise.

Harry sorrise al ricordo degli avvenimenti che lo avevano portato proprio nella Sala di ritrovo Slytherin a conversare amichevolmente con Malfoy al suo secondo anno, ed Hermione con lui.

“E’ una lunga storia” concluse il moro, poi andò verso la figura che era ancora inginocchiata a terra e non oppose resistenza quando lui la aiutò ad alzarsi, con il volto chino rigato dalle lacrime.

Così, Draco Malfoy si ritrovò a fare una smorfia vedendo il suo migliore amico e la sua ragazza salutare sorridenti il Grifondoro allontanarsi verso il portone di Hogwarts nell’oscurità che ormai li aveva avvolti.

* Spazio dell’autrice *: eccomi qui!! Spero sia piaciuto il capitolo e vi chiedo ancora scusa per non potervi rispondere singolarmente, ringrazio comunque

KiaraRowling,

GuNeDrA,

sfigatalcubo,

Christina Malfoy,

8marta8,

CherryBem,

DamaArwen88,

Keira93,

frakkia31 (che intendi dire con ‘tu mi odi?’?)

La_pApErOtTiNa_93,

London che è tornata! ,

Lessy,

MartyViper,

HermioneJJ,

treasure,

piperina e

ki_chan

per le recensioni, e tutti coloro che l’hanno inserita tra i preferiti.

Una piccola cosa: ho notato che una persona (non so esattamente chi, siete così tanti!) ha rimosso la mia fic dai preferiti. Mi piacerebbe che, se per qualunque motivo la fic non vi piacesse più, mi informereste del motivo, mi serve per migliorare..!

Ringrazio anche tutti quelli che seguono l’altra mia fic, grazie davvero. Penso che aggiornerò lunedì, se avrò il tempo.

E, ultimi ma non per importanza, RINGRAZIO TUTTI COLORO CHE MI HANNO INSERITA TRA GLI AUTORI PREFERITI. Non sapete che piacere mi fate, veramente. Vi ringrazio tantissimo!!!

Baci,

Hermy

   
 
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