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Autore: LilyGlover    26/10/2007    5 recensioni
E se Harry scoprisse che Piton ha scritto una ninnananna? E se scoprisse anche che l'ha dedicata ad un persona molto legata ad Harry?? E se ci aggiungessimo un figlio che finora era segreto, un nuovo amore per Harry, molta passione tra Ron e Hermione, un incendio, un pasticcio combinato da Harry e Ron nell'ufficio di Silente, una battaglia a Hogwarts contro Mangiamorte e Dissennatori, novità sul passato di Piton, e altri avvenimenti...?? Cosa ne verrebbe fuori?? Sicuramente un quinto anno indimenticabile per il Trio migliore di tutta Hogwarts!!!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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remembers

6

I ricordi di Piton

-parte prima-

La sera della festa

 

“Andiamo Piton, lo so benissimo…e probabilmente non sono l’unico” bisbigliò il ragazzo dai capelli castani.

“La pianti di dire cose senza senso?? Non sto nascondendo assolutamente niente… e se anche lo stessi facendo, ti assicuro che non è quello che pensi” borbottò il giovane Piton, scocciato.

“Bene, continua pure a nasconderlo… sappi che posso raccontarlo a mezza Hogwarts in una giornata” lo avvertì il ragazzo.

“Se ci provi ti becchi uno dei miei Sectumsempra, Karl!” scattò Piton balzando in piedi.

“Allora è vero…” ridacchiò Karl. “E’ vero quello che supponevo, altrimenti non ti saresti scaldato tanto.”

Piton arrossì leggermente, con espressione furibonda.

Karl continuò a ridere. Ma la sua non era una risata tenera o comprensiva; era una risata maligna.

“Pensa un po’…” cominciò ancora il ragazzo. “Il nostro Piton innamorato di una Grifon…”

Piton ringhiò e gli tappò la bocca con una mano.

“Per tutte la tarantole, Karl, non spifferare una sola cosa!”

Harry e Ron si scambiarono un’occhiata accigliata da sotto il Mantello. Piton in love^^??? E da quando tutto ciò?? Si voltarono entrambi a guardare il Piton adulto in piedi di fianco a loro: continuava ad osservare la scena con espressione indecifrabile.

“Bé, stasera la vedi, no? C’è la festa nel sotterraneo…ci sarà anche lei.”

Piton fremette.

“Non ci vado a quella dannata festa. Cosa sia venuto in mente a Mulciber proprio non lo so, ma mi sembra la stronzata del secolo” rispose acido.

“E invece ci vieni” insistette Karl sempre ridacchiando. “Ti farai bello bello per lei… come se potesse solo passarle per la testa il pensiero di considerarti! Ahahaha!”

Piton fissò il ragazzo con gli occhi socchiusi. Aprì bocca e fece per dire qualcosa, ma uscì solo un suono indistinto. La richiuse e fece una smorfia.

Karl continuava a ridere come un matto.

“Tu…ahahah… te lo immagini?? Tu… tu… e…Lily Evans! Ahahaha!”

Harry sentì il sangue ghiacciarsi nelle vene. Cosa aveva detto? Lily Evans?????? Com’era possibile…??

Ron gli lanciò un’occhiata furtiva.

Poi, di colpo, la scena cambiò. I ragazzi videro indistintamente stanze dissolversi una dopo l’altra, finché si ritrovarono in un corridoio dei sotterranei, deserto.

Silente lanciò un’occhiata al Piton adulto e, vedendo che non aveva intenzione di proferir parola, sospirò e si rivolse a John:

“Come avrai capito, tuo padre era innamorato di una ragazza del Grifondoro…Lily Evans…quella che in futuro sarebbe diventata la madre di Harry Potter.”

John non rispose e il suo sguardo andava da Silente a Piton, con un sopracciglio alzato. Ma se John era sorpreso o spaesato, Harry aveva una gran voglia di vomitare perfino l’anima. Non era assolutamente possibile che Piton fosse innamorato di…di…

Ron ogni tanto lanciava all’amico un’occhiata schifata.

Ad un certo punto, un rumore  di passi costrinse tutti i presenti a voltarsi verso il fondo del corridoio ormai non più deserto.

Un bel ragazzo dai capelli neri ondulati, gli occhi azzurri e uno smoking camminava a passo svelto, finché, di colpo, Karl uscì da una stanza chiusa a chiave e nella fretta andò dritto a sbattere contro quel ragazzo.

Si guardarono un attimo, confusi…poi Karl esclamò:

“Piton?!?!?!”

Harry e Ron strabuzzarono gli occhi. No, non poteva essere Piton. Era troppo perfetto…capelli puliti, occhi azzurri, naso piccolo e dritto…eppure Karl non aveva tutti i torti: c’era qualcosa di famigliare in quel ragazzo.

“Sì, sono io.”

Ron soffocò un colpo di tosse.

“Ma…ma come…?” balbettò Karl.

“Degli incantesimi, nulla di più, ma dureranno solo fino a domattina” rispose velocemente Piton, lo sguardo determinato.

Karl borbottò qualcosa di incomprensibile e guardò Piton con rabbia. Era geloso e invidioso, si vedeva.

“Allora, andiamo alla festa?” propose Piton, con più coraggio di quanto credesse di avere.

L’altro annuì, sempre furibondo, e seguì Piton squadrandolo da cima a fondo con disgusto.

Silente, il professor Piton, John, Harry e Ron si aggiunsero ai due ragazzi, percorrendo il corridoio buio, passando davanti a porte chiuse a chiave e a sgabuzzini aperti, finché un rumore di musica in lontananza fece capire che erano arrivati. Il suono continuava ad aumentare man mano che si avvicinavano ad una grande porta di legno scuro. Piton allungò con decisione la mano verso la maniglia e spalancò il portone.

Si ritrovarono in una stanza enorme, dalle pareti talmente alte da non riuscire a vederne la fine; c’erano tavoli lunghissimi ricchi di cibo e bevande di ogni genere; ogni tanto qualche fantasma sbucava a dare un’occhiata e poi spariva; centinaia di studenti occupavano la stanza e, su un palco, un gruppo cantava e suonava.

Silente ridacchiò.

“Sono le Sorelle Stravagarie, all’inizio della loro carriera…quando suonavano solo per i loro compagni” spiegò.

Piton e Karl rimasero un attimo fermi sulla soglia, indecisi, finché Piton decise di catapultarsi dentro.

La folla era talmente fitta che Harry e Ron rischiarono continuamente di perdere gli altri…ad un certo punto, dopo aver dribblato una serie di ragazze chiacchierine, videro che Piton si era bloccato di colpo. Karl, di fianco a lui, borbottò qualcosa che sembrava un “ma guarda un po’ che gente mi tocca frequentare…” e, senza dire una parola all’amico, si girò e si confuse tra la folla. Piton, dal canto suo, continuava a fissare incantato un punto imprecisato della sala. Dopo una decina di minuti, meccanicamente, si diresse verso il tavolo del cibo…ma non per mangiare. Una ragazza dai lunghi capelli rosso scuro stava bevendo un sorso di succo di zucca da un bicchiere color argento.

Piton si fermò dietro di lei.

“Ehm…” cominciò. E si interrupe, la gola secca.

La ragazza, che era di spalle, si voltò… e a Harry mancò il fiato. Due occhi di un verde meraviglioso splendevano sul volto perfetto della giovane; occhi dello stesso colore di quelli di Harry. Non poteva essere nessun altro: la ragazza era sua madre.

“Ciao” fece allegramente Lily. “Tu sei…?”

Piton deglutì.

“Sono S-Severus” balbettò.

Lily lo fissò, gli occhi socchiusi, l’espressione indecifrabile; poi, pian piano, una luce invase quegli occhi stupendi, che si spalancarono.

“Non ci posso credere!” esclamò. “Tu…voglio dire… sei.. mmm… bè… cambiato…”

Piton tossicchiò.

“Sì, ehm… sì…è…”

Ma la frase restò in sospeso, lasciando la situazione in un silenzio imbarazzante.

Lily continuò a bere, finché Piton, sorpreso di sé stesso, propose:

“Balliamo?”

La ragazza annuì.

I due si lanciarono sulla pista da ballo: Lily ancheggiava e volteggiava, decisamente brava, mentre Piton era più immobile di una lastra di marmo; ogni tanto scuoteva leggermente le spalle e faceva qualche passettino, ma era incredibilmente imbranato.

Lily rideva come una pazza, osservandolo. Anche Piton, finalmente, cominciò a rilassarsi un po’, lasciandosi andare a qualche sorriso, sempre un po’ tirato. Ma, ad un certo punto, Lily si bloccò con una smorfia; rimase immobile per qualche secondo, finché si accasciò a terra.

Piton scattò più in fretta di un fulmine: la prese tra le braccia e si fece largo tra la folla, mentre la ragazza tossiva e gemeva.

“Che succede?” le domandò, preoccupato.

“Non lo so… credo di aver bevuto troppa Burrobirra…” mormorò Lily.

“Ti porto in infermeria.”

Lily fu scossa da un brivido e si guardò intorno con aria strana. Poi si girò verso Piton e ghignò:

“No, non portarmi in infermeria…potremmo andare nel dormitorio dei Grifondoro, tanto a quest’ora non c’è nessuno…”

Piton si bloccò, sbalordito.

Harry cominciò a sentirsi veramente male e scambiò con Ron un’occhiata preoccupata.

“Ehm…va bene” sussurrò Piton.

I due ragazzi percorsero i corridoi deserti fino al ritratto della Signora Grassa.

Sambuco” esclamò Lily.

La Signora Grassa esitò.

“Ma lui è un Serpeverde” disse.

“E allora? Apri” ordinò Lily.

Harry cominciò ad avere qualche sospetto. Sua madre era sempre stata, da quanto sapeva, una ragazza dolce, tranquilla… non il tipo da queste risposte. Forse c’era qualcosa che non andava.

La Signora Grassa non obiettò e mostrò il varco per entrare nella sala comune.

Piton si diresse, sempre comandato da Lily, nel dormitorio. Una volta entrati, la ragazza lo prese per mano con fare malizioso e se lo trascinò sul letto. Senza esitare, posò le sue labbra calde e morbide su quelle di lui.

Harry era inorridito davanti a quella scena. Non aveva nemmeno il coraggio di guardare il Piton adulto in piedi di fianco a lui. Aveva solo voglia di fuggire lontano da quella scena agghiacciante.

Quando i due ragazzi allontanarono le labbra, Lily mormorò, sempre maliziosamente:

“Severus, tu mi ami?”

Piton, sul viso un misto di shock, sbalordimento e confusione, rispose sinceramente:

“Dipende da quello che intendi tu per ‘amore’.”

Poi, quando vide che la ragazza lo fissava con espressione interrogativa, continuò:

“Se intendi l’amore che prova un genitore per un figlio, allora la risposta è no. Se intendi quell’amore/affetto che prova un amico per un’amica, la risposta continua ad essere no. Ma se intendi il sentimento di un ragazzo che non riesce a vivere senza guardare la ragazza più bella del mondo… allora è sì.”

Lily ghignò e attirò Piton a sé. Si baciarono avidamente, come se dovessero mangiarsi la lingua, con una passione pazzesca.

Harry scosse la testa e cominciò ad arretrare, inorridito. Vedere sua madre con…con…non ce la faceva più. Ma fortunatamente il resto della scena gli fu risparmiato, perché la stanza cominciò a vorticare e si ritrovarono tutti nella Sala Grande, dietro ad una panca dov’era seduto Piton, nuovamente bruttino.

Inaspettatamente, Silente parlò a John.

“Come avrai ben capito, quella sera tuo padre ebbe un rapporto sessuale con Lily Evans. Ma non tutto era come sembrava…” Lasciò la frase enigmatica in sospeso.

Il giovane Piton scriveva avidamente su un rotolo di pergamena. Harry e Ron riuscirono a leggere appena in tempo le parole, prima che piegasse il foglio fino a ridurlo ad un minuscolo quadratino.

 

Ti aspetto in giardino, sotto al grande albero, alle otto e mezza.

S.P.

 

E la stanza vorticò di nuovo. Questa volta vennero catapultati in giardino, sotto ad un grande albero. Piton era lì, in piedi, in attesa… e pioveva a dirotto. Il povero ragazzo tossiva e rabbrividiva dal freddo, ma non sembrava aver intenzione di andarsene. Sbirciò l’orologio. Le nove.

Una smorfia si dipinse sul volto di Piton.

Non era venuta.

Finché, ad un certo punto, nella pioggia, una figura avvolta in un mantello nero uscì dal portone del castello e cominciò ad attraversare il prato, diretta verso Piton. Quest’ultimo s’illuminò e fece per sorridere, ma…

Si bloccò.

Non era Lily Evans a fissarlo da sotto il cappuccio di un lungo mantello che strusciando raccoglieva tutta l’acqua della pioggia.

Era Karl.

“Che diavolo ci fai qui?” ringhiò Piton, nervoso.

Karl sospirò.

“Non verrà.”

“Chi?”

“Lily Evans.”

“E tu che ne sai??”

Karl esitò.

“Molto più di te” rispose. “Piton… c’è una cosa che devi sapere.”

 

 

E…rullo di tamburi…rieccomi con il 6° capitolo!!!!!!!!!!!!!!Vi ho lasciati in sospeso…qualche idea su quale sia la cosa che Karl deve rivelare al nostro povero e sfortunato Severus??? Se volete un piccolo indizio…vi basta riflettere sulla frase che Silente dice a John…”non tutto era come sembrava”…………………comunque, vi chiedo SCUSA per il ritardo e anche per l’incredibile banalità di questo capitolo…intendo la storia della festa…lo so, è veramente una cosa banale, le feste si trovano dappertutto…ma in questo periodo, purtroppo, non sono molto ispirata…e ho poco tempo per pensare ad ogni particolare…quindi, per non arrivare ad aggiornare fra una decina d’anni^^, ho lasciato la festa…mi dispiace, spero vi sia piaciuto lo stesso!!!!ringrazio chi ha commentato il mio precedente chappy…e un grazie speciale a stamby^^!!!!thanx della tua sincera recensione…ti voglio bene!!!smack =)

(_*Lily*_)

  
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