AUTRICE TIME: Eh sì, non state sognando, anche oggi vi porto
un nuovo aggiornamento!
No, stavolta davvero non aggiungo nessun mio commento cretino!... Anche
perchè sono a corto di parole!
Vi auguro solamente una buona lettura. E fatemi sapere cosa ne pensate, perchè davvero sono molto incerta che il contenuto di questa mia raccolta possa piacervi...
Cos’è
la dolcezza?
Non è forse una qualità di cosa che diletta
e accarezza delicatamente tutti i nostri sensi, che dona gradevoli
sensazioni al palato, all’olfatto, al tatto, all’orecchio e alla vista?
Non è la delicatezza di un suono, di una voce, di una persona o di un
sapore?
Non è l’armonia di forme, linee e paesaggi che c’infondono piacevolezza?
La dolcezza è un connubio di piccoli
particolari che ci regala calore e che ci far star bene – come se
raggiungessimo la pace dei sensi. E’ qualcosa d’innato e totalmente
naturale – amabile – che aggraziatamente sfiora il groviglio del nostro cuore e ci fa perder
la testa.
La dolcezza è una rovente melodia che
sgorga dall’anima e che riecheggia nell’aria da chi, abile
maestro, è riuscito a darle una certa musicalità, facendo poi
nascere le parole che silenziose
vibravano nel cuore.
La dolcezza è l’incanto di un
paesaggio primaverile, estivo, autunnale o invernale. E’ sapersi far
travolgere
dalla bellezza della natura che indomabile vive accanto a noi.
L’ammirare le
forme e i colori che acquerella ogni giorno su una diversa tela – come
la
passione di un folle pittore disegna un’opera d’arte dal valore
inestimabile.
La dolcezza è una carezza che con amore
c’infonde quel calore che tutti noi desideriamo poter sfiorare,
imparando pian
piano a nutrircene. Un calore
scaturito da sentimenti d’affetto e di riconoscimento che uomini e
donne si
scambiamo costantemente.
Costellate
di dolcezza sono le morbide
labbra di quel qualcuno che amiamo che poggiandosi timidamente
sulle
nostre, squassano il nostro universo, la nostra anima più recondita, deliziandoci di piacere.
Sono gli irresistibili dolci che
ci prepara la nonna – o che ammiriamo nelle vetrine di una pasticceria
– ciò di
cui ci saziamo senza riuscire a frenarci – i
peccati di gola – lo zucchero filato, il miele, un succoso frutto,
o la
cioccolata che nascondiamo nella credenza, e che desideriamo
assaporare, morso
dopo morso, in perfetta solitudine, affogando nella beatitudine d’aver
commesso
il più bel peccato che la nostra mente abbia mai desiderato.
La dolcezza non è anche il saper gioire
solo grazie alla splendente luce
emanata da un magico sorriso?
Uno di quei sorrisi che sbocciano dal
cuore, vivaci, teneri, e così sorprendentemente spontanei che ci
travolgono
con la stessa forza di un ciclone…
Ah…
Il cuore
quieto e ridente acqueta l’animo.
La dolcezza
è tutto ciò di cui abbiamo bisogno per poter
vivere sereni e appagati in una vita che, troppo
spesso, sa esser dura e spietata.
E’ il nostro nettare più prezioso di cui
possiamo disporre.
E forse, se imparassimo a metter
in disparte l’orgoglio e quel nostro senso d’insopportazione generale
che
nutriamo per chi o cosa ci sta intorno, riusciremo ad essere sinceri
con noi
stessi, comprendendo d’esser veramente felici solo quanto
riusciamo a
sfiorare e a donare quell’infinità bontà che scalda i cuori d’ognuno di
noi.