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Autore: ValeA    07/04/2013    1 recensioni
«La faccio breve...» Sperava che lui le dicesse che provava qualcosa per lei ma non se ne rendeva conto quanto fosse lontana dalla verità. Si stava sbagliando troppo.
«Tre mesi fa mi sono accorto che mi seguivi ovunque andassi, pensavo che fosse finita prima o poi ma vedendoti ancora qui...» sospirò. «Non lo è. Sono qui per dirti che sono stanco di non poter uscire tranquillamente senza che ci sia tu e ti conviene non farti più vedere perchè a me non piaci e non potrai mai piacermi!» La guardò per circa dieci secondi e poi riprese il suo discorso «Guardami e guardati... Siamo troppo diversi!»
Si era mai vista una storia tra un ragazzo popolare e una ragazza ''sfigata''? Forse sì, nelle trame dei film o dei libri ma quella era la vita reale e non sarebbe mai potuto succedere anche perchè dopo due settimane quel ragazzino dovette trasferirsi con i suoi familiari in America per il loro lavoro.
Lei non lo vide più dopo quella volta.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 20

Pov Joyce

«Dov' è Julie?» mi domandò Zayn. Bel modo di iniziare una conversazione! 
Solo l'unica in questo mondo saluta con un "ciao" o un "hey"? A quanto pare.. 
Aspettava una risposta ed io non capivo perchè era interessato a saperlo. Li avevo visti due o tre volte, non di più, parlare.
Purtroppo non lo sapevo, era sicuramente da qualche parte. 
«Non lo so, forse ha Letteratura inglese e sta ripassando da qualche parte...» lo faceva spesso, pensava a studiare sempre all'ultimo minuto. 
«No, non c'è... l'abbiamo cercata per tutto l'edificio.» Perchè la cercavano? Chi la stava cercando? Glielo chiesi.
«Oggi ci sono le votazioni, prima di votare devono fare un discorso rivolto a tutti gli studenti.» Le votazioni non erano il 29 ottobre? Ed oggi era... il 29! Sì, erano oggi. «Se non si presenta viene esclusa.» ma lei voleva vincere, era decisa. 
Doveva per forza essere qui, dove poteva essere se no?
«Forse non avete cercato bene... Ma tu e chi?» chi la stava cercando? E perchè erano così intenzionati a farla vincere?
Non avevano un gran rapporto di amicizia con lei. Certo, però in confronto a Brianne, tutti erano migliori.
«Io, Liam, Harry, Sophie e Niall
«Niall?» Ogni giorno che passa sono sempre più convinta che sono in un universo parallelo. Niall che la cercava? 
Le opzioni erano due: o l'avevano costretto o finalmente aveva aperto gli occhi. Mi sembra difficile che l'ha fatto di sua spontanea volontà.
«Sì, Niall.» seriamente? Almeno ero sicura che il mio udito ancora funzionava bene. Ma il nome di Niall non fu l'unico a sorprendermi, anche Sophie e Harry. Avevano deciso di dedicarsi un po' agli amici? Perchè in quest'ultimo periodo erano troppo presi da loro stessi e dalla loro relazione.
«Io ho un'ora buca, il professore di arte è assente. Posso andare a vedere se è a casa.» lui annuì, era d'accordo. «A che ora dovrebbe essere questo discorso?»
«Dopo l'ora pranzo...» ci sarei arrivata. Posai i libri presi dall'armadietto e presi la giacca e la borsa.
«Avvisa gli altri per me. Vado a prenderla!» dissi convinta, come se avessi una missione difficile da portare al termine. 
Neanche se il destino del mondo dipendesse da me! Ma Venni bloccata.
«Come hai intenzione di andarci?» non ci avevo pensato, vuol dire che Julie mi dovrebbe un favore enooorme. 
Casa sua era abbastanza lontana da scuola. 
«A piedi.» risposi con ovvietà, non avevo nè una macchina nè un altro mezzo di trasporto. Putroppo non siamo in America, quindi per la patente devo aspettare i diciotto. Infatti i passaggi me li offriva sempre mio fratello che li aveva compiuti a Gennaio di quest'anno.
«Vengo con te.» Eh? Ma non aveva lezioni da frequentare? Lo guardai contrariata. «Non guardarmi così, i tuoi piedini ringrazieranno quando gli avrai risparmiato tutta quella strada.» I miei piedini? Io non avevo i piedi piccoli.
«Porto il 38!» 
«Appunto, hai i piedi piccoli.» Guardai i suoi. 
«Non tutti portano il 43.» il discorso finì con un "appunto" da parte sua.
Mi fece segno di seguirlo senza farci vedere dai professori. Se avessero visto che ce ne stavamo andando da scuola, finiremo nei guai.
Ma lui non aveva diciotto anni, quindi non possedeva una macchina e quindi... come ci andavamo da Julie? Almeno che...
Vidi da lontano una moto, una grossa moto.
Non ci sarei mai salita, io ho paura delle moto! E poi non ci sarei salita con lui, 
neanche lo conoscevo bene. Come potevo fidarmi?
«Preferisco andare a piedi, grazie lo stesso.» dissi dirigendomi dal lato opposto.
Lui mi venne dietro. «Non avrai mica paura?» lo trovava così stupido avere paura? Io non avevo una semplice paura, la mia era una fobia al cento per cento. Fin da piccola avevo sempre evitato di salirci.
«Ed anche se fosse?» la spavalderia la potevo lasciar perdere, era inutile esserlo. Aveva centrato il punto.
Era il primo dei miei amici che ne veniva a conoscenza, non era mai capitato una situazione del genere e quindi non l'avevo mai confessato. Mi sorprendeva anche che l'avevo considerato nella categoria amici, ci stavamo ancora conoscendo.
«Sta' tranquilla, sono bravo a guidare questo gioiellino.» non mi interessava, non sarei salita lì sopra. 
«Non ci riuscirai a convincermi.» lo avvisai. 
 
****
Ok, c'era riuscito. Con metodi poco ortodossi, tipo prendermi di peso e farmi aggrappare a lui. Ma c'era pur sempre riuscito.
"Sta' tranquilla, sono bravo a guidare questo gioellino." un corno!
Questo andava a 100 km/h, se non più veloce. Mi tenevo strettissima a lui, appena sarei scesa me l'avrebbe pagata. Se non fossi morta prima!
Non riuscivo neanche ad insultarlo, avevo i capelli in faccia. 
Ma almeno era stato gentile da offrirmi il suo casco, me lo doveva.
«Puoi stringermi di meno? Non riesco a muovermi.» in risposta gli grugnì. La prossima volta ci avrebbe pensato diecimila volte prima di prendermi di peso, anche perchè non ce ne sarebbe stata una seconda.
Una strada che a piedi avrei percorso in quarantaminuti minuti, con la macchina in quindici minuti, con la moto l'avevamo fatta in cinque minuti.
Scesi di fretta, gli diedi il casco poco gentilmente.
«Ho rischiato un infarto per colpa tua!» gli lanciai uno schiaffo, ero fuori di me. Avevo una paura tremenda.
Aveva saputo della mia paura e lui che fa? Va velocissimo. Era proprio cretino!
«Sei, sei... idiota s...» mi bloccò.
«Un idiota sexy? Lo so.» ma lo trovava il momento di scherzare? 
Vidi uscire il signor Ellis da casa di Julie, i suoi erano tornati due giorni dopo il viaggio di lavoro. 
Mi ricordai che dovevo fare un'altra cosa più importante che insultarle Zayn.
«Oh ciao Joyce, come va?» mi salutò gentilmente il padre di Julie.
«Bene, tu?» sembrava strano dargli del tu ma c'era un motivo.
«Non mi posso lamentare...» Il signor Ellis era simpaticissimo, quando eravamo più piccole ci faceva giocare e ci trattava a me e Sophie come se eravamo sue figlie. Quando i nostri genitori si riunivano per qualche serata tra amici, lui stava con noi tutta la sera. Sì, i miei genitori, quello di Sophie e Julie erano amici da prima che nascessimo.
«Julie è in casa?» lui annuì. 
«Si la trovi in camera sua, sotto un ammasso di coperte.» il suo solito, c'era qualcosa che non andava. «Ah, non far caso al disordine.» con sedici anni di amicizia ormai c'ero abituata, l'aveva mischiato un po' anche a me il suo disordine.
«Ok, grazie.» Zayn mi seguì, dopo aver sistemato il suo "gioiellino."
«Chi sei tu? Non mi pare di conoscerti.» e come glielo avrei spiegato? Jacob Ellis conosceva solo Niall, perchè era loro vicino di
casa, conosceva Louis perchè era mio vicino di casa. Non conosceva nè Liam, nè Harry, nè quest'ultimo. Sì, non conosceva neanche il mio fidanzato. «Non sarai mica il fidanzato di mia figlia?» domandò severo. 
Zayn sembrava quasi avere paura, mi misi a ridere. Per chi non lo conosceva, come Zayn, l'avrebbe preso sul serio ma io sapevo che stava scherzando. Mi misi a ridere e lui dietro di me, mentre Zayn ci guardava sconvolto.
«Scherzavo...»
«Zayn, si chiama Zayn.» glielo presentai.
«Scherzavo Zayn.» ripetè la sua frase. Zayn iniziò a ridere, una risata più falsa non 
l'avevo mai vista.
«Joyce lo sa come la penso.» una cosa che adoravo del padre di Julie, era che anche lui la pensava come me sulla questione Julie e i ragazzi. Non approvava i suoi ex fidanzati, aveva fatto di tutto per convincerla a lasciarli e... «Sì, vedi...» iniziai il mio discorso. «Anche lui pensa che Julie un giorno starà insieme a Niall.» indicai la casa di fronte. L'ho sempre detto che era un mito.
«Certo. A proposito, ci sono novità?» mi domandò curioso, sua figlia aveva sempre evitato di raccontargli di Niall e di ogni litigata da quando aveva scoperto che lui "tifava" per loro. Zayn aveva sempre quella sua espressione sconvolta, che da cinque minuti
non faceva altro che fare.
«Lui è fidanzato in questo periodo.» andai dritta al punto. «Ma non perdo le speranze.» 
«E fai bene! Oh...» guardò l'orologio. «é tardi, devo andare! Ciao Joyce.» mi scompigliò i capelli, tutti trovavano divertente farmi quel gesto. «é stato un piacere conoscerti Zayn.» gli porse la mano, il moro la ricambiò. 
Entrai dalla porta che il padre di Julie aveva lasciato aperta per farci entrare.
«Che c'è?» domandai al ragazzo accanto a me.
«Mi sembra strano. Cioè suo padre non si fa problemi se entra uno sconosciuto? Potrei essere un maniaco.» non capiva il comportamento del padre della ragazza, beh... in confronto al mio era troppo permissivo. 
«Mi conosce da quando ero piccola, sa che non farei mai entrare "maniaci" a casa sua.» si fidava forse più di chi facevo entrare io che di chi portava sua figlia a casa, tipo i suoi ex fidanzati.
«E spera in Julie e Niall!» non ci vedevo nulla di male.
«E quindi?» 
«Tuo padre sperava in te e Liam?» che c'entrava mio padre adesso? Era un discorso diverso. «Di solito i padri vogliono vedere le loro principessine senza ragazzo almeno fino alla maggiore età.» 
«Beh, infatti non approvava gli ex di Julie e pensa che siano adorabili grazie a me!» si, fin da piccola pensavo che erano una bella coppia,  gliene parlavo tanto al padre della ragazza che l'avevo anche convinto. Però lui non faceva altro che ripetere che doveva fidanzarsi con la sua "bambina" quando era più grande e pronta per i ragazzi ed una relazione.
Non ci vedevo nulla di male. Ero un discorso da ammirare, anche io con i miei figli la penserò allo stesso modo.
«E tu entri tranquillamente? Senza avvisare di star entrando?» ma doveva per forza trovare difetti in tutto? Doveva per forza trovare il pelo nell'uovo.
«Chi avviso? oltre Julie non c'è nessuno.» aveva la faccia del tipo "e tu come fai a saperlo?" gli tolsi ogni dubbio quando gli dissi che la madre era a lavoro perchè aveva avuto la notte in ospedale, lavorava insieme a mia madre, e sua sorella era già a scuola da un bel pezzo. Speravo che non avrebbe fatto altre domande.
Ci trovammo davanti la camera di Julie, aprì la porta lentamente.
Vidi la stanza più disordinata del solito, aveva per caso lottato lì dentro? Era impossibile rendere una stanza in quel modo. Non ci sarei riuscita neanche se avessi messo tutto il mio impegno.
«é più disordinata di Harry o di me.» sussurrò al mio orecchio Zayn, non potei non sorridere. 
Tutti i ragazzi erano disordinati, Liam compreso. Ora avevo scoperto che lo era anche Zayn.
Beh, allora era una cosa dei ragazzi in generale! Anche mio fratello lo era, sempre meno di Julie però.
«JuJuuu.» era imbarazzante chiamarla così davanti Zayn, lui si mise a ridere. In quel modo la chiamavo quando ancora non riuscivamo a parlare bene. 
«Non ci sono.» disse con una voce estremamente nasale.
«Ma io ti sento parlare!» dissi con una vocina stupida. Sapevo che Zayn si stava trattenendo le risate.
Julie me ne doveva essere riconoscente a vita per quello che stavo facendo per lei, mi stavo mettendo in ridicolo abbastanza.
Evitai di far finta, come ogni volta che ci trovavamo in quella situazione, di cercarla per tutta la stanza per poi esclamare una volta arrivata vicino al suo letto: "Trovata!".
Mi feci spazio nel suo letto da una piazza e mezzo, entrai sotto le coperte. A Zayn squillò il cellulare e mi fece segno di star andando giù. Meglio, avrei potuto parlare con più semplicità con Julie.
«Chi c'è con te?» domandò sbucando con la sua testa bionda dal piumone.
«Zayn. Mi dovresti fare una statua come "la migliore amica del mondo".» le dissi. Julie era l'unica a sapere della mia fobia, oltre Sophie. Non ne capiva il motivo.
«Sono salita su una moto gigantesca per venire qui.» lei sorrise. «Con la moto di Zayn? è bellissima vero?» dalla sua voce notai che era raffreddata, lo si poteva notare anche dai trecento fazzoletti usati sul suo comò. Ma le sembrava il momento di parlare di moto?
«Come mai non sei andata a scuola?» non penso che un semplice raffreddore le impedisca di andarci. C'era dell'altro.
«Ho la febbre.» le toccai la fronte. «Non è vero.»
«Per mio padre sì.» sicuramente aveva usato il vecchio trucco del termometro sotto la lampada per far alzare la temperatura. I vecchi trucchi erano sempre utili.
«Il buon vecchio trucco della lampada?» domandai, lei annuì. Come pensavo.
«Perchè non ti sei voluta presentare? Oggi devi fare il discorso davanti la scuola e ci sono anche le votazioni. Non eri intenzionata a vincere su Brianne?» prese il piumone e se lo portò sopra di sè. La scoprì da quell' ammasso di coperte di vario genere.
Volevo sapere cosa l'aveva spinta ad inventare una simile cazzata. «Sai che non me ne vado finchè non parli?» sbuffò, sapeva che parlavo seriamente.
«é inutile andarci, non vincerò. Metà di quella scuola non mi può vedere!» oh che stupida! Magari non avrebbe vinto lei, ma sul serio pensava che la gente avrebbe fatto vincere una tipa come Brianne? E poi tutti sapevano della festa prima delle vacanze natalizie a scuola, con reginetta e re compresi. Tutti sapevano che fosse una brava organizzatrice, ne avevano avuto la conferma l'anno scorso al ballo di fine anno.
«Non credo proprio.» 
«Invece sì. Il mio piano è perfetto.» Piano? Ma di che parlava? Le chiesi di quale piano stesse parlando. «Il piano per non uscirne perdente. Cioè ho pensato che se magari avessi fatto finta di aver la febbre, tutti avrebbero pensato che non ho vinto perchè ero malata e non ho potuto fare il mio discorso e non perchè nessuno mi avrebbe votata.» era un piano orribile.
«Che fine ha fatto la Julie che conosciamo tutti? Quella che non si arrende facilmente?» lei non si era fatta mai abbattere da niente e nessuno, aveva accolto sempre le cause perse con sè ed era sempre riuscita a ottenere ciò che voleva.
«é cambiata ed ha cambiato idea.» non l'avrei mai convinta così. 
«Bene, schiarisciti le idee e cerca di tornare quella di sempre.. Ti do mezz'ora di tempo! Poi ritorno e ti voglio trovare pronta per andare a scuola e vincere le elezioni.» scesi dal suo letto e difficilmente arrivai alla porta. «Un consiglio. Mentre ti schiarisci le idee, sistema questa stanza! Non so nemmeno io come ho fatto ad arrivare alla porta senza slogarmi una caviglia o essere risucchiata dalla montagna di vestiti sul pavimento.» lei mi lanciò un cuscino, ma chiusi la porta prima che mi arivasse.
Scesi in salotto dove avrei trovato Zayn, almeno penso. 
Mi ero dimenticata di lui, possibilmente si era annoiato ad aspettare e se ne era andato.
Mi sorpresi quando lo trovai lì, seduto sul divano ad aspettare. Almeno non se ne era andato.
«L'hai convinta?» scossi la testa. 
«Tranquilla, stanno arrivando i rinforzi.» rinforzi? Di che rinforzi parlava? Gli chiesi di essere più chiaro. 
Mi rispose che stavano arrivando tutti. Tutti?!
«Ma non hanno lezione?»
«Sì, come la dovresti avere tu ed io.» ci stavamo mettendo nei guai, finchè eravamo in pochi a saltare la lezione non se ne sarebbero accorti ma qui eravamo tutto il nostro gruppo, forse escluso Niall. Dopo un mese e mezzo senza andare dal preside, ci sarei andata a finire oggi. Ed io che non dovevo andarci per almeno due mesi! 
«Nessuno, soprattutto Liam, deve sapere che ho paura delle moto.» mi guardò confuso. Se ne venivano a conoscenza mi avrebbero chiesto perchè allora ero salita, ed altre domande. Tanto non sarebbe mai più successa una cosa del genere.
«Non lo sanno?» scossi di nuovo la testa. Non ebbe neanche il tempo di chiedermi spiegazioni che suonarono alla porta.
Erono stati più che veloci. Andai ad aprire e me li ritrovai tutti sorridenti, tranne Liam. 
Salutai tutti e mi soffermai su Liam, non l'aveva presa bene il fatto che ero lì con Zayn e non con lui. 
«Poi ne parliamo, ora non mi sembra il momento giusto.» però la sua risposta non mi piacque minimamente.
«Non c'è nulla di cui parlare.» forse perchè arrivò fredda.
«Non sembra così.» mi dava fastidio quando faceva il geloso, non 
ce n'era motivo. Con Harry, Louis o Niall non lo era mai stato e a me la cotta per Zayn era passata da circa quattro anni, non c'era nulla da temere.
«Dove si trova?» mi chiese Sophie, feci finta di non sentirla. Era da una settimana che andava così ma sembrava che ancora i due piccioncini non lo capivano. Anzi forse Harry qualcosa l'aveva capita ma lei no.
Louis rifece la domanda, questa volta risposi. «é sopra.» mi stavo comportando da bambina ma non volevo fare diversamente.
Non capivo cosa ci facesse lì Louis con Eleonor. 
«L'hai convinta?» mi fece la domanda Sophie. Non le risposi. «La puoi smettere per due minuti di fare la bambina e preoccuparti per Julie?»
«Preoccuparmi come tu ti sei preoccupata delle tue amicizie in quest'ultimo periodo?» era vero che per ora dovevamo preoccuparci di Julie, ma anche quel problema si doveva risolvere. 
Mi aveva dato la dimostrazione che lo sapeva ma che in una settimana non aveva fatto nulla. 
«Qual è il tuo problema?» qual era il mio problema?
«Lo potresti capire anche da sola.» eravamo fronte a fronte, Louis e Harry ci allontanarono.
Aveva ragione, ora dovevamo pensare solo al problema di Julie.
«Vado io a parlarle.» disse Liam. «Voi due calmatevi.» ci guardò severamente.
Liam salì, io e Sophie eravamo ancora trattenute. Mi liberai dalla presa di Louis e me ne andai fuori, sbattendo la porta.
Fantastico, stava per piovere!
Sentì qualcuno uscire dalla porta, io non avevo voglia di parlare con nessuno.
Magari stavo sbagliando, magari ero io dalla parte del torto. Ma loro non stavano facendo nulla, non chiedevano cosa avessi, cosa non andava. Si erano completamente dimenticati di me. 
Erano così presi da loro stessi che non si erano accorti dei problemi che avevo con loro.
Qualcuno mi mise una mano nella spalla, mi voltai. Era Harry. Che ci faceva lui qui?
Mi sarei aspettata tutti, tranne lui. Pensavo che avrebbe calmato la sua ragazza, quella che dovrebbe essere la mia migliore amica.
«Mi dispiace.» pronunciò. «Mi dispiace perchè non sono stato un buon amico, perchè non ti ho chiesto se c'era qualcosa che non andava quando era evidente che era così.» lo guardai, come non facevo a perdonare quegli occhioni da cucciolo? 
«Ed anche perchè sono stato troppo preso dalla mia ragazza per dedicare un po' di tempo alla mia migliore amica.» aprì le braccia ed io mi fiondai tra di esse, mi sembrai stupida ma iniziai a piangere come una bambina. 
Mi era mancato. Mi erano mancate le persone con cui confidarmi, con cui scherzare, con cui ero me stessa. 
«Ti voglio bene.» dissi tra le lacrime. 
«Anche io, dolcezza.» mi strinse ancora di più tra le sue braccia. 
Dovevo scusarmi, anche io avevo le mie colpe. «Mi dispiace per essermi comportata come una bambina invece di venire a chiarire.» mi guardò e si mise a ridere. Sicuramente sembravo un panda in quel momento. Con una volta che mi truccavo, mi mettevo a piangere. 
«Abbiamo sbagliato un po' tutti.» e mi scompigliò i capelli. «Che ne dici di entrare? Fa freddo!» sì, aveva ragione. 
Appena entrammo Sophie mi venne in contro. Non voleva mica uccidermi? Non ero pronta a morire! 
Invece mi abbracciò e mi sussurrò all'orecchio un "scusami". Ricambiai quell'abbraccio. 
Oh quanto mi erano mancati! 
Louis si avvicinò abbracciandoci, non ne capivo il motivo. Lo fissammo, chiedendo spiegazioni.
«Io amo gli abbracci.» disse stritolandoci. Tutti ci vennero addosso, eccetto Zayn. «Zayn, non partecipi?» lui scosse la testa.
«Andiamo a prenderlo.» disse piano, per farsi sentire solo da me, Sophie, Harry, Niall ed Eleonor ovvero quelli impegnati ad abbracciarsi.
Tutti ci muovemmo verso di lui senza staccarci, appena lui se ne accorse stava per allontanarsi ma lo prendemmo in tempo.
Cercava di dimenarsi ma alla fine si rassegnò. Dalle scale scesero Liam e Julie.
«Avevi detto che avrei trovato Joy e Sophie che litigavano. Qui c'è pace e amore!» disse sconsolata.
«Sei arrivata tardi!» disse Louis. Ci staccammo, anche perchè io e la rossa stavamo soffocando sotto tutta quella massa di gente. Julie non si era cambiata. Però era scesa e questo era un passo avanti.
«Hai cambiato idea?»
«No. Sono scesa solo per vedere la vostra litigata.» la guardai male. «Che c'è di male? Quando litigate siete divertenti.» 
Io non ci trovavo nulla di divertente, la vedeva solo lei la parte comica.
Stava risalendo. «Andate a scuola o vi mettete nei guai.» si dileguò. 
Nei guai si metteva anche lei con la sua finta febbre. Sparì dalla nostra visuale.
«Che dobbiamo fare con lei?» guardai l'orologio del cellulare, avevamo solo quarantacinque minuti per farla ragionare e 
portarla a scuola a farle fare il suo discorso.
Niall fino a quel momento non aveva aperto bocca, aveva partecipato poco. Praticamente solo all'abbraccio.
«Ci vado io.» si alzò dal divano dove si era seduto qualche minuto fa. «Se la trovate con qualche ciocca di capelli in meno, non è colpa mia.» non l'avrebbe fatto, l'aveva detto come frase di circostanza. Ero curiosa di sapere cosa si sarebbero detti.
«io vado al bagno.» annunciai. Stavo per salire ma venni fermata da Sophie.
«C'è quello di...» poi capì le mie intenzione. «Vengo con te!» lei era più curiosa di me.
Quando si trattava di impicciarsi negli affari altrui, lei era sempre presente.
«Ma queste fanno i bisogni insieme?» Louis non aveva capito nulla. Guardammo Eleonor, lei aveva capito.
Non la volevamo escludere e soprattutto lasciarla nelle mani di quei quattro. Le facemmi segno di unirsi.
«Sapete, vado in bagno anche io.» annunciò.
Maschi! non avevano capito nulla.
Ci appostammo davanti la porta della camera di Julie per ascoltare tutta la conversazione.

 

Pov Niall

Entrai in camera, mi sarei aspettato una camera diversa.
Non rosa e piena di bambole di porcellana ma neanche verde e piena di disordine. Dovevo fare una foto, così magari quando mia madre si sarebbe lamentata per il mio disordine, vedendo quella foto avrebbe cambiato idea.
La cercai, non era stata mica risucchiata dalla montagna di vestiti? E quanti caspita ne aveva?
Vidi qualcosa muoversi sotto le coperte del letto. 
«Chiunque tu sia, vattene! Non cambio idea.» non sapevo come iniziare.
A dir la verità non sapevo neanche perchè mi trovavo in quella casa invece di sostenere la mia ragazza.
Presi la sedia e la posizionai accanto al letto della ragazza. A quanto pare le piaceva il verde, non potevo dargli torto. Piaceva anche a me quel colore, mi ricordava l'Irlanda. Il paese di origine dei mei e luogo dove nacqui. 
Mi sedetti comodo in quella sedia.
«Perchè ti stai tirando indietro?» appena sentì la mia voce, uscì da quella massa di coperte. 
Si aspettava tutti tranne che la mia presenza.
«Non mi sto tirando indietro. Ho la febbre.» non le credevo, stava anche meglio di me. Era solo leggermente raffreddata.
Mi misi a ridere. Ridevo perchè lei lo diceva per convincermi ma non ci credeva nemmeno lei.
«Noi non siamo amici.» questo era un dato di fatto. «Ma della Julie che conosco io...» anche se non sembrava la conoscevo abbastanza. «Non fa mai un passo indietro.» non rinunciava mai a nulla, lottava sempre per ciò che credeva. «Quindi ora per quale motivo lo fai?» perchè nessuno riusciva a darsi una risposta a quella domanda, neanche le sue migliori amiche.
«Perchè ti interessa quello che faccio?»
«Sto per dirti qualcosa di gentile, ti avviso.» sì, lo stavo per fare. «quindi se non vuoi ascoltarmi, bloccami.» gli diedi il tempo per farlo ma non fece nulla. Ok, sapevo già che me ne sarei pentito. «Perchè, secondo me, tu sei quella più adatta per quel ruolo.» ed era vero, Brianne lo faceva solo per la popolarità, non per migliorare quella scuola.
«Ma tu non sei fidanzato con una delle candidate?» sì, lo sono ancora. Ma lei aveva proposto una festa, per un festaiolo come me, questa era musica per le proprie orecchie.
«Sì, ma avrei votato per te... quindi mi tocca votare per la secchiona.» non ero un fidanzato modello, avrei votato tutti eccetto la mia ragazza. 
Ancora mi ostinavo a stare con lei, mentre l'unica cosa che volevo fare era lasciarla. Era troppo invadente e insopportabile, oltre ad essere terribilmente stupida a delle volte.
«No! Quella farà raddoppiare i compiti, non posso permetterlo.» si alzò dal letto di corsa. Iniziò a prendere vestiti dall'armadio. Ancora vestiti? Poteva vestire tutta Londra, se non tutto il Regno Unito, per quanti ne aveva.
«Esci! Devo cambiarmi.» anche se non mi sarebbe dispiaciuto vederla... No! Ma che dicevo?! Uscì da quella stanza. 
Mi trovai Joyce, Sophie e Eleonor davanti la porta.
Ci stavano spiando? Loro appena si accorsero di essere state scoperte cercarono una scusa, non avevo voglia di controbattere e le lasciai fare. «Ci stavamo per accertare che non avreste litigato.» a quella scusa non ci credevano nemmeno loro.
«Si è convinta. Il tempo che si prepara e andiamo a scuola.» loro esultarono, scesero di corsa per avvisare gli altri. 
Ora il problema era come andavamo tutti a scuola? Eravamo in troppi per una sola macchina.




Note all'autrice:
Sono di fretta, la mia solita frase ma è davvero così :) Devo andare a pranzare e quindi non mi dilungo per molto.
Lungo il capitolo, eh? Si risolve l'incomprensione tra Harry, Joyce e Sophie e Julie riesce a convincersi e poi Joyce ha anche paura di salire in moto, mi immaginavo la scena di lei con Zayn e ridevo da sola (tranquilli, non ho nessun problema ahahha)
Per quanto riguarda le mie altre storie mi faccio un po' di pubblicità veloce.
Sul mio profilo potete trovare:

-But you're perfect to me.
-Waiting New Year's Day
-Revenge 
Tutte quanti sui One Direction e per chi avesse voglia di leggere di un altro genere:
-The Mysterious Blackside
Ora scappo! 


Ps. i vestiti:
Joyce e Julie: http://www.polyvore.com/capitolo_20/set?id=66927628
Eleonor e Sophie: http://www.polyvore.com/capitolo_20/set?id=66929178
 
Alla prossima!
 Vale <3
  
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