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Autore: WakeMeUp    07/04/2013    2 recensioni
Un incontro casuale fece sì che due vite si incrociassero, si fondessero, si abbandonassero, per poi tornare ad unirsi più forte di prima.
Louis cercò di smettere di tremare e prese delicatamente il bimbo dalla culla, stringendoselo addosso. Lo posizionò su un braccio, con la testa poggiata al suo avambraccio, e lo cullò un po'. Il bambino si aprì nuovamente in quella piccola smorfia che doveva essere un sorriso, facendo un piccolo verso e, come se si fosse sentito a casa solo in quel momento, chiuse gli occhi.
Louis si voltò verso la donna che gli sorrideva felice, mentre una lacrima le rigava una guancia.
«Ha scelto te.» disse. Louis guardò nuovamente il bimbo tra le sue braccia e sorrise.
«Voglio prenderlo.» disse sicuro. «È una situazione difficile Mary, tu dovrai aiutarmi, ma voglio farcela. Per lui, per me e per Harry. Sono sicuro che quando si sveglierà ne sarà felicissimo.»
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non appena i quattro amici varcarono la soglia della clinica, una strana tensione calò su di loro. 
Liam camminava in silenzio, con un leggero sorriso incoraggiante sul volto e la testa bassa, mentre un braccio di Zayn gli circondava le spalle e uno di Niall gli circondava la vita, quasi come se i due amici lo stessero trattenendo dal crollare ancora.
Louis, invece, percorreva a grandi falcate quell'ultimo corridoio che lo separava dall'essere nuovamente a casa.
Era passato da Edward, poco prima, si era assicurato che il bimbo stesse bene e che Mary non avesse bisogno di nulla e successivamente aveva invitato i ragazzi a seguirlo, così che potessero salutare Harry.
Una volta arrivati davanti alla camera del riccio, Louis si voltò un'ultima volta verso i suoi amici, quasi per chiedere se fossero sicuri di volerlo vedere in quello stato, e attese solo un cenno e un sorriso da parte loro, poi aprì la porta e non appena i suoi occhi si posarono su quella figura statuaria, si sentì a casa.
Liam, Niall e Zayn entrarono dietro di lui, quest'ultimo si chiuse la porta alle spalle, poi si poggiarono al muro accanto alla porta, per lasciare ai due fidanzati un attimo tutto loro.
Louis si avvicinò ad Harry a passo spedito, fermandosi alla sua sinistra, mentre i suoi occhi si posavano sul volto rilassato e la sua mano scivolava lungo il braccio sinistro del riccio, prima di andare ad intrecciarsi con una mano grande, dalle dita sottili.
«Ciao amore...» Sussurrò il castano, stringendogli la mano, prima di avvicinarsi alle sue labbra e sfiorarle con le sue. 
«Ricordi, ti avevo detto che avrei rivisto i ragazzi per pranzo, e beh loro adesso sono qui e vorrebbero salutarti.» continuò poi, spostandogli qualche riccio dalla fronte. 
«Faccio avvicinare prima Liam, ti va? Così avrai affrontato già la parte più difficile. È sempre il solito rompi scatole, non è cambiato affatto.» Louis si lasciò andare un sorriso e così anche gli altri tre, mentre Liam si avvicinava lentamente ad Harry, spinto dall'invito di Louis.
Il biondo cenere si avvicinò ancora, portandosi dal lato opposto a quello del castano, mentre i suoi occhi scrutavano l'intera figura del riccio nel letto e ogni tentativo di frase gli moriva in gola.
Liam riuscì ad avvicinarsi del tutto, prendendo la mano libera del riccio e stringendola tra le sue. 
«Sei bellissimo. Ma non dire a Lou che te l'ho detto se no mi picchia!» sussurrò Liam, rivolgendosi ad Harry, con tono scherzoso. Louis ridacchiò e scosse la testa.
«Ragazzi, vi dispiacerebbe lasciarmi un attimo solo con lui?» Chiese poi Liam. «Lou, posso?» Chiese ancora.
Louis tentennò per qualche attimo, prima di accordargli quel permesso con un sorriso.
«Certo Lee!» Asserì il castano sorridendogli, prima di lasciare un bacio sulle labbra del suo ragazzo e dirigersi alla porta.
Non appena furono fuori, i tre ragazzi si guardarono, indecisi sul cosa fare. Fu Niall a spezzare il silenzio.
«Lou, io vorrei andare a vedere Edward, sai prima dormiva e vorrei conoscerlo.» asserì il biondo e Louis annuì, sorridendogli dolcemente.
«Certo. Ti ricordi dov’è la stanza?» chiese. Niall annuì.
«Allora vai, c’è Mary, io prendo un caffè alla macchinetta.» asserì il castano. Niall gli sorrise ed annuì ancora.
«Ci vediamo dopo, allora.» concluse, prima di sparire tra i medici e i pazienti che affollavano il corridoio.
«Tu che fai?» si rivolse poi Louis a Zayn. Il moro sembrò riscuotersi da uno stato di trance e alzò la testa dal pavimento.
«Uhm.. sì, ti aspetto, voglio andare a fumarmi una sigaretta.» asserì il moro. Louis si limitò ad annuire e insieme si diressero verso l’ascensore. Scesero al piano terra e si diressero alla macchinetta vicina all’uscita che dava sul giardino, dove Zayn avrebbe potuto fumare la sua sigaretta.
Louis prese un caffè, poi condusse Zayn fuori, poggiandosi al muro accanto all’entrata, un po’ più distante dalla porta.
Un silenzio piuttosto pesante calò tra di loro, mentre Louis sorseggiava il suo caffè, prima di porgere il bicchiere al moro, che accettò volentieri e ne prese un sorso, restituendo poi il bicchiere al castano che lo finì mentre Zayn cacciava dai jeans il suo pacchetto di sigarette e se ne accendeva una.
Louis si perse ad osservarlo; Zayn era bellissimo, di una bellezza soprannaturale, il suo viso era un’opera d’arte e le sue labbra leggermente sporte in avanti per catturare il filtro erano quanto di più invitante avesse mai visto.
Louis fece scendere il suo sguardo sul collo del moro, ricordandosi quanto fosse maledettamente sexy durante i concerti, quando si esibiva nei suoi grandi acuti e gonfiava ogni vena di quel collo che era soggetto dei desideri di chiunque e forse, nonostante Harry, lo era stato anche dei suoi. Ma Louis era sicuro lo fosse stato anche di quelli di Harry.
Poi il suo sguardo scese ancora, fermandosi sullo scollo della maglietta grigia sotto la giacca di pelle, che lasciava intravedere il suo ultimo tatuaggio, delle labbra contornate da due ali nere.
E forse quel tatuaggio un po’ rappresentava il moro, le labbra erano la passione che scoppiava dentro di lui, la tentazione che il suo corpo suscitava in qualsiasi essere umano e quelle ali nere il mistero, il peccato, che si nascondeva dietro quel faccino perfetto.
E Louis non riuscì ad impedire ad un brivido di percorrergli la schiena, quando il suo sguardo si soffermò sul membro del moro visibile attraverso i pantaloni aderenti. Zayn non metteva mai pantaloni troppo aderenti, ma quel giorno li aveva messi e quello non giovava a Louis, che sentì un qualcosa risvegliarsi sul suo basso ventre, osservando come quei pantaloni gli mettessero in risalto il membro.
Scosse la testa e si ricompose, ringraziando l’amore che il moro metteva quando fumava, e che gli aveva permesso di non notare lo sguardo invadente del castano.
«Non ero mai stato in questa parte della clinica.» asserì il moro, guardandosi attorno e ammirando quel giardino verde pieno di alberi e fiori che metteva una pace innata. «E’ davvero bello qui.» continuò poi.
Louis deglutì a vuoto e si limitò ad annuire, ancora scosso da quanto successo poco prima.
«Già..» fu tutto ciò che riuscì a pronunciare, mentre il suo sguardo si fissava nuovamente sulle labbra di Zayn attaccate al filtro di quella maledetta sigaretta e Louis si maledì perché lui non poteva star desiderando quella sigaretta solo perché ci aveva poggiato Zayn quelle sue maledette ed invitanti labbra rosee.
Il moro però quella volta percepì il suo sguardo e si voltò a guardarlo curioso.
«Cosa c’è?» chiese. Louis distolse lo sguardo e scosse la testa.
«Niente.» rispose, ma Zayn non gli credette neanche per un attimo.
«Certo, come se non ti conoscessi.» sbuffò il moro, scostandosi dal muro per posizionarsi avanti a lui e alzargli il viso con la mano libera dalla sigaretta.
I due si guardarono per qualche attimo negli occhi, poi il moro prese la sigaretta con due dita e la avvicinò alle labbra del castano. Louis lo guardò ancora per qualche attimo, poi poggiò le sue labbra sul filtro e inspirò, per poi gettare lentamente il fumo fuori dalle sue labbra.
Louis sentì la nicotina circolare dentro di lui e si rilassò leggermente, lasciandosi andare contro il muro e chiudendo gli occhi.
Zayn prese l’ultimo tiro dalla sigaretta, poi la gettò e la spense, avvicinandosi ancor di più al corpo del castano, che rabbrividì quando una mano del moro si poggiò sul suo fianco e l’altra gli alzò nuovamente il viso, per fargli aprire gli occhi. Zayn non sapeva che cosa stesse prendendo a Louis, voleva capire ma il castano continuava a stare con gli occhi chiusi, abbandonato contro il muro.
«Lou..» lo chiamò il moro e solo in quel momento Louis aprì gli occhi, puntandoli ferocemente in quelli nocciola del moro.
I due si guardarono intensamente negli occhi per qualche attimo, Zayn era confuso mentre Louis sembrava quasi posseduto. Una strana luce negli occhi. Il castano afferrò i lembi della maglia del moro e se lo tirò contro, facendo aderire i loro petti, i respiri sulle labbra fin troppo vicine.
«Baciami.» asserì Louis e Zayn non ebbe tempo di realizzare nulla.
Le loro labbra si incastrarono per una frazione di secondo, tanto che Zayn quasi non percepì il contatto, mentre le sue mani si posizionavano sul petto del castano e lo spingevano lontano.
«No, smettila Lou, questo non è quello che vuoi!» sputò fuori il moro.
Zayn non sapeva dire se le sue labbra avessero davvero toccato quelle di Louis, perché non appena il castano si era sporto in avanti, verso di lui, e quelle labbra si erano quasi poggiate sulle sue, un’orribile sensazione l’aveva attraversato.
Aveva pensato ad Harry, in quel momento. L’idea che entrambi potessero tradire Harry si era fatta spazio nella sua testa e aveva quasi provato ribrezzo nel provare a baciare l’uomo dei propri sogni, ma soprattutto, l’uomo di suo fratello.
Louis invece era lì, immobile, a pochi passi da lui, con uno sguardo che trapelava delusione, rabbia, sconforto e sì, ancora rabbia. Non sapeva cosa gli era preso, non sapeva perché avesse provato l’infinito desiderio di saggiare quelle labbra, non sapeva più nulla.
Come aveva, Zayn, che gli era stato lontano per mesi, che non gli aveva parlato di persona, che non era mai andato a trovarlo in clinica, il coraggio di dire cosa lui volesse e cosa non volesse. Che ne sapeva, lui, di tutto ciò che gli era passato per la mente in quel periodo?
«Che ne sai tu di cosa voglio, eh Zayn?» sputò fuori, irato. «Sei sparito per mesi, ogni notte vieni qui da Harry e non mi hai mai detto niente, non mi hai chiamato, non sei venuto da me, non mi sei stato vicino.» continuò, mentre il moro lo guardava con sguardo mortificato e incassava ogni parola come una coltellata. «Hai idea di quanto io sia stato male? Per quanto ne so Harry potrebbe anche non svegliarsi più, eppure giorno dopo giorno mi sono convinto del contrario e sono andato avanti, da solo.»
Louis era talmente arrabbiato che non si era neanche reso conto di star urlando, mentre chiunque fosse nei paraggi si era girato ad osservarli.
«Lou, ti prego, non urlare.» lo pregò, infatti, il moro. A Zayn non piaceva essere al centro delle attenzioni in situazioni come quelle, non gli sembrava il caso di far sapere a tutti le loro faccende private e di dar spettacolo in quel modo.
«Non urlare è tutto quello che sai dire, Zayn? Non urlare?» ma Louis era sempre più furioso, mentre il nervosismo aveva fatto sì che dai suoi occhi scivolassero piccole gocce di quell’oceano che aveva al posto degli occhi.
Era ferito, deluso, e arrabbiato. Giorno dopo giorno era andato avanti da solo, senza nessuno che lo stringesse e gli dicesse che sarebbe andato tutto bene. In quel momento aveva bisogno di qualcuno che gli mentisse, che gli dicesse che Harry si sarebbe svegliato a breve, che non avrebbe riportato danni e che avrebbe ripreso ad amarlo più intensamente di prima. Aveva bisogno di qualcuno che lo amasse, che gli trasmettesse forza, che lo prendesse per mano e lo trascinasse fino al traguardo, senza permettergli di cadere ancora. Aveva, indirettamente, chiesto a Zayn di farlo, ma il moro sembrava starsi tirando indietro, come aveva fatto anche fino a quel momento.
«Louis, ti prego… smettila.» supplicò il moro e il castano perse la parola, distolse lo sguardo da quello del moro e si piegò sulle ginocchia, abbassando la testa e lasciandosi andare alle lacrime.
Era crollato, ancora, spezzato in due tra un amore che poteva nascere e un amore che doveva rinascere.
E in quel momento, alla vista di un Louis così abbattuto, fragile e spezzato, Zayn sentì i frammenti del suo cuore, spargersi lentamente sul pavimento.
Louis aveva bisogno di aiuto e lui non gliene aveva dato. Avrebbe cominciato ad esserci sempre, da quel momento.
Il moro si avvicinò al castano e gli accarezzò i capelli.
«Vieni qui.» sussurrò, poi lo afferrò per il busto passandogli le mani sotto le braccia e lo sollevò da terra, stringendoselo contro.
Louis portò le mani sul petto del moro, poggiandoci anche la fronte, e strinse i pugni, dandogli dei piccoli colpetti ogni tanto.
«Tu non c’eri. Lui rischiava la vita ogni giorno, io morivo ogni giorno con lui e tu non c’eri.» sussurrò il castano con voce rotta, mentre le lacrime si disperdevano sulla maglietta di Zayn che veniva continuamente colpita dai pugni del castano.
A Zayn, paradossalmente, venne quasi da ridere perché nonostante il momento fosse maledettamente serio, Louis riusciva a risultare dolce come un bimbo capriccioso, che mollava pugnetti al petto del padre perché non voleva fare il bagnetto. Sorrise impercettibilmente, poi tornò serio e poggiò il viso tra i capelli dell’altro, inspirando l’odore dello shampoo al cocco.
«Lo so, lo so e non sai quanto mi dispiace, ho agito da vigliacco, ma adesso sono qua.» rispose, stringendo maggiormente il corpo del castano al suo petto.
Louis fece scorrere le mani sul petto del moro, andando ad afferrarne i lembi e li strinse in un pugno.
«Non lasciarmi, ti prego.» Il moro scosse la testa, lasciandogli un bacio tra i capelli castani.
«Non lo farò.»
Ed era vero, Zayn non avrebbe mai più lasciato Louis solo, neanche la notte. Il moro si sarebbe praticamente trasferito in clinica. Tornava a casa solo per farsi una doccia e riposare quando sapeva che Louis stava bene e che non aveva bisogno di niente.
E così, persi nel loro abbraccio, nessuno dei due aveva notato Liam sulla soglia dell’uscita della clinica, che li aveva osservati e aveva ascoltato un frammento del suo cuore scivolare via.
E non avevano notato neanche Niall che, ancora una volta, stava impedendo al suo migliore amico di crollare, stringendolo tra le sue braccia.

 
 
 
 
 
Piccolo angolo mio.

Hi guys, eccoci qui!
Perdonate il ritardo immane ma nelle vacanze di Pasqua sono partita e non sono riuscita ad aggiornare.
Bene, bene, un capitolo piuttosto ricco.
I quattro tornano in clinica e vanno da Harry, dove Liam chiede a tutti di lasciarlo un attimo solo con il riccio, e i ragazzi obbediscono. Cosa vorrà mai dire Liam ad Harry?
Vi preannuncio che alla fine della FF, ci sarà uno speciale che raccoglie vari missing moments, tutti dal Pov di Liam, e che quindi ciò che Liam ha detto ad Harry lo scoprirete solo alla fine.
Ma, se avete supposizioni, fatele pure.
Intanto, mentre Lee parla con Hazza e Nialler va a giocare con Edward, nel giardino della clinica succedono cose oscure… Ahahahah, non è vero, niente cose oscure.
Louis si ritrova vicino a Zayn, troppo vicino a Zayn, e si ritrova a studiare il corpo del moro, cosa che non gli giova affatto.
Louis è confuso, non bacia qualcuno realmente da quando Harry è in coma e quando vede Zayn lì, vivo, bello e attraente non riesce a resistere, lo osserva, lo ammira e si risveglia in lui quell’attrazione fisica che con Zayn c’è sempre stata, così come c’era, anche se in modo più leggero, tra Zayn e Harry.
Louis per un momento vuole davvero quel bacio, ma per fortuna c’è Zaynie, che ripara tutto e gli impedisce di fare un grande errore.
E allora Louis si sfoga, si arrabbia e gli urla contro, e Zayn si rende conto delle sue colpe e lo abbraccia, facendo una promessa a se stesso: non lo avrebbe più lasciato solo.
Bene, adesso me ne vado perché devo andare a pranzo da mia zia e se non mi sbrigo mia mamma mi ammazza.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere se c’è qualcosa che non vi è piaciuto, se invece vi è piaciuto, se mi odiate perché Louis per una frazione di secondo ha baciato Zayn, quello che volete, a me fa piacere sentirvi, anche le critiche, spesso servono per crescere.
Quindi nulla, grazie ancora a chi è arrivato fino a qui, a chi recensisce, segue, preferisce o legge in silenzio.
Grazie a tutti e buona domenica! C:
WakeMeUp. Xx
   
 
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