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Autore: zayns condom    07/04/2013    16 recensioni
Tutti e due hanno una storia simile.
Tutti e due sono degli autolesionisti.
Ma cercheranno di aiutarsi a vicenda, a distruggere e dimenticare il loro passato e di eliminare gli ostacoli.
A Jesy però manca quella stronza, Bex le ha fatto del male, ma Jesyè capace di perdonare la sua -ex- migliore amica e Niall l'aiutera a far uscire Bex da quel circolo vizioso.
Jesy, 18 anni, autolesionista che tenta il suicidio.
Niall, 19 anni, autolesionista che scappa da un padre manesco.
Bex, 18 anni, tossicodipendente per colpa di Jonah.
Due autolesionisti, un amore, un ostacolo da salvare, un'amica da salvare.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter one- Plumcake







Non riesco a dormire, mi giro e rigiro nel letto, continuo a ripensare a tutto quello successo oggi, potessi, cancellerei tutto l’ultimo mese, o meglio cancellerei me stessa dalla faccia della Terra.
Tanto per fare un favore a tutti.
A scuola sono solo ‘la troia, che ha tentato il suicidio’.
 



 

‘’Era lunedì, di nuovo. 
Ma quello era un giorno diverso.
Mentre camminavo per il corridoio la gente mi guardava e sussurrava.
 
I miei passi erano decisamente veloci, tanto da non sentirmi più i piedi nelle mie vans, che toccavano il pavimento. Avrei preferito che questo sprofondasse e mi portasse con sé, dove nessuno

 
 
 
<< Smettetela di fissarla! >> urlò Cam, guardandomi. 
Alzai gli occhi inumiditi dalle lacrime ,che tentavo di non far scendere, e accennai un sorriso, poi lui si avvicinò e mi prese per una mano, per poi trascinarmi nel ‘corridoio nero’. 
Il ‘corridoio nero’ era un corridoio vicino ai vecchi bagni delle ragazze, tutte le finestre erano chiuse ed era poca la luce che riusciva ad entrare, inoltre, pochi conoscevano quel posto.
Durante il breve tragitto continuai a guardarlo in volto. La sua espressione seria non preannunciava niente di buono. Anzi. Lo conoscevo bene, Cam. Era un ragazzo allegro ed erano poche le volte in cui assumeva quell’atteggiamento.
 
Adoravo i suoi occhi verdi, d’estate diventavano gialli.
<< Adesso mi spieghi perché l’hai fatto >> disse arrivati alla fine del corridoio.
Scoppiai a piangere.
 

<< No no no no no non piangere >> disse asciugandomi le lacrime e cercando di farmi smettere.
Cam mi passò i fazzoletti e poi continuò a parlarmi.
<< non puoi capire quello che ho provato quando mi hanno detto che tu eri all’ospedale, che hai tentato il suicidio. >>
<< Mi capiresti se il tuo ragazzo ti usasse per scopare e poi ti lasciasse senza una spiegazione, tramite uno stupido messaggio, dicendo a tutta la scuola che sono una troietta. Giusto. Dimenticavo la mia migliore amica che va con il mio ex fidanzato, lo stesso che mi ha fatta umiliare davanti a tutti. Mia madre pensa che io sia una fallita. Lei non vuole una figlia come me. >>risposi con la gola che pungeva e il tono di voce rassegnato.
Lui mi abbracciò forte forte. E rimase accanto a me anche dopo il suono della campanella.
<< Come se non bastasse ho rovinato anche la reputazione di mio fratello. Chi vuole una sorella suicida? >>
<< Cosa te lo fa pensare? Lui ti vuole bene >>
<< Me l’ha fatto intendere all’ospedale. Liam me lo ha fatto capire. >>’’





 
 
Ripenso a quanto infame sia stato Jonah, ma anche Bex non scherza, vorrei che un dugongo li inculasse tutti e due, no aspetta meglio di no, vi immaginate tanti piccoli dugonghi-Jonah e tante piccole dugonghe-Bex in giro per il mondo?
Però Bex era la mia migliore amica, che diamine le era successo?
Ricordo quando insieme facevamo gli scherzi a Liam, ad esempio fargli trovare tutti i cucchiai che avevamo a casa, sotto le coperte, quando cucinavamo i plumcake all’arancia, era una grande a farli, penso a com’era concentrata nel farlo, teoricamente io non facevo nulla…
Non me ne accorgo, ma una lacrima mi riga il volto, poi due, tre, quattro…
Sinceramente? Quella stronza mi manca, mi manca quel tempo dove eravamo semplici ragazze innocenti, vorrei non aver mai conosciuto Jonah, perché lui cambiò radicalmente la mia vita, ma non positivamente.
Soffoco i singhiozzi nel cuscino lasciandone un pezzo bagnato, mi siedo sul letto circondando le ginocchia con le braccia e rimango a guardare il vuoto, buio, nero.
I singhiozzi e le lacrime riprendono possesso del mio corpo, mi muovo a tastoni in cerca dell’interruttore e picchio il piede con lo spigolo di qualche mobile << Merda… >> mormorai, una volta accesa la luce apro il cassetto e cerco a lungo, ciò che mi serviva per star “bene”.
Il freddo dell’acciaio sulla mia pelle, il bruciore sui miei polsi, il calore del braccio, la vista del sangue che usciva, nulla mi faceva star meglio, come quello.

***

<< I'll stop eating food and I'll squeeze into a dress, 

so I can be like you >>

Continuo a cantare il ritornello della canzone ‘Be like you’ di Ed mentalmente ,amo infinitamente il mio idolo, l’unica persona che c’è sempre stata quando ne avevo bisogno. Sposto lo sguardo verso la finestra e rimango incantata dai fiocchi di neve che volteggiano dolcemente in cielo per poi posarsi a terra, nel cortile della scuola.
<< Signorina Payne >> la voce della Bruck interrompe i miei pensieri.
<< Si? >> chiedo alzandomi di scatto dalla sedia.
<< Deve uscire qualche minuto, la aspetta la professoressa Parker in aula 69 >> disse indicando la porta, annuisco ed esco dall’aula avviandomi per il corridoio, non c’è quasi nessuno, tutti a fare lezione.
<< Ehi Jesy >> sento alle mie spalle, riconosco quella voce, non ho il coraggio di girarmi, ma deglutisco rumorosamente.
<< Jo-Jonah… >> mormorai, intanto lo sento avvicinarsi a passi svelti e decisi, e improvvisamente me lo ritrovo davanti, si avvicina ma io indietreggio.
<< La prossima volta, prova a buttarti da un piano più alto >> ghigna.
Sento di essere sull’orlo di una crisi di pianto, ma lui si allontana e torna a camminare verso la sua meta.
Rimango immobile qualche secondo, poi ricordo che devo andare dalla Parker, in aula 69.
Un attimo, dov’è l’aula 69?
La bidella nemmeno c’è, cazzo. Giro in cerca della classe, ma dato che ho il senso d’orientamento di un bradipo, mi perdo.
Sarà che sono quattro anni che frequento quella scuola, ma è come un labirinto, e non scherzo.
Mi ricordo al primo anno, quando il preside voleva venire in classe nostra a darci il ‘benvenuto’, arrivo quaranta minuti dopo, perché si era perso.
<< Ehi scusa, posso farti una domanda? Sei l’unica qui… >> mi chiede un ragazza biondo, probabilmente tinto dato che sono presenti delle ciocche castane sulla nuca, aveva gli occhi di un azzurro infinito, e un sorriso splendido, nonostante avesse i denti davanti leggermente storti, lo trovavo fantastico.
Avevo notato che anche lui girovagava per i corridoi, da un po’.
<< Certo >> rispondo abbozzando un sorriso e spostando i capelli lateralmente.
<< Sai dov’è l’aula 69? >> mi domanda grattandosi la nuca.
Io spalanco gli occhi << La sto cercando anc… >> non continuo la frase perché la Parker ci richiama << Eccovi! Dove cavolo eravate finiti? Per l’amor di Dante, sti ragazzi che sembrano dei bradipi… >>

***
 

<< Perfetto. >> esclamò la Parker una volta arrivati in aula 69, c’erano si e no una quindicina di ragazzi e ragazze, erano disposti in cerchio su delle sedie.
<< Ci siete tutti? Ora facciamo l’appello >> affermò un’insegnante che non avevo mai visto fino a quel giorno.
C’era una ragazza seduta accanto a me coi capelli che sembravano un quadro di Picasso, erano rossi, con le punte azzurre e delle ciocche verdi che partivano dalle radici, probabilmente avevo la faccia perplessa perché richiamandomi dai miei pensieri mi disse << Ha sbagliato la parrucchiera >> abbozzando un mezzo sorrisetto, sentii improvvisamente le guance avvampare.
<< Eliz Madison Turner >>
<< Presente >> rispose la ragazza ‘ho-dei-capelli-che-fanno-invidia-a-Giotto’.
<< Jesy Payne >> sobbalzai nel sentire il mio nome e risposi qualcosa tipo ‘ci sono’.
Era strano che io non avevo un secondo nome, perchè tutti lo avevano tranne me, mio fratello lo aveva, la ragazza coi capelli strani lo aveva, magari mia mamma avendo poca fantasia me ne diede solo uno, meglio così.
<< Niall James Horan >> il biondo che mi stava accanto alzò la mano svogliato.
Era un bel nome Niall, davvero originale, a parte per il secondo nome uguale a quello di mio fratello, ma poche persone si chiamavano ‘Niall’ non come ‘Liam’.
Il problema, è che non avevo ancora capito cosa ci facessi lì, con quelle persone, che tra l’altro, l’unica persona che conoscevo in quella stanza era la professoressa di recitazione Parker.
Alzai la mano per chiedere spiegazione e l’insegnante che ci fece l’appello, fece un cenno con la testa, per farmi capire che avevo il permesso di chiedere << Mi scusi professor… >> cazzo, non sapevo come si chiamava << Tennison, Josh Tennison >> continuò lui, al posto mio che si accorse del mio eventuale disagio, odio che si presenta site James Bond.
<< Si, professor Tennison, ma cosa ci faccio io qui? >> chiesi. Lui esibì un sorriso e mi corresse << cosa ci fate voi qui. >> disse marcando il ‘voi’ << Se ci dai tempo, possiamo spiegarti mia cara, Jesy >> continuò lui, io arrossì e annuì, abbassando lo sguardo.
La professoressa Parker, fa un passo mette in mezzo al cerchio di sedie un tabellone nella quale al centro c’era scritto ‘Depressione’ << Questo è un progetto fatto per voi ragazzi, ragazzi con delle storie simili, che avete passato sofferenze e dolore, noi vogliamo aiutarvi, a sconfiggere gli ostacoli, ma non saremo noi a fare lezione, perché questa non è una lezione, qui dovrete interagire tutti voi. Siete ragazzi speciali, e avete il diritto di vivere una vita speciale. Voi tutti sapete cosa significa ‘Depressione’ vero? >> Tutti annuirono << Bene, cosa vi viene in mente pensando a ciò? ognuno di voi dica delle parole che si colleghino >> rimasi sbalordita, traumatizzata, scioccata se si scrive così…
Senti tutti i ragazzi dire parole tipo “Droga, fumo, alcool,solitudine”
Niall aveva detto ‘autolesionismo’ a quella parola ebbi un colpo al cuore, mi si congelarono le vene.
<< Jesy? Tu non hai detto nulla, cosa ti viene in mente? >> mi chiese il professor Tennison , ma i cazzi suoi mai no eh? Sentii gli occhi di tutti puntati su di me, sentii lo sguardo addosso, che mi scrutava curioso.
<< Autolesionismo, su-suicidio >> dissi a voce più bassa che potessi, credo che però ebbero tutti capito, perché la Parker fece due frecce alla parola ‘Depressione’ e scrisse ciò che avevo appena detto.
Ci fu un minuto di silenzio, poi la professoressa Parker prese un respiro e disse << Guardatevi uno per uno, e facciamo un giochino, okay? Attaccherò dietro le vostre schiene un foglietto, e ognuno di voi dovrà scrivere ad un po’ di gente, la prima impressione che ha avuto su quella persona >> spiegò mentre Tennison ci attaccava un foglietto dietro la schiena, e ci distribuì dei pennarelli << Okay iniziate >> disse sfregando le mani, e sorridendo.
Appena mi alzai, Niall mi prese le spalle con le mani, inizialmente mi spaventai dalla stretta che però velocemente allentò <> mi chiese mostrando un sorriso mozzafiato << Certo >> risposi piegando il busto un poco << Che mi vuoi scrivere? >> chiesi curiosa, lui fece una mezza risatina << Che sembri molto simpatica >> rispose, esitai un pochino e risposi un << Grazie >> spostando una ciocca di capelli dietro l’orecchio << E sei molto carina >> continuò, a quel punto arrossì violentemente e abbassai lo sguardo << Spero di poter far amicizia con te >> mi disse dandomi una pacca leggera sulla schiena, segno che aveva finito << Ora scrivimi qualcosa, prima impressione, vai >> mi disse dandomi le spalle e mostrando il foglietto bianco attaccato alla schiena << Io non saprei… >> mormorai.
<< Avanti, avrai pur pensato qualcosa quando mi hai visto >> disse facendo un gesto con la mano.
Certo, che l’ho pensato, ho pensato che hai un sorriso fantastico nonostante i tuoi denti diversamente perfetti, e degli occhi che sembrano due pozzi, limpidi, non ne avevo mai visti così, pensai.
<< Certo, che l’ho pensato, ho pensato che hai un sorriso fantastico nonostante i tuoi denti diversamente perfetti, e degli occhi che sembrano due pozzi, limpidi, non ne avevo mai visti così >> Merda, no, vi prego ditemi che non l’ho fatto davvero, io non l’ho detto ad alta voce vero? Lui si irrigidì e deglutì, tanto che io potei sentirlo << I-io, n-no scusa… ho pe-pensato ad alta voce… >> balbettai.
<< Scrivilo. >> non era una domanda, era un ordine << C-cosa? >> chiesi incredula << Scrivimelo sul foglietto, avanti. >> guardai perplessa il foglio dinanzi a me, ma poi aprii il tappo del pennarello e scrissi tutto ciò che gli dissi pochi secondi fa, quando ebbi finito si girò ringraziandomi e se ne andò dagli altri per scrivere la ‘prima impressione’ che gioco di merda, pensai.
Quando Niall se ne andò sentì subito delle mani sulla schiena e qualcosa che scorreva sulla schiena, probabilmente qualcuno mi stava scrivendo qualcosa.
<< Chi sei? >> chiesi, rimanendo ferma permettendo alla persona di scrivere.
<< Eliz >> sentii di risposta.


***

 

Nel giro di mezz’ora avevo scritto a qualcuno qualcosa del tipo ‘sembri simpatico/a’ o ‘spero di conoscerti meglio’ e stronzate varie.
<< Ora staccate il foglio dalla vostra schiena e leggete ciò che hanno scritto gli altri di voi. >>
Staccai il mio e lo lessi, un sorriso mi scappò sulle labbra, erano tutte cose davvero carine, nessuno mi aveva mai fatto dei complimenti.

“Sembri simpatica, sei molto carina e spero davvero tanto di far amicizia con te N. xx”
“So che infondo i miei capelli ti piacciono, dai AHAHA scherzo, anyway ispiri molto simpatia E. (: ♥”
“Hai uno stile nel vestire, fantastico B.”
“Sei bella F.”

<< Allora? Jesy, ti ha fatto piacere o no ciò che c’è scritto nel foglio? >> mi chiese curiosa la Parker.
<< Molto. >> risposi con gli occhi lucidi, non so il perché di questo, so solo che questo giorno stravolgerà la mia vita, è una sensazione.
<< Eliz, cosa ne pensi del giudizio della gente, te ne freghi o altro? >> chiese stavolta rivolgendosi ad Eliz, quest’ultima abbasso lo sguardo.
<< Fa male… >> mormorò.
<< Male, quanto? >> chiese a bassa voce la Parker, quasi come fosse un segreto, avvicinandosi ad Eliz.
<< Infinitamente, male. >> l’insegnante si trovava a poca distanza dalla ragazza, e le accarezzò la nuca.
Vidi Eliz asciugarsi delle lacrime con la manica della felpa, sentii il respiro bloccarsi, quanto cazzo aveva ragione?
La Parker poso una bacio sui capelli della ragazza, chinandosi e bisbigliando un “mi dispiace”, dopo di che si alzò, tirò un sospiro, e notai che la professoressa aveva gli occhi lucidi, si vedeva che provava tanta compassione per la ragazza.
<< Niall, leggi il commento più bello che hai ricevuto >> gli disse il professor Tennison.
Vidi il biondino lanciarmi uno sguardo e rivolgermi uno dei sorrisi più belli di questo pianeta.
<< Hai un sorriso fantastico nonostante i tuoi denti diversamente perfetti, e degli occhi che sembrano due pozzi, limpidi, non ne avevo mai visti così>>
Tutti spalancarono la bocca, e osservai il professore chiedere << Chi te lo ha scritto? >> ma la sua voce fu sovrapposta da quella della campanella, per fortuna.
<< Potete andare, ci vediamo domani alla seconda ora, sempre qui e… Payne, Horan, non perdetevi. >>
Trovai Cam fuori dalla porta ad aspettarmi, gli lancia le braccia al collo per stritolarlo in una abbraccio e lasciargli numerosi baci sulla guancia quando mi sciolsi da quell’abbraccio senti qualcuno picchiettarmi la spalla, mi girai e trovai Niall che mi posò le sue labbra sulla mi guancia e mi disse << Ci vediamo domani, Jesy >> arrossì, e annuì << è il tuo ragazzo? >> chiese. Io scoppiai a ridere << No no >> dissi fra le risate.
<< A me pare di sì >> rispose alzando le spalle << Vado Jesy, ci vediamo>> ripeté girandosi per andare.
<< Niall >> lo richiamai.
Lui girò il capo alzando le sopracciglia con aria interrogativa << Cam è gay>> gli urlai per farmi sentire.
Sorrise ancora come non avevo mai visto fare e alzò il pollice, per poi salutarmi.






*angolino autrici Betti e Fatima*
 
Quattro pagine di word, gente, mai scritto un capitolo più lungo giuro o:
Allora, scusateci se è lungo :c
Bene, ora se qualcuno la segue o la caga, continueremo, sennò adios :c
Non possiamo pubblicare a vuoto D:
Stay strong people.
 

  
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