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Autore: floorcoaster    28/10/2007    4 recensioni
11 Motivi per cui Draco e Hermione si appartengono l'un l'altro.
Long-fiction scritta in risposta alla challenge della community 11 Reasons
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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11 Reasons General Theme: 11 Reasons why Draco and Hermione Belong Together
Pairing: Draco Malfoy, Hermione Granger
Titolo: The One Who Knows
Rating: PG
Disclaimer: Harry Potter non è mio!
Word Count: 1685
Prompt: Tabella 1 (Anatomia)—Olfatto

°°°°°

All the things you treasure most, will be the hardest won

Dar Williams

°°°°°


“Sei sicuro di volerlo fare?” chiese Hermione.

Lui fissò il grande edificio di fronte a lui e trasse un profondo respiro. “Sì,” rispose, ma lei poteva avvertire l’insicurezza nella sua voce.

“Draco, non devi per forza essere qui.”

“È la mia casa,” disse a denti stretti.

Hermione non disse più nulla e gli strinse una mano. Lui la lasciò fare, ma non la incoraggiò, il suo braccio rigido al fianco. Lei lasciò la presa. Erano in piedi, con un gruppo di Auror, all’esterno di Malfoy Manor, ad aspettare. Lucius Malfoy era stato finalmente catturato e Narcissa, che aveva seguito dappresso le orme del figlio, aveva consegnato la casa come garanzia.

Malfoy Manor era stato il palco di almeno una dozzina di battaglie durante la Guerra, e il maniero ed i suoi terreni portavano le ferite di ognuna di esse. I vetri delle finestre erano rotti, larghi tratti di terra riarsi, e gran parte dell’ala sud era andata completamente distrutta, esponendo parte degli interni della casa alla furia degli elementi.

Il Ministro aveva voluto che la proprietà fosse setacciata alla ricerca di artefatti Oscuri. Draco s’era appellato alla richiesta e gli era stato riconosciuto il diritto di rimuovere i propri effetti personali, prima che la dimora venisse perlustrata.

Kingsley Shacklebot, l’Auror a comando dell’operazione, uscì dai portoni principali in parte divelti e dichiarò che si poteva entrare, e che gli incantesimi protettivi erano stati rimossi.

Tutti si voltarono verso Draco, che trasse alcuni respiri profondi e marciò attraverso le porte d’ingresso senza una parola. Hermione non era sicura se avesse dovuto seguirlo. Le aveva detto che la voleva lì, con lui, ma non appena aveva rimesso gli occhi sulla casa in cui era cresciuto, dove non aveva messo piede per oltre un anno, s’era completamente chiuso su se stesso, ergendo muri, e inferriate, e barricate.

Avanzò verso le porte e si mise a parlare a bassa voce con Kingsley, lasciando il tempo a Draco di sparire all’interno del maniero, se l’avesse voluto. Gettò uno sguardo in fondo all’ingresso e lo vide in piedi, ad aspettare, lo sguardo accipigliato fisso sul pavimento. Con un sospiro, Hermione attraversò la soglia dell’ultimo posto sulla terra in cui avrebbe mai immaginato di potersi ritrovare un giorno.

Camminare nell’anticamera principale era angosciante. Bruciature erano visibili sulle pareti e sui muri; i quadri squarciati erano appesi ad angolature anomale, vasi e altri suppellettili erano in mille pezzi, sparsi sul freddo marmo.

Quando si avvicinò a Draco, lui si mise le mani in tasca, facendole capire senza mezzi termini che non voleva essere toccato. Hermione dovette ricordarsi che lui stava attraversando un qualcosa che lei non avrebbe potuto capire. Si fermò a qualche passo di distanza da lui.

Draco fece un cenno, indicando il corridoio che portava all’ala sud. “Di lì c’erano tutte le camere di rappresentanza. La sala da ballo, il salotto di ricevimento, la stanza della musica, la galleria d’arte, persino il museo della famiglia Malfoy, se si può definire così.” Girò il volto in direzione opposta. “Di là le camere, più che altro. La mia è – era – al secondo piano, appena saliti dalle scale. La loro…” si fermò, e Hermione lo vide deglutire diverse volte prima di proseguire. “La loro era alla fine, sulla destra.”

La guardò – no, non proprio. Fissò un punto appena al di sopra della sua testa. “Che cosa vorresti vedere per prima cosa?”

Voleva andarsene. Non l’aveva mai visto così e la spaventava. Era come se stesse combattendo lacrime, rabbia, frustrazione, delusione e contro il suo stesso tradimento, tutto insieme.

“V- voglio che scegli tu,” rispose nervosamente.

“La mia camera, allora,” decise e con un singolo cenno si diresse verso il grande scalone. Gli Auror li avrebbero seguiti, ma non avrebbero toccato nulla finché lui non avesse dato il suo benestare.

Hermione lo seguì in silenzio, combattendo contro le proprie lacrime. Non voleva altro che prenderlo tra le proprie braccia, e tenerlo stretto e dirgli che tutto sarebbe andato a posto. Ma non c’era conforto per lui, nulla che avrebbe potuto accettare.

Scuotendo la testa, Draco aprì le porte della propria camera – della sua vita precedente – ed entrò. Hermione non fu sorpresa di scoprire che l’arredo era in verde e argento. C’erano tre ampie, raffinate librerie su una parete, ricolme di libri di tutte le forme e dimensioni; un camino ornava una seconda parete; un enorme letto la terza, e sulla quarta un armadio si ergeva di fianco a una porta finestra, drappeggiata con pesanti e ricche tende di velluto. Draco attraversò velocemente la stanza e aprì le tende.

La polvere gli inondò il volto e starnutì. “Doxy,” mormorò. Lentamente si voltò per fronteggiare la stanza alla piena luce del giorno. I suoi occhi incontrarono brevemente quelli di Hermione, prima che lui avanzasse verso le librerie e iniziasse ad impilare i libri.

Hermione gli andò al fianco e osservò l’imponente collezione. Come Ottenere Sempre Quello che Si Vuole, Una Enciclopedia della Magia Oscura, L’Arte Oscura della Seduzione, 1000 Pozioni Alternative. Erano solo alcuni dei titoli che catturarono la sua attenzione. Boccheggiò e si ritrasse.

Draco si fermò e alzò lo sguardo su di lei, curioso. Aveva già formato tre pile, muovendosi velocemente da un ripiano all’altro. “Che c’è?” le chiese, nessuna inflessione nella sua voce.

“Sono tutti… Oscuri,” rispose, voltandosi verso di lui.

L’occhiata che le rivolse le gelò il sangue e fece propagare brividi – spiacevoli – lungo la sua schiena. Lui abbassò lo sguardo sul libro che aveva in mano e ne lesse ad alta voce il titolo. “Creature della Notte, Volume III, S-Z.” Sospirò stancamente, come se fosse esausto. “Hermione, cosa ti aspettavi di trovare? Libri sui mici?” Non la stava esattamente deridendo, ma era quanto più vicino al suo vecchio ghigno che lei avesse visto da quanto s’era unito all’Ordine.

Non voleva piangere, davvero. Si dimenticò per un momento di chi fosse, ora, Draco e temette che potesse prendersi gioco di lei. Che la chiamasse debole. Per la prima volta, era anche leggermente intimidita da lui; era come se fosse divenuto una persona diversa nel momento in cui aveva rimesso piede nella proprietà della sua famiglia.

Invece che confortarla, come aveva sperato, Draco si limitò a fissarla. “Allora?” pretese di sapere.

“Io – tu li stai tenendo,” riuscì a dire.

Draco sbatté le palpebre e osservò le pile di libri che aveva creato fino a quel momento, poi tornò con lo sguardo su di lei. “Questo… è quello che sono.”

Delle lacrime le pizzicarono le palpebre e solo allora, finalmente, vide i suoi occhi ammorbidirsi. Lui li chiuse velocemente e si massaggiò il capo.

“Io… te l’avevo detto che sarebbe stata dura,” disse.

Lei l’aveva saputo; solo, non si aspettava che sarebbe stato così difficile per lei. Non aveva anticipato quanto forte potesse essere l’effetto di quel posto su di lui; aveva pensato di essere abbastanza forte per lui.

Hermione si limitò ad annuire e riportò lo sguardo ai libri. Più che mai, avrebbe voluto stringerlo stretto, ora per trovare conforto anche per sé, oltre che per lui, ma non lo fece. Si sentiva così impotente, lo sguardo fisso su L’Arte Oscura della Seduzione e i suoi neuroni ad urlarle che lui era cambiato adesso, che non era più così.

“È sull’assassinio,” le disse, piano. Lei sobbalzò, non s’era accorta del suo avvicinarsi. “Mio padre mi regalava libri del genere in ogni momento.” Draco lo prese e lo sfogliò le pagine. “Voleva forgiare la mia coscienza presto e in maniera definitiva.” Chiuse il libro e la guardò, poi lo gettò sopra la prima catasta e ritornò al suo lavoro.

Hermione si sentiva perduta.

“Il comodino affianco al mio letto,” disse Draco dopo un paio di minuti, senza guardarla. “È chiuso. La parola d’ordine è libertas. Lì c’è quello che leggevo.”

Hermione esitò e poi si avvicinò al letto. Con un’occhiata sopra alle sue spalle, mormorò la parola d’ordine ed aprì il cassetto. All’interno c’erano due libri vecchi e consunti – Canto di Natale di Charles Dickens e Huckleberry Finn di Mark Twain.

Cautamente, prese in mano Huckleberry Finn e gli diede una scorsa. C’erano appunti su ogni pagina nella sua graffiante calligrafia, ovviamente era stato letto più e più volte. Il suo cuore accelerò i battiti e lei si voltò, per scoprire che gli scaffali erano stati completamente svuotati.

La stava guardando.

Lei arrossì e si girò per rimettere a posto il libro.

“No, tienilo fuori. Anche l’altro.”

Hermione obbedì, posando entrambi i volumi sul letto.

Draco accese un fuoco nel camino e lo aizzò magicamente finché non lo vide ruggire, lei poteva avvertire il calore spandersi per la camera. “Vuoi aiutarmi?” le chiese.

“Aiutarti a fare cosa?”

Lui raccolse la copia di L’Arte Oscura della Seduzione e la lanciò tra le fiamme. Sorrise all’odore di carta bruciata che riempì la stanza. Hermione trovò che quell’espressione non si addiceva all’aria oppressiva del Maniero. Quell’alone misterioso, oscuro, petulante che aveva visto momenti prima era in sintonia con l’ambiente. Il sorriso, no.

“Tieni,” le disse, porgendole un libro rosso scuro. “Credo che questo dovresti buttarlo tu.”

Hermione gli andò accanto e prese il libro guardandone il titolo. I Sanguesporco e i Loro Usi. Lo lasciò quasi cadere; quasi lo aprì. Poi lo gettò tra le fiamme con tutta la forza che disponeva.

Lui le indicò una catasta di libri. “Questi sono infiammabili.” Poi un’altra. “Questi no.” E infine l’ultima. “Questi si ribellano a tutto ciò che tenta di distruggerli. Li lasceremo a quelli del Ministero.”

Hermione annuì.

Draco sogghignò. “Riesci a reggere l’idea di bruciare dei libri, Granger?”

“Beh, questa è un’occasione molto speciale. Sì, credo proprio di potercela fare,” disse senza tremore.

Ci volle un’ora per finire quel compito, e giocarono nel contempo a vedere chi avrebbe indovinato il colore delle fiamme che avrebbe prodotto il libro successivo.

Per Draco era una tappa fondamentale del processo di allontanarsi da quella parte di sé che aveva sempre disprezzato, di cui si era vergognato. Dalla casa, portò via solo due libri, una foto di sua madre e la sua scopa. Tre mesi dopo, quando il Ministro dichiarò il maniero ufficialmente “pulito”, lui ed Hermione lo osservarono ardere fino alle fondamenta.

To be Continued…



Nota dell’Autrice Il titolo del libro “L’Arte Oscura della Seduzione” è stato tratto, con il permesso dell’autrice, da “Forgotten” di Evy Black. Storia eccellente, non ancora completa. Potete trovarla negli archivi di mugglenet fanfiction.


Un bacione e grazie mille, as always, a Merryluna, senza di lei sarei persa ♥
Ne approfitto per ringraziare anche qua tutto lo staff di Acciofanfiction e Solarial! Non me l'aspettavo proprio e mi avete lasciato senza parole! :D

Un grazie anche a quella pazza dagli istinti suicidi che è la Judy! :lol:^^

Ricordando, infine, che la moglia è moglia solo mia, e che non sbrano nessuno se lasciate un commento (almeno credo :unsure: XD) ... alla prossima!

Kit

Kabubi: Ma ciao! Elenwe mi ha subito fatto ricordare Tolkien, ma non avendo letto ancora il Silmarilion non riuscivo a capire perché^^ Draco indeciso ha sempre quel qualcosa di teneroso in più^^ Grazie mille del commento! :)

Moglia, che è moglia solo mia: Contenta che rimarco ciò che è mio? Sì? Bene, dammi Ant! :medio :medio Come già saprai, ho dovuto leggere il tutto almeno un tre volte prima di trovare un filo logico in quello che stavi dicendo, ma non ho demorso (che brava che sono^^) e... non ci ho capito nulla lo stesso. XDDD
Non osare mai più avvicinare il nome del mio tesoruccio Dracocucciolotto a quel verme sifilicoso di R-Ro... del coso, ecco! :dry: *coso appassionatissimo*!

Merryluna: Sì, il libro dei nomi serviva di sicuro. E scommetto che, se avessero guardato bene, avrebbero trovato un libro dei nomi anche nella libreria di Draco. Piromani che non sono altro! :lol: Un megabacione :wub:

Mya78: Ciao carissima! Grazie mille, come sempre! Sei troppo buona! ♥ Draco tenero e dolce non si vede spesso, ma ogni tanto ci vuole. E uno come lui non può che essere un padre super-iper-affezionato e protettivo^^ Un bacione e grazie ancora!
   
 
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