L'intruso.
“Quello sbruffone” pensò furiosa Hermione. Gli occhi lanciavano scintille dal furore, le braccia tremavano e la pacia brontolava dalla fame, non aveva mangiato niente. Comunque, era troppo arrabbiata per andare nella Sala Grande a dare spiegazioni sul perché era così sconvolta. Quindi sospirò profondamente e si diresse verso la Sala Comune e quando arrivò davanti al dipinto della Signora Grassa disse chiaramente
- Mimbulus Mimbletonia.-
Hermione entrò nel varco e superando alcuni alunni del primo anno, si accovacciò sulla sua poltrona preferita davanti al camino scoppiettante, sferruzzando qualche berretto per i poveri elfi domestici.
Harry era preoccupato, Ron aveva già finito di mangiare ed Hermione non era tornata. Non era un buon segno. Silente si alzò dalla sedia e dopo il solito discorso augurò la buona notte a tutti gli studenti, così lui trascinò Ron il più velocemente possibile nella Sala Comune.
Hermione stava ancora sferruzzando un calzino per il C.R.E.P.A, Ron soddisfatto si voltò per scoccare a Harry uno dei suoi sguardi compiaciuti, ma vide che l’amico era già diretto verso la ragazza..
-Dove sei stata?- Domandò Harry.
-Biblioteca.- Rispose secca lei. -Senti Harry, mi dispiace, ma credo che tu e Ron dovrete iniziare a fare i compiti da soli. Io ho sonno, i miei li finirò domani.-
-Ma non avevi detto di essere stata in biblioteca?- Domandò confuso Harry.
Hermione impallidì e voltò lo sguardo che poco prima era puntato sull’amico dai capelli corvini, verso Ron. –Si ecco, non ho detto di averli finiti, insomma.. erano tanti… io vado.. a dormire…-
Ma Harry pensò all’unico tema di Storia della magia che c’era per compito e che Hermione (secondo la sua versione) non aveva ancora finito.
-Mente.- Sbuffò Ron. –Lei sarebbe capace di finire un compito del genere in un minuto! Miseriaccia, è Hermione! Chissà cos’ha in mente!- Disse poi ridacchiando, sembrava che Ron non desse molta importanza a questa storia, ma Harry sì.
Harry sì.
Da tempo cercava di scoprire cos’avesse Hermione, un momento era felice e solare come la primavera e un altro era triste e non aveva voglia di parlare con nessuno. Certo, non era la prima volta che saltava un banchetto, così girandosi da una parte all’altra del letto ( lui e Ron, stanchi, erano andati nel dormitorio), si chiese se non centrasse… ma no, era impossibile.. eppure lo aveva immaginato quando poche ore prima aveva cercato il ragazzo biondo platino al tavolo dei Serpeverde senza trovarlo…
Harry sbuffò, doveva esserci un altro motivo.
-Dormi Harry!- Grugnì Ron assonnato. Ma Harry non poteva dormire, non poteva proprio…
Quella notte una sagoma sinuosa camminava svelta nella Sala Comune che ormai era vuota, mentre i ceppi spenti del caminetto la lasciavano avvolta nell’oscurità.
-Auch!-
La sagoma era ferma, quasi in allerta. Ma nessuno l’aveva sentita, quindi continuò a camminare svelta verso il dormitorio femminile. Si bloccò un attimo per accertarsi che nessuno fosse sveglio, e iniziò imprudentemente a salire i gradini della scala, due alla volta. Ma, d’un tratto, la scala si trasformò in un grosso scivolo, i gradini si piegarono in loro rendendo la superficie liscia e facendo scivolare la sagoma dritto sul pavimento mentre questa, a stento soffocava un grido. Non l’aveva previsto. S’udirono dei rumori nella stanza femminile, la sagoma era accasciata a terra, aveva preso un brutto colpo. “Sono fottuto”, pensò.
Poi dal dormitorio sbucò la testa di una ragazza che fece scivolare l’esile corpo avvolto nel pigiama sulle scale incuriosita, atterrando proprio accanto a lui, il quale trattene il respiro.
La sagoma sentì sussurrare qualcuno: –Lumos!-
-Draco!- Urlò Hermione a bocca spalancata.
***
Eccomi potteriani! Sono riuscita a fare due capitoli in un solo giorno e sono proprio soddisfatta!
Spero solo che vi piaccia, perché io ho fatto del mio meglio!
p.s. recensite o metto la Umbridge seriamente ahahah c.c