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Autore: sheisafighter    08/04/2013    3 recensioni
"Ma sai cosa? Non importa, perché ogni giorno che passa è un giorno in meno per raggiungerti."
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ATTENSCION PLIS: Ascoltate 'Dark Paradise' di Lana Del Rey mentre leggete il capitolo.
Parla praticamente della vita di Louis dopo la scomparsa di Harry. 
Fate conto che sia un capitolo (?) lol No, davvero, ascoltatela e basta. Buona lettura!
 



 
 
Gone Too Soon
 
chapter five.

 
 
"Siamo stati insieme un anno e mezzo... Un anno e mezzo, capisci? Io, quello che veniva mollato dopo due giorni, un anno e mezzo con te. 
Eravamo innamorati come non mai, ricordi, Haz? Ricordi il nostro primo 'ti amo'? Io sì, ricordo tutto di noi." Prese a giocherellare con un po' d'erba ancora umida accanto a lui.
Chiuse gli occhi, sentendo i sensi di colpa crescere mentre il ricordo più brutto che aveva tornava a fargli visita. 
Non aveva neanche mai potuto metterlo da parte, non aveva mai cercato di soffocarlo come aveva fatto con tutti gli altri ricordi. 
Era colpa sua se Harry non era più con lui.

 
 
Il sabato sera era sempre la parte migliore della settimana, a parere di Harry e Louis.
Sarebbero usciti, si sarebbero divertiti e sarebbero tornati a casa. Si sarebbero messi a letto e si sarebbero coccolati.
Ma quella sera non andò così.
Decisero di andare nel pub al centro di Londra, quello aperto da poco ma già popolarissimo.
Si diceva fosse davvero bello. 
Una volta arrivati lì, decisero di ordinare da bere. Ma Louis, preso da un malore improvviso, lasciò Harry al bancone per recarsi al bagno.
Restò chiuso in quel bagno per ben dieci minuti, con la testa rivolta al water e il viso pallido.
Quando uscì si pulì la bocca e si lavò le mani ma prima di tornare da Harry fu bloccato da qualcuno che lo fece sbattere contro il muro e cominciò a strusciarsi addosso. 
Doveva essere decisamente ubriaco. Louis era completamente terrorizzato, non sapeva cosa fare.
Harry, d'altro canto, pensò di andare a controllare come stesse il suo fidanzato e quando vide il ragazzo strusciarsi contro il suo ragazzo sentì il cuore frantumarsi in mille pezzi.
Si fidava di Louis, come aveva potuto? 
Corse fuori dal bagno senza proferir parola. Gli avrebbe urlato contro quando sarebbero tornati a casa, sapeva contenere la rabbia.
Louis non notò Harry. Riuscì a liberarsi solo pochi minuti dopo e, una volta scollatosi di dosso il ragazzo, corse dal riccio.
"Scusa, amore, mi sono sentito male..." 
Harry gli rivolse uno sguardo carico d'odio. 
"Andiamo a casa?" chiese il più piccolo.
Louis annuì, pagò i drink ed uscirono dal pub subito dopo.
Aveva cominciato a piovere durante il tragitto e Louis odiava essere bagnato dalla pioggia.
Arrivarono poco dopo ed appena misero piede in casa, Harry non riuscì più a contenersi.
"Un malore improvviso, eh, Louis? Quante altre stronzate mi hai detto?" gli urlò il riccio.
Louis si voltò, il terrore negli occhi e il cuore che gli batteva fortissimo.
"Che stai dicendo?"
"Credi che non ti abbia visto in quel bagno del cazzo? Dimmi, com'è avere un ragazzo che ti si struscia addosso sapendo che il tuo fidanzato ti aspetta fuori?"
Voleva sparire. Harry l'aveva visto e credeva che lo stesse tradendo. 
No, questo doveva essere un incubo.
"Harry, lasciami sp-" iniziò con calma il più grande, ma fu bloccato dal ragazzo.
"No, fottiti Louis! Non voglio sentire una patetica scusa! Mi fidavo di te!" urlò, nuovamente, prima di infilarsi di nuovo la giacca e prendere le chiavi dell'auto.
"Harry dove vai?"
"Lontano da te." aprì la porta ed uscì.
No, Louis non poteva perdere Harry così. Non poteva perderlo a causa di qualcosa che non aveva fatto.
Aveva aspettato il ritorno del ragazzo per ore. 
Harry era uscito alle 22 ed erano ormai le 3 del mattino, fuori pioveva ancora e Louis non sapeva cosa fare.
Era seduto su quel divano da quando era uscito da quella maledetta porta e si sentiva in colpa, perché avrebbe dovuto fermarlo.
Ma in quel momento si era sentito impotente e disperato ed Harry non voleva nessuna spiegazione.
Sospirò, prendendo a torturarsi le mani. 
Il cellulare sul tavolino da caffé cominciò a squillare incessantemente. 
Lo prese immediatamente e rispose di fretta. Era Harry.
"Harry? Harry, amore, stai bene?" gli tremava la voce e l'ansia prese il controllo su di sé.
"..Lei è Louis?" 
L'ansia si trasformò subito in terrore. Non era Harry, era una voce sconosciuta.
"S-sì, dov'è Harry?"
"Louis, ascolti... Sono l'agente Williams. Il ragazzo che cerca, Harry, ha avuto un incidente..."
Il cuore del ragazzo si fermò per un attimo. No, non poteva essere vero. Era decisamente un incubo.
"E dov'è? Come sta? Arrivo subito!" quasi urlò, ma in quel momento non gli poteva interessare.
Si trattava di Harry, la persona che amava di più al mondo.
"I- il suo cuore è debole ma batte ancora..."
L'agente gli spiegò dove si trovavano. e Louis si precipitò fuori come un fulmine.
Corse alla sua auto e partì il più velocemente possibile.
Guidava velocemente e piangeva.
Arrivo dopo qualche minuto, lasciò l'auto sul ciglio della strada e corse da Harry.
L'auto era completamente distrutta, il  suo corpo era per terra, a meno di due metri dal veicolo, ed aveva il fronte e le labbra sanguinanti. 
L'agente gli disse di aver già chiamato un ambulanza.
"Harry, hey.. Sono io. Amore, apri gli occhi, dai. Non azzardarti a lasciarmi qui da solo, Styles."
Teneva Harry tra le braccia, tremava e singhiozzava. Gli spostò i capelli dalla fronte, stringendolo maggiormente al proprio corpo.
"No..." dalle labbra di Louis uscì solo un sussurro impercettibile.
L'ambulanza arrivò troppo tardi, Harry Styles aveva già lasciato questo mondo.
E Louis Tomlinson, invece, aveva perso tutto.

 
 
 
 
Ed ecco che tornavano le fitte di dolore al petto.
Strizzò leggermente gli occhi, cercando di trattenere le lacrime. Non doveva piangere. 
No, doveva essere forte per il suo Harry. Ma forse non voleva più essere forte.
Aveva tenuto duro per un anno e in quell'esatto momento Louis stava lasciando che il dolore lo risucchiasse, ancora una volta.
 
 
 
 
 
 




 
 
 
AUTHOR'S SPACE:
Ecco l'ultimo capitolo.
Non disperate, devo ancora pubblicare l'epilogo ewe
Sì, so di aver pubblicato appena due giorni fa ma ero ispirata :c
Probabilmente mi metteranno in carcere per omicidio dopo questo capitolo, forse. Non lo so. 
Ho scritto di notte e avevo sonno, accontentatevi.
Btw, preparatevi che l'epilogo sarà peggio, mi sa. D:
Spero vi sia piaciuto. 
Alla prossima,
Elle.
  
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