Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Segui la storia  |       
Autore: Envy_Love    29/10/2007    1 recensioni
“Universo Reale.
Universo Alternativo.
Mondo Reale.
Mondo parallelo.
Fay Tranen e Fantasy Tranen.
Due sorelle con un unico segreto ed un unico scopo: rimanere vive.
Ce la faranno a sopravvivere anche ad Aerugo, paese in rivolta nel sud?
Riusciranno a superare le loro difficoltà principali?
Ma soprattutto..
..riusciranno a salvare Amestris dalla catastrofe della guerra?
…sei pronto a varcare la soglia del portale ancora una volta?”
Salve. Sono tornata anche questa volta con una nuova fiction che, come al solito, non vedevo l’ora di postare! *.* Bhè.. spero vivamente che vi piaccia! ^_^ ringrazio di cuore fullmetalQUEEN perché mi ha dato le caratteristiche dettagliate di Fantasy Tranen, ovvero la sua “reincarnazione” nella mia fiction XD e sapete chi è Fay? *O* IO, ovviamente.. XD spero vi divertiare a seguire questa fiction, ma d’altronde non sono io a scegliere. XD
Ready? Steady? GO!
Genere: Generale, Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Envy, Nuovo personaggio, Un pò tutti
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo Terzo
-Is My Sin-

Central City, ventiquattro ottobre.
Fay e Fanny camminavano l’una di fianco all’altra, senza una meta precisa. La più alta, Fanny, osservava Fay preoccupata, mentre quella fissava per terra, mentre continuava a camminare tranquillamente. Fay sospirò, Fanny deglutì.
«Faycchan?» tentò. La più bas.. la più giovane non rispose. Fissava apaticamente per terra, come se niente potesse farle sollevare lo sguardo. E sbuffava. Era così oramai da anni, e Fanny non aveva mai capito perché.
Tutto da quando Fanny stava rischiando di morire affogata nell’acqua.
«Faycchan? Faycchan!» tentò ancora, mettendole una mano sulla spalla. La destò, facendola scattare ad osservarla. Fay inarcò un sopracciglio.
«Che c’è?» chiese, interrogativa e alterata: non le andava quasi di essere disturbata.
«Io.. oh, bhè. Niente.» fece, scuotendo la testa «Solo che ogni volta, nee-chan, sei sempre così distaccata..»
«E’ una tua illusione ottica.»
«Non ti riesce di mentire, nee-chan.»
«Dettagli.» rispose quella, seccamente. Le seccava oramai tenere una conversazione con la sorella o con qualunque altra persona, almeno mentre questa pensava. Pensando pensando, finì con lo sbattere accidentalmente contro un ragazzo, che gli diede una potente spallata. Si sentì un rumore metallico forte e deciso. Fay di quel ragazzo vide soltanto la coda bionda, nient’altro.
«Faycchan!» s’apprestò a rimproverare Fanny «Ma perché non guardi la gente che sta arrivando?! Chiedi scusa!»
«Ma stà zitta..» disse Fay, mentre si voltava ad osservare il ragazzo contro la quale aveva sbattuto: occhi dorati, capelli del medesimo colore, altezza più o meno decente, volto da bambino. Fay inarcò un sopracciglio «Stà attento a dove vai, ragazzino..» disse, sprezzante verso di lui. Quello le si accanì contro, ma venne prontamente bloccato da un ennesimo ragazzo, dai capelli e gli occhi castano chiaro, alto poco più di lui.
«Chi sarebbe la pulce ultra-iper-mega micro che non si può vedere neanche con una super lente di ingrandimento e che è più piccola di una larva di formica, eh?? EH?? CHII????» Fay inarcò un sopracciglio.
«Accidenti.. persino gli schizzati dovevano capitarmi, oggi..» disse, sospirando. Quello si dibatté dalla presa dell’altro e le tirò un destro. Con in medesimo braccio lei bloccò il suo colpo, senza metterci né sforzo né impegno. Solo, tese il braccio. «Che cercavi di fare?» chiese, acida, verso di lui «Vai ad attaccar briga coi tuoi amichetti, idiota» e, con uno scatto in avanti, lo fece volare ad un metro di distanza: questo perché non ci aveva messo forza. Si voltò, riprendendo a camminare. Fanny la guardava preoccupata. Poi si voltò verso i due.
«S-Scusatela, vi prego.. non.. non so cosa le è preso, oggi..» disse, inchinandosi poco. «V-Vi prego..» tentò ancora. Il ragazzo più alto le sorrise.
«Non preoccuparti, è già acqua passata.» disse, sereno «Vero, nii-san?» disse, scoccando verso il fratello uno sguardo omicida. Quello sbuffò e annuì.
«Ah.. vi ringrazio.» sorrise lei. Poi si voltò, raggiungendo velocemente la sorella «Nee-chan, aspettami!»
«E muoviti, lumaca!»

Si erano fermate appena arrivate in una locanda. Fay e Fanny avevano due camere separate, in piani diversi, ma in quel momento erano entrambe nella stanza di Fanny.
Fay si era tolta la maglietta, rimanendo solo in reggiseno: ma d’altronde non aveva altre possibilità. Afferrò delle chiavi inglesi e altri attrezzi e sfiorò il proprio braccio destro: era un automail. Cercò se vi erano segni di scheggiatura o altro, e alla fine notò diversi bulloni lenti. Afferrò la chiave inglese e, mettendosi in una posizione alquanto scomoda, cominciò a trafficare con essi. Gira, gira, gira. Strinse poco a poco tutti i bulloni, così che non si potesse rompere. Fanny la guardava.
«Mai di andare da un buon meccanico, vero?» chiedeva, inclinando il volto lateralmente. Inutile la domanda: gli automail Fay se li costruiva da sola. Non aveva motivo alcuno di andare da terzi a farseli fare. Era abbastanza brava per conto suo, e se proprio non era in grado di pensarci da sola, prendeva il primo treno per Rush Valley e andava dal suo riparatore di fiducia. Quello che le aveva insegnato a costruire automail.
«Non ne ho bisogno.» disse con disprezzo Fay. Era da un paio di giorni che era così distaccata e acida, ma pareva non accorgersene da sola. Mentre riponeva le chiavi inglesi e prendeva un panno e il lucido, la sorella scese dal letto e le andò vicina. A dieci centimetri dal suo volto, ad osservarla. Fay spalancò gli occhi, arrossendo senza motivo, voltandosi di scatto dall’altro lato, lucidando il proprio automail con innata tranquillità.
«Quand’è che mi spiegherai come ti sei procurata quel braccio?» Fay non colse la domanda.
«Come?» chiese.
«Intendo, come hai fatto a perdere il braccio destro?» Fay rimase immobile, fissando per terra. Strinse i pugni, convulsamente. Abbassò lo sguardo, mordendosi il labbro. Sembrava quasi stesse per piangere, peccato non fosse nel suo intento farlo.
«E’ il mio peccato.» rispose, seria, alzando nuovamente lo sguardo e continuando a lucidare il proprio automail. «Non penso che ti dirò mai come ho fatto. E’ meglio che tu non sappia.»
«Io ho ancora molto da imparare.» disse Fanny «Ma so riconoscere quando qualcuno fa una trasmutazione senza cerchio alchemico. E tu lo fai da moltissimo tempo.» disse, sospirando e sedendosi normalmente per terra «Giusto da quando stavo per affogare nel lago, circa sei o sette anni fa.» disse, incrociando le braccia al petto, osservandola inclinando il capo.
«Sì. E quindi?»
«C’è un periodo senza ricordi, nella mia memoria.» disse Fanny, sospirando «Da quando ho rischiato di morire a due anni dopo.» spiegò, sbuffando «Perché?» Fay sospirò. Continuò a lucidare l’automail, ma questa volta più forte del solito: rischiò di scheggiarlo o di ammaccarlo, per la troppa forza impiegata.
«Che vuoi che ne sappia io?» rispose secca, Fay «Potrebbe essere che hai un periodo di amnesia, no?»
«NO, FAY, NO!» disse Fanny, scattando in piedi. «Non puoi prendere tutto così alla leggera, dannazione!» strinse i pugni, digrignando i denti «Tu sai qualcosa che io non so, e che non vuoi dirmi! Ma io ho il diritto di sapere!» Fay scattò in piedi, fronteggiandola.
«E invece no, Fanny.» disse, seria e acida. «Non ne hai il diritto.» secca, diretta, calma: questo modo di essere di Fay colpì direttamente il cuore di Fanny, alla quale vennero le lacrime agli occhi. «Non ho il dovere di dirtelo.» disse ancora. Altro tuffo al cuore. «E, specialmente, non voglio dirtelo.» si voltò, prendendo le proprie cose da terra, issandosele sulle spalle e sulla schiena.
Aprì la porta, donando un’ultima occhiataccia acida alla sorella, uscendo poi e sbattendo in malo modo la porta. Fanny scivolò a terra, lentamente, tremando. Le vennero le lacrime agli occhi. Lentamente, poi, con un singhiozzo più forte, cominciarono a scendere, argentee e silenziose, così come erano arrivate agli occhi, come coltelli che tagliavano in due il suo cuore.
Così come le sue parole.

 



  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: Envy_Love