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Autore: EmmaStarr    09/04/2013    11 recensioni
Siete stufi delle solite storie dei Malandrini dove non succede mai niente?
Siete pronti per un'incredibile avventura oltre i confini del tempo e della magia?
Bé, i Malandrini di sicuro no, ma che ci volete fare... le avventure capitano, specie se è la mia testolina contorta a prepararle. u.u
Ebbene sì, ritornano i nostri benamati Malandrini che, in compagnia dell'incantevole Lily Evans, dovranno vedersela con ripetuti viaggi nel tempo alla ricerca di alcuni misteriosi rubini...
Dove finiranno? In un lontanissimo passato? In un remotissimo futuro? Quali misteriosi personaggi incontreranno? In che disperate situazioni si troveranno? La loro amicizia rimarrà salda, nonostante tutto? Sarà forse in seguito a questo viaggio che finalmente Lily cadrà ai piedi di James? Oppure falliranno e non torneranno indietro mai più?
Per scoprirlo... leggete!
Dal capitolo 2:
“Insomma, dovremmo viaggiare nel tempo, senza nemmeno poterci smaterializzare, per recuperare questi cosi a sprezzo della vita, e avremo solo un giorno per ogni rubino?” domanda Remus.
“Proprio così!”
“Siamo fottuti” conclude Sirius. E gli do ragione. Oh, se gli do ragione.
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
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XXXV

 

Salve!

Eccoci dunque all'ultimo capitolo.

Certo, non disperate, ci sarà anche l'epilogo :D

Però questo è l'ultimo vero e proprio... In ogni caso, volevo avvisarvi che per motivi di trama riprenderemo James, che era già alla fine dello scorso capitolo. Scusatemi la.. licenza poetica? XD

Spero vi piaccia!

Vostra

Emma ^^

 

 

No, James, non puoi farmi questo.

Tu non sei così, non lo sei, no...

Non sei così assetato di potere, io lo so. L'ho sempre saputo.

E se non stesse combattendo contro un Mangiamorte del sesto anno te lo griderei in faccia, ma non ce la faccio...

Non andare! Non sederti, James!

Il mio avversario mi lancia un incantesimo, ma io paro e lo stendo di rimbalzo.

Remus e Peter sono ancora occupati, e onestamente non so proprio come se la caverà Peter, ma al momento ho altre priorità.

“James! Fermati!” grido, sperando con tutte le mie forze che una parte di lui mi senta ancora.

Diamine, sembra ipnotizzato.

Come prima, nel lago...

Eppure allora c'era un motivo. Io non mi sento attratta da quella cosa, grazie tante.

Perché loro sì?

Sono arrivati davanti al trono, e si squadrano ostili.

Non si metteranno... Non si metteranno a lottare per un trono, vero? Non loro! Per quel poco che li conosco, io lo so che si considerano più che fratelli, non è possibile che lottino uno contro l'altro!

“Spostati, Potter.” sibila Sirius.

Io corro, ci sono quasi...

“Fatti da parte.” replica James, freddo.

“Fermatevi!” grido, disperata.

“Vattene, Evans! Non è la tua battaglia, levati di torno!” mi fa Sirius, spingendomi all'indietro.

Mi ha... spinta?

“James?” ho le lacrime agli occhi.

“Quando avrò il potere su Hogwarts, Lily, mi farò perdonare.” sussurra lui, e mi sembra di scorgere qualcosa nei suoi occhi...

Ma quel qualcosa scompare subito, rimpiazzato da una maschera d'odio.

Non l'avevo mai visto così, mai.

Quello che più lo caratterizzava è sempre stato il suo sorriso, il suo sorriso così dolce e spontaneo, così buffo e meraviglioso...

Non fare quella faccia, James!

“Allora, te ne vai oppure no?” chiede Sirius, gelido.

“Devi solo provare a fermarmi!” ribatte James, facendo per sedersi sul trono.

“Non così in fretta! Stupeficium!” esclama Sirius, puntandogli la bacchetta addosso.

Puntandogli la bacchetta addosso.

Ma stiamo parlando di James Potter e Sirius Black.

Loro non... Loro non fanno mai cose del genere! Che gli succede? Non sono in loro...

“C'ero prima io! Non puoi farmi questo, credevo fossimo amici!” grida James, scagliandogli contro un incantesimo.

“Ci sei sempre prima tu, vero? Bé, stavolta ho una notizia per te: questo è mio!” replica Sirius, schivandolo e rispondendo al fuoco.

“Smettetela, voi siete amici da sempre!” grido, cercando di farli ragionare.

“Hai dimenticato che ho dovuto penare per un mese prima di guadagnarmi la sua preziosa presenza?” soffia James, muovendosi agile per schivare e combattere, senza allontanarsi troppo dal trono.

“E avrei fatto meglio a non cedere!”

“Sì, così l'anno scorso una volta scappato di casa ti saresti ritrovato solo come un cane in mezzo alla strada!” sputa James, gli occhi di fuoco.

Un attimo. Cosa?

Non può averlo detto.

 

* * *

 

Non posso averlo detto.

È come se avessi spento di colpo una luce, ritrovandomi spiazzato e annichilito dall'oscurità.

Che cosa ho detto? Come ho potuto?

Non... Non credevo che sarei mai arrivato a tanto, non ho mai pensato quelle cose nemmeno per un istante!

Orribile.

Sono stato orribile.

Ma a chi importa di quello stupido trono? A chi importa del potere su Hogwarts?

Ho appena... Ho appena detto una cosa così orribile che niente, niente la potrà cancellare!

Non voglio quel trono.

Ci farà solo male, solo male. E io mi sento vuoto...

“No, no, no...” balbetto, gli occhi vitrei.

“James! James, dimmi che non lo pensi!” esclama Lily, gli occhi lucidi.

“No, io... Certo che no, non lo penso, no... Come ho...” balbetto con tono monocorde.

Ho appena rovinato la più bella cosa che mi sia capitata in tutti questi anni, accidenti a me! Sirius c'è sempre stato, per me. Sirius non mi ha mai insultato o preso in giro, mi assecondava sempre e se ero nei guai faceva del suo meglio per aiutarmi. Il fatto che creasse pasticci ancora peggiori è insignificante, poi.

Quello che conta è... Lo sto perdendo?

Per un trono?

Ma fatemi il piacere, io non ci sto!

“Sei tornato in te?” chiede lei, riscuotendomi dai miei pensieri.

“Io... Sì, io non volevo... Non lo penso, non potrei mai...” balbetto, senza sapere cosa dire.

Come faccio a giustificarmi? Come faccio? Io l'ho visto, quando è scappato di casa.

Era a pezzi, a pezzi. Immaginarlo solo come un cane (che poi, pensandoci, è un triste paragone più che azzeccato) per la strada in quelle condizioni è un pugno nello stomaco.

Per la prima volta dopo la mia uscita trovo la forza di guardare Sirius.

La le mani abbandonate lungo i fianchi, e un'espressione ferita che non gli avevo mai visto, tranne... Bè, tranne quella notte.

Ma allora non ero stato io a ferirlo, per cui adesso fa male il doppio.

“Sirius, io non lo penso...” ripeto, quasi meccanicamente. Che ti entri in testa, ok? Ti deve entrare in quella capoccia vuota che non potrei mai pensare una cosa simile...

“Non lo... pensi?” chiede Sirius, come se non ci credesse.

“No!” rispondo, quasi gridando. Faccio un passo e mi allontano da quel trono. “Non voglio quest'affare, Sirius, mi... mi fa male. È male. Mi ha fatto dire cose che non volevo, che non pensavo, che non avrei mai detto. Se tu... se tu non fossi stato mio amico, anche se non lo fossi stato, una volta saputo che eri scappato sarei andato a cercarti e ti avrei trascinato a casa mia. Con la forza, se necessario. Anche se tu non mi avessi mai parlato da quando ci siamo conosciuti io non ti avrei mai lasciato in mezzo alla strada, ok?”

Credimi, credimi, credimi. Non lo avrei mai fatto. Mai.

“... Mai?” chiede, esitante. “Nemmeno se avessi saputo che sono stato io a rompere accidentalmente la tua scopa, al secondo anno, facendo poi ricadere la colpa su quel ragazzo del settimo anno?” ridacchia lui, mettendosi le mani sui fianchi.

Un'ondata di sollievo mi raggiunge come se qualcuno avesse appena riacceso la luce di botto. Non ce l'ha con me, è tornato in sé!

Ma nel frattempo mi arriva un'altra consapevolezza.

La mia scopa.

“Sirius Orion Black, mi stai dicendo che io sono finito in infermeria per aver tentato di ammazzare quel tipo del settimo anno quando invece eri stato tu a distruggere la mia scopa?” chiedo, mente lui trattiene le risate.

“Suppongo che in quel caso, se l'avessi saputo ti avrei ospitato a casa mia solo ed esclusivamente per torturarti con l'orrenda musica di mio padre! E fidati, quando sei arrivato tu ho distrutto i suoi vinili per farti un piacere, ma se non l'avessi fatto tu non saresti più tra i vivi!” rido, sperando che capisca implicitamente che sì, l'avrei ospitato lo stesso.

 

* * *

 

Mi avrebbe ospitato lo stesso.

È vero, ho sempre saputo che l'avrebbe fatto ma quando ha detto quella frase...

È stata come una secchiata d'acqua fredda in faccia.

Perché quell'espressione, solo come un cane, è esattamente quello che mi ha detto Regulus quando mi ha visto scappare.

Ha detto che sarei rimasto solo come un cane.

Chissà perché si dice così.

È vero? Sono sempre i cani a restare da soli? E pensare che i cani vengono detti i migliori amici dell'uomo...

È per questo che mi viene da pensare che il mondo è ingiusto. Sono i migliori a restare da soli.

Eppure quando Regulus me l'ha detto io sono riuscito ad andare avanti, pensando che c'era James.

Il punto è che se me lo dice James le opzioni rimangono poche, per non dire nulle.

Ma sapere che non intendeva dirlo... Bé, posso capire come si sia sentito: anch'io non volevo dirgli che avrei fatto meglio a non cedere, e non avrei dovuto attaccarlo... Già...

Ero come assatanato, volevo solo quel trono. Non pensavo ad altro, e ora mi vergogno da morire, e sono sicuro che ci sta passando anche lui.

“Siete impossibili.” sospira Lily, sorridendo.

Chissà come l'abbiamo fatta penare, povera...

“Lily, sei stata fantastica.” afferma James, avvicinandosi a lei e stampandole un bacio sulle labbra. Poi le sussurra qualcosa all'orecchio che io non sento, ma va bene così: che abbiano i loro spazi.

E se lo dico io, state certi che sta succedendo qualcosa di incredibile.

Intanto, però, la battaglia non è ancora finita: anche il Pixie ci si è messo, dando fastidio a Remus in tutti i modi possibili, e dando pizzicotti ai Mangiamorte svenuti per farli rinsavire.

“Ehi! Questo è barare!” mi offendo, cercando di fermarlo. Ma il fatto che sappia apparire e svanire a suo piacimento gioca a mio svantaggio.

Lily si avvicina a Peter, siamo in netto vantaggio: dovrebbe funzionare, sì...

E il bello è la porta sta ancora lì, bella verso Hogwarts: penso che potrei baciare quel corridoio.

Lily stende quello che lottava contro Peter, e ora ne manca solo uno.

Sono così felice che potrei gridare.

Ma improvvisamente l'ultimo rimasto – uno del sesto anno, se non sbaglio – fa un incantesimo che non conoscevo, è spaventoso.

Se cerco di muovermi vado al rallentatore, pianissimo.

Mentre lui riesce a correre tranquillamente... Arriverà al trono!

Io e James però siamo ancora abbastanza vicini, soprattutto lui... Se ci diamo una mossa magari ce la facciamo!

Annaspando, camminiamo verso quel punto, ma faremo in tempo?

 

* * *

 

Angolo autrice:


Ma salve!
Intanto, squilli di tromba e rullo di tamburi, perché oggi 9/4 è... Il mio compleanno!

Ok, ve ne importa meno di zero.
Ma non importa, eh? Intanto che ve ne pare del capitolo?
Ah, la faccenda di Sirius che lo ha datto penare prima di diventare suo amico mi è venuta in mente ripensando alle fanfiction di Malandrina4ever, una scrittrice incredibile.
Giusto per.
Per il resto niente, spero che vi sia piaciuto come capitolo: è un po' ombroso, ma ci voleva un po' di pathos, no?
Insomma, io credo che nessuno non litiga mai col suo migliore amico, no? E si dicono cose che non si vorrebbero mai dire... Il bello di James e Sirius è che sdrammatizzano tutto con una battuta, perché la loro amicizia è più forte!
E però la loro amicizia è più forte di tutto, del potere, del trono, di tutto.

Sì, ecco.
Grazie di cuore a tutti, vedrete che nell'epilogo vi ringrazio tutti uno ad uno!
Un bacione, vostra
Emma ^^

  
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