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Autore: harrysunbroken    09/04/2013    0 recensioni
A volte per apprezzare la luce devi semplicemente trovare il buio.
Dal capitolo uno.
'Il suo sangue. Sente quel sapore metallico in bocca mentre grida ed è in quella luce sfocata, che vede quegli occhi azzurri ancora una volta, vede l'oceano, sente una voce che gli dice di non tornare indietro e così pensa. Non me ne frega un cazzo. Non mi importa più. Vaffanculo. Io non voglio tornare.'
LARRY.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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“Harry.” qualcuno sussurra, e Harry si muove al suono, sbattendo le palpebre e sussultando leggermente nel vedere la luce fioca.

"Ciao." La persona dice di nuovo, a bassa voce,le parole gli arrivano stanche e ovattate.

Harry cerca di dire qualcosa di nuovo e finisce per fare un suono gutturale, e sbattendo un po' di più le palpebre, porta tutto a fuoco.

Liam, si rende conto, è in piedi davanti a lui, il viso offuscato dalla fila fioca di luci sul soffitto. Liam, a cui Harry non ha parlato da quasi otto mesi, è in piedi davanti a lui, sembra stanco e gli sembra ancora come harry ricordava.


"I tuoi capelli sono cresciuti." Harry osserva sollevando gli angoli della bocca

"Harry". Liam dice, attento a come guardare verso Harry. "Sei stato vittima di un incidente."

“Io—” Harry si interrompe, perché è allora che si accorge del rumore che si sente nel silenzio, il battito del cuore proveniente dai macchinari. Ha fili attaccati ovunque, e la sua pelle è pallida e bianca. Riesce a vedere le vene lì, si rende conto. Proprio lì sul suo polso.

C'è qualcosa di così pateticamente fragile in questo.

Non può fare a meno di vedere sè stesso nel modo in cui si vede negli occhi di Liam, pallido e livido su un letto d'ospedale, solo un ragazzo pelle e ossa, forse. Solo un'ombra di quel che era. E dio, era così tanto. Era così buono.

Harry rimane tranquillo, le sue dita si accarezzano il polso e si guarda intorno nella stanza, gli occhi di liam fissi su di sè. La finestra sulla parete accanto al letto si affaccia sul parcheggio, e ci sono solo poche auto sparse, tutte ricoperte di neve fresca.

Il cielo, però, è pieno dell'inverno.

La neve cade giù in veloce, Harry vorrebbe solo raggiungerla e toccarla. Vede anche le tre poltrone verdi davanti alla finestra, tutte vuote, e lui cerca di non pensare troppo alle persone che non desidera vedere lì seduti.

Radioso, si gira di nuovo verso Liam. "Il mondo sta finendo, Li."

Liam ignora quella frase, ma guarda Harry come se non fosse abbastanza sicuro di cosa dire. Infine, sospira. "Ho ricevuto una chiamata quando è successo, lo sai. L'abbiamo ricevuta tutti. Gli altri ragazzi sono al piano di sotto e stanno prendendo un caffè in questo momento, mi sa che saranno lì per un po', ma eravamo tutti così spaventati, Harry. Hai dormito per tre giorni, e i medici non erano sicuri-"

"Gli altri ragazzi?" Harry ripete intontito, cercando di sedersi sul letto. Fa una smorfia per il dolore che si allarga verso il basso fino a quando la testa si appoggia contro il muro. Non pensa al fatto che stava morendo. Invece, si guarda indietro sopra alla finestra, sentendo gli occhi di Liam su di lui mentre parla. "Sono qui, allora? È lui-um, è qui?"

Liam rimane in silenzio per un attimo. "Ehm, no. Aveva qualcosa, penso-"

"-No." Harry dice, e chiude il discorso. Si gira di nuovo verso Liam, passandosi una mano tra i capelli. "Voglio dire, non c'è bisogno di mentire a me, va bene? Ho capito. Ho capito. "

"Harry.", Dice Liam. La sua voce sembra stanca tutto ad un tratto, e Harry non vuole ascoltarlo. Non qui, dove non riesce a liberarsi di lui, poichè non si trova dall'altro capo di una linea telefonica. Liam inclina la testa di lato, guardandolo ed è la cosa peggiore che Harry ha visto in un istante. "Harry.  L'hai lasciato, vero? Lo sai che...- "

“Lo so.” Harry annuisce, ma sta guardando i lividi sulla mano. Quando Liam non dice nulla, Harry annuisce di nuovo. "Sì, Liam. Lo so."

“Okay.” Liam dice. Sposta gentilmente la gamba di harry, sedendosi sul bordo del letto dell'ospedale. C'è silenzio per un po', rotto dal suono debole delle macchine, e poi Liam parla di nuovo. "Voi quattro eravate i migliori amici che avrei potuto mai chiedere, si sa,con voi ho affrontato tutto. Ho vissuto il mio sogno grazie a voi ragazzi ed i-io, voglio dire, a volte vorrei solo ritornare vicini come eravamo."

Harry rimane tranquillo, a guardare il profilo di Liam nella stanza d'ospedale poco illuminata. Ancora una volta, non sa cosa dire a questo. Si sente come se non sapesse mai cosa dire di nulla. Lui sa che è tutta colpa sua- la band che si era sciolta, il casino che sono diventati, lui lo sa. Ma lui non sa come mettere insieme le parole o spiegare quanto gli dispiaceva per tutto ciò-

"Le infermiere," Liam dice all'improvviso, con voce bassa. Attento. "Hanno detto che la tua auto era ferma ad un incrocio. Il semaforo era verde e tu eri fermo lì." Liam si ferma e sospira rumorosamente. "Harry.. tu volevi che questo accadesse?"

Harry aggrotta le sopracciglia non capendo. "Cosa intendi?"
"Ti sto chiedendo se volevi morire.", Dice Liam.

"Ah." Harry ride, ma è una risata breve, sarcastica. Non riesce a credere che Liam gli stia davvero chiedendo questo. "È che quello che stanno dicendo, allora? Styles cerca di uccidere sè stesso e non ci riesce? Dai, Li. Tu mi conosci meglio di così."


"Pensavo davvero di si." Liam sospira.
Le parole colpirono Harry come un pugno, spingendolo in silenzio.

Per la prima volta da quando si era svegliato, si chiede cosa stavano dicendo di lui e soprattutto chi ci avrebbe creduto.La fine del mondo è in arrivo nel corso del sanguinoso orizzonte e la gente continua a fermarsi a guardarlo cadere a pezzi. Harry pensa di aver vissuto la sua vita troppo a lungo nella luce cruda, pensa che forse la sua ombra viene allungata troppo a lungo. Distorta. La verità sta diventando ancora più difficile da trovare.

Sedici. Quest'anno la sua vita è iniziata e finita. Vorrebbe poter tornare indietro.

"Liam". Dice che pochi minuti dopo. "Il mondo sta per finire."

Liam sorride. "Sembra sia successo secoli fa, non è vero?"

Harry si stringe nelle spalle. "Ci sarà un brillamento solare."

"Già." Liam annuisce, le dita appoggiate sulla pelle nuda della caviglia di Harry. "L'ho visto in televisione, che il mondo stava per finire." Liam si ferma, scuotendo la testa con una piccola risata. La fioca luce obliqua attraverso la finestra aperta trasforma il marrone scuro dei suoi occhi in miele. "E 'stato proprio prima di ricevere la chiamata del tuo incidente. Il più strano momento della mia vita, davvero. "

Liam è ancora sorridente, ma Harry vede attraverso il suo sorriso. Vede la verità nelle ombre scure sotto gli occhi di Liam, la vede nel modo in cui le dita di Liam sono strette intorno alla caviglia di Harry come lui ha paura di lasciarsi andare. Harry gli fa del male. - è così evidente che vorrebbe piangere. Ma non lo fa.

"Mi dispiace." Dice invece, spostandosi in avanti per appoggiare il mento sulla spalla di Liam. "Mi dispiace tanto, Li."

"Anche a me.", Dice Liam, inclinando la testa fino a quando il lato di essa è appoggiata contro la fronte di Harry. "Nove giorni rimasti. Riesci a crederci? "

Harry scuote la testa, ma non dice nulla.

Il silenzio si insidia tra loro ed i pensieri di Harry gli fanno girare la testa. Lui non sa nemmeno cosa pensare, cosa mettere a fuoco. Ha 24 anni ed è l'ultimo anno che vivrà. Questo non lo preoccupa tanto quanto dovrebbe. Lui sa di essere più fortunato, sa che ci saranno i bambini e le madri e le anime belle inghiottite dal sole, ma la cosa è-lui è tempo sprecato.

Più che altro, è il tempo che ha sprecato che lo fa rammaricaricare di più. Si tratta di tutte le cose buone che non ha fatto. Otto anni fa, la vita è stata brillante. Si è svegliato ogni mattina con il sole dentro di lui. Ma che ora è cambiato tutto. Gesù. Lui e il suo ragazzo, erano così.. fantastici.

Quando Harry parla, infine, le sue parole cadono nelle orecchie di Liam come pioggia. "Come sta?"

Sorpreso, gli occhi castani di Liam tremano verso il basso mentre si sposta sul letto d'ospedale come se stesse cercando di allontanarsi dalla questione.

"Harry-" Liam ha inizio.

"Voglio solo sapere come sta, Liam. Come lui è stato."

Liam sembra pensarci un attimo prima alzandosi, guardando indietro e guardando il mondo al di fuori della finestra. "Lui sta bene.." Liam risponde infine. "Direi che si,sta bene."

Harry annuisce, felice di sentirlo. "Hai parlato con lui?"

"Sì, ho parlato con lui al telefono questa mattina in realtà." Liam risponde, ed è allora che torna in sè stesso, sospirando. "Perché stai facendo questo, Harry? Sono passati due anni. "

“Lo so.” Harry è d'accordo, anche se ne sono passati cinque. “Voglio solo..”

"Ma tu non sai, Harry. Non hai idea." Liam scende dal letto, avvicinandosi alla finestra. Harry guarda come il suo corpo diventa una silhouette contro la fioca luminosità del vetro satinato, nero su bianco pallido e blu. "Tu non l'hai visto dopo la tua partenza." Liam dice, guardando lo spin neve come esterno statico. "E 'stato un disastro, Harry. Lui è stato un disastro, e lui è di nuovo finalmente felice. O almeno lui è sempre lì. Io non voglio che questo cambi."

"Come se avessi il tempo di cambiare qualcosa." Harry scatta, e le parole escono dal suono tagliente. E 'infastidito, però. Anche se lui non ha diritto a esserlo. "So che ho fatto un casino, Liam. Va bene? Lo so. Sapevo anche quando stavo lasciando che stavo facendo un errore, ma non sono l'unico che ha incasinato. Lui-Gesù, mi sentivo come se lui non fosse mai importato di me-"

"Dillo di nuovo, Harry, e ti ucciderò prima che il sole si avvicina." La voce di Liam è costante, ma c'è un peso dietro, pesante e bruciante. "Merda, Harry, sai che ti amava. Lo sapevamo tutti. Dal momento in cui è successo, lo sapevamo. Tutti lo sapevano. Tutti. Non è sempre Stato questo il Problema?"

Liam dice sputa queste parole, improvvisamente e tutte in una volta. Sembrano frantumarsi le fredde piastrelle della stanza d'ospedale, come schegge di vetro, i pezzi di verità che hanno cercato di eliminare fin dall'inizio di tutto questo.

Harry non sa nemmeno cosa dire.

Sta solo pensando che, chiaramente, Liam non ci arriva.

Chiaramente, Liam non capisce cosa vuol dire sentirsi se qualcun altro parlasse al loro posto, la bocca chiusa in trappola anche se non dovrebbe essere così.

"Sei un bastardo." Harry dice, ma non lo vorrebbe dire.

Liam sospira lentamente, ancora di fronte alla finestra. "No, non lo sono. E nemmeno tu. Sono solo ... tutto quello che sto cercando di dire è che ti amava. Lui ti adorava. E so che gli importava di te tanto quanto a te e-"

"Certo, quando non c'era nessun altro in giro!" Grida Harry, spaventato dalla durezza della propria voce. Non può combattere con Liam quando il mondo sta finendo. Deglutisce, riposa la testa contro il muro, fissando la nuca di Liam. La sua voce è tranquilla, come dice lui, "Io non credo di poter andarmene senza salutarlo, Li."

Liam si guarda intorno, vigile. "Voglio solo.. voglio chiederti una cosa."

"Spara", dice Harry.

"Sei ancora innamorato di lui?"
  
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