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Autore: Sophias Doll    09/04/2013    9 recensioni
Summer è una ragazza inglese dal carattere esuberante ed esplosivo costretta dalla madre a frequentare la celebre scuola 'Elite England College' (EEG) senza accanto a sé i suoi vecchi amici con cui aveva stabilito un rapporto meraviglioso.In questo lungo e frenetico anno scolastico nella EEG dovrà convivere, 24 ore su 24, con dei ragazzi della sua età.Fra litigi, competizioni e risate fra i ragazzi nascerà qualcosa di tenero come l'amicizia o magari anche qualcosa in più...Questo racconto lo dedico a tutte le persone che hanno difficoltà ad aprirsi o semplicemente essere sé stessi con altre persone .Un bacio e spero che la mia storia vi piaccia.
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 3.Capitolo “Stupid World”

Mi sdraiai qualche minuto sul letto e poi decisi di andare a fare un giro nel cortile della scuola. Prima però presi una bottiglia di coca-cola al distributore del piano femminile. Scesi al piano terra e mi diressi verso il giardino della scuola che non avevo mai visto prima. Era enorme, sui lati c’erano castagni e querce e sotto le loro possenti fronde vi erano raggruppati tante aiuole di begonie e orchidee, al centro c’era una grande fontana che spruzzava qua e là schizzi di acqua gelida. Ma la cosa che mi cadde più all’occhio furono le mimose che si vedevano all’orizzonte. Il sole ancora non era tramontato così rimasi impalata a fissarlo morire lentamente finche uno squittio da dietro mi fece rabbrividire.
 
“Devo dirtelo Tesoro hai un pessimo gusto in fatto di vestire ma non ti preoccupare questa notte facciamo un bel falò e bruciamo tutto, ti presterò io dei bei vestiti Summerita”
 
Mi girai lentamente per vedere quale mentecatta mi avesse rivolto la domanda. Dietro di me c’erano due ragazze: una bionda, bassina con gli occhi azzurri e l’altra aveva  i capelli e gli occhi di un castano intenso, col l’indice mise dietro l’orecchio la sua ciocca di capelli castani mostrandomi le orecchie leggermente più grandi del normale. Anche lei ebbe l’occasione di rivolgermi la parola.
 
“Dovrai anche andare dal parrucchiere hai bisogno di un cambio di look”
 
Disse, prendendo una ciocca dei miei capelli rossi facendola ondeggiare qualche istante. Le rivolsi uno sguardo trucido e lei leggermente spaventata lasciò ricadere la ciocca.
 
“Invece tu avresti bisogno di cambiare cervello”
 
Le consigliai. Presi la lattina di coca cola che avevo in mano e gliela aprii in faccia in modo da dargli qualche schizzo negli occhi.
 
“Nessuno può trattare cosi la mia migliore amica!”
 
Enunciò la biondina  gesticolando come una pazza isterica.
 
“Oh sta tranquilla che ce ne è anche per te”
 
Agitai la lattina e gliela versai sui capelli sicuramente biondi tinti. Dopodiché girai i tacchi e mi diressi verso l’entrata della scuola, appoggiato con la schiena sullo stipite della porta di vetro sghignazzavano Liam e un altro suo amico, un biondino di bell’aspetto.
 
“Ciao Liam”
 
Dissi avvicinandomi a loro zompettando felicemente.
 
“Ciao Sum, vedo che hai conosciuto le ragazze più carine della scuola” mi constatò ancora ridendo.
 
“Quelle le più carine…?!” dissi con tono di una che la sa lunga.
 
“Bè fino a ieri dopo sei arrivata tu…” disse facendo un sorriso che farebbe invidia agli angeli.
 
“Oh Liam non ci provare, sai che non arrossisco” gli diedi uno schiaffetto sulla guancia
 
 “Piuttosto non mi presenti il tuo amico?”
 
Chiesi spostando la possente figura di Liam per almeno vedere in faccia il biondino. Era un ragazzo abbastanza alto con le spalle larghe, i capelli biondo scuro riflettevano alla calda luce del sole. Le labbra rosa e carnose assieme alle gote rosee gli infondevano un aspetto dolce e infantile.
Alzai lo sguardo facendo incontrare i nostri occhi.

I suoi occhi

Aveva gli occhi di un azzurro chiaro molto intenso, un fascio di luce glieli illuminò esaltandone le sfumature verdine intorno alla piccola pupilla nera. Sorrisi compiaciuta davanti a tanta bellezza.

“Ricordati Summer, gli occhi sono lo specchio dell’anima di una persona”

Mi diceva mio nonno tempo fa. Per quanti anni siano passati, quella frase ancora la ricordo ed è per questo che la mia vista si ferma sempre a scrutare gli occhi di altra gente. Alcuni giudicano dai vestiti, altri dai modi di fare, altri ancora dal sorriso e poi ci sono io che giudico dagl’ occhi.
 
“Ok vi presento” sbuffò come se fosse annoiato “Niall lei è Summer… Summer lui è Niall”
 
“Piacere Niall Horan” disse tendendo il braccio verso di me. “Piacere Summer Westmore”
 
Risposi stringendogli la mano. Calò un silenzio tombale così cominciai a giocare con gli anelli che avevo al dito.
 
“Liam ma qua vi fanno morire di fame, quando si cena?”
 
Domandai interrompendo il silenzio, congratulandomi con me stessa per aver creato un buona e utile conversazione.
 
 “Oh bella domanda! Summer, me lo chiedo anch’io!”
 
Mi appoggiò Niall facendomi un sorriso a 32 denti regalandomi un leggerissimo colorito roseo sulle mie guance.
 
“OhOh finalmente qualcuno ha fatto arrossire Sum, complimenti Niall io non ci sono riuscito”
 
“Mi dispiace Liam ma sono meglio io”
 
 Si vantò Niall tirando la lingua di fuori e facendomi l’occhiolino.
 
“Comunque si mangia alle 20.00”
 
Rispose in ritardo Liam, diedi una veloce occhiata all’orologio di ottone che si poteva intravedere anche dalla soglia del college erano 19.05.
 
“Ragazzi vado a prepararmi in camera mia” già dietro a loro trasalii e gli domandai “A proposito sapete con chi condivido la stanza?” di colpo i ragazzi si ammutolirono “Ragazzi perché siete zitti?” non ricevetti risposta “Dai ragazzi su!! Senno vi stacco la testa a morsi!” li minacciai.
 
 “Mhhhh” cercò di dire Niall ma evidentemente non riuscì a formare una frase di senso compiuto.
 
“Come si può dire…” tentò di esprimersi Liam.
 
“Mhhh si puo dire…” continuò Niall.
 
“Si…” io pendevo dalle loro labbra.
 
“Staiincameraconkassadyevictoria” disse tutto in un colpo Liam.
 
“Cosa hai detto?”
 
Domandai per la millesima volta abbastanza impaziente, battendo le mani sui fianchi e cominciando a sbattere ripetutamente il piede destro a terra.
 
“Stai in camera con Kassady e Victoria”
 
Rispose esasperato dando un’occhiata al display del cellulare.
 
“Oh bene e sono simpatiche?”
 
Chiesi incuriosita anche dal loro comportamento, tutti e due non mi guardavano negli occhi ma si soffermavano a osservare le cose che gli stavano attorno. Avevo capito tutto.
“Non mi dite che…”
 
“Si” m’interruppe Niall con un filo di voce.
 
“Sei in stanza con quelle di prima” finì il discorso Liam.
 
“Grazie tante capitan Ovvio ci ero già arrivata” presi una piccola pausa per poi sbattermi la mano destra sulla fronte “ho sete c’è un distributore qua intorno?”
 
“Si davanti alla segreteria”
 
“Oh grazie Niall, ci vediamo a cena”.
 
Li superai, andai verso la segreteria e trovai subito la macchinetta, presi dalla tasca dei miei jeans 0.50 centesimi e li misi nell’apposita buchetta digitando sul display del distributore il numero ‘16’ che corrispondeva ad un’ allettante lattina di ‘pepsi’ ghiacciata. Aspettai per qualche secondo ma la lattina si incastrò, cominciai dando dei lievi colpetti al vetro che separava me dalla lattina di pepsi incastrata ma non scendeva e finii con dei forti calci finche qualcuno da dietro di me mi disse:
 
“Sta tranquilla, questo distributore si blocca sempre”
 
Mi girai per vedere chi fosse venuto a soccorrermi. Era un bel ragazzo, era alto e robusto con le spalle decisamente larghe, la pelle era leggermente ambrata, i capelli erano raccolti tutti in un alto e appariscente ciuffo nero con all’interno una macchia bionda. Gli occhi erano scuri e profondi si confondevano con la pupilla e per questo motivo pensavo realmente che li avesse neri come, come, come …il buio.

Neri come Il buio
 
Ma proseguì “Dovresti andare a quello sul piano dei dormitori femminili, quello non si blocca mai”
 
Mi assicurò. Mi scansai in segno di aiutarmi a prendere la lattina di pepsi e lui diede un piccolo colpetto alla sommità del distributore. La pepsi scese subito.
Solo ora mi accorsi che ero rimasta zitta tutto il tempo così mi affrettai a dire:
 
“Potevo anche farlo da sola”
 
Esclamai infastidita dal suo comportamento da ‘Sonol’eroeesalvoledonzelleinpericolo’ . Sconvolto dalla mia risposta abbastanza arrogante alzò un sopracciglio come per dire ‘Sicura? A me non sembrava’.
 
“Si. Ce la potevo fare e ora levati dalle palle che devo passare”
 
Dissi scansandolo bruscamente dal mio cammino. Ma lui mi bloccò per l’avambraccio. Solo in quel momento sentii la differenze di temperatura dei nostri corpi : io ero fredda invece lui era molto più caldo di me e infondo fu solo questo che mi inspirò più fiducia nei suoi confronti. Percepii la sua mano bollente scendere verso il palmo della mia mano destra ma io la strattonai allontanandola dalla sua portata. Fece un mezzo sorriso molto compiaciuto, che si seguì dalla mia espressione schifata.
 
“Tu sei quella nuova, Summer Westmore giusto?”
 
“Si sono io e tu chi sei?”
 
Gli domandai non prestando attenzione alla sua persona ma rivolgendo lo sguardo alla lattina ,con l’intento di aprirla, questo parve dargli fastidio perché dalle sue labbra carnose uscì il rumore sordo di un impercettibile sbuffo.
 
“Sono Zayn, Zayn Malik allievo del terzo anno”
 
Sprhhhh. La lattina si aprì facendo fuoriuscire dal foro d’acciaio una minima quantità di bolle giallastre e spumose.
 
“Ok ciao”
 
Mi affrettai a dire ma lui mi prese per il polso. Mi stava dando sui nervi, non sopporto la gente che fa così mi andrebbe tanto di prenderla a ceffoni.
 
“Di quale anno sei tu?”
 
Mi chiese dolcemente. Che? Prima fa il cattivo e ora fa il dolce? Meglio girare alla larga da questo qui è uno schizzoide.
 
“Fammi capire bene…” iniziai a sorseggiare un po’ di pepsi per poi continuare “Ma tu non hai un cazzo da fare tutto il giorno?”
 
“Fossi in te non sarei così strafottente. Potresti finire male”
 
Mi minacciò. I lineamenti del suo volto si indurirono velocemente, gli occhi si ridussero a fessure piccolissime tanto che mi meravigliavo come riuscisse a vedere e la sua mascella si serrò.
 
“Oh scusa non mi ero accorta di avere davanti il figlio della regina d’ Inghilterra”
 
Piegai leggermente le ginocchia facendo sembrare il mio movimento un mezzo inchino (molto irrispettoso). Sbuffò. Fece un ghigno profondo e le sue labbra si incresparono di un sorriso maligno.
 
“Ragazzina comportati bene con me. Stando in questa scuola capirai bene come le cose funzionano qua e non potrai fare quello che vuoi”
 
“Io faccio come mi pare”
 
Gli pestai un piede e me ne andai in camera. Camminai per i corridoi, salii per le scale e arrivai davanti alla mia stanza la ‘248’. Bè se quella era camera mia significa che quello è il mio spazio quindi io posso farci tutto quello che mi pare. Un applauso per la mia teoria super menefreghista.
C’erano 2 scrivanie, tutte e due piene di creme, pomate, profumi, smalti e trucchi così appoggiai il mio braccio sul tavolo e lo feci scorrere facendo cadere tutta la roba a terra.
Aprii la mia valigia che ancora non avevo svuotato e estrassi i miei libri di avventura tra i quali tutti gli Harry Potter e li disposi sul tavolo poi presi il mio astuccio e la mia strana lampada che fa le bolle che cambiano colore. Okkey l’atmosfera era troppo piatta. Misi nello stereo di un rosa acceso stucchevole un disco famosissimo ‘Apetite for Destruction’ dei Guns N’ Roses.
 Lo misi a tutto volume e mi feci trascinare dalla musica. Sistemai la scrivania, sicuramente se fossero tornate Kassedy e Victoria avrebbero cominciato ad urlare come delle pazze isteriche ma la loro reazione non mi sarebbe importata più di tanto. Spalancai la valigia, presi i poster e li attaccai alla parete erano 4 di Pink, 5 dei Beatles e 7 dei Guns N’ Roses. Ora stava per arrivare il ritornello della mia canzone preferita ‘Paradise City’ così mi misi a saltare sul letto come una pazza cantando a squarciagola.
Qualcuno aprì la porta ma non mi importava: erano quelle di prima ovvero Kassedy e Victoria.
 
“O dio mi sento svenire questa musica mi dà la nausea”
 
Disse Kassedy con aria svenevole.
 
“Questa è vera musica!”
 
Accennai ma subito ritirai tutto, loro erano troppo stupide per capire il senso di una frase in cui ci sono un soggetto e una copula. Troppo difficile per loro.
La bionda che era momentaneamente svenuta si riprese e si portò la mano sinistra sulla fronte mostrandomi tutti gli anelli.
 
“Mesi e mesi di lavoro da parte dei miei arredatori personali mandati all’aria da una rozza sempliciotta”
 
“Rozza sempliciotta a chi?”
 
Dissi avvicinandomi a lei con aria minacciosa e serrando la mia esile mascella. Mentre scrutava il volto snello e affilato della biondina sentì un sibilo molto insicuro provenire dalla bocca della sua amica.
 
“A te maleducata che non sei altro”
 
 Mi girai verso la sua amica dalle orecchie leggermente grandi.
“Allora sai parlare pensavo che fossi solo la scimmietta ammaestrata di questa qui”
 
Dissi indicando la biondina. Kassedy si accovacciò a terra e raccolse dalla sommità, uno smalto arancione ormai in frantumi.
 
“Guarda cos’hai fatto…” urlò come una vecchia davanti alla fila della posta “questo me lo aveva regalato un grandissimo imprenditore di moda a Parigi, te la farò pagare cara Westmore”
 
“Okkey tolgo il disturbo, vi lascio deprimere da sole ma prima…” qua cambiai tono della voce cercai di farla assomigliare il più possibile alla loro “tesoro tu metti meno fard che ti fa sembrare una cinquantenne disoccupata”
 
“Smettila di dirle così!”
 
Disse con un tono abbastanza irritante l’amica. Così mi rivolsi di nuovo alla bionda tinta.
 
 “Senti che ne dici se insegni qualcos’altro alla tua scimmia ammaestrata” gli diedi una pacca sulla spalla e lei fece una faccia schifata “che ne so per esempio… leccarsi le orecchie con la lingua”
 
Mi misi a ridere e Victoria si toccò le orecchie esclamando all’amica “Ma ho veramente le orecchie così grandi, Kassedy?”
 
“Ohh Victo ti sta prendendo in giro per la canzone….”
 
“Quale canzone?”
 
“Oh Victo” escalmò con tono annoiato  “Conosco due elefanti che hanno due orecchie tanto grandi…”
 
Intonò. Girai i tacchi e aprii la porta ma Kassedy (la bionda) mi prese per una spalla fermandomi.
 
“Dobbiamo andare dal preside e dirle che non può lasciarci in camera con questa squilibrata mentale”  ordinò a Victoria.
 
“E’ la prima cosa intelligente che dite da quando vi conosco”
 
Dissi facendo finta di commuovermi.
In meno di mezzo minuto fummo tutte e tre in segreteria chiedendo a Gloria di farci vedere il preside.
 
“Gloria la prego ci faccia vedere il preside”
 
Le supplicò Kassedy ma la segretaria sembrava irremovibile.
 
“Ora il preside è molto occupato”
 
Disse lei con la solita voce da vecchia.  Facemmo tutte e tre la faccia tenera, o meglio, quelle due fecero la faccia tenera io sembravo più che altro un lamantino paralizzato ma lei ci ripensò “ Forse qualche minuto ce l’ha” ci annunciò donandoci un sorriso.
Dopo pochi minuti entrammo nell’ufficio del preside. Era enorme e pieno di scartoffie ma tutto era apposto c’era un ordine impeccabile. Al centro della stanza c’era una grande scrivania in legno adornata da foto di vecchia data e fermacarte di forme alquanto bizzarre, le pareti non si vedevano neanche coperte dalle librerie bianche colme di libri e moduli.
 
“Buonasera ragazze a cosa devo questa visita?”
 
Salutò gentilmente il preside chiudendo il libro che stava sfogliando e rivolgendoci un gran sorriso.
 
“Senta ci ha messo in stanza con una sempliciotta che si veste in modo orribile”
 
“Si è vero” l’appoggiò l’altra.
 
Mi feci spazio fra loro due e esclamai “Il problema è che lei mi ha messo insieme di stanza con due invertebrate senza cervello e pretendo che lei mi cambi stanza” ordinai al preside.
 
 
“Certo ragazze ma in questo istituto dovrebbe regnare l’armonia fra gli studenti e non dovreste serbare rancore le une contro le altre d’altronde la signorina Westmore è arrivata da poco ancora la dovete conoscere a fondo”
 
Concluse il preside, soddisfatto del suo discorso.
 
“Si ma lei non aveva accanto una persona rozza e maleducata come questa ma la guardi” disse indicandomi “è un insulto al buon gusto” esclamò con tono di sfida.
 
“Si ma lei non aveva due mentecatte in camera”
 
Mi rivolsi al preside.
 
“Ehi” esclamò Victoria con tono triste.
 
“Scusami tesoro mi ero scordata di te!” dissi a Victoria e mi rivolsi nuovamente al preside “lei non aveva una mentecatta e una scimmia ammaestrata in camera”
 
Il preside sembrò irrigidirsi alle mie parole e mi rivolse uno sguardo trucido e accusatorio.
 
“ Signorina Westmore le consiglio di non usare questi termini offensivi si ricordi che questo è un istituto di eccezionale livello, solo il meglio del meglio sta qui dentro e si ricordi che lei è fortunata a stare qua dopo tutto quello che ha fatto suo fratello!”
 
Abbassò lo sguardo su una pila di fogli bianchi che sostavano sulla scrivania, firmò qualcosa e rialzò lo sguardo.
 
“Sarà nella camera ‘103’ con le allieve ‘Lux Gillies’ e‘Charlotte Tomlinson’
 
Mi diede un modulo di carta e gli sorrisi sinceramente poi mi voltai e feci una linguaccia a Kassedy e Victoria che sorridevano compiaciute.
 
“Ok grande. Arrivederci”
 
Girai i tacchi e uscii dalla presidenza. Ero talmente presa a leggere la pila di fogli che mi aveva dato il preside che mi scontrai con qualcuno e caddi a terra come un sacco di patate. Alzai lo sguardo pronta per mandare a fanculo il coglione che mi avesse buttato a terra.
 
“Ma vaffanculo”
 
Sbraitai con lo sguardo ancora basso non permettendomi di vedere chi mi avesse urtato tanto sgarbatamente.
 
“Oh scusa non ti avevo vista”
 
Si scusò. Non lo potevo vedere bene in faccia ma dal tono della voce sembrava realmente dispiaciuto.
 
“Ah fa niente”
 
Mi alzai imbronciata dal pavimento, mi diedi delle leggere botte sul sedere e alzai lo sguardo per vedere in faccia la persona che sostava proprio davanti a me.
Aveva una forma slanciata e incredibilmente robusta per essere solo un ragazzo, la pelle era bianca con una sfumatura più scura sopra le gote. I capelli erano castano chiaro con qua e là qualche capello biondo-ocra, La fronte era bassa, le labbra sottili e gli occhi erano rivolti verso il basso.
Questo fatto non mi rassicurò per niente, se non riuscivo a stabilire un rapporto visivo non riuscivo a capire chi avessi davanti.
Solo dopo il mio occhio cadde nella direzione in cui stava guardando, stava scrutando una pila di fogli, la mia pila di fogli. A quel punto, rise dolcemente e lesse ad alta voce il foglio:

Elite England College
Stanza n° 103
Lux Gillies e Charlotte Tomlinson

Quindi tu devi essere l’alunna nuova Summer Westmore giusto?”
 
“Si sono io e tu sei?”
 
“Louis Tomlinson del terzo anno e tu stai in stanza con mia sorella”
 
Alzò finalmente gli occhi, rivolgendomi uno sguardo dolce. Piegai leggermente la testa per permettermi di vedere meglio i suoi occhi, per permettermi di ammirare tanta bellezza, per permettermi di perdermi nell’ azzurro limpido di quell’ oceano.
 
“Piacere”
 
Dissi tendendogli la mano e lui senza indugiare me la strinse con convinzione.
 
 “Anche a me”
 Esclamò di stupore, in quel preciso momento si avvicinò molto al mio viso.
 
“Tu sei la sorella di Cody vero?” gli si illuminarono gli occhi.
 
“Si conosci mio fratello?”
 
“Abbiamo fatto tante di quelle cazzate insieme, era il mio migliore amico”
 
Rimanemmo in silenzio ognuno ad ammirare l’altro con estrema attenzione, i nostri sguardi incontrandosi facevano scintille e a poco a poco le mie guance assunsero un colorito roseo. Summer Laury Westmore che arrossisce! E’ per caso la fine del mondo? .
Diedi una seconda occhiata all’orologio 19.56. Dovevo andare a mangiare cosi lo salutai facendo un sorriso da ebete e mi diressi verso la mensa che stava al pian terreno quindi non mi fu necessario salire le scale. Spalancai la porta della mensa e già era piena come un formicaio (?).
 Mi diressi verso il grande bancone cominciando a fare la fila. Ora arrivava il momento più difficile della giornata: scegliere cosa mangiare per sopravvivere.  Presi un vassoio pulito, ci misi due piatti sopra e presi del pollo e del purè (che non mi rassicurava molto dall’aspetto ma non mi posso lamentare).Stavo camminando quando vidi Liam salutarmi da un tavolo centrale insieme a Niall e…Louis.
Mi avvicinai lentamente e presi posto fra Niall e Liam lasciando Louis all’altro estremo del tavolo. Un posto era ancora libero.
 
“Ragazzi voi aspettate qualcuno?”
 
Domandai con un lieve accenno di curiosità indicando il posto vuoto alla destra di Louis.
 
“No noi nessuno ma Louis ci deve presentare un suo amico”
 
Mi rispose Liam cominciando a masticare un boccone di pasta al sugo.
 
“Com’è che si chiama, Louis?”
 
“Si chiama…ah eccolo”
 
Esclamò Louis indicando una persona dietro la folla, dall’estremità del tavolo di dove stava Louis si riusciva a scorgere ma io non ci vedevo niente anche perché madre natura mi ha donato solo 1.64 di altezza.
 
“Bella Lou, batti il cinque”
 
Era quello di stamattina quello con il ciuffo alto e con la sua solita faccia da cazzo. Ancora non mi aveva notata ma ben presto ci pensò Louis a farmi notare dal moro.
 
“Ah Zayn quasi dimentico loro sono Niall, lui è Liam e lei è” venne interrotto da Zayn
 
“Si lei è Summer Westmore, la sorella di Cody”
 
Esclamò sorridendo e leccandosi un labbro. La cena proseguì così alla fine mangiammo tutto, i piatti erano spazzolati.
 
“Ma perché la scuola non inizia domani ma inizia il 22 di settembre?” domandò Niall.
 
Prontamente Liam gli rispose “Ci sono alunni che ancora devono fare il test d’ingresso. A proposito quanto avete preso voi al test di ingresso? Io ho preso 78.5”
 
“Io 75.7” annunciò Niall.
 
“51.9, appena sufficienza”
 
Disse Louis con un sorriso stampato sul volto che ricambiai immediatamente.
 
“Io 65.5”
 
 Zayn mi continuava a fissare dall’inizio della cena. Quanto gli avrei dato un pugno in faccia. Oh si ma un giorno glielo avrei dato.
 
“E tu BellaSum quanto hai preso? Ricordo che tuo fratello aveva appena la sufficienza.” continuò facendo una piccola risatina malefica.
 
“Io ho preso 99.8”
 
Urlai nell’orecchio di Malik che rimase quasi stordito.
 
“Io vado a dormire ci vediamo domani a colazione alle 7.30 e dopo alla lezione del professor Snape, buonanotte!”
 
 Esclamò Louis andando verso la porta e facendoci un cenno da dietro.
 
Attraversai i corridoi e salii ai dormitori femminili, cercai la mia stanza la ‘103’ e sulla porta c’era appeso un biglietto:

‘Le sue coinquiline verranno il 22 settembre con l’inizio dei programmi scolastici’
 

Ciaooooooo
Buaahahah oramai sono entrati tutti in scena tranne uno. Il nostro Harold.
Vi dico subito che fra Summer e Zayn non si formerà un buon rapporto anzi... cominceranno ad odiarsi più che mai
Invece stringerà una forte amicizia con Liam e Niall che si riveleranno i suoi migliori amici.
Dal prossimo capitolo inizieranno le lezioni del professor Snape, il prof. di educazione fisica.


*SPOILER DELLA CEPPA*
 Ok visto che te la tiri tanto Westmore, facciamo una scommessa…” lo interruppi “E chi ti ha detto che io faccio scommesse con malati mentali” non diede importanza alla mia interruzione e continuò “Ti do tre rigori se fai goal almeno una volta farò qualcosa per te se invece non fai neanche un goal tu…” ci ragionò un po’ su “mi darai un bacio”
“Okkey accetto non ho paura dei malati mentali e se tiri di esterno come stai in porta vincerò io.”



 

   
 
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