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Autore: FedericaLille    09/04/2013    6 recensioni
Una fan, un idolo, una lettera, una canzone, poi un'altra lettera, e ancora un'altra.
Niall e Federica, distanti migliaia di metri, riescono a intrecciare le loro vite, tanto diverse ma tanto simili.
Niall nel suo ambiente da Pop star e Federica nella sua comune routine quotidiana. Cosa li accomuna?
Forse nulla, forse è tutto uno stupido scherzo del destino... o forse è amore.
Niall: "Non avevo mai pensato a come dovesse essere sentire quell'inspiegabile necessità di avere una persona accanto, che non fosse una qualunque , ma proprio QUELLA persona. Ecco cosa si provava: paura di starle lontano e farmi del male, ma soprattutto paura di starle lontano e causare male a lei."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gioco di lettere'
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*POV NIALL*

 

Caro Niall,
Quello che stai per leggere è solo una piccola parte di ciò che sussurra il mio cuore,
perché non sono abbastanza veloce a trascrivere le moltitudini di emozioni che mi assalgono quando penso a te.

Credo di essermi innamorata di un angelo. Si, un angelo.
Ma ho paura… perché gli angeli non si toccano, gli angeli non si vedono, non si possono abbracciare stretti,
non si possono mai avere tutti per sé.
 Ed io temo proprio che accadrà così anche con te.
Non potrò mai abbracciarti, guardarti negli occhi, sentire il calore del tuo respiro sulla mia pelle.
Non potrò mai essere la causa dei tuoi sorrisi, né potrò mai asciugare le tue lacrime.
Quell’angelo che mi ha fatto perdere la testa sei tu, Niall.
E so che prima d’ora nemmeno sapevi della mia esistenza, e che può sembrarti assurdo, ma tu mi stai sempre accanto.

Quando sono giù quell’angelo mi consola con la sua dolce risata, mi culla nei sogni più belli con la sua voce incantevole,
mi aiuta a superare gli ostacoli con la sua ardita determinazione.
 Mi sta accanto, inconsapevolmente.
Aspetta solo di essere trovato…
 solo allora potrà annegare i suoi occhi blu dentro ai miei. Mi sta solo aspettando.

 
Erano le parole che riempivano quella sua prima lettera, ricevuta mesi fa a Londra.
La lettera che mi aveva stregato sin dall’inizio, e non mi liberava più dall’incantesimo.
 Eravamo a New York, e mentre frugavo nella valigia avevo scovato quelle buste dentro una tasca un po’ più nascosta. Non ricordavo perché le avessi portate con me in tour, ancora prima di conoscerla di presenza. Forse temendo di non poterla incontrare pensavo che mi sarei potuto rifugiare dentro le sue parole, nei momenti di sconforto. Ma proprio adesso leggere quelle frasi non mi rallegrava affatto.
Eccone un’altra:
 

Caro Niall,
Sai che da quando ti conosco, ogni volta che mi offrono una fetta di torta, accetto senza pensare al chilo in più sulle cosce?
Si, ho imparato a fregarmene dei giudizi e a non vergognarmi del mio corpo.

Sai che ho tenuto l’apparecchio ai denti per ben 5 anni?
Mi guardavo allo specchio e vedevo un mostro, odiavo il mio sorriso e mi sentivo sempre fuori luogo.
Da quando ho conosciuto te mi sono resa conto di quanto sia poco importante un sorriso impeccabile,
se riesci a vedere ‘perfetta’ una persona in tutte le sue imperfezioni.

La bellezza non esiste, perché la bellezza sta in ciò che hai dentro.
E se un sorriso non è perfetto obbiettivamente, lo sarà per qualcuno che lo vede con gli occhi dell’amore.
Sai cosa ho trovato sotto l’albero di natale 2 anni fa?
Una meravigliosa chitarra classica: ciò che avevo sempre chiesto a babbo natale!
Ho imparato a strimpellarla da autodidatta e non ho mai creduto di poter diventare ‘brava’,
mi sono scoraggiata quando avevo male alle dita e l’ho messa da parte, a volte.

Poi ho conosciuto te e il tuo talento, e ho capito che tu ce l’hai fatta perché non ti sei mai arreso.
Così ho ripreso la chitarra in mano e adesso è una di quelle cose da cui non riesco a stare lontana per troppo tempo.
Ho imparato a suonare tutte le vostre canzoni, ne ho composte di mie, ne ho addirittura scritta una per te! Magari un giorno te la farò sentire…

La canzone che più preferisco suonare è More than this.
Sai, la prima volta che ho ascoltato le vostre voci è stato proprio sulle note di More than this e si, vi ho subito ammirati!
Ancora prima di conoscere i vostri nomi o vedere i vostri volti mi sono innamorata.

E sai quale voce mi ha rapito il cuore?
Beh, quella dell’assolo che fa “If I’m louder, would you see me?”. Ti ricorda qualcosa?
Non sai quanto possa fare male sapere che, nemmeno essendo fortissima, la persona che desideri ti guarderà mai.
Ma se sto qua a scriverti significa che non mi sono ancora arresa, e che continuerò a cercare un tuo sguardo, a costo di fare a pugni con il tempo.

Ti è mai piaciuto qualcuno così tanto che l’unica cosa che desideri è chiuderti nella tua stanza, ascoltare musica triste e piangere?
Perché lei non sarà mai tua?
 Perchè non sei abbastanza? Perchè è una storia d’amore impossibile?
E sai cosa c’è di veramente brutto quando t’innamori di un ragazzo per cui sai di non essere quella giusta?
Che t’innamori lo stesso perché inconsapevolmente il tuo cuore spera che le cose possano andare in maniera diversa...
E' così che mi sono innamorata di te, sperando stupidamente di poterti avere mio.

E sono consapevole del fatto che apparteniamo a due mondi completamente diversi.
So anche che questi due mondi non potranno mai venire a contatto. Che io non entrerò mai nel tuo, né tu nel mio.

Volevo solo tu sapessi della mia esistenza e della tua esistenza dentro al mio cuore,
un piccolo cuore che sta solo aspettando di essere trovato. Che stupida, penserai. Eh si, forse lo sono.
Ricorda comunque che ti starò sempre vicina, perché credo in te, nel tuo talento e nei tuoi sogni.
Anche se tu non sai nemmeno della mia esistenza ma, insomma, questo è solo un piccolo particolare...

Ciao mio piccolo angelo.

 
Wow, che strano effetto che mi faceva rileggere queste frasi. Adesso mi parevano così antiche, distanti. Erano cambiate così tante cose…
Lei non si era arresa, proprio come aveva scritto, aveva incontrato il suo angelo. Solo che adesso quello innamorato che avrebbe fatto a botte con il tempo ero io.
“Stasera ci esibiamo davanti ad un pubblico enorme!”, esclamò Zayn di punto in bianco.
Ripiegai la lettera e gli domandai: “Come mai tanto entusiasmo? Non eri depresso?”
“Beh, sapere che milioni di fans fremono aspettando il nostro concerto è… bello! No?”, chiese conferma.
“Accade quasi ogni giorno ormai. E’ successo qualcosa di più? Novità?”, lo spronai a parlare.
“N-no! Che novità dovrebbero esserci? Insomma… siamo in tour ormai da quasi tre mesi, sempre insieme. Tu hai novità?”
“Se ne avessi te le direi, io.”, tentavo di strappargli di bocca ciò che mi nascondeva, ma non ci riuscii.
“Quindi nessuno dei due ha novità da raccontare. Ora devo andare, ciao!”, stava per varcare la porta quando lo frenai dicendo: “Ha chiamato un numero strano, al tuo cellulare.”, glielo porsi, “Credo fosse un numero italiano.”
“Eh? Avevo dimenticato il telefono qui?! Oh, vabbè avranno sbagliato a chiamare! Perché mai un numero italiano dovrebbe telefonare a Zayn Malik?”
“Non so… Magari era Mary. Ricordo che vi sentivate.”, dissi con nonchalance.
“Ho il suo numero in rubrica, si leggerebbe il suo nome se fosse lei. Invece qua vedo un numero che non conosco! Quindi… non so chi sia, non m’importa, e non importa nemmeno a te. Ciao.”, andò via senza darmi il tempo di rispondere.
Non mi andava nemmeno di indagare.
Un attimo dopo che gli vidi varcare la porta, comparvero Harry e Louis. Si precipitarono di tutta fretta agli armadi e cominciarono a coprirsi per bene con cappotti e cappellini di lana.
“Fa freddo fuori, eh?”, chiesi loro.
“Ti va di venire con noi al centro commerciale che c’è a pochi metri?”
Accettai volentieri la proposta di Tommo, non avendo di meglio da fare.
“Mi presti la tua sciarpa grigia?”, continuò quello.
“L’ha dimenticata a Palermo, non ricordi?”, s’intromise Harry.
“Si, l’ho scordata in aeroporto.”, confermai.
“Sicuro? Magari è qui da qualche parte…”, iniziò a frugare nella mia valigia.
“Sicurissimo.”
“Ma forse non hai controllato qua…”, stava mettendo in disordine tutte le mie cose.
“Okay ragazzi, l’ho regalata a Federica!”, confessai di punto in bianco.
“Lo avevo intuito.”, sorrise Hazza.
“Ma… era la mia sciarpa preferita.”, si lamentò l’altro.
Indossai anch’io il cappotto pesante e uscii per primo.
“Quindi niente sciarpa?”, non si rassegnava.
“Piantala e cammina!”, Harry spinse Lou verso la porta, e scendemmo per le scale.
 
Il centro commerciale era enorme, col tetto interamente fatto di vetro trasparente e centinaia di negozi affollati da ogni parte.
Louis fece un bel po’ di spese, mentre io ed Harry ci limitammo a guardare gli stand e scrollarci di dosso le commesse impertinenti.
Percorrevamo un corridoio più stretto, quando ad Harry s’illuminarono gli occhi all’improvviso.
“Qua ci lavora un mio vecchio amico, venite!”, ci trascinò entusiasta dentro una sala buia e desolata.
“Scusami, chi sarebbe questo tuo amico? E che razza di lavoro fa?”, Tommo si guardava attorno sconvolto.
“Niall! Credo sia arrivato il momento anche per te.”, il riccio impazzito mi prese per mano e varcammo una porta nera.
“Mi fai paura. Il mio momento per cosa?”, chiesi preoccupato.
“Io vi aspetto qui fuori, che dite?”
“Lou, non mi lasciare con questo folle!”, lo implorai di venire dentro insieme a noi, e lo convinsi.
Finalmente potemmo conoscere il mestiere del ‘vecchio amico’ di Harry: era un tatuatore.
“Dunque cosa vuoi fatto, bello?”, mi domandò l’omone cosparso di piercing e tatuaggi dalla voce roca e profonda.
“No, niente!”, indietreggiai istintivamente.
“Su, ci siamo passati tutti!”, mi incoraggiava Louis.
Io continuai a dire di no, finché non li persuasi.
“Quando ti sarà passata la fifa vieni da me. Ti aspetto.”, il tizio sembrava mi stesse minacciando.
Appena fummo fuori di lì Hazza mi rimproverò il mancato coraggio, e la brutta figura col suo carissimo amico.
Ma la mia non era semplice paura di farmi male. Sentivo di non avere alcuna ispirazione, al momento. Anche se mi fossi convinto a fare quel passo, non avrei saputo scegliere cosa voler vedere per il resto dei miei giorni impresso sulla mia pelle.
Era una decisione importante, sebbene per tutti loro ormai fosse diventato quasi un hobby.
 
Facemmo più volte su e giù per le scale mobili dell’immenso centro commerciale.
In pochi ci riconoscevano; i veri fans dovevano già essere sotto il palco ad attendere la nostra esibizione.
In effetti erano già le sei del pomeriggio ed Harry cominciava a lamentarsi: dovevamo rientrare in hotel per la sua solita doccia relax pre-concerto.





Ho messo quelle lettere all'inizio per fare un salto indietro nel tempo e ripercorrere i primi passi: che cosa tenera :')
Comuuunque Niall è il solito dolcetto, Zayn il solito misterioso (ma credo abbiate capito tutti qual'è il mistero qui),
e Louis e Harry i soliti coglioni xD La scena del tatuatore è comica, lo so!
Insomma, che dire? I giorni passano e noi siamo ancora qua, eh già. (Mi sento un po' Vasco, lo ammetto)


La seconda lettera che ho scritto in questo capitolo, per chi non l'ha notato, è tratta da questa: Dear Niall
Se volete lasciate una recensione anche lì :)
Beh, ogni volta devo pregarvi per lasciarmi pareri ai capitoli, quindi non mi aspetto che vi facciate vive lì xD


Graazie comunque a chi si è affezionato a questa storia :) Alcune recensioni mi fanno davvero sorridere <3
A PRESTO!

  
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