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Autore: heartprincipess    30/10/2007    3 recensioni
E' sempre stata salvata, c'è sempre stato qualcuno pronto a proteggerla ma ora si trova in una situazione diversa. Ora deve essere lei a salvare la vita di chi le è importante.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bra, Goten, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La malinconia di un temporale

Gocce di pioggia cadevano sulla sua pelle, non lasciando in tutto il suo corpo una minima parte non soggetta a quel gettito d’acqua che tralasciava scorgere le giovani forme.
Correva nel bosco in preda alla paura che l’assaliva, il suo jet l’aveva abbandonata proprio a pochi metri dalla casa dei Son, sentiva il suo corpo tremare al ricordo di ciò da cui fuggiva.
Cadde tra l’erba bagnata, imbrattando di fango la t-shirt, strappò con ferocia un fascio d’erba, l’acqua piovana che percorreva il suo viso si mescolava alle lacrime amare che esprimevano la sua pena.
“Dannazione!”, sbraitò la ragazza.
Lasciò che il dolore si sfogasse in quel pianto rumoroso, mentre i suoi singhiozzi si facevano via via più intensi, appoggiò la fronte sulla terra fredda, ciò che era accaduto qualche ora prima ritornò insistente nella sua mente.

Chiacchierava al telefono con la sua amica Pan, discorrendo sulla sua prima giornata di lavoro come assistente alla Capsule Corporation, quel lavoro non faceva per lei, ma in mancanza di altro aveva dovuto accettare di buon grado la proposta del fratello, inoltre Trunks la pagava lautamente e questo le permetteva di soddisfare i suoi piccoli sfizi.
Il fragore di un tuono, la destò dalle sue lamentele, “Credo che dovremmo rimandare la nostra uscita. Il tempo non promette bene.”, commentò Bra, osservando le nubi nere che oscuravano il cielo.
Ma l’amica non rispondeva, “Pan?”, nessuna risposta: solo un silenzio inquietante.
Agganciò la cornetta del telefono, notando che intorno a lei si era creato il buio totale, “Giusto a titolo informativo, c’è qualcuno che si è accorto che è andata via la corrente?”, domandò Bra, infastidita per aver interrotto la telefonata con la figlia di Gohan e Videl.
Ignorata dalla sua famiglia, l’ira crebbe, “E’ inutile che facciate finta di niente! Lo so che siete tutti occupati a fare qualcosa di meglio, anch’io lo ero fino a quando improvvisamente c’è stato questo black-out!”
Le risposte si facevano attendere, e Bra percorrendo il corridoio che portava alla camera da letto della madre cominciava a preoccuparsi, poteva comprendere il silenzio del padre che non dava peso a tali piccolezze, ma sua madre e suo fratello le avevano sempre dato ascolto, “Mamma, insomma, non puoi fare nulla?”
La porta della stanza venne spalancata, la sua vista poté spaziare su delle figure distese sul pavimento, un brivido la percorse quando riconobbe i suoi genitori stesi nella camera, privi di sensi.
Il suo primo istinto fu quello di raggiungere suo padre e sua madre, cercando di scuoterli da quel torpore da cui erano stati colti, “Mamma! Papà!”, la sua voce risuonava nella stanza, l’apprensione cresceva nel momento in cui si accorse che non davano segni di risposta.
“Divertente, vero?”, una figura avanzò verso la ragazza: non era un terrestre, aveva delle sembianze che non riconosceva.
“Chi sei tu?! Sei stato tu a far del male ai miei genitori?”, strepitò Bra, provando un rancore mai provato per quel individuo che sghignazzava davanti alla giovane.
“Oh, ma non ci sono solo loro.”, la schernì, mentre richiudeva la porta, facendo cadere a terra il corpo di Trunks.
La ragazza accorse dal fratello, strisciando verso di lui, “Trunks! Ti prego, svegliati!”, lo pregò Bra, sentendo per la prima volta il desiderio che suo fratello si svegliasse solo per dirle qualche parola di presa in giro.
Ma non successe. Il ragazzo non si mosse.
Una lacrima bagnò il viso di Bra, il sangue prese a scorrere nelle sue vene con velocità, i suoi occhi dipingevano la rabbia, “Non dovevi farlo!!”, urlò Bra, scatenando con quella reazione il ghigno dell’alieno.
“Sentiamo, cosa vorresti farmi? Non hai la minima speranza di vincere contro di me, ed anche se ci riuscissi, avresti perso l’unico modo per risvegliare i tuoi familiari.”, concluse, lasciando che la giovane mezzosangue si calmasse.
“Vuol dire che puoi risvegliarli?”, gli domandò speranzosa.
“Certamente, ma solo se tu farai quello che ti dico.”, annunciò l’alieno.
Bra si inginocchiò ai piedi di quel extra-terrestre, che aveva tra le mani la vita delle persone a lei più care, “Farò quello che vuoi, ma risvegliali!”
Sorrise malignamente, ormai la vendetta era pronta, avrebbe potuto punire colui che aveva ucciso i suoi fratelli, “Uccidi Goku e i suoi figli.”, le ordinò.

Aveva provato a convincerlo a cambiare idea, a dirgli che lei non era un’assassina, che non poteva far morire un uomo che le aveva fatto quasi da nonno e padre, salvando più volte la Terra da minacce negative, non poteva uccidere Goku né tanto meno Gohan, il padre della sua migliore amica, e poi c’era Goten. Già, Goten. Quel ragazzo così disperato da cercare una fidanzata in qualsiasi momento, che l’aveva vista crescere e diventare una donna matura, ma che conosceva di lei ogni sua debolezza, riuscendo a strapparle un sorriso quando un ragazzo la lasciava, usando sempre la scusa che lei pretendesse troppo.
Ma lui non aveva sentito ragioni, voleva la morte di quei uomini a tutti i costi.
Corse sconsolata verso l’unica porta che le era amica: casa Son.
Il cuore le batteva forte, non riusciva a contenere la tristezza di dover mentire, eppure c’era in gioco la vita della sua famiglia.
La porta si spalancò, lasciando un Goten sorpreso a quella visita, “Bra!”
La ragazza rabbrividì alla voce dell’amico che aveva pronunciato il suo nome con tanta innocenza e tanto stupore, ma l’immagine di suo fratello steso sul pavimento la scosse dai suoi pensieri, “Posso entrare?”



Sono qui con una nuova storia, non so neanche io perché ho cominciato a scrivere questa nuova fanfiction visto che non so quando potrò continuare a scriverla considerati i miei impegni, però avevo questa immagine in mente e non ho resistito. Voi che ne dite? Ne vale la pena di proseguire, cercando di trovare un po' di tempo per scriverla?
  
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