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Autore: ShinigamiGirl    09/04/2013    2 recensioni
Amelia è una ragazza con la colpa di essere nata con capelli rossi e occhi bianchi come la neve. La sua vita è solitaria, da emarginata, ma ben presto alcuni avvenimenti strani la sconvolgeranno.
Cap. 1: "Lui la mollò, lasciandola cadere a terra stremata, e continuando a ridere si chinò, sussurrandole: -Ci rivediamo presto, Mhirael."
Cap. 4: "Amelia sentì una vibrazione salirle dal braccio destro, col quale teneva il pugnale, e sentendo l’animale, ormai a un passo dietro di loro, si voltò per affrontarlo.
-AMELIA!- sentì urlare Tivresh, ma ormai era troppo tardi.
Il puma che li inseguiva le era già addosso."
Cap. 11: "Amelia, stordita, desiderò con tutta se stessa di poter essere libera. In quel caso, avrebbe staccato tutti gli arti di quel tizio e l’avrebbe torturato finché non fosse morto dissanguato. Stranamente, l’idea non le faceva per niente schifo."
Cap. 22: "Quando abbassò lo sguardo, vide che il libro e le sue mani si erano illuminate.
Fece cadere il volume, cacciando un urlo di spavento, ma la luce non scomparve. Incuriosita, si guardò meglio le mani: non erano proprio illuminate, erano dei segni comparsi sulla pelle a illuminarsi. Sembravano quasi dei tatuaggi"
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Slina si stava allenando, come suo solito, nel bel mezzo della notte, sotto la luna piena.
L’albina guardò l’astro nel cielo, abbassando il cappuccio del mantello e ostentando tranquillità.
Il coltello le partì di mano, andando a conficcarsi nell’albero più sottile, a circa una decina di metri da lei.
-Ehi!
-Ti avevo detto che non volevo essere disturbata- disse la ragazza, con serietà e malcelata minaccia.
Seth spuntò dall’oscurità, con un lieve sorriso sulle labbra, e gli occhi blu coperti da ciuffi di capelli castani. Era da poco Ombra, e tendeva a cercare sempre l’approvazione di Slina, in ogni cosa facesse.
-Andiamo, devo convocarti, il re ha detto di volerti parlare- disse, con un sospiro.
Slina aggrottò la fronte.
Era da qualche giorno che si erano trasferiti in un palazzo poco più distante dal principale, dove custodivano i pugnali, mentre il sovrano era rimasto al castello.
La giovane alzò il cappuccio, incamminandosi verso Seth.
-Fammi strada- ordinò.
Il ragazzo la portò nella fortezza, guidandola al salone del trono. Era molto spoglio, in quanto non era presente il re, e c’era un forte odore di muffa che impregnava i muri grigiastri.
Slina notò la sfera d’ambra posta sul trono, perciò si avvicinò, riuscendo finalmente a scorgere la figura del suo sovrano, e si inginocchiò.
-Vostra altezza, eccomi.
-Slina- disse Alisten, attraverso la sfera -era ora. Ho notizie molto importanti e particolari da darti.
-Attendo ordini, sire- rispose lei, con fare diligente.
-Stephen mi ha comunicato che il sigillo ha funzionato.
Slina alzò il capo di scatto, con gli occhi spalancati, sconvolta. No, non era possibile…
-Ma lei ha usato il pugnale! L’ho vista! Non è possibile!- esclamò, fuori di sé.
Il re, attraverso la sfera, aveva un volto altrettanto scioccato, ma anche rassegnato. Sembrava che si fosse arreso.
-Mi dispiace, Ombra, ma questo è stato il rapporto di Stephen, e Prospero ha confermato di aver sentito l’azione di una sua magia, qualche mezz’ora fa. Ciò significa che il suo filtro ha fatto effetto, e Stephen ha solo confermato l’affermazione del nostro mago- spiegò il re -ora, quello che possiamo fare è uccidere i gemelli il prima possibile. Vale a dire, entro la prossima primavera.
-Abbiamo tempo, quindi- disse Slina, speranzosa.
-Purtroppo, andando avanti col tempo, la ragazza si renderà sempre più consapevole di quello che è. Comincerà ad utilizzare i poteri paranormali, e a quel punto dovremo, anzi, potremo solo giocarci Stephen. E’ per questo che vi ordino di partire subito per dare loro la caccia, in modo tale da fermarli il prima possibile.
Slina aveva molti pensieri che le frullavano per la testa, ma ritenne più opportuno annuire docilmente col capo, senza dire nulla.
-Partirete domani, iniziate a fare i preparativi.
L’Ombra portò la mano sinistra al petto: -Agli ordini, vostra altezza.
La comunicazione si interruppe, e Slina si alzò bruscamente, turbata. Si voltò, scoprendo che Seth aveva assistito alla scena e attendeva spiegazioni, a giudicare dall’espressione del volto.
-Hai sentito? Avverti tutte le reclute del tuo dormitorio, subito!- gli ordinò.
-Cosa vuol dire che la magia ha avuto effetto? Dimmelo- disse Seth, con fare deciso.
-Nulla a che vedere con il tuo compito, stupido. Non perderò tempo a spiegarti tutto, sappi solo che se non partiamo subito e non ammazziamo Mhirael, quella bastarda potrà ucciderci con un solo battito di ciglia. Anzi, conoscendo la sua natura sadica, ci farà patire le pene dell’inferno, ridendo della nostra impotenza.
A quelle parole, il ragazzo rimase bloccato dallo stupore.
-Che aspetti? Muoviti!- gli sibilò Slina.
Allora lui scattò ai dormitori, per avvertire tutti dell’imminente partenza, mentre la ragazza si incamminava alle stanze delle Ombre più anziane, di cui lei faceva parte, nonostante la sua giovane età.
Spalancò la porta di botto, senza riguardo di chi dormiva sui letti di pagliericcio.
-Il re ha ordinato di uccidere i gemelli, subito! Partiamo fra poche ore, all’alba!- quasi gridò.
Tutte e nove le Ombre presenti si alzarono, confuse.
-Il motivo?- chiese Bard, un uomo sulla quarantina. Uno dei più anziani.
-Il sigillo in Mhirael si è attivato- annunciò macabra Slina.
Un mormorio di stupore e incredulità attraversò la stanza. Tutti non potevano pensare che fosse reale, una cosa del genere.
-Zitti!- urlò la ragazza -E’ tutto vero, sbrigatevi e fate i bagagli! Non voglio crepare, né per mano di Sephora e tantomeno ammazzata da quella sgualdrina! Prendete anche i pugnali, ce ne serviremo per compiere il rito.
-Slina, dannazione, non è possibile, quella ragazza non può…
-E invece sì! La Natura ha fatto un errore, capita, d’altronde lei è una mezzosangue!
Tutti si zittirono, e Slina si rese conto con orrore di quello che aveva detto. Nessuno si era mai azzardato a dire che Madre Natura avesse sbagliato. Madre Natura non sbaglia mai, e insultarla era molto grave.
-Ok, sono fuori di me, come potete vedere- disse la giovane, con più calma -ora però fate i bagagli. Domani si parte.
Tutti annuirono, mentre Slina usciva dalla sala confusa.
Aveva bisogno di tempo per digerire quelle notizie ed essere un buon capo delle Ombre.
 
 
 
 
 
 
 
Spazio Autrice
 
Capitolo cortino, ma ne ho un altro già pronto che pubblicherò domani o dopodomani;)
Ringrazio tutti quelli che mi seguono, vi voglio tanto bene, grazie per aver apprezzato il mio lavoro fin’ora.
Per domande, critiche, o anche solo salutarmi, recensite o mandatemi un messaggio. Mi rendereste la ragazza più felice al mondo.
A kiss
 
ShinigamiGirl
   
 
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