Delirious
Tutti gli esseri umani di genere
maschile, quando sono malati, si sa, sono delle piaghe sociali. Zayn Malik invece,
quando è malato, diventa una calamità naturale, un disastro di proporzioni
epiche che coinvolge chiunque non sia così furbo da scappare lontano a gambe
levate dopo il primo starnuto.
Harry, Louis e Niall sono così
furbi. Liam no.
O forse è solo che prevale quella sua
propensione a prendersi cura degli altri, a non abbandonare i più deboli, a
essere sempre generoso e gentile con chiunque. Figuriamoci con il suo migliore
amico.
Questo tuttavia non gli impedisce di sbuffare sonoramente quando Zayn
assaggia per la quarta volta la zuppa che gli ha amorevolmente preparato nella
cucina di casa sua e, stavolta, la trova salata. Dopo
averla trovata, nell’ordine, troppo calda, troppo densa e troppo sbiadita.
«Come sarebbe a dire salata? Non era salata le
altre tre volte...» fa Liam sollevando un sopracciglio e calcando il tono su “tre
volte”.
Zayn si gira verso di lui, con i
capelli arruffati, il viso pallido e dei cerchi neri sotto gli occhi e lo
guarda, semplicemente, con quello sguardo da cucciolo bastonato che riserva
solo a Liam, sgranando i grandi occhi scuri che sono convenientemente già un po’
lucidi per via della febbre. L’effetto è immediato. Liam, scocciato, gli
toglie con un gesto brusco la ciotola piena dalle mani, ma poi si blocca subito.
Sospirando estrae lentamente dal liquido giallastro (e salato) un cucchiaio, tenendolo
per un’estremità con due dita, toccandolo il meno possibile e rabbrividendo
visibilmente glielo butta sulle gambe. Zayn, disteso, o meglio rannicchiato,
sul divano coperto da un morbido e caldo plaid a quadri verdi e blu, ridacchia
sotto i baffi di quel gesto e della strana fobia dell’amico; viene però immediatamente
zittito da un’occhiataccia dell’altro solo che, invece di fare silenzio, è all'improvviso scosso
da colpi di tosse sempre più forti. Quindi Liam, che assurdamente si sente in
colpa per aver causato quell’accesso di tosse, posa la ciotola su un tavolino
rotondo di legno lì vicino e si siede sul bordo del divano, iniziando a dare
dei colpetti sulla schiena all’amico. Gesto che porta l’altro,
quando finisce di tossire, con gli occhi ancora più lucidi di prima per lo
sforzo e il viso leggermente arrossato, a esclamare nella sua direzione: «Stavo
tossendo, non avevo bisogno di fare il ruttino!»
Liam lo guarda accigliato, poi si
alza, prende la ciotola e si allontana offeso, con passi rigidi e veloci,
entrando nella cucina. Dopo pochi minuti, lo sente urlare dal salotto: «Dai, Liam,
facciamo la pace». Aspetta qualche secondo e lo sente piagnucolare «Non riesco
ad arrivare al telecomando… Liaaaaaaaam! Mi annoiooooo!». Il ragazzo si passa un
palmo sul viso, sospira, scongiura gli dei di far guarire Zayn presto… e poi
torna da lui.
Se Zayn con un po’ di tosse e qualche linea di febbre è una calamità
naturale, ancora più indisponente e impertinente del solito, Zayn con la febbre
più alta è invece loquace e delirante. E Liam ha modo di vedere il cambiamento
quando, quella stessa sera, si trova a guardare un film con lui sul divano sul
quale ha passato la giornata a lamentarsi e a rotolarsi cercando di trovare una
posizione comoda, senza trovarla.
«Mi fanno male tutte le ossa, uffffffff»
«E se mi addormento e mi viene da tossire e soffoco?»
«Asjkdskmmmmmmhshjsjsskskskfffffff»
«Ho voglia di vedere Grease, Lì, dovrei averlo da qualche parte negli
scatoloni in soffitta»
«Ho tossito troppo e ora ho mal di gola, abbiamo qualcosa per il mal di
gola?»
«Ho freddo, Liam. Fa freddo? Hai freddo anche tu? Accendi il
riscaldamento?»
«Voglio la mia maglietta preferitaaaaa, quella con scritto “Fuck you”»
«No aspetta, mi piace di più quella blu degli X-Men»
«Liammmmmm! Mi porti il cellulare, voglio chiamare mia mamma prima di
sera, in caso non dovessi farcela stanotte»
Mano a mano che cala il buio, le richieste del malato si fanno un po’
meno assurde, la sua voce un po’ più bassa e morbida, i suoi argomenti di
conversazione un po’ più vari. Lo Zayn malato in versione serale, constata
Liam, è più tranquillo e sereno, anche se forse è colpa della febbre più alta o
dello sciroppo per la tosse.
Liam quindi riesce a sedersi di fianco a lui, a prendere fiato per un po’
e a riposarsi della lunga giornata passata ad accudire quel bambino capriccioso
in cui si trasforma il suo amico quando ha l’influenza. Stanno guardando un
film, il titolo è qualcosa come Like Crazy, Liam neanche lo sa; si sta più che
altro godendo il silenzio e la sensazione di calore e di familiarità che gli dà
quella situazione. Loro due al buio illuminati solo dalla luce azzurrina del
televisore. Zayn è sdraiato con le gambe appoggiate in grembo a Liam e di tanto
in tanto si addormenta, oppure intrattiene da solo lunghe conversazioni senza
senso su come Malabami sia un bel posto dove passare le vacanze estive, oppure
no, e su come da piccolo pensasse che il numero di telefono di casa coincidesse
con quanto costava la bolletta. Ogni tanto ridacchia da solo per quello che
dice, gli occhi lucidi e lo sguardo limpido da bambino, e Liam non può fare a
meno di sorridere di rimando, intenerito. Oppure Zayn gli rivela sbiascicando
mezzo addormentato che ogni tanto pensa ancora che vorrebbe mollare tutto, iscriversi
all’università e diventare un insegnante di inglese. E allora anche a Liam per
un attimo vengono gli occhi lucidi, perché sa che Zayn ne ha passate tante nell’ultimo
periodo, e sa che, nella band, è lui quello sul quale la fama e tutto ciò che
ne consegue pesa di più, anche se non lo dà a vedere. Sa che aveva altri sogni
oltre a quello di cantare e che la vita ha un po’ scelto per lui e diventa un
po’ triste a pensare che forse il suo destino non era di fianco a lui e agli
altri. Dopo pochi minuti però Zayn sembra essersi dimenticato di poco prima e con
la voce impastata si mette a raccontare di quella volta che ha quasi rischiato
di annegare grazie a Niall ma poi tutti loro quattro si sono buttati in acqua
per salvarlo e a Liam viene di nuovo da ridere e si dimentica anche lui di
tutto il resto.
Quando però vede che Zayn non ce la fa proprio più, spegne il
televisore, accende la luce, si alza in piedi e gli dice: «Forza, è l’ora della
nanna» con un tono che non ammette repliche. Zayn ormai non riesce più
neanche a lamentarsi e quindi emette solo un suono prolungato che somiglia
molto a un “Nnnnggggggggh”. Poi lascia che Liam lo aiuti a mettersi in piedi e
gli passa un braccio sopra le spalle per reggersi, mentre con passo malfermo si
dirige verso la camera da letto. Liam sospira quando finalmente riesce a farlo
sdraiare sul letto a due piazze e a coprirlo con le lenzuola. Zayn ha gli occhi
chiusi e lui crede quasi di avercela fatta, finalmente, e fa per dirigersi
verso la porta, quando:
«Liam, Liam» lo chiama aggrappandosi alla sua mano «non spegnere la luce»
ha gli occhi socchiusi mentre parla e si mangia qualche parola in più del
solito «Ho paura di dormire da solo… al buio».
Liam sorride e Zayn lo tira per il braccio più vicino a sé, e quello si
vede costretto a inginocchiarsi di fianco al letto e a prestargli attenzione. Ha la fronte imperlata da un sottile strato di sudore e le guance accaldate si lamenta piano. Liam pensa che sia un privilegio più unico che raro vederlo così indifeso e fragile, lui che è sempre così timido e riservato da sembrare freddo e scontroso. Ha
ormai gli occhi chiusi e il respiro pesante, ma si sforza di parlare ancora.
«Non so nuotare» sbiascica come se stesse iniziando un elenco «Quando avevo sei anni ho buttato un
televisore fuori dalla finestra… e se fossi una ragazza uscirei con Louis. Louis
mi piace» sorride sotto i baffi, muovendosi un po’ tra le coperte, sempre con
gli occhi semichiusi. Per un attimo sembra che abbia finito, ma poi afferra la
mano di Liam e lo tira ancora più vicino al suo viso, come se quello fosse il
segreto più importante, e gli sussurra:
«E poi, Liam… conosci Liam? Liam è mio. Sono… sono innamorato
di Liam. Da sempre, Liam è… Ma… ma per favore, non dirglielo, non voglio che…
non voglio che lo sappia. Ti prego… Ti prego»
La sua voce muore in quella preghiera e il respiro si fa ancora più pesante. La sua presa si
allenta e lascia libera la mano di Liam.
Liam, che con gli occhi sbarrati e la
bocca aperta è ancora lì inginocchiato di fianco al suo letto, e trema.
Fanfic ispirata a questo
prompt, trovato QUI.
inspired in this gif
25*media*tumblr*com/tumblr_maf2l82zIM1rb
zayn has a really bad fever and liam has to take
care of him.
with the fever zayn gets delirious and begins to
see things that aren't there, and then he doesn't recognize li's taking care of
him so he talks to liam and says something like: "you know liam? liam is
mine... i love him... but please don't tell him" and more sweet stuff...
filler can choose everything else. Thank youu!
È un’altra Ziam, lo so. È
un’altra Ziam nel giro di tipo tre giorni, lo so, ok, devo smetterla.
Commentate, fatemi sapere se vi piace e se trovate qualcosa che non va. Ah, i fatti
sulla vita di Zayn e i suoi “segreti” sono per la maggiorparte quelli che si
trovano scritti ovunque su internet, non so se siano tutti veri. L’unico di cui
sono sicura è che Liam è suo. xD
Se vi va, fatemi sapere
anche cosa ne pensate di queste altre shot, Colorblind,
Tattoo
e Because
I love him. Sono tutte Ziam, yes.
Baci, Sum