I mugiwara correvano a perdifiato verso la Sunny, la vita della loro navigatrice era seriamente in pericolo.
Nami stava sempre più male, sudava freddo e farneticava frasi senza senso.
Dopo aver attraversato tutto il sentiero, che in quella occasione sembrava essersi allungato, i nakama arrivarono finalmente alla Sunny.
Sanji poggiò Nami sul lettino dell’infermeria, lasciando la ragazza nelle mani esperte di Chopper e Robin.
Il medico era molto agitato e correva da una parte all’altra della stanza cercando disperatamente l’antidoto di quel potente veleno.
Robin intanto cercava di estrarre, con delle piccole pinze, l’ago avvelenato.
-Dov’è? Dov’è? Dov’è?- continuava ad urlare il medico con i nervi a fior di pelle per lo stress e la paura
-Chopper calmati, la fretta è una cattiva consigliera, concentrati e cerca di ricordare dove hai riposto gli antidoti per i veleni dei ragni- disse sempre calma e pacata l’archeologa.
Chopper ascoltò il consiglio dell’amica e si concentrò, e dopo qualche secondo si diresse verso l’ultimo cassetto dello scaffale che aveva davanti.
-Eccolo l’ho trovato! Grazie Robin!- esultò la piccola renna
Nel frattempo fuori dall’infermeria, Zoro si tormentava.
Non poteva succedere veramente, Nami non doveva morire, no! E soprattutto non per colpa sua, quel veleno era destinato a lui!
Lo spadaccino teneva la testa tra le ginocchia, mentre era seduto davanti la porta dell’infermeria. Lui era sempre stato forte e imperturbabile, ma quel giorno mostrò quanto tenesse alla sua testolina rossa, infatti delle leggere lacrime iniziarono a rigare il suo volto andandosi a depositare sul freddo pavimento della Sunny.
A quell’immagine nessuno riuscì ad intervenire per consolare l’amico.
Poco più tardi Chopper uscì dall’infermeria.
Zoro alzò il viso e si asciugò le lacrime con l’avambraccio per poi attendere il responso dell’amico medico.
-Zoro, Nami vuole vederti! Non preoccuparti è fuori pericolo!- lo rassicurò il medico notando l’angoscia negli occhi del samurai
L’uomo si alzò di scatto per poi entrare cautamente, senza fare troppo rumore, nella stanza, avvicinandosi alla sua mocciosa.
-Ehi buzzurro!- disse la donna con voce bassa, allungando una mano verso il compagno
-mo mocciosa…- disse Zoro ancora turbato, per poi sedersi sul lettino accanto alla sua donna.
Nami accarezzò il viso di Zoro e gli regalò un leggero sorriso per rassicurarlo.
-non farlo mai più! Non devi rischiare la tua vita per me! Io non…-
-scusa, ma non volevo perderti ancora!-
Zoro si avvicinò al viso della rossa e la baciò; la donna così notò gli occhi arrossati del compagno, aveva pianto! Zoro aveva pianto per lei!
-Amore ma tu hai pianto!- disse la donna afferrandogli il viso tra le mani
-Ehm, no… mi sarà entrato qualcosa negli occhi!- cercò di mentirgli l’uomo, dannato orgoglio.
Nami faticosamente si alzò a sedere e abbracciò con amore il suo uomo e disse – Scusa se ti ho fatto stare in pensiero! Ti amo!-
Nel frattempo nella grotta infondo al bosco, la battaglia era iniziata.
Ace stava combattendo, contemporaneamente, contro i tre scagnozzi di Spider mentre sua moglie si occupava del capo.
Cristal era veramente infuriata, Iku, il suo vecchio amico era diventato un mostro senza scrupoli, reputava lei e Zoro colpevoli della morte della sorella. No proprio non l’accettava, ma soprattutto non accettava che l’uomo l’avesse fatta uccidere e allontanata quindi dalla sua famiglia, e per giunta adesso Nami stava rischiando la vita proprio per colpa di quello stupido ragno cresciuto troppo.
Cristal armata dei suoi fedeli pugnali, si scagliò sul ragno, evitando abilmente i suoi aghi avvelenati.
-Ti ucciderò una volta per tutte!!!!- continuava a ripetere Spider
-Iku non ti riconosco più, non solo sei diventato un ragno, ma sei diventato un essere orribile, perché? Tu non eri così?-
-è tutta colpa vostra!!!!!!-
-No è solo tua!!!!-
-devi morire!!!!- disse l’uomo mentre cercava di colpire la donna, però senza nessun risultato
-Ma sta zitto cretino!!!- disse la mora prima di imprigionarlo, senza vie di fuga visto il dirupo che si trovava dietro l’uomo, tra due rocce
-Ah ah ah Cristal pensi che mi importi veramente di vivere?? Io cercavo solo vendetta, e adesso che l’ho ottenuta posso anche morire! Senza di me non spezzerai mai l’incantesimo! e appena ti ferirai, morirai di nuovo! Ah ah ah!-
-Bastardo dimmi come spezzare l’incantesimo!!!!-
-Non ci penso proprio!!! Addio Cristal ci si vede all’infernoooooo!!!! Sto arrivando Mikuuuuuu!!!!!!- disse poco prima di buttarsi di sotto e venir infilzato da una pietra appuntita alla fine del burrone!
-NOOOOO!!!!!-urlò Cristal disperata, inginocchiandosi a terra e sbattendo i pugni su quella dura pietra
La ragazza non sapeva che Spider aveva soltanto bleffato, solo la strega che aveva fatto l’incantesimo poteva spezzarlo, lui non sarebbe servito a niente, ma era sicuro che aver tolto un'ultima speranza alla donna la facesse soffrire maggiormente; e così era.
Ace si avvicinò alla moglie e l’abbracciò.
Era tutto finito. Non avevano più nessuna possibilità di tornare in vita, presto avrebbero raggiunto di nuovo quel lugubre limbo o una delle altre due zone.
I coniugi Portugase si avviarono verso l’uscita di quella maledetta grotta. Una volta arrivati alla Sunny avrebbero avvisato i mugiwara della loro sconfitta, ormai gli restavano solo tre giorni da vivere sulla terra e soprattutto da vivere con le proprie famiglie.