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Autore: Lady_Wolf_91    10/04/2013    1 recensioni
"...non voglio che tu muoia per me Annabeth..." lei scosse leggermente la testa "non capisci? sono morta ogni giorno aspettandoti..."
Masterplane è la parte conclusiva di Reborn e Bitten...buona lettura =)
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Reborn, Bitte, Master Plan'
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Lasciai a malincuore Jacke e quel letto così confortante e scesi in cucina per prendere un bicchiere d’acqua, vidi una Daphne insolitamente sorridente uscire dalla stanza degli ospiti e raggiungermi in cucina per fare lo stesso, sospirai, dopotutto meglio iniziare con lei, era la parte più semplice, mi fissò a lungo ,mentre io lasciavo vagare i pensieri, con il volto stranamente rilassato “che vuoi?” deglutii, non era il modo migliore di iniziare “ehm…dovrei parlarti…” posò il bicchiere, ormai vuoto, nel lavandino e annui “si, ora chiamo Bob e gli altri e…” “no, io dovrei parlarti da sola…” mi fissò perplessa “ok, andiamo fuori.”
Facemmo qualche passo, allontanandoci così dalla villa “allora? Spero tu non voglia parlarmi di Jacke o cose così” “no…riguarda…ehm…i purosangue, stavo pensando, loro sono come noi…giusto? Insomma hanno le nostre stesse capacità e…” “…e sono più forti, insomma le loro capacità sono amplificate e…” “…si, dicevo, hanno le nostre stesse capacità…ma anche i nostri punti deboli…giusto?” mi fissò negli occhi, aveva capito “aconito?” annui “ne useremo abbastanza da indebolirli così saremo in vantaggio” si morse un labbro “non possiamo entrare in contatto con  l’aconito…finiremo come loro” “lo so, pensavo a Bob, lui ormai non può più trasformarsi, quindi può maneggiarlo lui” sorrise “di preciso, qual è il piano?” bene, ottimo Emily, brava “facciamo delle trappole, ci mettiamo dentro l’aconito e le richiudiamo, quando arriveranno li attireremo nel luogo che abbiamo scelto, noi sapremo dove sono le trappole e se scegliamo un posto che conosciamo bene, non sarà difficile farli cadere nel nostro piano, avete detto che amano la caccia, che si comportano come predatori, noi fingeremo di essere le loro prede, dovranno credere di avere la situazione in pugno, ma in realtà saremo noi ad avere il controllo per tutto il tempo” mi fissava, senza emettere alcun suono “lo so che è una follia…ma” “no, cioè si è una follia…ma è un piano e odio ammetterlo, ma potrebbe anche riuscire…solo una cosa, la rossa, niente aconito per lei, niente trappola, di lei me ne occupo io” “Daphne” “di.lei.me.ne.occupo.io” sospirai “ok, però tu devi aiutarmi a convincere gli altri…soprattutto Jacke” “è per questo che l’hai detto a me vero? Perché a me non importa se rischi di farti male?” le sorrisi “no, perché so che faresti di tutto per il bene del branco”.
Rientrammo in casa e Kalea mi corse in contro, abbracciandomi, gli altri erano già radunati in salotto, li raggiungemmo e la piccola corse in braccio alla madre, che fissava il pavimento priva di qualsiasi espressione, gli altri parlavano tra loro senza prestarci attenzione, deglutii e guardai Daphne, “abbiamo un piano” tutti si voltarono a guardarci ammutoliti, Kevin si sistemò meglio sulla poltrona, i segni delle ferite completamente spariti, ci guardò sorridendo “avete?” “si! Abbiamo, io e…lei” Bob trattenne un sorriso “volete spiegarcelo?” riguardai Daphne che sbuffò “aprite le orecchie perché non ve lo spiego di nuovo, aconito” Cristal e Tim si guardarono tra loro, Jacke cercava il mio sguardo, io continuavo a guardare Daphne, ancora una volta fu Bob a parlare “aconito?” “si, pensavamo a delle trappole, trappole che tu potresti riempire di aconito, dato che sei l’unico che può toccarlo, uno di noi li attirerà nel luogo deciso, li spingeremo a cadere nelle trappole, senza fargli capire il nostro piano, quindi non comunicheremo tra noi, saranno indeboliti dall’aconito, lasceremo a loro la decisione di vivere o morire, è un piano un po’ azzardato, lo so, ma è l’unico che abbiamo e…credo possa funzionare” “avete già deciso il luogo della trappola?” ci guardammo e sorridemmo “al lago!” “bene…io allora mi occuperò dell’aconito…chi farà da esca e in che modo li dovrà attirare al lago?” “è Kalea che vogliono, la nostra esca fingerà di averla con se, loro penseranno che stia cercando di scappare e la inseguiranno, esattamente fino, al, lago” tutti si guardarono “e chi farà da esca?” presi tutto il coraggio che avevo, senza guardare Jacke “io” lui si alzò “cosa? No!” “sono la più veloce tra voi, sono quella che ha più possibilità di successo” “ha ragione” “oh ti prego, non siete d’accordo mai, su niente e ora andate d’amore e d’accordo? ” “non mi serve il tuo permesso, è stata una mia idea e non ho intenzione di tirarmi indietro, discussione chiusa! Ora però qualcuno deve spiegarmi come saltare…” Jacke si lasciò cadere sul divano massaggiandosi le tempie, Daphne emise un piccolo ringhio “non c’è molto da spiegare, devi solo lasciar perdere la parte umana, quella che ha paura della voragine e del vuoto e ascoltare il lupo, lui sa che puoi farlo” “e…s-se mi blocco? Se rimango ferma come l’altra volta?” Jacke sospirò e alzò la testa “non farlo…” “Jacke ne abbiamo già parlato e…” “volevo dire, che non devi bloccarti, non puoi permettertelo, devi continuare a correre…quando sarai li evita di pensare che devi saltare, immaginati già dall’altra parte, ti verrà più naturale” annui sorridendogli, lui tornò a massaggiarsi le tempie, Bob si alzò “recupero tutto l’aconito che posso, fatemi trovare le trappole già pronte!” rimasi a guardare Jacke e dovetti trattenermi, non c’era tempo per quello, se fossimo sopravvissuti avremo avuto tutto il tempo del mondo per noi, “Annabeth…devo parlarti…da sola” Daphne mi guardò inclinando la testa, la ignorai, allora guardò Annabeth che annuì ”bene, allora noi andiamo al lago!” passandomi accanto Jacke, mi posò un bacio leggerò sulla guancia e uscii insieme agli altri, deglutii un paio di volte, preparando mentalmente il mio discorso, presi un profondo respiro e iniziai a parlare “Bob ha scoperto una cosa…” Annabeth puntò gli occhi neri dritti nei miei “non…non mi ha detto niente” “lo so, bè non ha detto niente a nessuno” mi guardò sempre più confusa “ma perché?” “gliel’ho chiesto io…” “…perché?” “è stata un’idea della….bè….di Lucas e, non era sicuro di ricordare bene e poi non è detto che funzioni” si torturò a lungo una ciocca di capelli e tornò a guardarmi “parla” deglutii “ok, allora, esistono due modi per…eliminare la chimera, il primo è che riesca a portare a termine il suo compito ehm…in questo caso ucciderti, il secondo invece, è che, la sua…bè chiamiamola preda, quindi tu, si insomma che tu lo uccida” spalancò gli occhi “non posso farlo, non posso, non voglio, io so che non è, non è totalmente Lucas…ma non posso perderlo…di nuovo” “lo immaginavamo, ed è per questo che ho chiesto a Bob di fare una cosa per me…” infilai la mano nella tasca della felpa e tirai fuori un sacchetto nero “c-cos’è?” lo aprii lentamente e afferrai con cura la catenina argentata, evitando di toccare il ciondolo vero e proprio, lo portai davanti al volto di Annabeth che lo guardava curiosa “un amuleto, è fatto d’argento e rame e all’interno contiene un misto di aconito e belladonna” fissò con cura le venature in rame su tutto l’ovale argentato, allungò una mano, come a volerlo toccare, per poi ritirarla velocemente “continuo a non capire” cercai le parole giuste “ricordi che un tempo, pensavano che l’argento potesse ucciderci?” annuii “si, per via delle sue proprietà purificatrici” “ok, diciamo che la chimera, ecco attacca l’organismo come, come una malattia, distrugge cellula dopo cellula finché non raggiunge il pieno controllo del corpo che la ospita, corpo che è in continua lotta, nel disperato tentativo di espellere questo…chiamiamolo virus…” mi bloccò “tutto questo…te l’ha spiegato lui?” “si, quando l’ho trovato nella grotta con Kalea, quindi per tornare al nostro discorso, mi ha spiegato che l’argento svolge quest’azione purificante mentre il rame ha una specie di azione rilassante, la loro combinazione più l’aconito e la belladonna potrebbe aiutarlo a mantenere il controllo“ “in che modo?” “ok, l’aconito ci uccide, e questo è un dato di fatto, ma a quanto pare funziona anche per la chimera” “ma noi non vogliamo ucciderlo…giusto?” “no, infatti la quantità di aconito nell’amuleto non lo ucciderà, ma bè gli farà comunque molto male, ed ecco che entra in gioco la bella donna, che allieverà in parte questo dolore, e bè hai presente il fattore guarigione dei licantropi? L’argento evita che si azioni, così la chimera non potrà guarire grazie alle capacità di Lucas, per dirla in parole povere, l’amuleto è formato da argento e aconito che servono a indebolire la chimera, e belladonna e rame che lo aiuteranno a non soffrire troppo” “quindi…se funziona lui, lui tornerà a essere…Lucas? Per sempre?” “non sarà facile d’accordo? Potrebbe non funzionare, l’amuleto non è una soluzione permanente…serve solo ad avere più tempo, e la cosa importante è che dev’essere lui a volerlo mettere” “va bene…e se decide di metterlo…quanto, quanto tempo abbiamo?” “non lo so, dipende molto da lui, Bob spera abbastanza da trovare una soluzione permanente” “pensa già a qualcosa?” “lui, non ne è sicuro, conosce un…un’omega, lui era sempre stato interessato all’alchimia” “e dov’è?” “in Canada, ma Bob non ha sue notizie da molto tempo, potrebbe essere morto o…non lo sappiamo” “capisco” “volevo solo che tu lo sapessi” “quindi devo convincerlo a indossare…questo?” annuii fissando il ciondolo “è solo il primo passo, ma può portarci alla meta, però, vorrei che tu aspettassi a farlo” “perché?” “il nostro piano, se hanno il minimo dubbio, se sentiranno il più leggero odore, non funzionerà, devono essere sicuri che Kalea sia tra le mie braccia” “ma potrebbero sentire due scie e nel dubbio mandare qualcuno qui” “esatto, è per questo che ti chiedo di aspettare, la chimera può coprire il vostro odore” “e se non ci riesco? Se poi lui non vuole metterlo?” le presi la mano guardandola negli occhi “ci riuscirai, ne sono sicura, devi solo fidarti di lui” “ok, il piano…è…insomma” sorrisi guardando fuori dalla finestra “è stata tutta una sua idea, il ciondolo, il piano, è sempre stata una sua idea, fin dal principio” “…ci nasconderemo al capanno?” “no, rimarrete qui, sul retro, vieni, ti porto da lui” si alzò titubante, rigirandosi tra le mani il sacchetto nero in cui avevamo riposto il ciondolo, prese Kalea tra le braccia e mi seguii.
Appena fuori fummo raggiunte dalla chimera, Kalea si liberò dall’abbraccio della madre e si buttò tra il suo morbido pelo, mentre lui non toglieva gli occhi da Annabeth, la guardai mentre si agitava sempre di più, le presi la mano “puoi toccarlo, è così che comunica” guardò la figlia che con un sorriso stampato sul volto, rimaneva attaccata al morbido manto senza provare nessuna paura, Annabeth allungò una mano tremante, sentivo lui sforzarsi per non ringhiarle contro, “non ci riesco” “puoi farlo” presi la zampa della chimera e l’avvicinai alla sua mano fino a farle sfiorare, e le lasciai, lui girò lentamente la sua zampa in modo che a toccare la mano di Annabeth fosse il suo palmo, lei sorrise mentre una lacrima le rotolava giù per la guancia “è lui, è davvero lui, lo so che tu l’hai detto ma…è davvero lui” sorrisi vendendola finalmente così radiosa “allora, farai quello che ti ho detto?” si morse un labbro senza lasciare la zampa del compagno “sai che preferirei venire con voi e combattere….sei sicura che sia meglio così?” “si, è la cosa migliore, fidati” non le avrei detto che era meglio così, perché se avessimo fallito lei e Kalea sarebbero potute scappare, non le avrei detto che Lucas aveva pensato anche a quello, non era necessario che lo sapesse “devi solo promettermi una cosa” “cosa?” “se non siamo tornati, ma ti dico di fargli indossare il ciondolo…devi farlo…ok?” “va bene” le sorrise mentre Kalea si arrampicava sulla schiena della chimera e Annabeth ritrovava, finalmente, un po’ della serenità che aveva perso.



 
DAPHNE
Arrivammo al lago e i ragazzi iniziarono a scavare le prime buche, io rimasi appoggiata a un albero, sentivo il lupo dentro agitarsi sempre di più, era davvero un buon piano? Bè era sicuramente era l’unico “ehi, stai bene?” la mano calda di Kevin si posò sulla mia spalla, quel semplice toccò bastò per tranquillizzarmi “si, sto solo cercando di visualizzare” “sei preoccupata che non funzioni vero?” incrociai le dita con le sue, mentre il peso sul mio cuore diventava sempre più leggero “tu no? È rischioso e…e se Emily si blocca? O se riescono a raggiungerla? Se si accorgono che non c’è Kalea? Se capiscono…” “ook, ora respira, lei è veloce e sa quello che fa e noi faremo in modo che vada tutto come deve andare!” annuii poco convinta “quante buche avete fatto?” “tre” spalancai gli occhi “come sarebbe a dire tre?” trattenne un sorriso “bè sai, siamo in tre e abbiamo fatto tre buche…non mi sembra una brutta percentuale, se poi invece di startene qui a fissare il nulla e preoccuparti per Emily, ti rimbocchi le maniche e ci aiuti, il numero delle buche aumenterebbe velocemente, che poi quante buche dobbiamo fare?” lo colpii sulla spalla “io non mi preoccupo per Emily!” “certo, tu non lo fai” “no, non lo faccio” “si, non lo fai” lo colpii di nuovo “piantala allora, dov’è che avete fatto queste tre misere buche?” “ehi rispetto per le nostre buche grazie, comunque, li, laggiù e ancora li” lo colpii ancora, stavolta dietro il collo “non vi avevo detto di non farle a casaccio?” “mmh, no, l’ultima volta che ho controllato avevi detto di scavare, anzi no, in realtà non hai detto nemmeno quello, lo abbiamo dedotto noi, sai avevamo le pale!” alzai entrambe le sopracciglia e sbuffai, chiamando gli altri due geni “ok, chiariamo una cosa, non possiamo fare buche a caso, dobbiamo seguire uno schema, anche perché poi dovremo ricordarci dove le abbiamo fatte per non caderci dentro…” Tim alzò la mano, lo fissai, come si fissa un bambino che sta per fare qualcosa di stupido “ho una domanda, non sentiranno la puzza dell’aconito?” “….no, Bob ci metterà qualche pianta che copra l’odore ovviamente….altre domande?” Jacke fissò Tim e poi si grattò la testa “quante buche dobbiamo fare?” “mmh…sette” “e…se ne sono di più?” “non possiamo certo riempire il lago di buche…comunque non penso verranno in tanti, loro sono sicuri di essere superiori e bla bla bla, sicuramente verranno i due alfa, e probabilmente porteranno qualche beta, così giusto per fargli vedere lo spettacolo” mi leccai le labbra al ricordo della rossa “ho cambiato idea, fatene sei, per una di loro non ci sarà bisogno di trappole” i due annuirono e si allontanarono, riprendendo le pale, Kevin rimase a guardarmi, inclinando la testa “che c’è?” “tu, non vuoi, occuparti della ragazza con i capelli rossi, solo perché mi ha quasi ucciso…vero?” “Tsk! Non penserai mica di essere così importante?” cercai di allontanarmi ma lui mi si parò davanti, avvicinando il suo volto al mio “non lo sono?” gli misi una mano sul petto, con l’intenzione di spingerlo via, ma non lo feci, mi limitai a rimanere così, beandomi di quel lieve contatto “sparisci! E va a fare altre buche!” sorrise e posò le sue labbra carnose sulle mie, un bacio leggero e veloce “non hai detto di no” sorrise e poi raggiunse Tim e Jacke, rimasi qualche secondo immobile, con uno stupido sorriso stampato sul viso, poi scossi la testa e iniziai a perlustrare tutto il lago.




 
JACKE
Finito con le buche guardai Daphne che annui, così iniziai a correre per tornare  a casa, volevo parlare con Emily, lei però non c’era, Annabeth mi rivolse un sorriso stranamente luminoso, dicendomi che era uscita, uscita? Davvero? Con i purosangue che potevano arrivare da un momento all’altro? Alzai gli occhi al celo, ringraziai Annabeth e uscii fuori, annusai l’aria e subito mi irrigidii, la chimera se ne stava seduta davanti a me, e mi fissava con sufficienza, mi massaggia il collo, ricordando il nostro ultimo incontro e guardai altrove, lui sbuffò e si avvicinò, lo guardai perplesso, cosa voleva? Si fermò a due passi da me e tese una zampa, come i cani, corrugai le sopracciglia fissando quell’arto peloso “dovrei…vuoi che la stringa?” la mosse in avanti come a incitarmi, sbuffai e la toccai, subito l’immagine di Emily davanti ad un burrone, mi attraversò la mente, ritrassi subito la mano che iniziò a formicolarmi, mi voltai e iniziai a camminare, fermandomi solo per sussurrare un grazie.
Il burrone in questione si trovava alla fine della riserva, superato di poco il supermercato, un tempo, quella era la strada principale per raggiungere il lago, poi il ponte che permetteva il passaggio crollò, rendendo la strada inutilizzabile, almeno, per gli esseri umani. Arrivai velocemente e la vidi, era di spalle, immobile davanti al burrone e cercava di autoconvincersi a saltare “su Emily, non essere stupida, sei un licantropo, le tue ferite guariscono, guariscono Emily, puoi farlo, questo per un licantropo non è nemmeno un vero salto, devi solo, solo pensare a…a niente, tu non pensare a niente e salta!” mi avvicinai in silenzio e la presi per le spalle buttandola a terra, la guardai nei grandi occhi marroni e scossi la testa “se fossi stato uno di loro saresti morta, lo sai?” sbuffò e fece un adorabile smorfia “si bè, combattimenti e agguati non sono il mio forte…” “gia, invece saltare…” corrugò le sopracciglia offesa e mi diede un pugno sullo stomaco, mi spinse via e sia alzò pulendosi la felpa “presto diventerò la saltatrice più brava del mondo!” mi misi a sedere, fissandola mentre raggiungeva nuovamente, il precipizio “non credo che farlo da ferma ti aiuterà”  si girò a guardarmi gonfiando le guance “non credo che il tuo pessimismo mi aiuterà!” sorrisi “dico solo quello che penso!” “si, tienitelo per te, quest’onde negative mi influenzano…quindi o stai zitto o…sciò!” prese un enorme respiro, fece un passo e tornò indietro sbuffando “non c’è la farò mai, ma come mi è saltato in mente?! Non potevo usare l’altra strada? No devo complicarmi la vita!” “l’altra strada è troppo vicino a casa, potrebbero sentire qualcosa” incrociò le braccia al petto “lo so anche io questo!” “allora perché l’hai chiesto?” “era una domanda retorica era…lascia perdere” tornò a fissare il vuoto “che farai se ti raggiungono?” “non lo faranno, tutto il piano si regge sul fatto che non lo faranno” “si ma se lo fanno? Insomma la tua velocità non servirà a molto se poi ti blocchi così!” deglutii mentre il suo cuore accelerava sempre di più “…lo so…so che non credi che sia un buon piano….e che…non ti fidi…ma…ci sto provando ok? Mi sto sforzando per farlo funzionare…non puoi venire qui e prendermi in giro” “non sono qui per prenderti in giro Emm, voglio aiutarti, io mi fido di te, e penso che questo piano potrebbe funzionare, ma ho paura ok? Non sono ancora pronto a perderti” mi guardò sorridendo, mi avvicinai di più a lei “meglio, perché non lo farai, nessuno perderà qualcosa…ok? Il piano funzionerà e quando saremo vecchi e stanchi, ci sederemo su una vecchia panchina arrugginita e penseremo a questa storia e sorrideremo raccontandola ai nostri nipotini!” sorrisi “nipoti?” arrossi e si guardò i piedi “si, ecco, be, insomma, non voglio dire che, cioè, si, ma tu, insomma noi,ehm….” Alzai gli occhi al celo e la baciai, mettendo fine al suo imbarazzo “ora, rilassati, svuota la mente da…tutto e salta” “e se cado?” “non cadrai” “si, ma se lo faccio?” “Emm, non cadrai fidati di me” “ok…si, d’accordo…bacio d’incoraggiamento?” mi avvicinai alle sue labbra senza toccarle, sorrisi e mi allontanai, le mi fissò delusa, presi una piccola rincorsa e saltai, atterrando in modo perfetto sull’altro lato, incrociai le braccia al petto e la guardai, sorridendo “vieni qui e avrai il tuo bacio” spalancò la bocca “se pensi che…” sbuffò un paio di volte, poi sospirò rassegnata.
 



Emily
Cinque volte, dovetti provarci cinque stupide volte, prima di riuscire a raggiungere Jacke e ottenere il mio stupido bacio, non mi sembrava un gran risultato, ma Jacke era abbastanza soddisfatto “il lupo sapeva già che potevi farlo, ora lo sai anche tu!” gli sorrisi, senza essere ancora pienamente convinta, gli presi la mano e ci incamminammo verso casa “starai attenta, vero?” fissai i suoi adorabili occhi grigi “Jacke, non sono l’unica ad essere in pericolo d’accordo? E poi, ve li porterò a lago…potrai preoccuparti li…” arrivammo davanti casa in completo silenzio, stavo per aprire la porta, ma la sua mano mi fermò “va bene Emm, mi fido di te, facciamo come dici!” gli sorrisi e gli diedi un bacio sulla guancia leggermente ruvida, ed aprii la porta, Daphne alzò gli occhi al celo “mentre voi due amoreggiavate, NOI, abbiamo riempito e nascosto le buche e ci siamo anche allenati” sorrisi alzando le spalle “anche noi, bè, tranne la parte del riempire le buche, si quello, non l’abbiamo fatto” lei alzò un sopracciglio e scosse la testa, mi guardai intorno, Cristal stava sistemando delle pentole in cucina mentre Tim non le toglieva gli occhi di dosso, Bob aveva ridacchiato, allo scambio di battute con Daphne, ed era tornato con la testa in uno dei suoi libri, Daphne e Kevin stavano seduti, vicino, con le mani che si sfioravano “dove sono Annabeth e Kalea?” Bob alzò pigramente la testa “con…lui” Jacke ci guardò confusi “lui? La…chimera? È sicuro lasciarle da sole con…lui?” Daphne annui “è quello che dico anche io” Kevin sbuffò divertito “piantatela ora, sono in ottime mani, non è così Emily?” deglutii perdendomi negli occhi azzurri di Kevin “si, io mi fido di lui, dovreste farlo anche voi!” Cristal mi raggiunse, Tim diede un piccolo spintone a Daphne, che ringhiò sommessamente, e si accomodò vicino a Kevin, “ora cosa facciamo?” fissammo tutti Bob, che, sentendosi osservato, alzò di nuovo lo sguardo su di noi “aspettiamo che arrivino” annuimmo “e…nel frattempo?” sospirò chiudendo definitivamente il suo libro “cercate di rilassarvi, lo so che la cosa più ovvia sarebbe allenarsi, ma, credo sia anche la più inutile, non diventerete certo più forti di loro in poche ore o giorni…state con le persone che amate e cercate di riposarvi, vi serviranno tutte le vostre forze!” Cristal e Tim furono i primi ad allontanarsi, lei mi abbracciò, poi, lui le prese la mano e la portò in un’altra stanza, Bob recuperò i suoi libri, decidendo che il retro, era un posto più tranquillo per leggere, Daphne invece, non sembrava accennare ad alzarsi dal divano, ispirai a lungo, presi la mano di Jacke guidandolo fino alle scale, mi fermai e mi voltai a guardarla “….Daphne…grazie” lei spalancò gli occhi “c-come? Per cosa?” Kevin sorrise dolcemente prendendole la mano, Jacke mi fissava confuso, lo indicai “per lui, bè…se, se tu quel giorno…se non avessi deciso di morderlo…se non avessi deciso di salvarlo…lui sarebbe morto…e…noi non ci saremo mai potuti incontrare…in fondo, in un modo un po’ contorto, è merito tuo se ci siamo trovati” corrugò le sopracciglia “…si, ma a quest’ora non saresti nei casini, non avresti tutti questi problemi, non dovresti mentire a tua madre….” Scossi la testa “per me…lui vale tutto…tutto questo…volevo solo che…tu lo sapessi” mi voltai, pronta ad andare nella mia stanza “Emily….grazie” sorrisi e trascinai Jacke di sopra, mentre, come una dolce canzone, potevo sentire il cuore di Daphne e Kevin, battere nello stesso, identico, modo.
Chiusi la porta e fissai il telefono “devo chiamare mia madre…” “cosa? Ah si…certo, dovresti ehm…non vuoi, prima, parlare, di quello che è appena successo?” “c’è…bisogno di parlarne? No perché non riuscirò ad affrontare due conversazioni intense…è solo quello che penso, credevo che tu lo sapessi già!” si avvicinò, sedendosi sul bordo del letto, poggiando una mano, sulla mia gamba “si, ma tu, se tu potessi evitare tutto questo…” “senza di te? No grazie” “ma” “niente ma…d’accordo ascoltami bene ora, io ti amo e licantropi, chimere, purosangue e quant’altro non potranno mai cambiare questa cosa!” “me lo stai dicendo ora, perché sai che moriremo?” gli presi il volto tra le mani “no, te lo sto dicendo, perché, prima o poi, arriva un momento, per una ragazza, di dire determinate cose, al suo ragazzo e perché, sono fermamente convinta, che finita questa storia, ci lasceremo purosangue e chimere alle spalle, e andremo a vivere insieme, magari in una piccola casetta nel bosco, e guardando indietro, non avremo rimpianti, perché abbiamo fatto, esattamente quello che dovevamo fare, e perché tutto questo ci ha fatto, conoscere e ci ha fatto innamorare” lo fissai con l’espressione più seria che riuscii a fare “non credevo fossi quel tipo di ragazza” arrossi e gli diedi un pugno “non lo sono, è colpa tua!” lui sorrise “avremo potuto non conoscerci mai” “saresti potuto morire” “anche tu!” alzai gli occhi al celo, lui mi sfiorò una guancia “come avrei fatto senza le tue buffe espressioni e le tue frasi assurde?” gonfiai le guance, fingendomi offesa “buffe espressioni? Io ti apro il tuo cuore e tu mi parli di buffe espressioni?” scosse la testa “pensavi che fossi un serial killer” mi morsi un labbro “si, non, non capivo, perché ti interessassi a me, avevi Isabel, potevi avere tutte le ragazze che volevi…ti ricordi la cameriera? Dio volevo saltarle addosso e strapparle la gola a morsi, e ancora non ero un licantropo! Però, lei o Isabel, si loro, erano perfette per te, con Isabel avresti avuto dei figli stupendi, davvero, forse un po’ stronzi ma…” “prima di tutto, non stavo con Isabel, quando sei arrivata tu, e poi…e poi sei tu quella perfetta per me, nessun altra” lo baciai “non credevo fossi, quel tipo di ragazzo” continuò a baciarmi “non lo sono, è colpa tua….anche se sai, la cameriera aveva proprio un bel” lo picchiai con tutta la forza che avevo “Jacke!” “scherzavo!” “ora, anche se per colpa tua tutto ciò che c’era di dolce e affettuoso in me, si è, inesorabilmente esaurito, devo chiamare mia madre, di cui, tra parentesi, mi sono completamente dimenticata, sai, come con le chiavi!” scosse la testa “vuoi che ti lasci sola?” lo attirai a me, stringendolo “bastava un semplice no” iniziai a comporre il numero, poi mi fermai riguardando Jacke “che c’è?” “so, che ne abbiamo già parlato ma…bè la situazione ora e diversa e, si pensavo, insomma sono sicura che tutto andrà bene, ma sai nel caso questa fosse la nostra ultima….si pensavo, non vuoi andare dai tuoi?” abbassò lo sguardo “no” “Jacke” “Emm, ne abbiamo già parlato e tutto questo non cambia niente e poi non avrebbe senso, che faccio mi ripresento da loro dopo tutto questo tempo, e poi sparisco di nuovo? Magari per sempre? Non mi sembra giusto” gli presi la mano “non voglio obbligarti è solo che…potresti dirgli la verità…potresti…non pensi a June? Morirà dalla voglia di riabbracciare suo fratello” si, ok, giocarsi la carta della sorellina non è un colpo da persona per bene, difatti, Jacke si alzò allontanandosi “certo che ci penso, ogni, singolo, ci ho pensato da quando sono andato via, ma non sarebbe giusto, loro stanno bene così, il mio sarebbe solo un gesto egoista!” “egoista? Jacke è la tua famiglia” “tu sei la mia famiglia! Chiama tua madre, io vado di sotto” lo bloccai, circondandolo con le mie braccia “non essere arrabbiato con me” “ma no che non lo sono!” “ok, però, finita tutta questa storia, potresti, solo, solo provarci” “Emm” “solo provarci, per June…ti chiedo solo di provarci” “perché ci tieni tanto a questa cosa?” “perché tu sei la mia famiglia e perché so che continuerai a sentirti in colpa se non lo fai!” sospirò “prometto che ci proverò, ora, chiama tua madre, e cerca di usare un briciolo di tutta quest’energia che hai usato con me” annui, mi alzai sulle punte per baciarlo e lo lasciai andare, tornai sul letto e presi il telfono.
“Pronto?” il momento della verità “mamma?” “mamma? Mi scusi, deve aver sbagliato numero” “oh, va b-ma cosa? Mamma! Sono io Emily!” “Emily? No, non conosco nessuna Emily, e poi, se avessi una figlia, probabilmente, non avrebbe aspettato tanto per chiamarmi” sbuffai “d’accordo, scusa mi dispiace” “mmmh sicura di essere mia figlia? No, perché lei avrebbe fatto qualche battutina sarcastica sul mio essere poco madre” “si, come vuoi, come va il lavoro?” “bene, da te? I tuoi amici nudisti?” “mamma, non sono nudisti e comunque…tutto bene” si, tutto alla grande “ottimo, avete rotto qualcosa?” Mah, solo una finestra e la porta, ma cosa vuoi che sia, con grande probabilità moriremo tutti per mano dei purosangue, quindi non potrai arrabbiati, mi si strinse lo stomaco, come avrebbe fatto senza di me? “tesoro? Ci sei ancora?” “si…ehm…no…non abbiamo rotto niente” “bene, sono fiera di te, ora devo scappare, prometti di chiamarmi più spesso, mi sento così sola qui” “c-certo…lo farò” “bene e salutami Jacke e i licantropi anonimi!” “ok…mamma? Ti voglio bene” “anche io tesoro, ora scappo, ciao!” lasciai il telefono sul letto, avevo bisogno di una dose, più che generosa di coccole, scesi in salotto, convinta di trovare Jacke, ma al suo posto trovai Cristal, seduta con gli occhi chiusi, mi accomodai vicino a lei “hai parlato con tua madre?” “non hai origliato?” mi guardò, concedendomi uno dei suoi sorrisi “ mi sono concentrata per non farlo” “le ho parlato” “ma non le hai detto tutto” “no, non c’è l’o fatta…lo farò…se ne avrò l’occasione” “mi sembra una cosa saggia, si sarebbe preoccupata e precipitata qui” “gia…Tim? “fuori, insieme a Jacke, stanno, giocando alla, lotta credo” alzai un sopracciglio, uomini, potevamo morire e loro cosa facevano? Giocavano alla lotta? “e Daphne non dice niente?” mi fissò serissima “lei…sta giocando con loro” ci fissammo a lungo, poi scoppiammo a ridere “no, giura, non posso crederci, questa è una scena da immortalare!” mi alzai, Cristal mi prese la mano “sembra che ogni volta che ci vediamo debba succedere una qualche guerra” sorrisi “gia” “magari, la prossima volta, limitiamoci ad un caffè” “si, direi che sarebbe la cosa migliore!” la tirai leggermente, facendola alzare dal divano e la strinsi forte “andrà tutto bene” lei annui e ci precipitammo fuori, perché davvero, Daphne, che gioca, era uno spettacolo più unico che raro!
Fuori, trovammo Kevin piegato dalle risate, mentre Daphne era a terra, sotto il peso di Jack e Tim, che non accennavano a muoversi, sorrisi mentre Cristal tentava di trattenere le risate, la faccia di Daphne era un qualcosa di meraviglioso, “non è divertente, alzatevi!” Tim e Jacke si guardarono senza smettere di ridere, solo dopo un bel po’, decisero che era arrivato il momento di liberarla, lei si alzò, con un sorriso spontaneo stampato sul volto “non sapevo sapessi divertirti!” mi fulminò con lo sguardo, spolverando la canotta azzurra “non mi stavo divertendo, stavo insegnando!” ”davvero? Cosa con precisione?”  sbuffò “tutti sanno che i cuccioli imparano meglio col gioco!” “si, certo, non hai risposto alla mia domanda però!” “è così, e ora vado a farmi una doccia!” mi oltrepassò e io liberai la mia risata, Kevin mi mise una mano sulla spalla, sorridendo “si stava divertendo” “gia, lo immaginavo” scosse la testa divertito e la raggiunse, guardai Jacke e Tim, entrambi sporchi di terra e fango, ci guardarono con un sorriso inquietante sul volto, si avvicinarono lentamente, come i più esperti dei predatori, io e Cristal ci guardammo fingendoci terrorizzate e inscenammo una piccola fuga, quasi subito però, ci lasciammo prendere dai nostri infantili compagni, passando il resto della giornata a giocare, liberi, da ogni pensiero







Arieccomi... ok ora in teoria dopo l'ottavo capitolo c'è il nono..giusto? bene, io però ho un grandissimo blocco, non so se riuscirò mai a superarlo uff cioè ho anche qualche appunto, so bene o male quello che deve succedere ma non riesco a scriverlo e poi mi sembra tutto cosi stupido...vbb sono in fase depressiva quindi vi lascio kiss

   
 
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