-Matchpoint-
***
Draco Malfoy la mattina
adorava leggere.
Non stiracchiarsi o fare
una sana e calibrata colazione, lui adorava leggere.
“Draco, non riesco a
credere che riesca a pavoneggiarti anche dopo aver scoperto di essere
presbite!”, la voce divertita di Hermione lo distolse dalla sua lettura, ma si
impose comunque di ignorarla.
Hermione aveva centrato
in pieno, lui adorava leggere soprattutto per poter indossare gli occhiali e
rimirare la sua bellezza da intellettuale sensuale.
“Sai perché sono
presbite, mia cara?”
“Perché una grande
disgrazia s’è abbattuta sulla tua lungimirante persona?”, rispose lei con tono
ironico riponendo lo spazzolino.
“No, per colpa del corso
di letteratura babbana, tua e di quei romanzi!”
“Dai sempre la colpa a
me… potrei offendermi, sai?”, disse sensuale avvicinandosi gattonando al suo
lui.
“E come potrei riuscire
a farmi perdonare?”, domandò retoricamente poggiando gli occhiali sul comodino
baciandole le spalle lasciatele scoperte dalla maglia troppo grande per il suo
esile corpicino.
Hermione gli mordicchiò
il lobo dell’orecchio, “Facendo l’amore con me”, sussurrò
maliziosa.
Draco ghignò e capovolse
le posizioni.
Amava averla sotto il
suo corpo, sentirla fremere sotto il suo tocco e i suoi baci. Emanava così tanta
innocente sensualità che riusciva a mandarlo in confusione solo con un
bacio.
Era una sensazione
particolare
“Qual è la capitale
dell’Italia?”, domandò mentre le sue mani esploravano il torace e scendevano
sempre più giù.
Draco gemette e la
guardò intensamente, “Tu sai come fare eccitare un uomo,
Granger”
Hermione sorrise mordace
e lui la coinvolse in un bacio quasi violento che non le lasciò il tempo di
reagire in alcun modo se non aggrappandosi alla sua schiena con
forza.
***
Appagati e soddisfatti
stavano cercando di riprendersi dall’amplesso appena
avvenuto.
Era il loro consueto
risveglio. Una sorta di rito sacro.
Un po’ come prendere il
caffè, leggere il giornale e cercar di far capire al cane che c’era una bella
differenza tra il tronco degli alberi e le proprie gambe.
“E’ tardissimo!”,
annunciò Hermione sfrecciando verso l’armadio alla ricerca di qualcosa di
decente da mettere per conoscere il nuovo cliente che aveva fatto affidamento su
di lei per l’inaugurazione del proprio pub.
“Merda! Il seminario!”,
e anche Draco sfrecciò per il bagno per una doccia.
“No, non ci provare! La
doccia serve a me!”
“No, Granger! E’ mia! Ne
ho assoluto bisogno!”
“Anche io,
Malfoy”
Ma il ringhio di
Hermione non servì a nulla, poiché Draco s’era barricato nella doccia e non
aveva intenzione di lasciarle libero accesso.
Sapeva come sarebbe
andata a finire…
***
“Siamo tutti d’accordo
sul punto uno?”, domandò il professore Paroceti con una specie di frusta in
mano.
Un uomo alzò la mano per
avere il permesso di parlare che gli venne concessa dopo un’occhiata severa da
parte del professore.
“Ehm…”, si allentò il
colletto, “…quale sarebbe il punto uno?”
Il professore dette una
frustata al tavolo, gesto che fece impallidire i presenti
“Giulietta era una
puttana, mi sembra ovvio”
Era la seconda lezione e
Draco non riusciva ancora a credere che lui era un genio e che aveva predetto
quella terribile verità quasi due anni prima.
“Gli italiani vi diranno
che Giulietta era una dolce fanciulla in cerca del vero amore, ma ciò che vi
dico io è che era una puttana e che gli italiani sono tutti pizza e
spaghetti!”
Molti deglutirono,
realmente impauriti da quell’uomo poco più di un metro e sessanta centimetri con
folta capigliatura bianca e cipiglio severo.
“Gli italiani amano il
vino e la birra… sono tutti degli alcolizzati! Le donne tramano alle spalle
degli uomini… e sono loro a condurre il gioco! Agli uomini non è rimasto nulla…
NULLA!”
“Professore, mi scusi,
ma cos’è il Limoncello?”
“Un liquore al gusto di
limone… signor Bustworker, certo che una domanda più idiota non avrebbe potuto
farla, complimenti!”
E sconvolto dalla piega
che stava prendendo la sua vita, Draco Malfoy decise che a quel seminario la
cosa migliore da fare era tacere.
***
La giornata lavorativa
era finita lasciando in Draco una voglia disperata di uccidere il professore
Paroceti, distruggere i suoi plastici sul Duomo di Milano, sulla Mole
Antonelliana e il Colosseo e le sue fedeli riproduzioni del Caravaggio e del
Masaccio.
Ma un pensiero lo fece
desistere dalla sua opera di vandalismo, aveva appuntamento in quello che era
stato il suo appartamento, ormai fissa dimora di Blaise, con la speciale
partecipazione di Adrian e Theodore.
Una serata come ai bei
vecchi tempi andati…
***
I bei tempi erano
probabilmente andati, ma l’idiozia di determinati adolescenti era rimasta
intatta, e per quel che se ne poteva dire dell’uomo amato da Hermione Granger,
beh… anche in lui l’idiozia aveva edificato basi resistenti a
tutto.
Blaise Zabini aveva
fatto in modo di ricostruire la loro stanza nel dormitorio, e c’era riuscito
veramente bene, visto che ciò che l’aveva sempre resa speciale erano i fiumi di
alcool che sgorgavano da ogni dove, e la scorta personale di Theodore Nott che
amava dividere con i suoi amici.
Era trascorsa solo
un’ora ed erano già nel pieno del delirio.
“Peccato che manchi
David…”, disse Draco ammirato dal fumo che usciva dalla sua bocca con infinita
arte.
“Ormai il Capitano è
andato… Cassidy ce l’ha portato via per sempre…”, convenne Blaise sorseggiando
del vino elfico di cui ormai il suo organismo sembrava essere
saturo.
“Se vi manca così tanto,
la prossima volta vi porto sua cugina!”
“E perchè?”, domandò
Theodore prendendo ciò che gli passava Draco.
Adrian si posizionò
meglio sul divano, “Perché vi giuro che se non l’avessi vista nuda, avrei
giurato che fosse stato David”
Scoppiarono in una
fragorosa risata continuando a divertirsi alle spalle della cugina di David e di
tutto ciò che era stato Hogwarts per loro, ricordando con particolare nostalgia
i loro festini clandestini.
***
La rimpatriata di Draco
aveva fatto venire voglia ad Hermione di una rimpatriata con i suoi amici a casa
sua con l’unica differenza che loro avrebbero visto un film in tutta
tranquillità sorseggiando di tanto in tanto una Burrobirra, niente di
drastico.
Lei, Harry, Ron, Ginny e
Neville erano sul divano a guardare Matchpoint di Woody Allen sgranocchiando
patatine e biscotti con una certa voracità.
“Perché sei così fredda
con me?”
“Non sono
fredda!”
“Sì
invece!”
“Da quando siamo tornati
dalla campagna sei distante…sfuggente…”
“Non voglio incoraggiare
niente…”
Il film procedeva a
meraviglia, ma l’unica realmente presa sembrava essere Hermione, forse perché
presa anche da mille ricordi con Draco protagonista. Lei adorava quel film
perché era stato il primo ad essere visto da Draco e il commento che ne aveva
dato li aveva fatti batti beccare come alle lezioni della
Romance.
“Sono tutti così
coinvolgenti questi film?”, le aveva domandato lui alzandosi dal divano e
stiracchiandosi con eleganza, lasciando a lei l’ingrato compito di togliere di
mezzo tutte le cartacce delle patatine che si erano fatti
fuori.
“I film sono tutti
diversi, e non tutti riescono a coinvolgerti!”, spiegò
lei.
“Devo ammettere che
questo Woody è un genio del crimine…”
“Genio del crimine?”,
ripetè lei dubbiosa.
“Sì, devi ammettere che
per un finale del genere ci vuole una mente criminale! Insomma, è un finale che
ti toglie il fiato… e poi devo ammettere anche che ha dipinto il tipo come una
specie di animale perennemente eccitato”, disse
sorridendo.
“Sono certa che Woody
Allen non voleva dipingerlo come un animale perennemente eccitato, mette in
risalto la passione, l’erotismo…”
“Era semplicemente
arrapato”, asserì lui non dando particolare importanza all’arringa made in
Granger.
“Tu sai sempre come
distruggere un capolavoro”, disse scuotendo la testa e continuando a
pulire.
“Dai su, come lo chiami
uno che ti afferra per il sedere a quel modo?”
“Uomo eccitato?”,
rispose lei facendo la finta pensierosa.
Draco inarcò il
sopracciglio, “Uomo arrapato perverso”
“Ehm, in poche parole il
tuo ritratto, no?”
“No”, e fu lì che
l’aveva attirata a sè caricandosela sulle spalle, sotto le proteste violente di
Hermione, e portatola a letto avevano fatto l’amore senza strane
perversioni.
Sorrise al ricordo di
quella serata mentre Ron sbadigliava sonoramente, Harry e Ginny si dedicavano a
qualcosa di più fisico e Neville cercava di non arrossire alle varie scene un
po’ più scottanti.
Sorrise inevitabilmente
al pensiero di come fosse diverso Draco da tutto ciò che l’aveva sempre
circondata.
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Credo proprio mi sia venuta
l’influenza e quindi prima di andare a sprofondare nel lettuccio vi lascio ad un
nuovo capitolo!
Vorrei dilungarmi, ma il mal di
testa lancinante non mi aiuta nell’intento.
Un ringraziamento particolare a
coloro che hanno recensito il 1° capitolo e dandomi il bentornato con questo
sequel.
Grazie infinite ragazze, sperando
che anche questo capitolo vi sia almeno piaciucchiato^^
Fatemi
sapere!
P.S. Il titolo del capitolo così
come il pezzo di film è proprio Matchpoint del grande Woody
Allen.
Kisses