“Sto qui, come una bambola…
Non so mai quello che mi va. 
Restonella mia scatola solida, fuori dal tempo.”
 
Judith Pov’s
Mia madre è in debito con me, oh si, mi deve tante di quelle pizze che nemmeno immagina. Insomma, non è da me indossare abiti rosa confetto che mi fanno somigliare a una principessa Disney, eppure l’ho fatto solo per lei, per il suo matrimonio. Voglio che lo ricordi per tutta la vita questo giorno, dato che il suo precedente matrimonio è finito in disgrazia! Sono molto felice del fatto che si sia innamorata di nuovo, sono sempre stata propensa a un nuovo amore per lei, non mi è mai piaciuto vederla piangere per un uomo viscido e senza palle!

Ora sono qui, che la vedo attraversare la navata nel suo pomposo, ma sobrio, abito bianco e non posso che essere fiera di lei. Nonostante i cinquant’anni è sempre bella, con quel modo di fare ammaliante e dolce che rapirebbero chiunque. Una volta arrivata all’altare il mio sguardo si posa sul testimone dello sposo, nonché fratello. Mai visto uomo più attraente, sexy, intelligente e scopabile più di lui! E’ una scopata mondiale, davvero… l’unica cosa che lo penalizza è il suo trattarmi da bambina, come se i miei diciotto anni in confronto ai suoi trentatré non contassero nulla, e questa è una cosa che mi manda in bestia, anche perché lui è consapevole delle mie capacità e della mia maturità mentale, ma giustamente fa di tutto per farmi sembrare infantile agli occhi di tutti. Proprio mentre lo sto fissando, lui alza lo sguardo e mi strizza l’occhio maliziosamente, dio quanto ben di dio sprecato…!

Dopo la cerimonia svoltasi all’interno di una strana villa, ci dirigiamo tutti nel giardino immenso per prepararci al pranzo, ma mia madre ha la brillante idea di aprire le danze con Chad, il suo nuovo marito. Mi dirigo al tavolo mentre scorrono le prime note di un lento e tutti i partecipanti iniziano a ballare, personalmente mi estraneo da tutti prendendo il mio iPhone dalla borsetta e iniziando a giocarci.

“Posso avere l’onore di questo ballo, signorina?” queste parole, anzi , questa voce mi distraggono dalla mia partita a Fruit Nunja, sollevo lo sguardo e come mi aspettavo incontro due occhi azzurri che mi fissano seri, ma allo stesso tempo divertiti e maliziosi.
“Ho un tacco niente male, se vuoi rischiare l’amputazione di un piede, per me non ci sono problemi, balliamo subito”
 “ beh, vorrà dire che correrò il rischio”… e così dicendo, mi trascina ( nel vero senso della parola) nel bel mezzo della pista, mi poggia le mani sui fianchi e inizia a muoversi sensualmente, cosa molto strana dato che è in corso un lento.

“E così sai anche ballare, sei un uomo dalle mille caratteristiche.”

“E così sai anche portare i tacchi? Sei un bambina dai mille pregi!”

 “Stronzo!!”

“Una bambolina come te che usa questi termini scurrili, non è da te, piccolla Jud!”

“Oh, prova a chiamarmi ancora una volta piccola Jud e i termini scurrili te li ritrovi…”non mi diede il tempo di continuare che scoppiò a ridere, in maniera cristallina e pura tanto che inizia a ridere anche io, essendo contagioso!

“Oh piccola Jud, come devo fare con te?”

“In che senso?”

“Sei così innocente, così dolce, così restia, così..”

“Sono così Sexy…”

“Si quanto un ippopotamo in costume. Sei ancora una bambina, cosa ne vuoi sapere della sensualità femminile.”

“Non istigarmi, che alla fine finisce male.”

“Ah si?! E cosa fai?”

“Posso far cedere voi stupidi uomini quando voglio, sbottonando semplicemente i primi due bottoncini della
camicia!”

“Beh, per far cedere me, sotto la camicia dovrai avere qualcosa di interessante!”

“Reggiseno in pizzo nero ti basta? E’ una quarta abbondante, tuo cugino Ron può confermare!” e così dicendo tornai a posto lasciandolo li, con la bocca aperta e lo sguardo confuso. Una volta seduta mi volto verso di lui e lo vedo dirigersi al tavolo
in cui c’è Ron, non posso fare altro che sorridere soddisfatta!


Jud 1, Christopher 0, palla al centro!