AUTRICE TIME: Ringrazio tutti coloro che continuano ancora a leggere questa mia raccolta, e soprattutto chi spende altri cinque minuti per recensirla, perchè davvero senza di voi, non avrei mai postato nulla (e non avrei mai e poi mai continuato a scrivere).
Questo capitolo mi è stato ispirato ascoltando "Ling" di Alan Kuo, canzone utilizzata come
opening del drama taiwanese "Mars".
Potete ascoltare e guardare la sigla di apertura del drama qui:
https://www.youtube.com/watch?v=ZPCQIFUvUTI&list=PLAeKj4g-5ZWrYYkR4sdncc4tJAvmcZOR8&index=1
Le parole scritte in rosso e quelle in grassetto sono state prese
direttamente dalla canzone.
Spero di essere riuscita a creare qualcosa di
sensato! No, davvero, ho i miei forti dubbi...
Fatemi sapere!
Grazie.
Zero.
Ognuno di noi è piccolo quanto una formica.
Zero.
Se paragonati al mondo le nostre vite sono così brevi ed insignificanti…
Avanziamo fra le epoche emulandoci
come Dei, ci sentiamo grandi e potenti – Abbiamo
tutto fra le mani – Tutto scorre davanti ai nostri occhi , certi di poter controllare ogni cosa, governiamo
il pianeta…
Mera
illusione.
Se davvero
aprissimo gli occhi verso l’orizzonte
comprenderemo che persino quella linea intangibile fra l’oceano e il
cielo è
ancora sconosciuta e del tutto indomabile.
Se i nostri
occhi scorgessero l’infinito e si smarrissero
fra i cunicoli dell’oblio più
profondo, allora anche la paura si farebbe strada e, a poco a poco, ci
accorgeremmo di quanto piccini e forse pure stupidi
possiamo essere.
Siamo egoisti ed egocentrici. – Vogliamo
tutto – Desideriamo controllare
la vita, la nostra vita…
Vogliamo
piegare il fato, il destino o chicchessia,
realizzando i nostri i sogni o vivendo nel modo che più ci sembra
consono.
Ignari però, di vivere in un piccolo remoto angolo dell’universo, dove
persino
la forza di gravità sembra esser fantasia, veniamo lentamente schiacciati e oppressi da colei che
tutto può:
Siamo piccole formiche che brulicano un gigantesco
formicaio per sopravvivere al dolore e all’afflizione
che qualcuno ha deciso
d’impartirci.
Qual è il motivo per cui piangere?
Nello spazio a zero gradi tutto
sembra prender forma - così entusiasmante e brillante.
Nello
spazio a zero gradi possiamo
afferrare qualunque tipo di felicità che ricerchiamo – vagando fra la
folla,
senza mai smarrire la strada, corriamo sorridendo alla vita.
Nello
spazio a zero gradi fantasie e verità si scontrano e
s’incontrano,
dando vita ad un altro tipo di realtà.
Possiamo scappare
dal dolore e dalla malinconia, bramando la passione che arde nel
cuore e abbracciando l’ipocrisia di un mondo
irreale. Protraiamo a passeggiare fra quel groviglio di strade
apparentemente
limpide e raggianti…Ma se solo d’improvviso i nostri occhi si
spalancassero, la verità giungerebbe a tradirci e
cadendo in una spirale di luci ed ombre -
abbassando tutte le difese – perderemo il coraggio d’intraprendere
quella
stessa strada che ha perduto la sua stella.
Affaticati dal nostro stesso peso, sentimenti d’angoscia ucciderebbero
il sorriso.
Continuiamo
a percorrere quel piccolo spazio a zero
gradi.
Fingiamo di non vedere, abbassiamo gli occhi e viviamo
l’illusione.
Chi ha ragione?
Chi ha torto?
Abbandonerò
quella verità trasformandola in bugia.
Scapperò nel mondo a zero gradi.
Non sarò
solo una formica schiacciata dal destino. – questi
sentimenti non voglio perderli –
Offuscando la vista e immaginando che tutto scorra sancito dalla nostra
ragione, vivrò nella fantasia che la vita sia solo amore e sorrisi...
Nello
spazio a zero gradi tutto può accadere – anche una
misera formica, la cui vita è come lo zero assoluto, può
essere forte e sconsiderata.
Se ogni minuscola formica, come una
solitaria stella nell’oscurità della notte, s’avvicina e si unisce
con
un’altra, a poco a poco, quel piccolo
puntino diventerà una linea sottile e continuativa…
…Valiamo poco, ma irremovibili continuiamo a sperare nell’illusione.
Siamo
solamente….
Zero.