Capitolo 15
Halloween (seconda parte)
(quella sera) dormitori femminili di Grifondoro
BIANCA
«Come non vieni!» esclamò infuriata Lilian Rose Evans facendo sobbalzare tutte le ragazze che si trovavano nel dormitorio. La mia migliore amica andava avanti indietro. Stava facendo lo stesso percorso da ormai 5 minuti buoni e non accennava a calmarsi. Ero leggermente impaurita dalla sua reazione.
«No non vengo. Vado al ballo» mi lasciai sfuggire incautamente. Lei si voltò. Era rossa in viso, i capelli le ricadevano come fiamme sulle spalle,gli occhi smeraldini in quel momento avevano una luce omicida.
«Al ballo! Con chi vai al ballo?» Oddio se avesse saputo con chi andavo al ballo mi avrebbe crucciato e avadakerizzato al istante. Ma mi resi conto che dovevo dirglielo. Di certo lo avrebbe saputo comunque. Perciò meglio evitare una morte sotto tortura e pretendere una morte rapida e in dolore..
«Vado con Sirius Black» in quel momento mi misi a pregare Nyx perché non mi ammazzasse.
«Tu.. Tu.. vai ... al ballo con... Sirius Black» riuscii a dire Lily. Si lasciò cadere sul letto più vicino.
«Si. Se vuoi puoi venire anche tu! Sarà divertente!»
Lei mi guardò come se fossi impazzita. Almeno per quel giorno sarai rimasta viva.
«Io? Imbucarmi al ballo del 5 anno con te e Black? Sei Impazzita? Io non farò mai niente contro le regole!»
«Va bene come vuoi passa un bel Halloween tra i fantasmi»
Detto ciò indossai il mio costume da angelo. Era una semplice tunica bianca e piume color panna per le ali. Scesi in sala comune. Black mi stava aspettando. Non vidi James da nessuna parte. Meno male non avrei dovuto parlargli .
«Andiamo Black?» gli chiesi dandogli il braccio. Lui mi prese a braccetto
«Certo Olivier» ci avviammo fino al luogo della festa. La vecchia aula dismessa si incantesimi nel ala nord. Ci fecero entrare. Mi sembrava di essere tornata a casa! Mi sembrava di essere tornata a Manhattan ! C’era gente che beveva. Gente che balla va e si dimenava. Gente che parlava e coppiette che pomiciavano. La musica era assordante. Riconobbi un pezzo delle sorelle Stravagarie.
«Allora Olivier vuoi ballare? » Mi domandò Black cercando di sovrastare la musica.
«Certo» e così ballammo fin quando non arrivò una musica diversa Più lenta. Io mi aggrappai al suo collo e le sue mani furono sui miei fianchi al inizio non parammo molto troppo presi della musica. Ad un tratto lui mi sussurrò
«Olivier te l’ho mai detto che sembri un angelo?»
«Black io indosso un costume da angelo»
«Appunto non mi sembra per niente appropriato. Tu sei una persona del male non sei mica la Evans, che farà voto di castità e povertà secondo me . Sei una malandrina! Non ti si addice affatto il costume da angioletto innocente lo sai vero?»
«Beh però devi ammettere che so recitare bene la mia parte» dissi dopo una giravolta e tornando tra le braccia di Black. Lui rise con quella sua risata simile a un latrato.
«So qual è il mio prossimo obbiettivo della serata: far cadere la maschera» disse rivolgendomi un ghigno malandrino che mi fece rabbrividire. Per la prima volta mi accorsi di quanto fosse bello.
«E come pensi di fare?» chiesi con un sorriso furbo.
Lui mi sorrise mi prese la mano e mi condusse al tavolo delle bevande. Poi mi mostrò due biglie «Questa Olivier e polvere di fuochi d’artificio filibuster» lo guardai ci scambiammo uno sguardo e mettemmo ciascuna biglia in ciascun bicchiere. Poi Sirius prese una candela la mise nel bicchiere bastò il calore della fiamma a fare scoccare la scintilla . Poi mi prese per mano e insieme corremmo via mentre dietro di noi risuonavano gigantesche esplosioni. Ci fermammo in un corridoio.
«Beh direi che il tuo piano è riuscito ! Ora nessuno potrà più dire che sono un angelo!» esclamai
«Ti Sbagli» mi disse lui. E poi succose . Lui si avvicinò e mi baciò. Le sue labbra sulle mie erano calde seducenti stuzzcanti. Daprima fu un semplice contatto poi approfondii il bacio. Le nosatre bocche giocavano a rincorrersi e in qiel momento nom mi preoccupai più di niente. Gli gettai le braccia al colo e lo baciai come non avrei mai baciato nessun altro. Continuammo così finché non fummo a corto d’ossigeno.
«Ti sbagli.. Tu per me sei un angelo» mi sussurrò lui. Poi rapido come un fulmine corse via.
Ti sbagli tu per me sei un angelo quelle parole mi risuonarono nella mente come un onda
Se Lily l’avesse saputo non sarei stata in pace nemmeno nel regno dei cieli. Perché lei mi avrebbe seguito. La mia colpa? Aver baciato Sirius Orion Black. Io Bianca Celia Olivier reginetta di Hogwarts e Manhattan futura Somma Sacerdotessa di New York avevo appena baciato il figlio di un antica famiglia purosangue.
Lily
Ero furiosa Bianca se ne andava con Black e mi lasciava tutta sola. Alla fine rinunciai al mio piano di andare alla festa di Complemorte. Così indossai una secchiai tuta e scesi in Sala Comune. Mi trovai davanti una scena scioccante che mai avrei pensato di vedere. James Potter era chino su un tavolo, aveva una penna d’oca in mano e stava .. scrivendo! Wow! Chi l’avrebbe mai detto?
«Ciao Potter cosa fai di bello?» esordii incerta.
«Scrivo Evans! Sei cieca per caso?» sbottò lui.
Tutta quella rabbia mi irritò Così gli risposi a tono
«Perché tu sai scrivere?»
«Che simpatica Evans e adesso vattene per favore»
« Senti Potter mi dispiace Okay? Voglio dire non siamo amici. Ma vorrei che provassimo almeno a convivere pacificamente. Vorrei che tu mostrassi agli altri le tue qualità. Come hai fatto con me, la gentilezza la bontà d’animo,l’amicizia..» lui m’interuppe
Lui mi guardò sbalordito.
«Evans senti mi dispiace se tu hai problemi con i tuoi sensi di colpa per come mi hai trattato oggi Ma io ho già i miei di problemi!» Si alzò e se ne andò. Ma si dimenticò il quaderno su cui aveva scritto. Lo chiusi e lo voltai per vedere che quaderno era . Sulla copertina verde smeraldo spiccava a lettre dorate la scritta
DIARIO DI JAMES CHARLUS POTTER
E’
severamente vietato aprire questo
diario a meno che non desideriate essere
crucciati dal proprietario del diario.
Potter teneva un diario! Ora si che le avevo viste proprio tutte! Potter, l’arrogante e sprezzante Potter teneva un diario! Okay stavo per morire! Ci sarebbe stata la fine del mondo o qualche altra catastrofe naturale.
Quella notte il 31 Ottobre 1972 strinsi il diario di James Potter al petto e mi diressi su per le scale ripromettendomi che non l’avrei letto. Non che mi interessasse quello che scriveva quel idiota ma..
Posai il diario sul comodino e mi ripromisi di darglielo l’indomani.
Mi addormentai così con la tentazione di leggere un diario non mio e l’ansia per la mia migliore amica