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Autore: lottieverdeen    11/04/2013    7 recensioni
La vera storia di Cato e Clove, di come si sono conosciuti, innamorati, odiati e persi. Per sempre.
DAL CAPITOLO 9
Solo mie potevano essere le sue labbra, solo mia la sua voce, solo mie le sue mani. Ma ora è troppo tardi.
Il mio cuore inizia a battere forte, cerco di trattenere le lacrime mentre la tristezza mi annebbia la vista.
Chiunque di noi due torni dall'arena, non tornerà mai del tutto intero.
Perchè dovunque io vada, una parte di me sarà sempre da lui.
Genere: Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cato, Chaff, Cinna, Claudius Templesmith, Clove
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Clove, non riesco a dormire.” Dice Cato, appoggiato allo stipite della porta. Mi guarda attraverso i suoi bellissimi occhi blu. Si arruffa i capelli con una mano ed entra. Senza bisogno di una risposta, lui sapeva che avrei ceduto. Maledico la mia debolezza, ma so benissimo che non riuscirei a trattenerlo. Si siede al mio fianco, traccia lentamente il profilo della mia faccia con le mani, poi chiude gli occhi e lentamente le sue labbra si appoggiano alle mie.
Ad un tratto un dolore folle attraversa il mio corpo, Cato si ritrae di colpo strappa un pugnale dal mio petto. “Sciocca, sciocca e prevedibile Clove.” Inizio ad ansimare, guardo il mio petto, dove la macchia di sangue si allarga veloce. “Cato – ma...”
Non ti ho mai amato Clove... mai...” Le sue parole sono sempre più lontane, la sua faccia mi appare una silhouette sfuocata. Mai... l'ultima parola rimbomba nella mia mente, finché tutto non diventa nero.

Mi alzo di scatto, con il fiatone infilo le mie scarpe e alla cieca cerco la porta. Si apre senza problemi, al contrario di quello che credevo.
Esco nel corridoio, passando davanti alla stanza dei mentori, a quella di Cato e alla cucina, fino ad arrivare nel piccolo soggiorno.

Ma non sono sola.

Clove? Sei tu?” Chiede Cato. Sto zitta, non voglio rispondergli, non voglio che sappia che sono lì. “Qualcosa mi dice che abbiamo fatto lo stesso sogno. Tu mi pugnalavi e mi dicevi che non mi hai mai amato. E' l'ultima morte che vorrei morire.”
Le sue parole mi confondono, distraggono e scombussolano. Muovo alcuni passi verso di lui, fino ad arrivare alla sua schiena. Mi guarda attraverso il riflesso della finestra.
"Clove, perfavore, non ce la faccio più." Si gira verso di me, i suoi occhi lucidi, la sua faccia provata. Non ce la faccio, non posso vederlo così, eppure mi trattengo.
"Mi dispiace Cato, non posso." Mi allontano di alcuni passi e cerco di non guardarlo negli occhi. 
Vedo troppo tardi, come velocemente si alza dal divano. Mi giro ed inizio a correre, ma lui è più veloce. Mi inchioda al muro. Le lacrime sono sparite dai suoi occhi, la cieca furia con cui mi guarda mi impedisce di muovermi. Mi fissa, non la smette per nemmeno un secondo. Le sue mani sulle mie spalle, mi trattengono al muro. Non mi muovo, nemmeno se potessi mi libererei dalla sua presa. Non riesco a resistere, le mie labbra incontrano le sue e il bacio che ci diamo non è dolce e lento come gli altri. Al contrario. Quasi mi fa male, il modo con cui preme le sue labbra sulle mie, ma mi piace. La sua stretta si allenta, lentamente accarezza la mia schiena, attraverso il tessuto, mentre mi bacia con foga.
Ci stacchiamo ansimando. Lo sguardo di Cato è stupito, come quello di una persona che ha fatto una cosa terribilmente sciocca.
"Clove... mi dispiace. So che solo uno di noi due uscirà dall'arena, so che sono terribilmente egoista, perchè continuo a sperare che quella persona sia io, ma è la mia natura! Sono nato per non provare sentimenti, nemmeno per la persona che più..." Li appoggio un dito sulle labbra per interrompere la sua ondata di parole che rischia di sommergermi. 
"Non chiedermi scusa, non c'è nulla di cui scusarsi." Lui scuote la testa. Mi prende la mano, mi trascina con se. Dovrei oppormi, cercare di lasciarlo andare una volta per tutte. Ha appena detto che vuole uscire lui vivo dall'arena, ha appena detto che mi pugnalerebbe se restassimo solo i due, ma una stupida e innamorata parte di me non vuole crederci. Cerca disperatamente una scappatoia, ma non la trova. Per la prima volta cedo. Cedo e mi faccio trasportare da lui. 
Davanti alla sua stanza si ferma.
"E' probabilmente l'ultima notte che potremmo passare insieme." Sorride triste. Ha ragione, è l'ultima notte in cui potremmo stare abbracciati senza le telecamere che ci osservano, stare da soli.
Annuisco, Cato apre la porta, e mentre mi tira con sè sussurra.
"E' da troppo tempo che facciamo incubi..."




 



No, questa volta non ho scuse, questa volta mi sono lasciata davvero andare e ho dimenticato che ho iniziato troppe storie su questo sito per scomparire dalla faccia della terra.
Spero che questo capitolo vi piaccia, ho deciso di farli stare insieme ancora un attimo, prima dell'ingresso di Glimmer.
Stupida Glimmer .-.
Ma cosa pensano davvero i due tributi del due della biondina?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo! (PROMETTO DI AGGIORNARE IN TEMPO (: )
La vostra,
Lotty
  
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