Los Angeles, 14 Dicembre 2012.
 
Stavo dormendo beatamente fino a quando sentii dell’acqua gelida rovesciarsi sul mio viso. Mi alzai di scatto e tirai un urlo, che avrebbero sentito fino in Florida.

“NOAH PREPARATI ALLA TUA MORTE.” Gridai furiosa, correndo per tutta casa cercando quello stupido ragazzo, che mi ritrovavo come fratello. Ora avrebbe dovuto spiegarmi per quale oscuro motivo doveva svegliarmi in quel modo, cavolo.

Aprii la porta della sua stanza con un calcio e lo vidi seduto, bello tranquillo, ad ascoltare musica. No, okay, quel ragazzo se le era cercate. Andai verso di lui e lo presi per i capelli.
“Ahi, ahi, ahi, ti prego fermati.” Chiese piagnucolando.
“Oh no caro Noah, ora tu vieni con me in un bel posticino.”
Sorrisi beffarda, lo trascinai fino alla porta del ripostiglio e lo rinchiusi all’interno. Presi la chiave e la misi in tasca.

“Amy, ti prego apri questa cazzo di porta o giuro che, che..” Disse mio fratello, mi appoggiai alla porta dello stanzino ed incrociai le braccia al petto.
“Che cosa, è Noah?” Insinuai.                                                                 
 “Oh al diavolo, hai vinto.” Esclamò rassegnato, sorrisi compiaciuta.                                      
“Bene, ma se riprovi un’altra volta a fare una cosa del genere, giuro che ti uccido con le mie stesse mani.” Dissi fissando la porta.                                                                           “
Si certo, come vuoi. Adesso aprimi, però.” Estrassi dalla tasca dei pantaloni la chiave, la girai nella serratura ed aprii la porta.                                                                          
“Ora vai a preparare la colazione, che devo andare a lavoro.” Dissi andando in camera, senza ricevere una risposta.                                                                               

Mio fratello era sempre stato così nei miei confronti, un po’ burlone, forse anche troppo, ma infondo era dolce. Mi cambiai velocemente, misi una canotta lilla, dei jeans chiari e le miei amate blazer rosse.                        

Andai in cucina, dove trovai la colazione pronta sul tavolo, mi sedetti e mi gustai il tutto.
“Ehi, Amy, hai visto cosa dice questo giornale?” Chiese mio fratello sedendosi difronte a me, sventolando una rivista. “No, sentiamo?” Risposi indifferente.

Solitamente mio fratello ‘sparava’ cavolate dalla mattina alla sera, quindi non diedi prestai molto interesse.  “Fanno un provino di ballo per far parte della crew di un certo Justin Bieber.” Appena sentii quelle parole, sputai i cereali che avevo in bocca.                                                       

 Avevo sentito bene? Un provino?                                                                        
Io amavo ballare, era una delle passioni che coltivavo sin da piccola e, questa sarebbe stata un’opportunità da non perdere per nessun motivo.

“Ti ringrazio sorella, veramente.” Disse ripulendosi il viso con un fazzoletto. Ridacchiai.                                 

 “Che altro dicono? Dammi qua.” Chiesi rubandogli di mano la rivista, cercai con lo sguardo l’articolo che parlava del provino.
Le audizioni si sarebbero tenute alla Sports Arena di Los Angeles il giorno 14 Dicembre, alle ore 16:00

Feci qualche calcolo mentalmente. Oh cavolo, proprio quel giorno stesso.

  -Spazio Autrice
Sono davvero molto felice di aver ricevuto una recensione,
proprio oggi mentre ascoltavo 'She don't like the lights' mi è venuto lo spunto per questo capitolo.                             Spero vi piaccia, scusatemi se è molto corto,
ma ho avuto molto da studiare.

-colly.