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Autore: Princy 99    11/04/2013    0 recensioni
Ciao, mi chiamo Susy,ho 16 anni e mezzo,sono alta 1.65 e di corporatura normale (non sono anoressca, ma nemmeno cicciona) ho gli occhi azzurri e i capelli castani, come qualsiasi altra ragazza con i capelli di questo colore,ho sempre invidiato chi era biondo, mi reputo bella,ma ognuno vede quello che vuole.
La mia, è una vita normale,senza grandi storie d'amore e senza tragedie familiari. Perchè grandi? Un po' di tempo fa mi sono fidanzata con Simone,credevo di amarlo e che non sarei stata con nessun altro per tutta la mia vita ma, il giorno del nostro decimo mesiversario l'ho trovato che si baciava con una tizia e da allora non ci parliamo più.
La mia amica Number One si chiama Angela, è bellissima e se fosse per me,dovrebbe fare la modella. Ha gli occhi marroni, verdi, amrati, insomma, un pò tutti e i capelli castano chiaro e qualche mashes rossa qui e là. Un altro mio amico è Giorgio, biondo, occhi azzurri, pelle bianca cadaverica e tanto per cambiare,spilungone. E' molto simpatico. Diciamo che loro hanno la bellezza da dei e io il carattere intraprendente ma, siamo molto uniti.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
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Ma non è possibile che tutte le sfighe capitino a me?!?
Il preside presenta il nuovo (bellissimo) alunno con la solita tiritera, ci dice che fa parte di uno scambio culturale e che fino alla fine dell’anno starà con noi,ma nel frattempo lui sembra essersi ipnotizzato: mi stava fissando talmente tanto da far venire la pelle d’oca. Il preside se ne va via, e “il dio” si de-ipnotiza. La prof decide di metterlo di banco esattamente al centro della classe per fargli fare un po’ di amicizia,quindi deve spostare la povera Stefania, che si ritrova vicino ad Alessio ,il fancazzista della classe. Io, essendo al centro della mia fila laterale, me lo ritrovo accanto e incomincio a diventare tutta rossa. La seconda ora passa tra un chiacchiera e un bisbiglio, ma per me sembra infinita.
Nel giro di un attimo la notizia del nuovo arrivato si sparge per tutta la scuola e il dio diventa subito il centro  di tutte le attenzioni. Prima viene circondato dai ragazzi sfigati che cercano un altro membro sfigato da aggiungere al loro sfigato club, poi arrivano i ragazzi “normali”,con i quali ci scambia solo qualche parola, ma non sembra aver voglia di parlare, ora è il turno delle miriadi di ragazze(molto più piccole di lui) che lo vogliono conoscere, toccare, abbracciare, baciare e altre cose a cui non voglio pensare. Per tutto questo tempo mi continua a fissare, ma stavolta lo fa come se mi conoscesse da tutta un vita, come se mi chiedesse aiuto, come se fosse il mio migliore amico, come se …. come se …. Io fossi una parte di lui. Sembra strano da dire, ma è vero, mi guarda come se mi volesse prendere e mettere dentro di lui. Anch’io lo sto guardando. Adesso mi sento una pazza, questo non è un pensiero reale, non è neanche un pensiero. Nessuna persona sana di mente pensa a questo. Angela, che mi è stata vicina per quest’intervallo immenso, non fa altro che parlare di lui, di quanto è bello, dei suoi capelli color bronzo, dei suoi occhi azzurri, del mio incontro con lui di questa mattina, ma io non la sto a sentire, non riesco a staccargli gli occhi di dosso. È più forte di me, forte come la gravità. Anzi, di più, perché adesso i miei occhi sono attirati dai suoi e i suoi dai miei. Io non riesco a pensare ad altro tranne che a lui. Si, sto proprio diventando pazza.
Quando le ragazzine se ne vanno, il dio inizia a camminare verso di me, come se stesse camminando sull’acqua, perché tutti, nessuno escluso, lo stanno guardando. Quando mi fu molto vicino, mi iniziò a parlare con gli occhi, non credevo che si potesse fare, ma i suoi occhi da soli ti fanno capire molto di più rispetto a un discorso lungo delle ore. E’ come se lui mi stesse stregando con lo sguardo e poi con la voce più dolce, bella, seducente, incantevole,disse:-“ciao”
S:-“c-ciao”
Lo dissi balbettando. D'altronde avevo gli occhi di tutta la scuola addosso, ma soprattutto avevo i suoi occhi addosso che mi scrutavano e mi memorizzavano nel minor tempo possibile.
D:-“ti ricordi come mi chiamo?”
Lo disse come se stesse parlando a una completa deficiente o  a una bambina di due anni.
S:-“si, si, certo …. Ehm …. Davide!?!”
Lo dissi con una voce troppo forte, quasi incazzata, ma non me ne resi neanche conto, mi stava sfidando con gli occhi.
D:-“ sei l’unica persona che non mi si è avvicinata per conoscermi, ma visto che abbiamo avuto già un piccolo incontro ….”
In quel momento mi prese, quasi in braccio, e mi spostò sulla destra, accanto alla finestra, avevo il sole addosso. Ero diventata completamente rossa e lui se ne accorse facendo un piccolo sorriso. Poi mi resi conto che mi aveva spostata per non farmi beccare da un carrello pieno di libri (enormi) che qualcuno aveva spinto per sbaglio.
D:-“lo sai che sei fatta per stare sotto il sole? Ti brillano gli occhi”
S:-“grazie, non me ne ero nemmeno accorta”
Driiiiiiin! La campanella suonò in quell’istante, ma io non la volevo sentire, volevo stare a parlare ancora un po’ con lui.
D:-“ dai, andiamo in classe se no facciamo tardi”
  
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