Oh, che peccato

Dopo quindici anni di Azkaban Lucius era finalmente libero. Narcissa e Draco lo attendevano per accompagnarlo a casa. Lucius guardò il figlio: aveva quasi trentacinque anni ed era ancora single. Dopo il suo rifiuto di sposare Astoria Greengrass, matrimonio che aveva già deciso prima di essere incarcerato, temeva che avesse tendenze anomale. Gli era stata passata la voce che fosse fidanzato con una Grifondoro, ma cominciava a pensare che fosse solo per tenerlo tranquillo.
"Padre, cosa avresti voglia di fare ora che sei libero?" gli chiese Draco.
Lucius ci pensò su e l'unica cosa che gli venne in mente fu il gelato di Fortebraccio.
"Un bel gelato alla menta." disse Lucius.
Un silenzio tombale seguì la dichiarazione.
"Che c'è? Ho detto qualcosa che non va?" chiese alla moglie e al figlio.
"Caro, non ricordi. Fortebraccio è stato ucciso al Manor, e i suoi figli hanno deciso di non riaprire l'attività. Nel Mondo Magico non c'è più gelato." gli disse Narcissa.
"Oh, che peccato! Era davvero buono." si lamentò Lucius, ricordando che il Signore Oscuro lo aveva condannato a morte perché aveva portato cibo Babbano nel Mondo Magico.
"Ma il fidanzato di Draco ce lo porta spesso da una gelateria Babbana." buttò là la moglie, come se dicesse una cosa normale.
"Fi... dan... zato!" sillabò Lucius "Uff, lo sapevo che c'era qualcosa che non andava." Guardò verso il figlio che era arrossito ed evitava accuratamente di guardarlo negli occhi. "Suppongo che tu abbia avuto il tempo di abituartici, Narcissa."
"Lucius, ti assicuro che questa è la notizia meno sconvolgente. Ti verrà un colpo quando saprai chi è." disse Narcissa, ridendo già della faccia che avrebbe fatto il marito quando sarebbe venuto a sapere che era Harry Potter.