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Autore: Kaimy_11    12/04/2013    2 recensioni
[Era la ragazza più antipatica, viziata, odiosa e saputella che avessi mai conosciuto. Mi batteva nei duelli, era più furba di me. Era migliore di me. Tuttavia, quando capiva di non aver speranza, di aver perso, usava l'arma più crudele, eppure più potente, che conosceva: Le sue lacrime. Anche adesso, io sono qui a dirle che me ne devo andare, che sono un assassino e che non posso stare con lei, ma lei piange. Ed io come faccio a dirle che la amo? Come faccio a dirle che non vorrei lasciarla ma che devo, per il suo bene... Mi basta un suo sorriso per capire che non sono altro che un satellite attratto dalla forza di gravita che esercita su di me il pianete che lei è...] Storia già pubblicata ma cancellata durante un momento di follia. Ovviamente revisionata, spero che vi piaccia rivivere i setti anni ad Hogwarts visti da una ragazza che seguirà la vita di…Draco! Se amate questo personaggio e volete vedere come sono stati i suoi anni a scuola e come ha vissuto la battaglia contro Voldemort…leggete!. (la storia segue i Film e i libri)
Genere: Azione, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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45

43. Sensitivi

 

 

 

Il corridoio del quinto piano non era mai stato così deserto, fu infatti questo particolare a farle capire che era notte. Tuttavia, cosa ci faceva lei di notte in giro per i corridoi? Era ancora un prefetto, ma il nuovo preside aveva abolito le perlustrazioni notturne. Improvvisamente qualcuno corse tagliandole la strada, permettendole chiaramente di vedere che era un ragazzino. Un ragazzino che sparì nel nulla.

Affrettò il passo, aveva capito. Si fermò davanti ad un muro e attese, poco dopo le si aprì una porta, magicamente apparsa, che le rivelò una stanza enorme. Sembrava il cortile di un condominio, ed in effetti lo era. Al centro c’erano tre statue con tutti i fondatori di Hogwarts tranne che Salasar Serpeverde. Varie stanze e finestre vi affacciavano,  c’erano sparse diverse sedie, altalene e, sicuramente, tutto ciò di cui si aveva bisogno.

-Areal Foreberth?-

Sentendosi chiamare, la ragazza si voltò.  Di fronte a lei c’era Neville Paciock, di Grifondoro, si erano conosciuti alle riunioni dell’ES.

Il ragazzo la fissò dubbioso. –Ti sei messa nei guai anche tu? Hai bisogno d’aiuto?-

Areal non capì ed inarcò un sopracciglio.

-Se sei qui significa che avevi bisogno di un posto dove nasconderti-

La ragazza si guardò in torno, non erano soli. Fra i presenti Areal riconobbe diversi ragazzi che ultimamente non si erano presentati a lezione. La confusione aumentava.

-Allora, hai bisogno di un posto dove nasconderti da Amycus e dagli altri Mangiamorte?-   

A quel punto Areal si svegliò. Era nella sua stanza, nella torre di Corvonero, Canni dormiva nel letto di fronte e accanto a loro due letti rimanevano vuoti. La ragazza si sentì per un attimo spaesata, si grattò la fronte e tornò a dormire.

Che sogno strano, pensò.

 

I giorni a venire non furono che caratterizzati dalle malefatte dei fratelli Carrow. Avevano deciso di unirsi per insegnare agli alunni a scagliare la maledizione Cruciatus ai ragazzini del primo e del secondo anno, li mettevano a coppia e li obbligavano a torturarsi a vicenda. Chi si rifiutava veniva torturato direttamente dagli insegnanti. Era orribile.

Canni non esitò a mettersi negativamente in mostra, venendo punita, e Neville Paciock fu addirittura preso a pugni da Amycus davanti a tutta la classe. Il povero Neville difendeva i più deboli, ma nessuno aveva potuto difendere lui.

Areal avrebbe tanto voluto parlare con Neville, sperando che le chiarisse le idee in merito alla stanza delle necessità ma, dopo il suo ultimo scontro con Amycus, del Grifondoro non c’era più traccia. Sembrava che la scuola fosse diventata improvvisamente troppo grande per incrociarlo e, durati i pasti, non era seduto al tavolo della sua casa. Ancora più strano fu accorgersi che molti altri alunni erano improvvisamente diventati irrintracciabili.

Presto la stranezza non fu più solo un dubbio di pochi, ma si trasformò in un vero e proprio caso di sparizioni di cui, ovviamente, iniziarono ad occuparsene i fratelli Carrow.

Ogni giorno veniva chiamato l’appello per ogni casa e per ogni anno, era un momento infinito ma, come i fratelli immaginavo, quasi ogni giorno qualcuno come Paciock, spariva.

La faccenda era a dir poco sospetta e aveva fatto andare i due su tutte le furie. Avevano stabilito dei turni di ricerca che vedevano impegnati gli alunni restanti della scuola e, quando le squadre di ricerca tornavano a mani vuote, finivano a letto senza cena. Areal pensò che qualche stomaco vuoto fosse decisamente meglio di subire sulla propria pelle la maledizione della tortura, senza considerare che, per gli alunni scomparsi, era decisamente meglio non essere più individuati. Molti ragazzi coprivano la fuga dei loro amici mentre altri, pur non essendo coinvolti, sapevano che i fuggiaschi stavano meglio ovunque si trovassero e non intendevano stanarli. Per questo, la maggior parte degli alunni che costituivano le squadre di ricerca, erano ragazzi di Serpeverde ma, chissà perché, i loro fallimenti non venivano in alcun modo puniti. Nessun alunno dalla divisa verde e argento era scomparso e, quando i nuovi padroni della scuola finivano le ronde senza nessuna scoperta fatta, non solo non saltavano la cena come gli altri, ma ricevevano addirittura una doppia porzione di dolce per recuperare le energie sprecate.

Ma mentre quasi tutta la scuola ignorava la verità, Areal iniziava a capire. Le coincidenze, ammesso che esistessero, non erano attribuibili a quel particolare caso e, l’intuizione della Corvonero, poteva facilmente essere confermata. Per questo motivo, una sera, sgattaiolò fuori dal suo dormitorio e raggiunse il quinto piano violando il coprifuoco. Aveva imparato, leggendo quotidianamente il libro scritto dalla madre della fondatrice della sua casa, un incantesimo di occultamento per diventare momentaneamente invisibile.

Quel libro era una vera e propria fonte di ispirazione, Aghata Corvonero sosteneva che, un mago in grado di stabilire un profondo legame con la propria bacchetta, potesse essere capace di fortificare ogni incantesimo e di impararne facilmente di nuovi.

In una frazione di secondo, dal muro nudo del quinto piano, si disegnò una maestosa porta che stava per aprirsi.  

-Foreberth!-  esclamò il ragazzo che ne uscì. –Cosa ci fai qui?-

Una volta esauritosi il suo incantesimo dell’invisibilità, per Neville, era stato facile riconoscerla una volta uscito dalla stanza delle necessità.

La ragazza era rimasta ferma davanti la porta, ancora le sembrava incredibile, ma non potevano esserci più dubbi: la camera delle necessità si era trasformata nel rifugio che ospitava gli alunni scomparsi.

-Cercavo un nascondiglio per i ragazzi presi di mira da Amycus…- disse Areal.

-Capisco…- Il ragazzo parve confuso. –Ma come sapevi di trovarlo qui? È un segreto, non ci hanno scoperti, vero?-

-No, tranquillo, lo so solo io. Siete tutti qui? I nostri compagni mezzosangue, quelli che si sono ribellati? Siete al sicuro?-

Neville fece un cenno con la testa. –Sì, non ci manca niente qui, dobbiamo solo sperare di non venire scoperti-

Areal parve pensarci un attimo e poi domandò. –Hai bisogno di aiuto immagino… ti servirebbe qualcuno che possa combattere in caso di necessità, o che possa darti una mano a guidare tutti gli altri?-

 

-Comincio seriamente a preoccuparmi…- disse il ragazzo.

-Non devi-

-Sì, invece-

-E per cosa?-

Draco la guardò negli occhi, la costrinse ad appiattirsi contro la parete e la bloccò mettendole le mani ai lati del viso. –Dimentichi, forse, che ti ho appena trovata a girovagare nel cuore della notte?-

Areal sorrise, maledetto incantesimo dell’invisibilità che durava sempre troppo poco. Sperava che nessuno la vedesse mentre ritornava al suo dormitorio e, finito l’effetto dell’incantesimo di occultamento, avrebbe potuto ripetere l’incanto, ma sembrava che non ci fosse nessuno nei paraggi.

-Scusa Draco, ma tu che ci fai in giro? Le ronde notturne sono state proibite anche ai prefetti!-

Fuori era buio e tutti dormivano, ma in quel corridoio appartato, Draco l’aveva scoperta da sola. La ragazza, in realtà, era felice di aver incontrato proprio lui; poteva finalmente parlargli da quando le aveva regalato la preziosa collana, simbolo dei Malfoy.

Oltretutto, se fosse stata scoperta da qualche altro Serpeverde o dai fratelli Carrow in persona, di certo non l’avrebbe passata liscia.

-Faccio quello che mi pare, ispeziono!-

-Ispezioni? E perché?-

-Non cercare di portarmi fuori strada, dimmi piuttosto cosa ci fai tu qui?- chiese il ragazzo, cercando di apparire autoritario.

-Non te lo dico!- Areal si divincolò da lui e fece per andarsene, ma il biondo la bloccò da una braccio.

-Lo sai che non apprezzo affatto vederti finire nei guai.-

-Non ci finirò.- gli rispose seria.

Non poteva dirgli la verità, il rifugio nella stanza delle necessità doveva rimanere un segreto e, per di più, Draco era troppo vicino agli altri Mangiamorte. Era già capitato che gli nascondesse qualcosa, ad esempio, non avrebbe voluto che scoprisse che faceva parte dell’esercito di Silente durante il quinto anno. Ma quelli erano altri tempi.

Draco le prese entrambe le mani e la guardò intensamente. –Potresti attirare sospetti su di te, non uscire più di notte.-

-Non succederà più, non temere.-

Il giovane inarcò un sopracciglio. –Io dovrei punire i trasgressori, lo sai?-

-Davvero, sicuro di non sopravvalutarti un po’ troppo?- gli chiese gettandogli le braccia intorno al collo. –E poi, cosa potresti farmi?-

Il sorriso maligno di Draco scintillò nel buio poi, con lentezza, la baciò con passione.

Il bacio durò diversi istanti senza che i due riuscissero a staccarsi l’uno dell’altro. Si tennero stretti, Areal lo baciò sensualmente sul collo e Draco l’avvicinò con più forza al suo corpo.

-Siamo in un corridoio…- costatò lei.

Draco si concesse un altro ghignò. –Lo so, vuoi spostarti su un letto comodo?-

Si rubarono ancora un bacio.

Entrambi si scambiarono uno sguardo con un velo di tristezza che annebbiava i loro occhi; non era tempo per abbandonarsi a nessun tipo di piacere, non potevano rischiare e lo sapevano. Oltretutto, il ragazzo stava ancora cercando di tenerla al sicuro, e non ci sarebbe riuscito se si fossero lasciati scoprire lì, nel bel mezzo della notte, in un corridoio buio.

Con amarezza, Draco la prese per mano e la riaccompagnò davanti la porta del suo dormitorio, limitandosi ad augurarle una buona notte.

 

Areal tornò nella sua camera trovando Canni sveglia.

-Ero in pensiero!- le disse questa, alzandosi prontamente dal letto. –Come ti è venuto in mente di uscire dal dormitorio di notte?-

Areal la ignorò, rimanendo in piedi davanti la porta chiusa della loro stanza.

-Ricordi Neville?-

-Certo, è sparito. Sparito come tutti i coraggiosi che non anno accettato le nuove regole- rispose Canni.

-Si è nascosto nella stanza delle necessità insieme a tutti quelli perseguitati dai fratelli Crow. La stanza è diventata un rifugio più che sicuro, non manca nulla-

-Fantastico, così possono nascondersi da ciò che c’è fuori scuola e da ciò che c’è dentro. Ma perché me lo stai dicendo?-

Areal non rispose.

-Voglio dire, dovrebbe essere un segreto! Così, se dovessero interrogarmi, non saprei cosa dirgli neppure sotto Veritaserum-

Areal prese un respiro profondo. –Voglio che vai da loro, Canni, voglio che tu ti metta al sicuro.-

-Stai scherzando?- sbotto la ragazza, sedendosi sul letto. –Non ti lascio qui da sola!-

-Non sono sola!- precisò Areal. –Ma, anche se lo fossi, tu sei in pericolo. Amycus ti odia e te la farà pagare. Rischi troppo, c’è di mezzo tu-sai-chi e non voglio morti!-

Canni si ammutolì.

-Tutti quelli che si trovavano nella tua posizione sono al sicuro nella stanza delle necessità, è ora che vada anche tu-.

-Non posso, non sono una codarda che scappa!-

-Canni- disse Areal. –Neville non c’è la fa da solo. Gli serve una mano, non può fare tutto lui e gli serve qualcuno che aiuti nella difesa nel caso servisse…-

L’amica la guardò in silenzio.

-Se vuoi aiutarmi, è lì che devi andare. Hanno bisogno di te ed io ho bisogno di un tramite che mi tenga informata e che mi avverta in caso di pericolo-

Canni abbassò gli occhi. -È veramente questo ciò che vuoi?-

-Sì, voglio che tu sia al sicuro, ci tengo troppo a te-

 

 

 

Continua…

 

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Va bene mi arrendo, il tempo continua a sfuggirmi di mano e non riesco mai a completare la revisioni dei capitoli per l’aggiornamento!

Qui eccovi il nuovo, un po’ corto forse, ma spero vi piaccia comunque.

 

Urge fare una piccola precisazione, arrivati a questo punto : quando ho scritto i capitoli della storia riguardanti il settimo anno, non avevo ancora visto il film (i doni della morte) quindi ho seguito interamente la trama del libro, perciò, se avete visto il film e trovate qualche discordanza, sapete perché!.

Naturalmente le diversità sono minime, come ad esempio la storia del “rifugio” nella stanza delle necessità. Nel libro, infatti, mi pareva di aver capito che ci entrava rimaneva li nascosto per tutto il tempo, mentre, nel film, credo di aver visto che i ragazzi andavano e venivano.

Più avanti ci saranno altre piccole precisazioni da fare, ma al momento penso sia meglio non anticipare altro.

 

Grazie ovviamente a chi legge, e un saluto speciale a chi ha gentilmente recensito:

neige_13

Katherine_Petrova

Grazie infinite per i vostri commenti, mi rendono sempre molto felice : )

   
 
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