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Autore: hazzaslady    13/04/2013    1 recensioni
«Mi stai dicendo che vuoi che ritorniamo insieme?» Domando con un misto di felicità e incredulità.
«No, la cosa è diversa.» Scuote la testa sorridendo. «Non è mai finita
MOMENTANEAMENTE SOSPESA.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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2. Affare fatto.

 

«Oh, dannazione!» esclama Adele infuriata. «È il giorno delle coppiette felici oggi?» 
Picchietto i piedi per terra. «Sei una ragazza troppo problematica.» 
L’ennesima coppietta si ferma dietro di noi per guardare il tabellone con le specialità.
«Basta, questo è decisamente troppo. Voglio un ragazzo, ora!»
Mi giro verso di lei allargando le braccia. «Ma basta lamentarsi del fatto di essere single, abbiamo problemi maggiori qui! Come, ad esempio, perché McDonald’s non serve la colazione dopo le 10:30? L’avevo detto io di andare da Starbucks.» 
«La cosa è diversa, io ti avevo detto di entrare a scuola stamattina ma tu hai continuato a dire di no, che dovevamo fare le bad girls per almeno un giorno.» ruota gli occhi.
«Adele, stai zitta!» le faccio segno con la mano. «L’avessi detto a Zayn almeno...»
«Infatti, noi due sole che cosa facciamo per tutta la mattinata?» 
«Prima di tutto devo avere la mia colazione, è un fatto personale ora.»
La coppietta davanti a noi riceve le loro ordinazioni e così passiamo davanti.
«Buongiorno.» ci saluta la cassiera. «Cosa volete ordinare?»
«La colazione.» dico annuendo convinta.
«Scusa ma sono le 10:40 e a quest’ora non serviamo più la colazione qui.»
«Ma che significa?! Se io voglio la colazione tu mi devi dare la mia colazione!»
«Con calma signorina.»
«Ma quale calma!» sbatto una mano sul bancone. «Datemi la colazione, ora.»
«Ti ho detto che dopo le 10:30 non serviamo più la colazione, quindi se vuoi ordinare qualcosai prendi un hamburger e fai veloce, stai bloccando la fila.» indica la fila dietro.
«Milena non ha tutti i torti, stanno iniziando a lamentarsi...» mi sussurra Adele.
«Ma non è giusto! Se qualcuno vuole la colazione, devono darle la colazione.» 
«Signorina vuoi ordinare qualcosa sì o no?» insiste la cassiera.
«Sai cosa ti dico? Me ne vado da Starbucks che là non si creano tutti questi problemi.»
La cassiera mi guarda con sguardo sconvolto. «Che maleducazione.»
«Voi che non mi date la mia colazione!» le punto un dito. «Vergognatevi.»
Adele mi afferra per un braccio e mi trascina verso l’uscita. «Andiamo che è meglio.»
«Ah e voglio anche dirvi che le vostre uniformi di lavoro fanno schifo!»
Adele mi spinge fuori e si scusa del mio comportamento.
«Ahia!» mi accarezzo il polso. «Mi hai fatto un male cane, sei impazzita?»
Mi guarda male con le braccia incrociate al petto. «Io? Casomai tu sei impazzita.»
«Mi fanno incazzare. Dov’è finito il detto -il cliente ha sempre ragione-?» 
«Ti sei sentita? Abbiamo fatto una figura di merda enorme.»
Mi mordo il labbro. «Scusami, mi sono comportata da idiota.»
«Ti perdono.» mi sorride. «Andiamo da Starbucks dai, così facciamo colazione.»
«Una colazione decente almeno.»

***


Mi pulisco le labbra e guardo l’orologio sorridendo soddisfatta.
«Ahh quei dementi sono nella classe di matematica a quest’ora.» le urlo.
«Non mi urlare nell’orecchio, dannazione!» esclama.
Rido e bevo un sorso di frappuccino. «Te lo dico che sei problematica.»
«Ma fottiti non sono affatto problematica io.» dice mordendo un croissant.
«Aw. La mia migliore amica è così dolce.»
«Scherzi a parte, dobbiamo parlare seriamente noi due.» ritorna seria.
«Di cosa dobbiamo parlare?» domando innocentemente.
Lei alza gli occhi. «Oh, non saprei... di Louis William Tomlinson?»
Abbasso lo sguardo. «Non voglio parlarne e poi non c’è nessun motivo.»
«Non mi convince per niente, il modo in cui si comporta.»
«Ho detto che non voglio parlare di Louis! Io lo odio, lui mi odia. Caso chiuso.»
«Non è un caso chiuso, Milena. Sono passati tre giorni e lui quando ti vede bisbiglia sempre qualcosa ad Harry, che poi anche lui non mi convince tanto.» dice.
«A te non convince nessuno. Mi fido di Harry.»
«Come puoi fidarti di lui? Di noi ti puoi fidare, non di lui!» 
«Non lo so, ma io sento di potermi fidare di lui, non è facile da spiegare.»
Porta le mani alla fronte. «No, no, tu stai completamente impazzendo.»
«Fatemi fare qualche errore ogni tanto, no? Da questi si impara.»
«Non voglio che il tuo cuore si spezzi un’altra volta. Vederti piangere ci fa male, e ci fa ancora più male sapere che non possiamo fare nulla per aiutarti.» dice.
«Non devi preoccuparti Adele, non soffrirò di nuovo, stai tranquilla.» le sorrido.
Sospira. «Come dici tu.»
«Che ne dici? Paghiamo e andiamo in giro per negozi?» le propongo.
Lei annuisce entusiasta. «Tu mi leggi nel pensiero mia cara.»


Louis.

 
 
La campanella che segna la fine della quarta ora suona e i miei compagni di classe ci impiegano meno di due secondi a sparire dall’aula. «Salutare no, mi raccomando!»
La Moreau oggi mi sembra più incazzata del solito, chissà che le prende.
Harry sta per uscire dalla classe ma si ferma e si volta in mia direzione.
«Louis ci vediamo a fine scuola, devo portare questo libro in biblioteca.» 
Sventola un libro abbastanza vecchiotto.
«Un libro? Da quando ti sei messo a leggere i libri?» gli domando sorpreso.
Lui ridacchia. «Era per un compito di letteratura.»
«Oh, capisco.» mi alzo dal banco. «Allora ci vediamo dopo amico.»
Si sistema i ricci con una mossa veloce e sparisce dalla classe.
Prendo le mie cose e mi avvio verso la porta.
«Tomlinson.» mi chiama la Moreau. «Ti puoi trattenere per alcuni minuti?»
Mi giro verso di lei sbuffando. «Perché?»
«Ti devo dire una cosa molto importante.»
«Mi scusi ma io avrei la lezione di inglese ora e-»
Mi interrompe. «Oh andiamo, so che non ti interessa di arrivare puntuale.»
Un punto per la Moreau, zero punti per me.
Sospiro. «Mi dica.» le dico appoggiandomi al banco.
«Louis i tuoi voti sono così brutti che mi viene la depressione a scriverli sulle verifiche.»
«Non sono poi così male...»
Si toglie gli occhiali da vista. «Vogliamo parlare della verifica precedente? Una F.»
Touché. «No, meglio non ritornare più su questo discorso.»
«Esattamente. Non so più cosa fare con te... sei un completo disastro!» dice.
«Mi dispiace, cercherò di migliorare.»
«Ed è per questo che ti assegnerò una compagna di studio.»
Sbarro gli occhi. «Una che?!» 
«Nella prossima verifica devi prendere una sufficienza piena altrimenti verrai bocciato
 nella mia materia e dovrai fare i corsi di recupero estivi, e tu non vuoi farli, vero?»
«No, assolutamente no!» esclamo.
Solo al pensiero di rimanere a scuola durante l’estate impazzisco.
«Ed è per questo che ti serve aiuto nello studio.»
«E da chi mi dovrei fare aiutare?» le domando.
«Dalla più brava della classe, mi sembra ovvio.»
«Elena?» chiedo.
Lei ha i voti più alti della classe.
«Milena, Tomlinson... si chiama Milena.»
Adesso anche la Moreau mi corregge! Ottimo.
«Fa lo stesso.» dico poco interessato.
«Sono sicura che accetterà volentieri di darti alcune lezioni.»
«Ne sarà entusiasta.» dico sarcasticamente.
«Esattamente! Quindi adesso devi solo parlarne con lei.»     
«Glielo chiederò, adesso posso andare?» le chiedo.
«Certamente. Dì che sei arrivato in ritardo alla lezione a causa mia.»
Annuisco per poi uscire dalla classe.
E quindi devo farmi dare lezioni da Milena?
Posso approfittare di questa situazione...
Prendo il cellulare dalla tasca e mando un messaggio ad Harry.
 
A: Harry
Cambio di programma. Non aspettarmi dopo scuola, ho un impegno.
Mi è anche venuto in mente un piano fantastico. 
Ti spiegherò dopo tutti i dettagli. Louis x

 

Milena.

 
 
«Sei fortunata che mamma e papà non sono a casa, se scoprivano che hai saltato scuola oggi ti mettevano in punizione per alcuni giorni. E ringrazia di avere uno fratello come me che non fa la spia. Anche se non è giusto! Potevi pur sempre avvisarci, vi facevamo compagnia. Ah, stavo pensando di ordinare la pizza stasera dato che siamo solo noi due.»
Sto ferma a fissare un punto del soggiorno, avvolta nei miei pensieri.
«Mi stai ascoltando?!» mi domanda Zayn schioccandomi le dita davanti al viso.
Scuoto la testa ritornando sul pianeta terra. «Certamente...»
«Va beh.» fa spallucce. «Comunque che ne dici?»
«Oh io... hai pienamente ragione in tutto quello che hai detto.»
Scuote la testa ridacchiando. «Milena, cosa stai dicendo?»
«Scusa ma non mi hai chiesto se...»
Mi interrompe. «Se?»
«Insomma, quella cosa...»
«Milena, io ti stavo dicendo che forse è meglio se ordiniamo pizza stasera dato che i nostri genitori non ci sono. Non pensare ad altre cose e prestami attenzione!» si lamenta.
«Scusami.» mi mordo il labbro inferiore. «Comunque sì, per me va bene.»
«Allora che pizza sia.»
«Sempre meglio la pizza che qualcosa cucinata da te.»
«Simpatica.» fa un mezzo sorriso finto. «Io sono bravissimo per tua informazione.»
«Sì, bravissimo a far venire un blocco intestinale a tutti.»
Mi fa la linguaccia. «Come sei divertente. Comunque, a cosa pensavi prima?»
«Oh, a...» mi  blocco, non posso dirgli "ma sai Zayn, pensavo a Louis", «a nessuno.»
«Oh, quindi pensavi a qualcuno!»
«No, non pensavo a nessuno Zayn, smettila di essere così invadente.»
Inclina la testa. «Sono tuo fratello, è un obbligo.»
Abbasso lo sguardo. «Sai a cosa stavo pensando...»
Si inumidisce le labbra. «Milena, senti, io non voglio che tu stia vicina ad Harry, non mi convince ancora tanto, e te lo ripeto per la millesima volta, non avvicinarti a Louis.»
«Non preoccuparti Zayn, però vorrei provare a fidarmi di Harry.»
Vedo dalla sua espressione che non è d’accordo. «Ne sei sicura?»
Gli sorrido. «Sicura.»
«Beh, rispetto le tue scelte, ma stai attenta.» mi lascia un bacio sulla guancia e si alza.
Lo guardo incuriosita. «Dove stai andando?» gli domando.
«Devo uscire, ci vediamo stasera. Porto direttamente io le pizze.»
«Mi raccomando prendi la mia preferita.»
«Ovvero la margherita?» ridacchia.
«Esatto, ho gusti abbastanza semplici io.»
Ride mettendosi la giacca. «A stasera scema.» 
Sventolo la mano in aria e lui esce di casa.
Approfitterò del silenzio per finire i compiti di domani.
 
***
 
«E il nostro corpo è composto dal 70% di acqua...»
Vengo interrotta dal suono del campanello.
Possibile che nei momenti meno opportuni devo sempre aprire io?
Una cosa è certa, insegnerò a Boris ad aprire le porte.
«Boris, perché non sai aprire una porta?» domando al cane sbuffando.
Abbandono il libro sul letto e mi precipito giù per le scale, verso la porta.
«Malik.»
Rimango di stucco trovandomi la faccia da cane bastonato di Louis Tomlinson.
«Che vuoi?» domando con tono acido.
«C’è tuo fratello in casa?» domanda come se nulla fosse, sbirciando all’interno.
«Non ho idea di dove sia, non ho mai dato così importanza su dove va mio fratello in questi miei diciassette anni. E poi a te che interessa di mio fratello? Se non ti dispiace dovrei studiare biologia per domani.» rispondo sbattendogli la porta in faccia.
Perché diavolo Louis Tomlinson è venuto a casa mia?
E poi perché mi domanda di Zayn se nemmeno gli da più importanza?
Mi avvicino verso le scale quando il campanello ritorna a suonare. 
Vado ad aprire infuriata come non mai.
«Louis che cazzo vuoi? Io devo studiare, smettila!» gli urlo in faccia.
«Bambolina calmati, ero venuto a chiederti una cosa importantissima.» dice infilandosi le mani nelle tasche degli jeans. «E poi non sei carina quando ti arrabbi.»
«Oh, lo prendo come un complimento da te. Se sei venuto a dirmi che due più due fa quattro, bravo, hai scoperto l’acqua calda.» 
Lui scuote la testa da destra a sinistra ridacchiando per poi ritornare serio.
«La Moreau mi ha dato un’ultima possibilità, e quindi mi servi tu per arrivare almeno ad una bella sufficienza piena alla prossima verifica.» risponde sbuffando. 
Ah, tu sbuffi Tomlinson? 
Ti prenderei a pugni in faccia, razza di idiota.
«Io?!» esclamo. «E perché mai dovrei aiutarti?»
«Perché la Moreau mi ha affidato a te.» risponde.
«No, mi oppongo, io non ti aiuterò mai e poi mai.»
«Devi. Non vorrai disubbidire alla Moreau.»
Umm, non posso fare un torto alla professoressa...
«Per questa settimana dovrei darti lezioni?» gli domando.
«Sì.»
«Solo questa settimana?»
«Sì.»
Mi pento di quello che sto per dire.
Zayn mi ucciderà.
«Affare fatto
Sorride soddisfatto. «Benissimo, quando iniziamo quindi?» mi domanda.
«Io direi...»
Mi interrompe. «Iniziamo ora?» 
«No, Zayn potrebbe arrivare e non sarebbe felice se ti vedesse a casa nostra.» gli dico.
«Ah... quindi quando iniziamo? Devo prendere questa sufficienza.»
«Domani?» gli domando.
«Domani è perfetto. Vieni a casa mia.» dice.
«A-a casa tua? No, io non...»
«Non credo che io posso venire qui tranquillamente.»
Mi mordo il labbro inferiore. «No, infatti...»
«Allora ci vediamo domani dopo la scuola, andiamo insieme.»
«Emm... okay?!»
«Ciao, Elena.» fa un cenno con il capo.
Tossisco. «Ti do lezioni ad un patto.»
«Che genere di patto?» mi domanda confuso.
«Devi almeno dire il mio nome giusto.»
Ridacchia scuotendo la testa. «Scusa, Milena
«O almeno chiamami Lena.»
«Lena mi sta bene.» dice. «Ora vado, a domani.»
«Ciao Louis...» chiudo la porta.
Che ho combinato?

 
 



Finalmente sono riuscita ad aggiornare, sono fiera di me stessa.
Scusate il ritardo ma ho avuto un sacco di impegni e non ho potuto scrivere.
Non è lungo come il primo capitolo, ma spero che vi piaccia lo stesso.
Allora, come vi sembra questa storia? 
Scommetto che ancora non avete scoperto un piccolo particolare...
Ma non preoccupatevi... ci arriveremo molto presto.
Lasciate alcune recensioni dai, datemi la forza di continuare!
Love u.


Ella.

   
 
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