Capitolo
II – Le Serre, il ragno e il tasso morto
Quando Harry riuscì finalmente a superare le scale,
La prima lezione era infatti una fra le materie più significative del mondo magico: Erbologia. Entrò trafelato, borbottando uno < scusi > e andandosi a piazzare nel tavolo dove sedevano Ron, Hermione e Neville, recante una targhetta con scritto “All’occorrenza ruota di scorta”.
La professoressa Sprite, che a dispetto del nome non è una bibita gassata, iniziò a spiegare. Che cosa di preciso nessuno lo sapeva, eccetto naturalmente Hermione e Neville, che, come Harry sapeva, nutriva un’insana passione per l’Erbologia.
Nel mondo magico questa materia veniva considerata molto importante, anche se in effetti la sua valenza era limitata a due soli argomenti: da che Harry ricordava, le uniche cose studiate erano le Mandragole e il Tranello del Diavolo. Dato quindi il vastissimo programma le lezioni si svolgevano in una chiacchera generale, mentre la professoressa Sprite ondeggiava con grazia elefantina da un tavolo all’altro. Mentre Ron ed Hermione battibeccavano (“Preferirei andare al ballo con Piton, piuttosto”. “Sempre che decida di lavarsi i capelli, Hermione”) e Neville vegetava, Harry puntò la propria attenzione sulla professoressa.
Ella portava sulla testa uno strano cappello peloso che, se sottoposto ad un esame più attento, si sarebbe rivelato essere un tasso morto in via di decomposizione. Il nostro ragazzo dai capelli corvini e gli occhi verdi fu distratto da un improvviso suono proveniente dal tavolo dei Serpeverde. Pansy Parkinson, aspirante valletta di Draco, stava ridendo. Ridendo mostruosamente. Tanto terribilmente la sua risata la rendeva simile ad una iena che l’astuta professoressa Sprite passò il successivo quarto d’ora ad interrogare gli studenti per capire chi avesse usato un così abile incantesimo di Trasfigurazione umana.
Dopo qualche minuto Ron, accanto ad Harry, lanciò un urlo. Harry accarezzò i suoi preziosi occhiali rotondi sistemandoli sul naso e vide la ragione per cui Ron aveva urlato: sul tavolo, furtivo e veloce, zampettava un ragno. Il terrore di Ron era ben visibile e questi iniziò a tremare in modo sconsiderato.
La professoressa Sprite gli gettò un’occhiata di commiserazione, anche se evitò di esprimere ad alta voce quel che pensava “ho perso vent’anni”. Prese il ragno fra le paffute mani, lo diede ad uno schifato Ernie Macmillan con l’ordine di portarlo ad Hagrid, amico di animali pericolosi e proprietario di un ospizio per mostri incompresi.
Nel frattempo Hermione, sconvolta per quello che era accaduto a Ron e compreso il pericolo in cui il suo affezionato amico-e-qualcosa-di-più si era trovato, era scoppiata a piangere e gli aveva gettato le braccia al collo, segno di un inconfutabile amore represso che usciva fuori solo quando credeva di stare per perderlo e che si affrettava a scomparire in tutte le altre situazioni.
Harry sentì il mondo crollargli addosso: era evidente….loro due lo avrebbero escludo ed emarginato e lui sarebbe finito con Neville a parlare di piante con nomi latini ( a chi interessava come le chiamavano i Romani non è ancora ben chiaro) o con Hagrid a fare passeggiate nella Foresta Proibita (NB: proibita è un epiteto privo di senso logico dato che gli studenti, i professori, gli elfi domestici e i proseliti del Male vi hanno libero accesso) e a farsi chiamare “Puledro” dai Centauri i quali nel corso dei primi anni di Harry ad Hogwarts si erano evoluti da sagge creature ad animali psicopatici e violenti.
Il ragazzo dai capelli corvini e gli occhi verdi sospirò. Le sue spalle si piegarono visibilmente. Dopodiché la lezione finì. Mentre nel mondo babbano la fine di una lezione è annunciata dal suono della campanella, rimane un mistero come facciano gli studenti maghi a capire che devono sgombrare un’aula e recarsi in un’altra. Comunque la lezione finì, perché la professoressa Sprite “non agitare mai prima di aprire” raccolse le sua matite, i suoi guanti di Drago e il suo tasso se ne andò lasciando dietro di sé una lunga scia di terriccio.
Tutti iniziarono a mettere le proprie cose nelle borse, dato che, come sapete, ad Hogwarts non si usano zaini ma solo borse.
Ragazze e Ragazzi
hanno borse.
Harry seguì Ron ed Hermione, che passato lo spavento e l’angoscia per la sorte del primo, avevano ripreso a litigare e fu seguito da Neville, il quale, una volta trovato un buon gruppo cui aderire senza che questo si lamentasse di lui o lo prendesse in giro, era davvero difficile da seminare.
I raggi del sole ormai alto illuminavano le serre ormai vuote.