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Autore: ValeA    13/04/2013    1 recensioni
«La faccio breve...» Sperava che lui le dicesse che provava qualcosa per lei ma non se ne rendeva conto quanto fosse lontana dalla verità. Si stava sbagliando troppo.
«Tre mesi fa mi sono accorto che mi seguivi ovunque andassi, pensavo che fosse finita prima o poi ma vedendoti ancora qui...» sospirò. «Non lo è. Sono qui per dirti che sono stanco di non poter uscire tranquillamente senza che ci sia tu e ti conviene non farti più vedere perchè a me non piaci e non potrai mai piacermi!» La guardò per circa dieci secondi e poi riprese il suo discorso «Guardami e guardati... Siamo troppo diversi!»
Si era mai vista una storia tra un ragazzo popolare e una ragazza ''sfigata''? Forse sì, nelle trame dei film o dei libri ma quella era la vita reale e non sarebbe mai potuto succedere anche perchè dopo due settimane quel ragazzino dovette trasferirsi con i suoi familiari in America per il loro lavoro.
Lei non lo vide più dopo quella volta.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 21

Pov Julie

Alla fine erano riusciti a convincermi, infatti mi ero preparata in dieci minuti ed ora mi trovavo in macchina di Louis.
Eravamo sette in macchina, per fortuna Zayn aveva un mezzo proprio ed aveva avuto la decenza di portar con sè Niall. 
Ma non era cambiata di molto la situazione, eravamo uno sopra l'altro. Gli unici comodi erano Louis perchè alla guida e Eleonor, posta accanto a lui. Io, Sophie, Joyce, Liam ed Harry eravamo tutti dietro. Ero messa al centro e ai miei lati avevo le coppiette che non facevano altro che sbaciucchiarsi. 
«La smettete di sbattermi in faccia che non ho un fidanzato?» ero finita in una macchina piena di coppie, quella single come al solito ero io. Non ero brava con le relazioni, le sapevo mantenere per poco tempo.
Per quanto mi scocciava ammetterlo, Niall aveva ragione. Avevo frequentato persone che i padri non raccomanderebbero mai alle proprie figlie, ed il mio adorato papà mi aveva consigliato, giustamente, di lasciarli perdere.
Io essendo la solita testarda non l'avevo ascoltato, anche perchè se mi mettevo a seguire ogni cosa che diceva... In questo momento sarei fidanzata con Niall Horan. Tutto per colpa di Joyce. La solita Joyce con le sue strane idee infondate.
Dopo una bella sudata in mezzo a tutto quel caos, dopo vari sbaciucchiamenti da varie coppiette, dopo varie canzoni dei tempi di mia nonna o addirittura della mia bisnonna e dopo varie altre cose, eravamo arrivati. Finalmente, aggiungerei!
Nonostante mi era impossibile, fui la prima ad uscire di lì. Avevo scavalcato tutti.
«Fretta di vincere?» domandò Zayn, che ci aspettava. Era arrivato già da qualche minuto, Louis e la sua guida poco sicura avevano impiegato circa cinque minuti in più.
«L'unica fretta che ho, era quella di uscire da quel coso!» dissi indicando la macchina di Louis, sapevo che non dovevo più salire in macchina con Mr Bretella. Il fratello di Sophie da ubriaco guidava in modo più sicuro, ed era il peggior guidatore di questo mondo.
«Oh caspita!» ci fece sobbalzare Joyce. Tutti la guardammo interrogativi. «Tra circa un minuto inizia l'assemblea per i discorsi dei rappresentanti.» Cosa? Non sentì più nessuno, li lasciai lì. 
Mi misi a correre al massimo della mia velocità per andare in palestra, l'assemblea si sarebbe tenuta in quel luogo.
Ero sempre più decisa a vincere, a battere quella falsa della Jenkins.
Arrivai sudata come se avessi appena finito una maratona, senza un discorso pronto e senza saper bene come affrontare gli altri candidati.
«Beh, si sarà spaventata e si sarà nascosta per l'umilezione.» ma quella strega era ovunque? 
Stava parlando con la coach delle cheerleaders che in quel momento si era presa la briga di occuparsi dei candidati.
«Si dice umiliazione, ignorante.» nessuno poteva darmi torto, tutti lo sapevano che lo era. 
Penso che ormai lo sapevano anche i suoi genitori e ci avevano perso anche le speranze. «Purtroppo per te, sono qui.» le comunicai sorridente. «Però conosco qualche nascondiglio, semmai ci puoi andare tu dopo la tua perdita certa.» stava diventanto rossa di rabbia. Ora mancava solo il colpo di grazia e le avrei visto uscire anche il fumo dalle orecchie. «Anche se penso che tu non hai bisogno di un mio consiglio, i nascondigli li conosci meglio di me. Sai di cosa parlo, no?» la coach non si immischiò, era abituata alle nostre liti e secondo me
si divertiva a guardarle. 
Prima che la biondina mi venisse contro piena di furia, mi allontanai.
Almeno per pensare ad un discorso decente o qualcosa di simile. 
Mi misi in un angolo per ragionare un po' in solitudine.
 
*****
L'assemblea dovrebbe essere già inziata ma a causa di problemi tecnici, ancora non lo era.
Stavo guadagnando del tempo a mio favore, era un bene.
Vidi entrare Niall, che cavolo ci faceva qui? Doveva essere seduto insieme ai suoi amici.
Stava cercando qualcuno ma era un po' spaesato, io mi nascosi un po' per non farmi vedere. Non avevo voglia di litigare prima di fare un discorso davanti a tutta quella gente, di cui la metà non mi sopportava e a cui stavo pesantemente sulle scatole.
Sapevo che cercava Brianne, erano stati abbastanza lontani per un po'. Dovevano recuperare il tempo perduto.
Presi il cellulare per ascoltare un po' di musica e rilassarmi prima di iniziare. La musica mi trasmetteva tranquillità, mi faceva stare bene. Nei momenti meno opportuni, pochissimo opportuni, diventavo più maldestra di Joyce ed era difficile esserlo più della mia amica. La mia maldestria aveva portato il mio I-phone sul pavimento, non aveva neanche due mesi ancora!
La caduta non solo procurò un volo della batteria del cellulare ma anche un tonfo rumoroso, da quando i cellulari fanno tutto
quel fracasso? Non si era rotto almeno.
Quel rumore fece notare dal biondo irlandese la mia presenza. Sorrise. Se mi stava per prendere in giro, gli avrei staccato quel bel faccino dal resto del corpo. Ho detto "bel" faccino? Volevo dire brutto, Brutto.
Si stava avvicinando, non gli conveniva. Ero nervosa, sarei stata capace di prenderlo a colpi di pesci in faccia.. Ma dove li prendevo i pesci? Avrei trovato qualche altra cosa per picchiarlo.
Allontanati Horan, è per il tuo bene!
Mentre percorreva il lungo tragitto che ci separava, circa 1.30 m ovvero quanto l'altezza di Joyce, fu bloccato da una tremenda
piaga anche conosciuta come la sua "amorevole" ragazza.
«Amore mio, sei venuto a trovarmi? Che sei dolce! Stavo pensando proprio a te, avevo voglia di vederti prima di vincere.» non lo fece neanche rispondere che lo assalì per baciarlo dalla testa ai piedi, se lo stava mangiando vivo. Non ne sarebbe uscito illeso.
E poi aveva detto che stava pensando a lui? La cosa che mi stupiva era che aveva anche lei questa capacità, seppur limitata come il resto delle sue qualità inesistenti.
Voltai la testa da un altro lato, sembravo una che non era in grado di far gli affar propri. 
Lui vide il mio gesto e tra un bacio ed un altro, sorrise. Non aveva mica frainteso?
Se pensava che l'avevo fatto perchè mi dava fastidio, era sulla strada sbagliata. A me davano fastidio loro in generale e per me potevano anche sposarsi domani. Per fortuna erano ancora minorenni e non potevano.
«Buongiorno ragazzi, oggi apriamo l'assemblea pre-votazioni.» oh cavolo, era iniziata. 
Che dovevo dire? Che dovevo dire? Cazzo, che dovevo dire? Che cazzo dovevo dire? Avevo dimenticato ogni singola parola.
«Io sono la professoressa Keller di educazione fisica e coach delle cheerleaders.» non capivo perchè ogni anno si ostinava a dire sempre le stesse cose, la novità era solo per quelli dei primi anni. «Inizierò a presentare i candidati e poi loro vi proporanno le loro idee, alla fine di questa assemblea..» stava spiegando come al solito cosa si doveva fare. L'ansia mi stava mangiando. Non sapevo che dire, che fare, odiavo vedere quei due appiccicati, sarei andata nel pallone, avrei fatto una brutta figura e tutti mi avrebbero ricordato per una perdente codarda e il peggio era che in quella scuola dovevo starci ancora un altro anno.
«Iniziamo dalla prima candidata...» speravo solo di non dover iniziare io. «La signorina Davidson.» un bene per me, un male per il pubblico. Quella non avrebbe fatto altro che parlare, parlare e parlare. Neanche i suo amici secchioni l'avrebbero ascoltata ad un certo punto.
«La signorina Jenkins.» chiamò, beh lei non avrebbe detto nulla di intelligente. Avrebbe parlato del suo nuovo smalto rosa confetto o del suo parucchiere e l'avrebbe elogiato in mille modi diversi. 
Prima di far la sua entrata poco trionfale indossò degli occhiali da lettura non graduati e prese una cartellina, sicuramente vuota come il suo cervello bacato.
Diede un bacio veloce a Niall e dopo aver fatto attendere la gente, entrò.
Furono più i fischi che gli applausi, si prospettavano dei fischi anche per me.
Sentì qualcuno dietro di me. Mi ritrovai Niall, non mi ero nemmeno accorta che fosse ancora lì.
«Tutti fischieranno, cadrò e mi prenderanno in giro per la mia brutta figura.» mi lamentai. «Maledetto il giorno in cui ho deciso di candidarmi.» perchè l'avevo fatto? Ancora me lo chiedevo.
«Sta' tranquilla.» era pessimo a dare un po' di conforto.
«Il signorino Brown...» ok, dopo di lui toccherebbe a me. Cosa?! 
Niall mi battè una mano sulla spalla due o tre volte, ma voleva tranquillizzarmi o farmi fare il ruttino? 
Non avevo nè mangiato latte nè avevo due anni.
«Ed infine la signorina Ellis.» Niall mi spinse. Perchè diavolo mi aveva spinta?
«Che aspetti ad entrare?» mi avevano chiamata? No, avevo chiamato la signorina Ellis e quindi... sono estremamente ritardata, non mi ricordavo neanche il mio cognome in quel momento. 
Stavo tremando, sarei caduta di certo. 
Sudavo freddo, avrei bagnato la mia maglietta per il sudore. 
Perchè avevo deciso di indossarne una gialla? Si sarebbe visto anche in modo esagerato.
Al tre sarei entrata.
Uno... due... due e un quarto... No, stavo solo ritardando. 
Via il dente, via il dolore. Non dovevo comportarmi da fifona.
Proprio quando mi ero decisa ad entrare, non proprio tanto convinta, venni presa per mano da Niall che mi bloccò.
Lo guardai interrogativa, non potevo permettermi di perdere altro tempo.
«La signorina Ellis è chiamata per la seconda volta sul palco.» avevo perso così tanto tempo? 
«Niall devo entrare...» se doveva dirmi qualcosa si doveva dare una mossa.
«Sì, vai.» ci rimasi delusa dalle sue parole, pensavo 
che mi avesse fermata perchè doveva dirmi qualcosa. 
Non presentandomi, avrei fatto una figuraccia.
«Al diavolo Brianne, al diavolo tutto!» sentì pronunciare dal ragazzo proprio dietro di me. Ma era uscito fuori di testa?
Mi voltai per capire cosa stesse facendo. «Schiaffeggiami dopo.» perchè avrei dovuto? Ero più calma adesso.
Mi venne vicino e si avvicinò pericolosamente verso il mio viso. Che intenzioni aveva? 
Mi baciò. Un brevissimo e castissimo bacio a stampo. Perchè l'aveva fatto?
«Si dice che porto fortuna!» scoppiai a ridere, che idiota!
«Allora alla tua ragazza ne hai data fin troppa di fortuna.» rise anche lui. 
Era quasi bello quando rideva, metteva allegria. Mi aveva fatto dimenticare la mia paura tremenda, che venne proprio in questo momento a galla. 
«Se vuoi posso equilibrare la dose di fortuna!» disse scherzosamente. Scossi la testa, sorridendogli.
«La signorina Ellis è chiamata per l'ultima volta, dopodichè inizieremo senza di lei.» ecco, appunto. Dovevo entrare.
«Devo andare, grazie per "il buona fortuna"» da quando in qua ero così imbranata? Avevo appena sbattuta contro una scopa, cosa ci faceva una scopa lì?
Dopo vari tentativi, ero riuscita ad arrivare sul palco. Sana e salva, non ero ancora caduta.
Partirono i fischi, ma furono di meno di quelli che mi aspettavano. Cercai i miei amici e li trovai subito dopo aver individuato un
cartellone con scritto "Vote for Julie Ellis" tenuto da un lato da un Zayn euforico e dall'altro da Louis, che non capivo cosa facesse lì. Joyce, Sophie, Liam ed Harry facevano cori da stadio. 
«Non siamo in uno stadio. Un po' di contegno.» furono rimproverati dalla professoressa Keller.
Niall si sedette accanto a loro, lo vidi dire qualcosa all'orecchio di Zayn. Sbaglio o Mr Ciuffo mi aveva fatto l'occhiolino?
Sarà stata una mia impressione, anche perchè vedevo già Brianne piangere per la sconfitta.

 
*****
Aveva appena finito il suo lunghissimo e noiosissimo monologo la Davidson, aveva parlato di quanto pensava che fosse giusto il livello di compiti assegnati, che alcune materie dovevano essere approfondite ulteriormente, di aumentare la quantità di compiti per chi finisce dal preside invece della solita detenzione. 
Questa non era una buona idea per Joyce nè per Harry, loro erano assidui frequentatori della presidenza.
Se dovessero aumentargli i compiti per ogni volta che ci vanno a finire, non finirebbero neanche per l'anno prossimo.
Poi aveva proposto di fare gite in luoghi estremamente noiosi, luoghi dove c'era più cultura e meno turismo perchè tutti i ragazzi partivano per divertirsi e non per visitare i luoghi che il posto aveva da offrire.
Se continuava con quelle idee, non prenderà nessun voto oltre al proprio.
Ora aveva preso la parola Brown-sono-un-figo-tutto-palestrato-ma-senza-cervello, anche conosciuto solamente come Brown.
Il suo discorso era futile, votare lui o votare Brianne era la stessa identica cosa.
Nessuno dei due usava il muscolo alla testa prima di parlare.
Ovviamente stava parlando a favore dello sport, voleva far aumentare le ore di educazione fisica. 
Joyce non l'avrebbe mai votato e penso neanche Sophie, per un motivo diverso. Lui era il migliore amico di Landon.
Ed ora che ci penso, che fine aveva fatto quest'ultimo? Non lo vedevo in giro da quando si lasciò con Sophie.
Brown finì di parlare dopo cinque minuti di cose senza senso. Toccava a Brianne.
«Allora...» tossicchiò per ricevere attenzione. «Io voglio vincere queste elezioni perchè voglio migliorare questa scuola.» già avevo i primi sintomi di sonnolenza. Stava cercando qualcosa, aveva per caso perso il foglio del discorso?
Poi forse si ricordò dove lo aveva nascosto. Avvicinò la sua mano dentro la maglietta e ne uscì un foglietto.
Si sapeva che imbottiva il reggiseno ma non sapevo che lo imbottiva di discorsi. Forse le sue stupide frasi le prendeva da là.
«Io penso che sono adatta per questo ruolo, non ho paura del pubblico...» si voltò verso di me, stronza! «Le critiche non mi feriscono, sono abbastanza popolare, vesto molto bene, sono una persona che cura il suo aspetto e penso che il rosa mi sta bene.» ma stava facendo un elogio su di lei o un discorso per una carica scolastica?
Stava elencando solo le sue mancate qualità. «E voglio la pace nel mondo.» ma pensava di essere a uno di quei stupidi concorsi di bellezza? Perchè quella era una tipica risposta.
Ero contro quei concorsi, non per qualche motivo in particolare. Non avevo mai partecipato e non ne ero neanche intenzionata.
Non è un concorso a definire chi è la più bella, io preferisco la bellezza interiore. Quella che in molti non conoscono perchè non hanno e non nego che anche io la conosco poco.
«E votatemi a reginetta del ballo!» ok, ora le avrei dato una testata. Si stava solo facendo pubblicità, pensava di vincere in questo modo? 
Per fortuna dopo questa frase si andò a sedere... questo voleva dire che toccava a me!
Mi alzai. le mani non facevano altro che tremare, le gambe avrebbero ceduto da un momento all'altro, avrei detto più cazzate di Brianne.
Da quando ero così fifona? Aveva ragione Joyce, non sembravo nemmeno io se parlavo in quel modo.
«Sono Julie Ellis e frequento il terzo anno...» iniziai col presentarmi, finora tutto bene. «Molti di voi sanno bene chi sono e so
che alla maggior parte non vado a genio..» se continuavo di questo passo, avrei fatto un discorso simile a quello di Julie.
Non sapevo come continuare, guardai tra il pubblico in cerca d'aiuto. Joyce e Sophie si sbracciavano e cercavano di dirmi qualcosa, Louis e Harry stavano giocando a morra cinese, a delle volte erano peggio dei bambini. Zayn e Liam parlavano tranquillamente e Niall, beh Niall sorrideva. Ma gli si era bloccata la mascella? Non faceva altro che sorridere.
«Non so perchè mi sono candidata...» tanto vale dire la verità. «Ma ora sono qui e...» e cosa?! «e voglio far veramente qualcosa per questa scuola, voglio riportare questo ruolo al suo vero senso.» forse non stavo facendo schifo. O forse stavo facendo schifo meno di tutti. «Perchè in questi anni l'ha completamente perso. Molta gente l'ha usato per essere popolare o avvantaggiare la propria squadra di calcio o di cheerleader.» ok, lo ero anche io una delle ragazze pon-pon. Ma io avevo delle buone intenzioni. «é vero che lo sono anche io ma io non lo faccio per la popolarità.» già la maggior parte mi conoscevano in quell'istituto, e della popolarità non me ne facevo nulla. Preferivo poche conoscenze ma rispettabili, già era troppo conoscere gentaglia come Brianne Jenkins. «Penso di essere abbastanza conosciuta già e l'opinione non è molto buona, è vero che lo faccio anche per riscattarmi. Mi accorgo che non sono sempre stata amichevole, gentile e disponibile con tutti ma capisco che con questo mio comportamento faccio una pessima figura e mi creo solo inemicizie.» stavo iniziando a perdere l'attenzione, purtroppo la maggior parte degli studenti perdeva la concentrazione facilmente e si distraeva anche per banalità. Dovevo ufficializzare qualcosa prima di andare a sedermi.
«Sono girate delle voci non ufficializzate prima di oggi su un ballo...» e di nuovo tutta l'attenzione era su di me. Bastava così poco per ottenerla. «nel caso in cui vincessi, volevo offrirvi questa serata di divertimento. é un pre-ballo studentesco.» avevamo deciso i dettagli con Kate qualche giorno prima, il preside aveva accettato con delle condizioni e proposte. Una delle condizioni era che i professori dovevano partecipare, che le spese per gli addobbi li dovevo trovare io e la musica doveva essere dal vivo per non fare ulteriore spese. Ce l'avrei comunque fatta lo stesso.
«Se avete domande, dubbi, perplessità, incertezze o roba varia non esitate a chiedere.» non avevo altro da dire. Dovevo concludere. Però me la sto cavando, pensavo peggio! «Quindi se volete votatemi, ve ne sarei grata.» e andai a sedermi. 
Non avevo detto molto, ma neanche io sapevo che dire. Avrei dovuto parlare con i miei compagni, sapere le loro opinioni e in base a quelle cercare di sistemare o migliorare qualcosa. 
«Ragazzi, avete quindici minuti di pausa... E poi siete invitati a votare.» tutti già scompostamente si erano alzati dai propri posti senza dar retta alla Keller. «Le votazioni verranno effettuate in questa palestra.» concluse velocemente, sapendo che stava parlando al vuoto.

 
******
«Come va?» mi domandò Joyce. 
Avevo appena finito di votarmi, lo avevano fatto anche loro. Tutti eccetto Louis, che non doveva essere nemmeno qui e invece su chi avesse votato Niall non ne avevo idea. 
Aveva detto che mi avrebbe votato ma non ero così sicura, c'era anche la sua ragazza tra i candidati. 
«Aspetto con ansia i risultati.» mi abbracciò, non capivo tutta questa affettuosità ma riusciva a calmarmi un po'. 
Vidi Zayn, Harry e Louis euforici venire verso di me.
«Guarda, guarda!» dissero impazienti come tanti bambini. Mi mostrarono la loro mano dove c'era scritto "Vote Julie" . Erano dei bambini. Joyce si mise a ridere vedendoli comportarsi in quel modo, si aggiunsero a noi Eleonor e Sophie che parlavano tra di loro. Avevano appena finito di votare, non riuscivo ad aspettare oltre. 
L'ansia si stava prendendo gioco di me, dovevo rimanere calma.
Vidi uscire anche Liam che mi fece l'occhiolino, vidi anche Dina e Cindy. Mi fecero capire di avermi votato. 
Almeno una decina di voti li avevo ricevuti, non solo il mio come mi aspettavo.
Stanotte avevo sognato che anche i miei amici avrebbero preferito votare Brianne che me, soprattutto Joyce e Sophie, nel mio sogno, erano molto amiche con lei. 
Tutti preferivano lei, ma nella realtà oltre Niall non la sopportava nessuno. Neanche le persone che lei considerava amiche, a questo punto penso che anche l'irlandese non la sopporta più di tanto. Era comprensibile una cosa del genere.
Ed ora tutti erano col proprio ragazzo, tutti tranne me e Zayn.
Eravamo circondati. A destra c'erano Harry e Sophie, a sinistra Liam e Joyce e davanti a noi Louis ed Eleonor. 
«Ci baciamo anche noi?» scherzò. Joyce per poco non si strozzò, aveva sicuramente sentito. Era gelosa? Non me la raccontava giusta. Qualche giorno faremo una bella chiacchierata, non la scamperà facilmente. In quel momento si avvicinò a noi Niall, non ero sicura che avesse sentito.
«Accetterei ma non vorrei che la gente cambiasse il voto perchè è gelosa.» mi riferivo a tutta la scuola, la maggior parte delle
ragazze era ai suoi piedi. Però mi riferivo a Joyce che non quella reazione non mi convinceva. 
«Niall se ne farà una ragione.» pensava che mi riferissi a lui? Non aveva capito un cazzo, anche per questo poteva essere perfetto per Joyce. Entrambi non capivano un cazzo, in senso buono però. Lo dicevo con affetto!
Guardai malissimo Zayn, non sapevo come ribattere. «Perchè dovrei cambiare il mio voto?» intervenne Niall, ci rimasi un po' male ma alla fine non dovevo. Non eravamo nulla, quindi non c'era nulla di cui rimanerci male.
«Appunto, perchè dovrebbe?» lo appoggiai. 
«Per gelosia, come hai detto tu.» stava provando a mettermi in difficoltà? Non ci sarebbe riuscito, non mi sentivo messa in quella condizione. Non ne avevo motivo.
«Intendevo Joyce.» ok, quella povera ragazza stava baciando tranquillamente il proprio fidanzato ed io l'avevo chiamata in causa, ora avrebbe cambiato il voto per altri motivi.
«Che c'entro io?» domandò, avevo fatto finire il loro momento-bacio. «Infatti, che c'entra lei?» e si aggiunse anche il suo fidanzato. 
Avevo sicuramente combinato qualcosa che non dovevo, come al solito. 
Il problema era la gelosia, ora si sarebbe messo in testa strane idee. Si sarebbe costruito enormi castelli di sabbia su cose non vere. «Nulla, scherzavo.» dissi ridendo, Niall e Zayn capirono le mie intenzioni e mi appoggiarono. 
Anche Joyce capì che stavo cercando di risolvere e rise anche lei. «L'umorismo di Julie...» spiegò tra una risata finta e l'altra a Liam. Per fortuna che non mi conosceva bene come Joyce o Sophie o anche Zayn.
In questo periodo eravamo diventati abbastaza amici, non capivo cosa Joyce non sopportava del suo carattere all'inizio. 
Non capivo perchè lo teneva lontano, però mentre lei lo teneva a debita distanza, io ero diventata amica sua.
Avevo imparato a conoscerlo ed era divertente, sapeva disegnare abbastanza bene e fumava tre o quattro sigarette al giorno. 
Sapevo anche che era bravo in inglese e che magari un giorno l'avrebbe insegnato. Della sua vita in America mi aveva raccontato che aveva una band con due o tre compagni di classe e che avevano scritto una canzone, Up all night se non sbaglio.
Magari avrebbe cantato lui per il ballo se avessi vinto.
«Le votazioni sono finite! Tra circa mezz'ora si saprà il rappresentante eletto.» sentì la Keller parlare al megafono. 
Ancora mezz'ora? Non potevo resistere a tanto. 
Ormai era fatta, il destino era già stato deciso. 
«Fatemi distrarre.» chiesi supplicante. Se avessi pensato ancora a quelle votazioni uscirò pazza sicuramente. Sicuramente? Era certo, stavo uscendo pazza.

 
*****
Mancava un minuto e quella lunghissima e infinita mezz'ora sarebbe finita.
«Posso dirti una cosa?» mi si avvicinò il biondo. Che doveva dirmi?
«Si, certo.» in quel momento pur di distrarmi avrei fatto conversazione con Brianne, con Landon o con il cugino idiota che si ritrovava.
«So che vuoi sapere...» cosa volevo sapere? «a chi ho votato.» Ah, intendeva quello. «Lo vuoi veramente sapere?» beh, certo. Aveva appena aperto un argomento che mi interessava, era ovvio che lo volessi sapere. Annuì, senza metterci troppa enfasi. Non volevo fargli capire che curiosità nel mio caso era un eufenismo.
«Ho votato te.» immaginavo, lo sospettavo. Era ovvio che la votasse, è la sua ragazz... Ha votato me? Avevo sentito bene? Non ci credevo, era stato di parola. Non stava mentendo stamattina.
«Grazie?» lo dissi sottoforma di domanda perchè non sapevo che altro dire.
Sentivo tutta la gente ammassarsi verso la palestra, i voti erano stati contati.
«L'elezioni sono state vinte da...» perchè facevano l'attimo di suspance? Volevano farmi morire prima che dicessero il nome? «Julie Ellis.» avevo vinto? Davvero?! Presa dall'euforia, baciai Niall. Che avevo fatto? 
Tutti ci avevano visto, anche la sua ragazza. Era incazzata nera, non solo aveva perso ma avevo appena baciato il suo fidanzato.
Si prospettavano dei guai per me. Feci finta che non fosse successo nulla e mi misi a saltare come una pazza, tutti i miei amici cominciarono a congratularsi, ad abbracciarmi, a fare cori da stadio e Joyce... Beh, Joyce mi guardava furba.
Ora chi se la scrollava più con le sue insensate idee, dopo quello che era successo?
Per ora era meglio pensare alla mia vittoria e alla faccia sconfitta della Jenkins.



Note dell'autrice:
Salve a tutti, sono stata puntuale ;)
E non sono nemmeno di fretta quindi ho anche il tempo di lasciare uno spoiler, il prossimo capitolo sarà un po' a parte con la storia, ci sarà Hailey **
Per quanto riguarda questo capitolo, devo raccontarvi per forza un annedoto.
Quando una sera di ottobre ho finito questo capitolo ero più che soddisfatta, il giorno dopo avevamo le votazioni per il rappresentante di classe e quindi il fatto del voto lo avevo preso da là perchè in quei giorni c'erano anche quelle dei rappresentanti. Comunque il giorno dopo a scuola dovevamo votare, i candidati erano troppo pochi e quindi mi ci sono messa io nel mezzo per fare da numero, come è finita? Che senza volerlo sono diventata io rappresentante di classe insieme ad una mia compagna, pensavo a Julie e la odiavo in tutti i modi possibili. Ma va beh, la mia vita non interessa a nessuno quindi passiamo avanti.
Passate nelle mie one-shot e farmi sapere casomai cosa ne pensate, non mi offendo se mi dite che fa schifo, già lo so io :D E me la lasciate una piccola recensione anche qui?
Coomunque Julie e Niall si sono dati due baci in questo capitolo, la fine del mondo è davvero vicina :D
E sugli altri non c'è molto da dire, il capitolo era dedicato interamente a Julie (Questo personaggio mi sta piacendo anche di più di Joyce xD)

Comunque eccovi lo spoiler:

«Se mi prenderò una polmonite...» venni bloccata da Zayn.
«Che ci farai?» lo disse divertito. Che facevo? Eh sì, che facevo? Non lo sapevo neanche io.
«Mi farai da infermiere.» mi avrebbe fatto morire, meglio cercarne anche un altro. «E pure tu.» dissi anche al mio ragazzo, almeno con lui penso che questo rischio non ci sarebbe stato, mi amava no? Me lo doveva, aveva agito alle mie spalle.
Anche se quando l'avevo fatto io una cosa del genere, avevo agito alle spalle di tutti.
«Devo fare l'infermiere sexy?» perchè ogni cosa che diceva, lo pronunciava sempre con quel tono divertito?
«No, Zayn.» ok, ora lo stavo immaginando vestito da dottore. Eh no! Joyce, hai un ragazzo. Contieniti con i pensieri.
Ora mi stavo immaginando entrambi dottori, basta la devo smettere. «Ti occuperai della mia salute, senza attentarla.» parlai troppo veloce, speravo di non creare sospetti. Speravo che non capivano a cosa avevo pensato, soprattutto detective Ellis e la sua collaboratrice Shaw. Quelle due insieme facevano un baffo a Holmes e Watson.

Ps. I vestiti delle altre ragazze sono sempre quelli del capitolo precedente mentre quello di Julie e Brianne sono questi: http://www.polyvore.com/capitolo_21/set?id=66930503
 
Al prossimo capitolo!
ValeA <3
  
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