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Autore: Iamthedandelion    13/04/2013    1 recensioni
Raccolta di storie, scollegate tra di loro, con protagonisti vari tributi (completamente inventati). Brevi esperienze, momenti prima, dopo e nell'Arena, strategie, pensieri e quant'altro. Quanto sei disposto a perdere? Che i giochi abbiano inizio.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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EWAN – DISTRICT EIGHT


 

Era il momento per Ewan Bushnell di salutare il suo mentore. In meno di un’ora il giovane si sarebbe trovato catapultato nell’arena assieme agli altri ventitré sfortunati.
-Puoi vincere, confido in te. Mostra a tutti ciò di cui sei capace.- e così Woof, vincitore sette edizioni prima, se ne andò mentre il vento muoveva i suoi capelli biondi che sembravano fili dorati.
Ewan prese un bel respiro e si avviò verso l’hovercraft che lo avrebbe condotto alle Camere di Lancio, più comunemente chiamate dalla popolazione dei vari distretti “Recinti del bestiame”.
Raggiunto il suo posto a sedere, si guardò intorno cercando di studiare per un ultima volta i suoi avversari. Ewan aveva un’ottima capacità di osservazione, riusciva ad inquadrare ogni persona anche nei più minimi particolari e quei giorni di addestramento prima dei giochi gli erano serviti molto per farsi un’idea dei suoi avversari.
“Aveline, Distretto Uno, diciotto anni, ottima nel lancio dei coltelli. Bevis, Distretto Tre, sedici anni, un asso nelle trappole elettriche. Shawnee, Distretto Quattro, diciassette anni, può creare armi con qualsiasi cosa le capiti tra le mani. Mordecai, Distretto Sette, dodici anni, il più veloce e sfuggente ragazzino mai visto. “
Mentre era perso nei suoi pensieri, un pacificatore gli si avvicinò e con un ago gli iniettò il localizzatore nel braccio sinistro.
“Un male cane.” Pensò Ewan stringendo i pugni.
D’un tratto avvertì un tocco leggero sulla sua mano destra. Voltandosi incontrò gli occhi blu cielo di Millicent Wellwood, la sua compagna di Distretto. Un sorriso rassicurante si fece strada sul volto di lei che intrecciò le sue dita con quelle dell’amico. Sì, amico è la parola giusta. Si conoscevano sin da quando erano piccoli e si ritrovavano a correre tra le fabbriche di tessuti per cercare di rubare qualche scampolo per cucirsi i vestiti. Sin da quando lui la salvò da uno scivolone che la stava letteralmente portando a sbattere la faccia lungo la rete elettrificata che segnava il confine del distretto. Sin da quando il fratello di lui e la sorella di lei vennero sorteggiati entrambi nella stessa edizione degli Hunger Games, due anni prima, e morirono nel bagno di sangue.

Era appena finito il consueto filmato che precedeva ogni Mietitura e tutto il Distretto Otto tratteneva il fiato, impaziente di scoprire chi sarebbero stati i tributi per quella edizione. 
L’accompagnatrice di Capitol zampettò sui tacchi e si avvicinò alla boccia contenente i nomi delle ragazze.
-Haleigh Wellwood!-
Un urlo disperato si levò dal gruppo delle dodicenni, mentre una ragazza bionda si staccò da quello delle sedicenni e si diresse a passi sicuri verso il palco.
-No Haleigh ti prego!- una ragazzina dai ricci dorati e dagli occhi chiari che aveva urlato prima, piangeva disperata, trattenuta da quattro pacificatori.
-Immagino che sia tua sorella!- disse la Capitolina rivolta alla neo-tributa, ridacchiando.
Haleigh si limitò a lanciarle uno sguardo di fuoco.
-Ed ora il nostro coraggioso uomo!-
L’unico rumore che si udiva in piazza era il rumore che i tacchi dell’accompagnatrice facevano calpestando il palco di legno.
-Nathan Bushnell!-
Haleigh soffocò un grido, portandosi le mani alla bocca, mentre lacrime calde iniziarono a scenderle dalle guance.
Nel frattempo il tributo maschio era salito sul palco e quando i suoi occhi castani incrociarono quelli chiarissimi della compagna, l’abbracciò di slancio lasciando che lei affondasse la testa nel suo petto, noncurante della folla che li stava fissando. Perché Nathan non sapeva quanti abbracci avrebbe ancora potuto dare alla sua Haleigh.


Ewan strinse la mano di Millicent per tutto il viaggio, come se stesse cercando di aggrapparsi ad un ricordo, come se stesse cercando di auto convincersi di non essere veramente su un volo diretto per la morte.
L’hovercraft atterrò e i due compagni si allontanarono per due strade diverse, non prima di essersi lanciati un ultimo sguardo di rassicurazione.
Millicent era l’unica persona di cui Ewan si fidava. Nonostante lui fosse un ragazzo molto guardingo a causa soprattutto della sua straordinaria intelligenza, non era riuscito nel corso degli anni a trovare un motivo per non fidarsi di quella ragazzina dai boccoli dorati. Era sicuro che lei non lo avrebbe mai fregato.
In poco tempo raggiunse il “Recinto del bestiame” e dopo aver salutato il suo stilista, col quale non aveva praticamente rapporti, si diresse velocemente nel tubo che si richiuse di scatto.
La pedana iniziò a sollevarsi e una luce accecante fece chiudere gli occhi di scatto a Ewan che poco dopo li aprì lentamente.
Da un lato, l’arena era una rigogliosa foresta, con alberi stracolmi di frutti di ogni genere e da lì si poteva sentire giungere il canto degli uccelli. Dall’altra parte vi era una foresta morta da cui in alcuni punti si levava una leggera foschia, il cui odore si poteva sentire anche da lunga distanza. Il corno d’oro era come sempre ricolmo di armi di ogni genere e i Favoriti si stavano preparando allo scatto come sempre.
“Ragiona Ewan. Prendi uno zaino e corri via veloce come il vento.” Mentre il suo sguardovagava lungo la piana della Cornucopia, venne colpito da un’arma che stava a poche centinaia di metri da lui. Una balestra. Al centro d’addestramento aveva scoperto di cavarsela molto bene con arco e balestra, poiché concentrarsi gli riesce facilmente. Quell’arma lo tentava, ma decise di desistere quando scoprì che si trovava sulla diretta traiettoria del bisonte del Due.
Puntò invece uno zainetto a pochi metri di distanza sulla traiettoria del ragazzo del Dodici, Jason. Era mingherlino, non gli avrebbe dato filo da torcere.
Si guardò intorno e riuscì a localizzare Millicent a circa quattro pedane di distanza, pronta anche lei allo scatto.
Il countdown arrivò allo zero ed Ewan saltò giù dalla pedana, afferrò lo zaino e corse a più non posso in direzione della foresta rigogliosa.
Il perché di questa scelta vi chiederete? Dovete sapere che Ewan se ne intendeva di erbe medicinali e curative. Nell’ultimo anno aveva lavorato come apprendista nella farmacia del suo distretto, perciò sapeva anche creare correttamente sonniferi e alcuni veleni, cosa che gli sarebbe risultata molto utile considerando ad esempio la sua scarsa capacità di prendere ad accettate o coltellate qualcuno. Non voleva di certo farsi cogliere impreparato come aveva fatto il fratello.
Corse per minuti, forse anche ore finchè giunse nel cuore della foresta e si arrampicò su un albero, nascondendosi tra le fronde.
Era uscito illeso dal bagno di sangue e aveva racimolato anche un ottimo bottino che comprendeva due pacchi di gallette, una mela, una borraccia piena d’acqua, una corda ed un acciarino.
“Non male “ pensò “Ci vorrebbero solo un paio di sponsor durante i giochi e sarebbe perfetto.”
Di sicuro Ewan non dubitava di avere Capitolini che tifavano per lui, anzi ne era praticamente certo. Poteva contare su una buona dialettica, naturalmente sciolta e scelta con cura, e, nonostante non amava definirsi un manipolatore, sapeva come raggirare o ingraziarsi la gente quando ne aveva bisogno. E nell’intervista l’avevano amato.

-Accogliamo con un grande applauso Ewan Bushnell dal Distretto Otto!- la folla si sciolse in un grande applauso. Si ricordavano della bellezza di quel ragazzo e della fierezza che i suoi occhi scuri trasmettevano.
Il ragazzo fece capolino dalle quinte, vestito con un elaboratissimo frac color blu scuro e i capelli lunghi legati in un codino che scendeva lungo la nuca, fermato da un nastro dello stesso colore dell’abito.
-Allora Ewan! Wow devo dire che il tuo abito ha colpito tutti questa sera! E’ veramente stupendo!- Caesar esordì con un complimento.
-Oh si Caesar,- replicò Ewan – è veramente un abito meraviglioso. Incarna perfettamente l’essenza del mio Distretto che come sapete produce tessuti. Un complimento al mio stilista!- un gran finto sorriso si aprì sul volto del ragazzo. Il suo stilista era un perfetto e completo idiota. Ma non gli importava, alla fine ai Capitolini queste cose piacevano.
Dopo aver placato la folla, Caesar si rivolse di nuovo al ragazzo.
-Senti Ewan, noi ci ricordiamo perfettamente di tuo fratello, tributo di due anni fa. Veramente un caro ragazzo. Eravate molto legati?-. Ahia, tasto dolente.
-Moltissimo a dire la verità. D’altronde eravamo gemelli, il nostro amore andava sopra un normale amore fraterno. Era la mia famiglia, ma se n’è andato. Ed ora io sono qui per rendergli giustizia. Nathan ti vendicherò lo giuro.- disse volgendo lo sguardo verso il cielo.
Il segnale acustico che segnava la fine dell’intervista suonò e i Capitolini applaudirono talmente forte da far tremare il palco. Il pubblico era in delirio.
Il giovane tributo si alzò e se ne andò mandando baci a caso e con un gran sorriso, che si spense solo quando giunse di nuovo dietro le quinte.
Agli Hunger Games, la menzogna è il prezzo da pagare per cercare di salvarsi la vita.


Ewan dopo essersi assicurato all’albero con una corda chiuse gli occhi, calando in un sonno profondo. Doveva mantenersi in forze per i giorni che sarebbero seguiti. Doveva mantenersi in forze per cercare di trovare Millicent, il cui volto non comparve quella notte nel cielo dell’arena, segno che era ancora viva. Doveva mantenersi in forze per combattere. Se ne avesse avuto la possibilità.  
 

Ewan trovò Millicent il giorno dopo, attrezzata solo con due coltelli e gravemente ferita ad una gamba. Woof gli mandò una pomata curativa e delle bende, così da poterla salvare. Riuscirono a sopravvivere per una settimana, senza uccidere nessuno. Fin quando Millicent durante un combattimento contro i tributi del Cinque si ferì con il suo stesso coltello con cui stava combattendo. Non vi diede peso e entrambi i ragazzi del Cinque caddero nella lotta. Ewan ottenne la sua balestra, sottraendola dal corpo della ragazza che aveva appena ucciso. Ma in quel momento Millicent venne percorsa da un brivido e si ricordò che il mattino Ewan aveva avvelenato le lame delle loro armi per facilitarsi nel combattimento. Non ci fu nulla da fare e Millicent quel giorno morì. Ewan vinse i giochi, uccidendo con una violenza inaudita chiunque gli si parasse davanti, passando da ragazzo dall’indole pacata a brutale assassino, ma non si perdonò mai il fatto di aver ucciso, anche se indirettamente, la sua cara Millicent.


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Nome tributo:Ewan Bushnell
Distretto di provenienza:Distretto Otto
Tributo inventato da: Hey There Delilah
 

Vi ricordo sempre che se se volete inventare qualche personaggio su cui farmi scrivere, lasciate una recensione con le seguenti informazioni:
-Nome personaggio
-Sesso
-Distretto
-Età
-Descrizione fisica
-Descrizione caratteriale
Se volete che io includa altre particolarità aggiungete pure.
Un saluto, and may the odds be ever in your favour!

-iamthedandelion
  
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