Una
cosa che mi stupirà sempre è la memoria che ha mia nipote Minerva… mi ero
aggrappato alla speranza che lei avesse dimenticato che dovevo finire di
raccontare la storia di Draco e di Hermione… ma no, miss memoria lunga la sera
successiva era di nuovo sulle ginocchia del suo amato Nonno Voldemort… è
incredibile quanto questa bambina assomigli alla madre, a parte per gli occhi,
che sono quelli di Draco. Comunque quello che adesso interessava alla bambina e
ai suoi cari e adorati fratelli era solamente di sentire la storia d’amore dei
loro genitori… Arti Oscure datemi la forza… Decisi che quella poltrona non
andava più bene, dovevo trovare un nascondiglio, per nascondermi da quelle tre
piccole pesti che avevano il potere di rompermi più di quell’Enrico Pentolaio…
ma ancora una volta invocai pazienza e continuai quella storia riprendendola da
dove l’avevo lasciata…
Draco
si risvegliò, perché un sole tremendo batteva sul suo volto bianco. Gli ci
volle qualche minuto per ricordarsi quello che era successo la sera prima.
Saltò in piedi. – Granger! – chiamò. No! Non poteva sopportare di averla persa…
pensavate che si fosse innamorato??? Vero??? Ahahahah ci siete cascati!!! NO!!!
Risposta sbagliata… era solo che ancora una volta pensava che due cervelli
fossero meglio di uno… ora io rimanevo fermamente convinto che per fare un
cervello purosangue ne occorressero due Mezzosangue (la sapete la matematica???
Altrimenti perché si chiamerebbero Mezzosangue???? 2 Mezzicervelli formano 1
Purocervello), però provate a mettervi voi persi sperduti chissà dove
(altrimenti non sareste persi sperduti, dico io), con un sole bestia che vi
batte sulla faccia e neppure uno straccio di occhiali da sole??? Ah,
dimenticavo, la vostra scopa è appena stata disintegrata da un fulmine.
Fortunatamente (o almeno in senso lato) la Granger non era distante. Draco alzò
gli occhi al cielo… erano sperduti e lei cosa faceva? Dormiva!!! Ora ho capito
il non farsi prendere dal panico ma così mi sembra esagerato…
- Granger!
– esclamò Malfoy. – Granger svegliati e fa’ lavorare i neuroni! Granger…
Granger!!! – le tirò un ceffone.
Lei
fece un verso molto simile ad un “ahi” e si svegliò. – Dove siamo? – domandò
mentre dopo poco tempo si sedeva sulla sabbia. – Su un’isola deserta? –
domandò. Certo, ragazza, hai proprio intuito… voglio dire sei sulla sabbia, con
un sole bestia che ti batte negli occhi, davanti hai il mare, dietro la
giungla, nessuno è stato tanto beota quanto voi due nel precipitare lì, dove
vorresti essere, a New York??? Che gente…
- Vedo
che non ci sono danni al cervello. – commentò Draco, sarcastico. Secondo me
solo per il fatto che aveva detto “Su un’isola deserta” con tono interrogativo
la Mezzosangue doveva essere classificata come mentalmente inferma…
- Su
un’isola deserta sola con te? – Hermione fulminò con lo sguardo Draco. Sì,
ragazza, direi che il tuo intuito è fantastico.
- Non
guardarmi in quel modo! – sbottò lui. – Non è stata colpa mia… pensi che a me
faccia piacere stare con una come te? -.
- Beh,
a me no di certo! – Hermione si alzò. Irascibile… secondo me le piaceva già da
allora…
Draco
sospirò e Hermione fece altrettanto. – Senti – cominciò lei. – se litighiamo in
questo momento non ci aiuteremo… dobbiamo prepararci un rifugio e poi dobbiamo
pensare anche a mangiare. -.
- Bene.
– Draco si mise a gambe incrociate e si distese. – Quando hai finito con le
magie avvertimi che ho fame. -.
Eheh…
un Malfoy si aspettava sempre di essere servito e riverito… se poi contiamo che
la ragazza (MEZZOSANGUE!!!) era anche amica del Pentolaio, e di quella specie
di Arlecchino vivente di Weasley allora sì che avrebbe dovuto pretendere un
trattamento di servizio… non so perché ma lei non sembrava d’accordo. – No! –
esclamò repentinamente. – Adesso mi stai a sentire! Io non sono un elfo
domestico e pretendo la tua collaborazione, perché se ti aspetti che io faccia
le cose per te, bello mio ti sbagli di grosso! – era molto irascibile la
ragazza… Draco poggiò su di lei i suoi occhi grigi e per qualche momento
Hermione temette che potesse prendere la bacchetta e farle qualcosa di male, ma
poi incredibilmente lui sorrise. – La pensi così Granger? – domandò lui. –
Perfetto, adesso ti dico come la penso io: tu sei il cervello più brillante a
scuola, sai a memoria milioni di libri, quindi adesso mi fai la cortesia di
dimostrarmi che ti meriti che tutti ti considerino una ragazza intelligente. -.
Hermione
sorrise. – Già, bravo. – annuì lei. – Ma se speri di ottenere qualcosa
adulandomi ti sbagli di grosso… e se non sei disposto a collaborare allora non
mi servi a niente. – girò sui tacchi verso la giungla, estraendo la bacchetta.
Draco
non pensava che potesse farlo davvero: entrare nella giungla e mollarlo su
quella spiaggia. – Ehy Granger… non dirmi che vuoi davvero entrare là dentro da
sola? E non vorrai seriamente lasciarmi da solo? – ma Hermione era sorda alle
sue domande e prima di cambiare idea sparì tra il fogliame della giungla. Draco
la vide sparire. “Oddio l’ha fatto davvero!” pensò lui. E si mise a correrle
dietro urlando il suo nome. Hermione lo sentì. La prima cosa che pensò quella
ragazza dai capelli crespi fu che era un folle a segnalare così la sua presenza
in una giungla. Quindi si sbrigò a raggiungerlo.
- Malfoy.
– aveva un sorrisetto divertito. – Allora ci stai a collaborare? – gli allungò
la mano.
Draco
la guardò sospettoso e lei sorrise ancora di più. – Oh, andiamo, non dirmi che
sei venuto qui solamente perché volevi farti una corsa… -.
Draco
le lanciò un’occhiata di puro disprezzo. – Attenta a come parli Mezzosangue. -.
- Hai
paura Draco? -.
Lui
si guardò intorno… i Mangiamorte non devono mai avere paura… eppure in quel
momento ne aveva… povero povero angelo, su un’isola deserta con una rospa
saputella (credo che il concetto di Mezzosangue ormai sia chiaro a tutti,
comunque lo ripeto per eventuali fraintendimenti: … e Mezzosangue)!!! Lui non
aveva paura. Sentì uno scricchiolio dietro di lui. – WAAAAAAA! – urlò
saltandole in braccio (l’ho già detto che a volte i Mangiamorte sono proprio
idioti?), e lei lo lasciò subito andare, morendo dalle risate. –
Ahahahahahahahahahahaha! – disse lei rinfoderando la bacchetta che aveva usato
per provocare quel rumore.
- Molto
divertente Granger. – Draco cercò di darsi un contegno mentre si rialzava e
tentava di nascondere il rossore. Quindi la guardò. – E adesso, se hai finito
con i tuoi stupidi scherzi, che cosa hai intenzione di fare? -.
La
ragazza assunse un’aria pensierosa giocherellando con la coda. – Suppongo che
dovremmo trovare un posto dove dormire. – propose lei.
A
quello ci ho già pensato. – la informò Malfoy. La prese per un braccio. – Vieni
con me. -.
Aveva
fatto un po’ di strada Draco prima che Hermione lo trovasse, e quindi su un
albero grande e grosso aveva trovato già costruita una casetta, che sembrava
disabitata… era malmessa, ma pensava che con la magia avrebbero potuto
rimediare, e comunque non dovevano stare lì per molto tempo. Draco era convinto
che sia Io sia l’ordine del Tacchino (ho già detto che è uguale, tacchino o
fenice per me non cambia nulla!!!) in quel momento li stessimo cercando. Il che
era vero, perché Lucius era diventato un vulcano attivo quando al ritorno della
battaglia era venuto a sapere che suo figlio Draco aveva avuto un incidente di
percorso…
Poi
però un pensiero si fece spazio nella mente di Malfoy jr: perché la notte prima
non aveva tirato a diritto, ma era voluto andare a salvarla? “L’hai fatto
solamente perché pensavi potesse essere utile” continuava a ripetere. Poi sulla
sua spalla comparve un piccolo Draco in miniatura vestito da angelo, con tanto
di aureola:
- Sì,
certo, continua a ripetertelo… - Draco sembrò fermarsi per qualche istante al
suono di quella voce e alla vista di quella figura.
- Non
vedi che lo confondi così? – sulla spalla sinistra comparve un piccolo Draco
con un tridente, vestito da diavolo. – Non farci caso Draco. – si rivolse a
Draco. - È affetto dal morbo di Beautiful. -.
Draco
era a dir poco sorpreso da questa manifestazione dei due componenti della sua
coscienza… non sapeva neppure di averne una fino a quel momento.
Insomma.
– continuò il diavoletto. – Non vorrai mica insinuare che lui, un Mangiamorte,
abbia rischiato tutto per una come lei? -.
- E
se anche fosse? – replicò l’angelo. - È stato comunque un gesto da ammirare. -.
- Me
ne ricorderò quando morirà di fame. -.
“Smettetela”
pensò Draco. “Che siete venuti a fare?”.
- Cuore
puro, qui, è convinto che a te piaccia quella. – spiegò il diavoletto.
- Beh,
non sarei mica venuto se non ci fosse stato il dubbio nella mente di Draco. -.
- Nella
tua mente invece c’è qualcos’altro che non funziona… -.
“Smettetela!
DD (Draco Diavoletto) smetti di offendere AD (Angelo Draco) siete la mia
coscienza! Lavorate insieme!”
- E
tu e la Granger non lavorate forse insieme adesso? – domandò AD.
Arrivarono
a destinazione. “Sparite adesso!” ordinò Draco sempre mentalmente, sapendo che
AD aveva fatto centro… adesso sentiva che i suoi pensieri erano spiati. Nel
frattempo Hermione era rimasta ad osservare la casa che aveva trovato Draco. –
Malfoy! – esclamò.
- Sì!
– lui si riprese dai suoi pensieri.
- È
meglio di quello che potessi sperare. – era entusiasta. Non seppe perché, ma si
compiacque nel vederla in quel modo. Hermione si accorse di aver il suo sguardo
gelido puntato addosso.
– Stai bene? -.
Non
era così sicuro, però annuì lo stesso.
Di
solito a questo punto i miei nipotini mi chiedono di fare un intermezzo
informativo sulla coscienza di Draco…come potete immaginare è sempre diverso,
perché cosa volete che ne sappia io della coscienza di Draco??? Quindi non
costringetemi a raccontarvi i “tre porcellini” versione coscienza di Draco,
dove lui è il lupo cattivo, perché preferisco diventare Babbano… ok, no, non
esageriamo, però insomma, non ve la racconterò!!! Però un mio giudizio
perfonale… scusate, questa stupida dentiera… crik crik… rimessa a posto ecco…
dicevo, un mio personale giudizio volevo darlo: insomma, alla fine la decisione
di Draco di far sopravvivere la Granger per avere un cervello (ok, mezzo…) in
più si era rivelata buona… il suo se l’era completamente bevuto!!! Cioè, voglio
dire, aveva anche bisogno di due esseri per decidere se era cotto della
Saputella oppure no… vergogna…
Salirono
dunque in quella casa, ed Hermione decretò che in fondo non era messa così male
come credeva. Pensava che in poco tempo avrebbe potuto rimettere tutto a posto
grazie alla magia, però voleva che Draco si togliesse dai piedi, quindi lo
mandò a prendere della legna per il fuoco. Draco non disobbedì nemmeno quella
volta, dal momento che era d’accordo. Hermione si mise a ripassare mentalmente
gli incantesimi che conosceva, cercando quelli che le sembravano più consoni
alla situazione. Si affacciò ad una finestrella di legno, e vide che Draco era
intento a trattare con uno scoiattolo con delle ghiande purché gli lasciasse
tagliare quell’albero. Alla fine lo vide stancarsi, pietrificare lo scoiattolo,
toglierlo di lì e tagliare finalmente il suo albero. Hermione non poté fare a
meno di farsi sfuggire un sorriso a quella vista… le sembrava incredibile, non
si erano ancora scannati.
- Ti
piace eh? – fece una voce sulla sua spalla sinistra. L’Hermione diavoletto.
Secondo me il sole dell’isola faceva male, e neppure poco…
“No!”
esclamò Hermione velocemente tra sé e sé, distogliendo lo sguardo dalla
finestra.
- E
allora perché prima stavi sorridendo in quel modo? – non c’è che dire, le
femmine sono davvero molto più maliziose di noi maschi…
“Sorridevo
perché era buffo il suo modo di comportarsi con lo scoiattolo”.
- Continua
a ripetertelo… -.
- Oh,
andiamo, è un Mangiamorte! – comparve anche l’angioletto, sulla spalla destra.
– La nostra brava Hermione non potrebbe mai innamorarsi di una persona così
spregevole. -.
- 50
galeoni che invece si innamoreranno! -.
“Volete
smetterla di fare scommesse?” Hermione si arrabbiò. Non le piaceva quella
situazione. “Lasciatemi in pace”. Le due figure sparirono senza dire più nulla.
Hermione
si riaffacciò alla finestra, ma Draco era sparito. Sentì che qualcosa le
picchiettava sulla spalla. Si voltò e si trovò Draco davanti. – Cos’è, vuoi
controllare che stia svolgendo bene il mio lavoro? – disse mettendo la legna in
una specie di camino che la magia di Hermione aveva improvvisato.
Lei
arrossì. – Io… - non rispose, Draco si stava guardando intorno ammirato. –
Niente male Granger… meglio della catapecchia dei Weasley suppongo. -.
- Non
offenderli! – sbottò lei.
- Come
vuoi. – rispose lui. – Tieni. – le porse delle erbe.
- Cosa
sono? – domandò lei.
- Verdure
commestibili. – rispose lui. – Mi stupisce che tu non abbia seguito le lezioni
di Erbologia. -.
- A me stupisce di più che tu le abbia seguite, invece. -.
Draco
sorrise soddisfatto… sentiva di starsi riprendendo della brutta figura che
aveva fatto prima saltandole in braccio. Quindi si sedettero davanti al camino
e così cominciarono a mangiare.
Domani
dovremo andare a caccia. – osservò Draco, che già progettava di riscattarsi per
aver fatto la figura del codardo.
- Ottima
idea. – concordò Hermione.
Lui
sentì qualcosa che premeva sul braccio sinistro, una strana sensazione, come di
bruciore. Si guardò il Marchio… beh che avete da guardarmi in quel modo???
Scusate in un modo o nell’altro dovevo far in modo che tutti sentissero che il
loro Signore li stava richiamando… bruciava un po’, ma scusate cosa avrei
dovuto fare??? Una suoneria con quella canzone italiana, di Bennato: “Draco!
Questo silenzio cos’è? Sveglia! Tutti a rapporto da me!”… ma non siate
ridicoli…
- Fa
male? – domandò Hermione.
Draco
scosse la testa. – Brucia solo un po’… sta radunando i suoi seguaci… chissà
perché… - lasciò la frase in sospeso.
- Pensi
che ci stiano cercando? -.
Lui
annuì, ed Hermione abbassò lo sguardo. Se ne accorse. – Che c’è adesso Granger?
– le domandò… non riusciva a capire che avesse lei da essere triste.
Hermione
scosse la testa. – Nulla. – i capelli crespi le andarono di qua e di là. Draco
decise che non era il caso di insistere, altrimenti avrebbe dato l’idea che
forse qualcosa… un po’… appena appena… un pelino di lei gli importava… e questo
non era abbastanza da Malfoy per lui. Quindi finirono la loro misera cena ed
Hermione decise di andare a dormire subito. C’era un lettino da una parte. –
Vuoi metterti tu? – domandò Hermione.
- No.
– rispose secco Draco. – Ho bisogno di un letto di particolari materiali… sono
allergico. – si inventò come scusa. Hermione non sembrò berla, ma non volle
procurargli altro imbarazzo dopo lo scherzo nella foresta.
Aspettò
che lei si fosse addormentata e poi uscì fuori, mantenendo l’equilibrio e si
mise a pensare che forse forse AD non aveva poi tutti i torti.
…Questa
fu la prima giornata che i vostri cari genitori passarono sull’isola - finii di
raccontare ai miei nipoti. – Se volete il seguito dovrete aspettare perlomeno
fino a domani sera. –.
I
bambini annuirono. E Minerva mi pose una domanda. – Ma la mamma era come una
principessa? – domandò. Fu presa da qualcuno alle sue spalle e sollevata per
aria. – Proprio così. – rispose un Draco adulto mentre faceva fare una
giravolta per aria alla figlia. – E domani sera il nonno vi racconterà la
storia del principe e della principessa, vero, nonnino? -.
Nonnino???
Nonnino a me??? Draco stava per oltrepassare il limite… io raccontare la storia
di un principe e di una principessa!!! Ma vi rendete conto??? Invece di
istruire i miei nipotini come dovrebbe un Mago Oscuro mi ritrovo a parlare di
principi e principesse… affondai furioso nella mia poltrona… va beh… e la sera
dopo sarebbe toccato al principe Draco salvare la principessa Hermione…
Ecco allora spero che vi sia
piaciuto questo secondo capitolo!!! Ne approfitto per ringraziare tutti quelli
che hanno commentato il primo capitolo:
·
hikaru_angelic: grazie!!! Sono contenta che ti faccia schiantare!!!J
·
CissYMalfoY:
Grazie
mille!!! Spero che continuerà a piacerti!
·
Valem:
sì beh, sai…
la doccia ispira…ehm… beh, via, povero ET, avrà diritto anche lui ad
invecchiare no? ;) Spero che la storia continui a piacerti!!!
·
8marta8: in realtà tutti vorrebbero avere un nonno come Voldemort…
;)… grazie!!! Continua a leggere la storia e dimmi che ne pensi!!!
·
Bittersugar: beh, mi dispiace che non ti sia piaciuta… comunque non sei
obbligata a leggerla e se vuoi commentare puoi fare una critica costruttiva,
senza criticare così apertamente i gusti degli altri, e magari esprimendo
perché non ti piace dal tuo punto di vista, può essere un incentivo a migliorarmi…
·
DamaArwen88: Grazie infinite anche a te… la continuerò ma a una
condizione: che tu lasci sempre un
commento dicendo quello che ne pensi, nel bene e nel male!!!
Ovviamente nonno Voldy, alias
ET ringrazia tutti quelli che leggono e che lasciano un commento, e un grazie
particolare a coloro che hanno già commentato!
PS: la canzone citata nel
testo è “Il Rock di Capitan Uncino” di Edoardo Bennato